donne sull'orlo di una crisi di nervi (1988)

Il tuffo di Pedro Almodovar nella commedia è di ottima coordinazione: la sua sfarzosa estetica modernista ben si addice ai toni comici; i suoi personaggi eccentrici corrispondono ad eventi tutt'altro che realistici; i sentimenti d'amore e di passione visti nell'ottica dell'artista si nutrono dell'assurdo, il quale è ben trasmesso da toni leggeri e liberi dalla pesantezza del drammatico.
Sopra ogni cosa MUJERES AL BORDE DE UN ATAQUE DE NERVIOS è un vero punto di partenza estetico per il regista, che fa proprio l'astrattismo contemporaneo tutto, dal pop al dadaismo fino al cubismo, per descrivere con forme e colori queste donne e questi uomini moderni, così tanto emotivi e sensibili.
La commedia madrilena non è mai stata il massimo della sottigliezza tuttavia la spregiudicatezza, l'amarezza e la passionalità di questo film sono abbastanza rari da vedere in un film comico degli anni 80.

Film con qualche spunto interessante, realizzato in modo lineare, che non mi ha entusiasmato in quanto poco coinvolgente.

Trama semplice, a tratti comico e in altri drammatico. Brava Carmen Maura. Si può vedere ma non è sicuramente entusismante. Il finale è un pò prevedibile.

Commedia amara questa pellicola che ha lanciato al grande pubblico il talento di Almodovar.
Pepa, interpretata benissimo dalla bellissima e affascinante Carmen Maura, é una donna nevrotica, disperata a causa dell'amante che l'ha lasciata. Tra una telefonata ed un messaggio in segreteria ci addentreremo nel mondo femminile tipico dei film almodovariani, in cui gli uomini sono esclusi e ne escono ridimensionati.
Cult alcune scene, come le corse sul taxi, il gazpacho corretto ai barbiturici, la corsa in moto della vecchia pazza, che fanno notare l'originalitá e la ricerca del barocco.
Ottime le interpretazioni, la fotografia e alcune scelte registiche.

Ma cosa ci trovano tutte in quell'Ivan?

Una commedia corale ed ovviamente al femminile che parte piano prima di travolgere lo spettatore con le sue innumerevoli trovate. Per Almodovar una ghiotta occasione per burlarsi di una società isterica che sembra schiava o quantomeno impantanata in relazioni sociali sempre più difficili.
Pur non essendo bella Carmen Maura ha un fascino tutto particolare, e regge sulle sue spalle il film a meraviglia.
Ci sono però un pò troppe forzature e coincidenze

SPOILER

Il film che ha fatto conoscere Almodovar al grande pubblico. Un ritratto virato al femminile concentrato principalmente nell'attico, luogo di amori finti e di nevrosi. Anche in una commedia brillante come questa Almodovar non rinuncia mai alla sua vena melodrammatica, ripulisce gli eccessi delle primissime pellicole e la adorna di colori sgargianti in cui il rosso della passione ardente è predominante. Un universo maschile sintetizzato dalla figura melliflua e untosa di Ivan che ne esce a pezzi. Un titolo fondamentale del regista spagnolo.

Una commedia sensuale, soffocante, sudata, sofferta. Un appartamento, un balcone e l'intreccio di bugie, di potere e sacrifici.
Esagerazioni, esasperazione, esas cosas que te hacen reir

Simpatico film di Almodovar, una commedia simpatica e intelligente, forse stenta un attimino all'inizio, poi decolla proprio bene.

Film che con molta leggerezza descrive le stato psicologico delle donne nel momento in cui con amara consapevolezza si accorgono che l'uomo da loro amato perdutamente si rivela in tutta la sua profonda falsità. Ed allora Almodovar si diverte a mettere in scena tutto cio che ne consegue: scene di gelosia; isterismi; tentazioni suicide, accompagnate con molta ironia ed umorismo.
Il film ha un buon ritmo sopratutto nella parte iniziale in cui il regista dà prova di una ottima tecnica stilistica. Ottima anche la scenografia ed i costumi ,che aiutano a far emergere la sensualità della protagonista, ed il finale in cui il risveglio della ragazza di Banderas coincide con l'acquisita disillusione della protagonista.
Da vedere.

per me non è il miglior film di almodovar....molto confusionario....però mi è piaciuto il finale...

Il film che ha contribuito all'ascesa di Almodovar è una storia farsesca, a tratti grottesca, che si anima nella parte finale e che comunque non pare meritare, a mio modesto avviso, tutte le lodi sperticate che in molti hanno tessuto.
Personalmente non mi ha suscitato grande entusiasmo, pur avendo un discreto cast e un ritmo piuttosto accettabile, lasciandomi poco coinvolto senza offrirmi grandi spunti per cui esaltarmi.
Un prodotto sufficientemente godibile che però non mi ha colpito in maniera significativa.

L'opera con cui Almodovar è diventato famoso in tutto il mondo è in realtà uno dei suoi film più misurati, meno trasgressivo e originale rispetto ai suoi film precedenti, e più attento ad accontentare un pubblico più vasto. Meno bello di altri suoi film di quel periodo ("La Legge del desiderio", "Che ho fatto io per meritare questo?", Légami!" sono tutti più belli), ma migliore di suoi film successivi molto celebrati (come "Tutto suo mia madre" o "Volver"). Forse è la sua opera meno interessante degli anni '80, anche se è tra le più "mature", sicuramente è quella più vicina alla commedia americana. Comunque si avvale di un grande cast ed è moderatamente divertente.

Nonostante io non sia un amante delle commedie questa mi è davvero piaciuta!

Commedia a tratti grottesca, molto divertente, scorre bene, tenuta praticamente in piedi da Pepa,bravissima e sensuale. Ad ogni scena succede qualcosa di nuovo e imprevisto (e anche abbastanaza irreale) che ti incuriosisce e ti tiene incollato allo schermo!

Il miglior film di Almodovar insieme a "Tutto su mia madre" e "Parla con lei". I temi vengono trattati in maniera solida e decisa. Tutto è incentrato sui comportamenti delle donne. Un'icona del cinema spagnolo.

Rivedere questo film non è mai soltanto un piacere. Dettagli inediti vengono scoperti, altri reinterpretati (come la deliziosa metafora animale) o semplicemente ricordati. In ogni caso non fanno che riconfermare la perfezione. Dialoghi scritti con mano infantile ed anima vissuta, scenografie coloratissime e volutamente cartonesche, attori che sono innanzitutto volti, per lo più sagome disarmoniche difficili da dimenticare. Certo memorabile è il personaggio di Carmen Maura, delineato con una sensibilità che non manca tuttora di sorprendermi. Straordinarie anche le altre donne sull'orlo di una crisi di nervi, legate da un inverosimile intreccio di verosimili bugie. Bugie che ovviamente corrono sul filo del telefono, infimo attrezzo iettatore che trova nel volo dalla finestra la sua definitiva sacrosanta condanna.
Almodovar ha scavato nel vivere femminile come pochi altri, ed entro i confini della commedia è stato forse il migliore.

Ecco, questo è Almodovar allo stato puro. Ironico, divertente, matto e originale. Ottima commedia nell'intreccio narrativo, nel ritmo, nell'interpretazione dei protagonisti e nel sorprendente approccio al tema dell'irrisolutezza sentimentale, sempre caro al regista. In questo caso il taglio è prettamente brillante, il dramma non si sa nemmeno cosa sia ed i personaggi sono praticamente sempre pieni di risorse che permettono loro di "rilanciare il gioco" e tenere lo spettatore attaccato alla vicenda. Consigliato.

L'esasperazione delle emozioni, la soggettività radicale dei sentimenti e la bizzarra miscela di drammaticità e commedia fanno di questa pellicola gli aspetti migliori. Pur essendo un film pieno di situazioni drammatiche, il modo in cui Almadovar le sviluppa rivela il suo speciale senso dell'umorismo basato sopratutto sui personaggi eccentrici che popolano il film. I qui pro quo e le situazioni vaudeville potrebbero far assomigliare il film a una farsa, ma é il tocco sicuro di Almadovar a fare la differenza, con la sua esaltazione del Kitsch, i colori eccessivi e l'uso delle iperbole. Al di là del suo umorismo delirante, DONNE SUUNA CRISI DI NERVI é un commovente monologo femminile sulla felicità e sulla solitudine.

Uno dei migliori film di Almodovar. Unico.

Un capolavoro.
Almodovar è il genio di un cinema tutto suo, che si è inventato, un Cineteatro.
Le sue commedie soprattutto presentano le caratteristiche più proprie e profonde del genere teatrale: i frequenti "a parte" (soprattutto nella scena centrale dell'interrogatorio), gli equivoci, le coincidenze, le agnizioni (si veda il ritrovo della foto che cade dal tetto e la conseguente scoperta del figlio di Ivan), il non-sense, la comicità fatta soprattutto di ammiccamenti della cinepresa e della straordinaria gestualità, nonchè mimica dei personaggi (attori superlativi) e dell'eccezionalità pittoresca delle scenografie.
Tutto ciò però è filtrato dal mezzo filmico, che domina lo statuto cinematografico del film. è difficile distinguere queste due compresenze perchè Almodovar è geniale a mescolarle fino a renderle una soluzione unitaria.
Un film che fa scuola di commedia, da cui TUTTI dovrebbero imparare.
Ma poi quanto è bello il titolo? Mujeres al borde de un ataque de nervios..Godo solo a ripeterlo!

Frizzante e leggera commedia di Almodovar che abbandona gli eccessi delle sue prime commedie per introdurci in un mondo femminile,capeggiato da una magnifica e sensuale Carmen Maura.
Lei da sola tiene in piedi quasi tutto il film,non eccezionale ma estremamente godibile e,d'altronde,è anche l'opera che ha fatto conoscere il regista nel mondo.
Forse anche grazie alla struttura delle commedia,veloce e leggera,oltre che all'uso del grottesco che fa sorridere.
D'altronde è anche un film che critica l'uomo ma non è esente dal mostrare la condizione della donna rispetto a noi maschietti,specie nel finale in cui si dimostra la vacuità di preoccupazioni e legami tra mondo maschile e femminile.
Non mi è sembrato un finale felice dal mio punto di vista,certo per il gentil sesso sarà un'altra cosa.

Non c'è niente da fare,per adesso l'Almodovar di Matador rimane il mio preferito.

Niente male, una commedia strampalata e coloratissima del primo Almodovar che denuncia la sua origine teatrale nell'uso di poche ambientazioni e di personaggi contati, facendoli ritrovare tutti nell'attico attorno al quale gira la storia.
Attori bravissimi: sorprendente un inetto Banderas sottomesso al potere della donna, sensuale Carmen Maura pur non essendo una meraviglia, fenomenale la bruttezza di Rossy de Palma da far quasi tenerezza al suo risveglio.
Ancora grandi personaggi e tele intricate dal sentimento che tutto muove nel mondo dello spagnolo. Bello, da vedere.

Non mi ha entusiasmato.. però non posso negare che sia originale e fatto bene! film simpatico e bizzarro, ho apprezzato il finale perchè è inaspettato.

e' ovvio che questo film non è "volver", è un'altro film ma è un film cult.
divertentissimo.

Colorato, divertente, e bizzaro.
Adoro le inquadrature che fa ai piedi mentre si muovono.
Molto bello il finale, che non è assoltamente scivolato nel banale, il che poteva succedere tranquillamente con un happy ending.
Ok posso ufficilamente dire che Almodovar mi piace molto.
Ah, bellissima la colonna sonora che parte con i titoli di testa.

Commedia degli equivoci, vite che si incrociano per situazioni bizzarre, stravaganti e assurde.
Ben fatto, ma non mi ha entusiasmato.

Primo film che vedo di P.Almodovar.

Nulla di eccezionale a mio avviso,tutto si gioca sul grottesco e sul paradosso.
Ritmo incalzante e comicità sopraffina,mi ha ricordato Bunuel.

uno dei capolavori di Almodovar. forse il suo miglior film in assoluto. capolavoro di comicita che dissacra fino alla fine con un gusto per il grottesco irresistibile. tutto il film è costellato da migliaia di idee e trovate al limite dell'assurdo. capolavoro. ai livelli di Bunuel

Esuberante come certi quadri di Picasso, e colorata come un set di cosmetici di donna, è una commedia degli equivoci e degli eccessi soprattutto per loro, le donne, in una Madrid truccata, eccentrica, un tantino facilona, dipinta con toni sgargianti da un regista che ama profondamente le diversità.
Davvero divertente e vivace, sino al finale velato di labile poesia: dove c’è (forse anche tra gli spettatori) chi si risveglia, chi s’addormenta, chi si rigira affondato nella propria poltrona, chi sorride, chi sogna.

Non amo Almodovar e un film che inizia ad essere interessante allo scoccare dell'ora (quando tutto il film dura meno di 1ora e mezza) non fa che rafforzare le mie opinioni.. Il finale però è molto carino grazie ad un susseguirsi di eventi che ti appassionano e soprattutto che fanno dimenticare una prima parte al limite del noioso.. Non brilla di contenuti ma la storia è discreta! Da vedere senza farsi alcuna illusione di chissà che film...

Questo film va inserito nel filone di commedie spagnole, Almodovar cita Bunuel e oggi a sua volta sono citati entrambi da Alex De La Iglesia.

Una commedia un pò nera, un pò grottesca, un pò all'inglese perchè fondata sugli equivoci ma che nello stesso tempo è chiaramente latina e ricorda un pò l'Allen dei bei tempi......

Interessante e a tratti cinefila sembra nascondere la sua frivolezza ed evanescenza ma basta levare il nome Almodovar ed emerge chiaramente l'inconsistenza di questo film.

Niente di speciale ma da vedere perchè è evidente che è una tappa fondamentale nella cinematografia di ALmodovar sebbene tra i suoi film meno convincenti

intelligente e frizzante commedia di Almodovar

“Colorata” commedia degli equivoci in cui si sposano la leggerezza della classica commedia americana e una certa vena grottesca alla Bunuel. Al centro tre donne che ruotano attorno al nucleo-uomo, dal quale dipendono le loro frustrazioni, ossessioni e condizionamenti. La loro vita si svolge in funzione di esso: lo cercano per tentare una disperata riconciliazione, si mettono in pericolo per lui, o addirittura ne concertano la morte. Tra tutte, è la vicenda di Pepa a ergersi come paradigmatica: al termine di tutte le sue “perenigrazioni” e vicissitudini, una volta raggiunta l’agognata meta, la abbandonerà al suo destino consapevole ormai, dopo tanto tribolare, della natura abietta dell’uomo che amava –o che credeva di amare- fino a poco tempo prima, subentrando in lei la disillusione alla speranza. La presa di coscienza da parte della donna di essere un mero oggetto, un mezzo di cui si serve l’uomo per raggiungere i suoi obiettivi è la conseguenza di tutte le storie dei vari personaggi femminili che, intrecciandosi tra loro, assumono la veste di un’unica grande vicenda universale. La realtà è questa: avvilente e foriera di delusioni e dispiaceri. Rimangono, fortunatamente, l’incoscienza e il sogno come possibilità di fuga negli unici luoghi in cui la felicità si realizza liberamente e incondizionatamente.
Il film scorre bene e la trama è ben congegnata. Belle anche certe ambientazioni colorate (nelle quali spesso spicca il rosso che, correlato al fuoco che divampa sul letto di Pepa, simboleggia la passione di questa) che sembrano richiamare lo stile vistoso della Pop Art.
“Donne sull'orlo di una crisi di nervi” nel complesso mi è piaciuto, anche se non mi ha entusiasmato: alcune sequenze mi hanno fatto sorridere e per il tono grottesco con cui si sviluppano e per l’aria volutamente kitch che caratterizzano talune scenografie; altre mi hanno lasciato un po’ perplesso, soprattutto per alcuni eccessi che mi hanno fatto percepire un sentore di autocompiacimento. Che dire, quello tra me e il cinema di Almodovar è un matrimonio che non s’ha da fare.

Grandiosa commedia di Pedro, graffiante, sarcastica. Inizio ad amare i colori Almodovar, una fotgrafia, la sua, davvero spettacolare..di film in film. inquadrature riprese poi da Boyle nel suo "Trainspotting", interpretato benissimo dalle donne ma un merito particolare alla protagonista. Scenografie esterne, dall'attico, tentando di riprodurre lo stile e sensazioni delle grandi commedie americane degli anni '50 e '60, un film godibilissimo che consiglio a tutti.

Una bella commedia di Pedro Almodovar, che si conferma un ottimo regista. All'inizio non attrae molto, ma con il passare del tempo la trama si fa interessante, quanti intrighi! Le nostre protagoniste rischiano davvero una crisi di nervi! Bravi gli attori, film da vedere.

Simpatico e godibile film dove Almodovar da un lato non eccede troppo come nei suoi precedenti film per mettere in scena questa gustosa farsa dove già che c' è fa anche un pò un ritratto della scocietà dell' epoca di lì.

Sorprendente film di Almodovar che stravolge sapientemente alcuni elementi narrativi solitamente ricorrenti nel cinema drammatico a favore di un'inclinazione verso la commedia, quella che non ti aspetti, frizzante e spiazzante.
Molteplici le trovate e frenetico il ritmo, menzione speciale per il personaggio del taxista, memorabile.
Brava la protagonista ma ottima in generale la direzione degli attori tra cui un giovane Banderas.
Un Almodovar diverso da quello a cui siamo abituati a vedere oggi, rimane comunque la sua attenzione alla psicologia del mondo femminile, anche se qui portata all'eccesso.

bel film, in puro stile "primo" almodovar. forse è la summa delle commedie del regista spagnolo: bizarra e nevrotica, le situazioni e i personaggi oscillano da un' eccesso all'altro. su tutti regna una grandissima carmen maura.
leggera e intelligente come poche commedie sanno essere.

inizia un po' a rilento, annoiando abbastanza e la crisi di nervi me la fa venire a me la protagonista da quanto è fastidiosa.
nella seconda parte diventa molto più ironico e movimentato, con alcuni personaggi davvero originali.
tutto sommato un buon film di almodovar!

Questa divertente commedia è una delle più celebri pellicole di Almodovar. Forse inferiore al geniale "Pepi, Luci, Boom e le altre ragazze del mucchio" e a "La legge del desiderio".
Si respira ancora aria di movida.

Viva Almodovar, regista della nuova Spagna: vitale e vivace, scanzonata ma non spensierata. Non (soltanto) una farsa sguaiata, e neppure un ironico saggio di psicologia femminile, il film viene diretto con sagacia da un (allora) giovane e promettente regista, che regge e pilota (meravigliosamente è troppo ma certo) abilmente una storia - nella Madrid della prima movida - tutta al femminile, grottesca ed ironica, con brio ed astuzie varie; l'incredibile storia non si sfilaccia, Pedro sa tirare i fili di una trama confusa e l'arazzo si ricompone, e poi A. ha il senso delle inquadrature, degli oggetti, dei ritmi: innova nel genere, tanto che il film - apparentemente tutto negli schemi - non è proprio una pochade, ma ha un andamento fra farsa e sentimento, altalenante tra vere crisi nervose, lanci plateali di oggetti, corse in taxi; ed ha qualcosa anche della commedia sofisticata, però con i generi ed i personaggi tutti rimescolati, e rivisitati.
Forse il gazpacho freddo rende bene l'idea delle intenzioni del regista e anche del risultato, con un miscuglio di sapori raffinati e caciareschi.
Bravissima Carmen Maura, in un ruolo difficile; bravo (però solo a tratti) anche Antonio Banderas, che ha una piccola parte. Ma tutti i personaggi di contorno, dal tassista, alla segretaria dello studio Tv, alla portinaia sono a tono con un film magari non geniale, però sorprendente (è maggiorenne) per la freschezza.

In un attico che sembra un fumetto, tra squilli di telefono e messaggi in segreteria, si snoda questa formidabile commedia senza un attimo di tregua, dominata da donne forti, nevrotiche, arrabbiate, abbandonate, agguerrite, un po' matte e anche addormentate e sognanti.
Gli uomini, come in tutti i film di Almodovar, non fanno una gran bella figura - soprattutto il tenebroso Ivan che col suo capello brizzolato affascina troppe ma fa scuotere la testa per la sua pochezza - perchè a prendere la scena ci sono proprio queste donne sull'orlo di una crisi di nervi, capeggiate da una straordinaria Carmen Maura.
Applausi al primo, grande Pedro.

SPOILER

Non l'Almodovar profondo dei film successivi, non l'Almodovar geniale di Todo sobre mi madre, ma sicuramente la commedia che l'ha fatto conoscere nel mondo e che ha fatto capire a tutti che ci si trovava di fronte ad un regista pieno di verve e di energia. Questa commedia brillante che annovera un giovanissimo Antonio Banderas è stata il portabandiera del nuovo cinema spagnolo che si contraddistingue per la sua energia e per quella atmosfera allegra, surreale, grottesca, ancora spensierata di una Spagna che in pochi anni è riuscita a fare miracoli, soprattutto nel costume (se si pensa al bigottismo del periodo franchista). I primi anni della movida sono quelli raccontati da Almodovar in questa commedia sentimentale ricca di equivoci e di situazioni divertenti con una Carmen Maura caparbia e sensualissima e attrici di contorno che non le sono da meno. D'altronde è una caratteristica del cinema almodovoriano che le donne siano il vero sesso forte che decide nel bene e nel male le sorti della nostra società. E sinceramente, guardandomi attorno non posso che dargli ragione. Olè!

Commedia concitata, a tratti grottesca e piuttosto divertente.
Ben recitata soprattutto dalla brava Carmen Maura che regge senza fatica il ruolo principale. Piuttosto inutile e facilmente dimenticabile la presenza di Antonio Banderas. Mi è piaciuta l'ambientazione nell'attico enorme da affittare con tanto di galline e conigli a rendere ancora più caotica una situazione al limite del controllabile. Spassosa la scena dell'inseguimento della moto da parte del taxi.

Una delle poche pellicole di Almodovar che non ho particolarmente apprezzato è sicuramente questa.
Il livello interpretativo è sicuramente notevole,Carmen Maura è perfetta nei panni della sedotta ed abbandonata,ed altrettanto bene si comportano gli altri attori,la regia di Almodovar denota grandi capacita’ che si affineranno con il tempo e alcune scelte cromatiche sono azzeccatissime, divenendo a loro volta uno dei marchi di fabbrica del regista spagnolo.
A non funzionare è la storia, che non coinvolge,troppo frenetica,troppo ricca di personaggi che oltre ad essere eccessivamente grotteschi non vengono approfonditi in maniera adeguata,ci si annoia decisamente e nonostante qualche buona battuta si sorride davvero poco.
Almodovar mostra ancora una volta il lato nevrotico e fragile delle donne ma allo stesso tempo ne elogia ed esalta il temperamento ed il carattere facendo fare ai maschietti la solita figura di immaturi imbecilli ,la messa in scena ha pero’ il fiato corto, ed il fatto di aggiungere in continuazione personaggi ed anedotti finisce con l’appesantire la pellicola.

Molto piacevole da vedere: mai noioso e con scene davvero memorabili, ma ho trovato i personaggi un po' troppo stereotipati.
In sintesi, a vederlo, non mi è sembrato quel capolavoro me mi avevano descritto

Straordinario, anche se personalmente preferisco l'Almodovar piu' cupo (per inciso "la legge del desiderio" e "matador" sono due veri e propri capolavori del genere), la Maura è davvero grandissima nel suo ruolo, dominato da quella vena malinconica e al tempo stesso buffa di una donna comune che tenta di trovare alcune risposte alla sua vita

fra i film di almodovar che ho visto senza dubbio il mio preferito.
spassoso,cinico con allegria e con un cast strepitoso.
fa schiattare,davvero.

Stranissimo questo film!!!! Sinceramente mi aspettavo di meglio,però tutto sommato mi è sembrato bizzarro,alcune scene comiche,altre drammatiche!

Graffiante commedia di Almodovar, che ci regala un affresco di personaggi femminili indimenticabili su cui svetta Rossy De Palma, icona della bruttezza ammaliante almodovariana. Bravo anche il giovanissimo Banderas pre-Mariachi e frescacce varie.

quanto mi sono divertito... una commedia intelligentissima, colorata praticamete alla almodovar!!! (naturalmente dietro questa maschera di commedia si cela l'amaro che il film lascia... ma questo non impedisce a nessuno di vedere questa pellicola :P)

bello.
un pò steano eh, ma la visione è stata piacevole e divertente
nonostante nn mi piacciano molto le commedie..

da vedere.

Questa è una delle mie commedie preferite in assoluto. E non solo.
Credo sia riduttivo definire il film semplicemente come una "commedia". Potrei dire che è una farsa tragicomica dannatamente eccezionale, che non si limita a divertire ma scuote e fà riflettere. Trionfano tutti: le antieroine incredibilmente imperfette ma vere (costituiscono il vero e proprio sunto del cinema di Almodovar, almeno dei primi 7-8 film intendo) e i personaggi secondari: il tassista strambo che si ricorda di comprare il collirio, la vicina di casa rockettara, la nonnetta che conduce il telegiornale (ma quando mai??!!), il ragazzo tecnico dei telefoni, i due ispettori, l'ex moglie di Ivan (la corsa in moto con i capelli al vento è assolutamente cult..), la donna picassiana, e molto altro.
Un film strepitoso, che non perde mai il suo fascino e la sua grandezza. Il capolavoro degli anni '80 di questo grande regista.

Ho avuto il piacere di rivedere il film un paio d'anni fà in un'aula universitaria strapiena durante un seminario sui disturbi d'ansia e ho visto scene di tripudio da parte degli studenti che non mi sarei mai aspettato e che mi hanno piacevolmente sorpreso.

E'il buon esordio dI Pedro entrando nel nevrotico e sensibile mondo femminile.Da vedere

Praticamente l'esordio di Almodovar al grande pubblico. Sempre alle prese con il complicato universo femminile è una commedia ironica, eccessiva, nevrotica e dissacrante.

Ironico, amaro, ti obbliga a pensare... Almodovar, uno dei più dissacranti registi del nostro tempo (la mala educacion), dà uno spaccato della vita di coppia che può, all'inizio, sembrare surreale, ma che alla fine risulta essere coerente con la realtà di ogni giorno.
Ti lascia stordito, con una risatina amara... e l'allegria dentro.
Prima o poi devo assaggiare un "gazpacho" (credo si scriva così) e vedere che effetto può avere su di me.
"Bellissima" la donna picassiana di Banderas...

Commedia tutta visiva, a prima vista assurda, ma grottesca e feroce come solo Almodovar sa fare; tutto è barocco, esagerato, paradossale, eccessivo, tinte forti e momenti di un kitsch che definirei quasi estetico. Almodovar deforma la realtà e la deride, sfruttando tutte le frecce al suo arco e mantenendo sempre il controllo in modo disinvolto. Da vedere.

La migliore commedia di Pedro.
Segna la nascita del cinema 'almodovariano'.