la ragazza del mondo (2016)

Ho apprezzato lo sguardo piuttosto realistico sul mondo dei Testimoni di Geova, abbastanza sfumato malgrado la monoliticità dei dettami del loro ordine. Una congregazione che protegge i suoi adepti da quel mondo esterno percepito come un oceano pieno di squali me nel quale si inseriscono con il loro pervicace proselitismo porta a porta. Una comunità che può diventare oppressiva nei confronti di una ragazza divisa al suo interno tra l'obbedienza ai precetti dell'ordine e dal proprio desiderio di seguire il proprio destino. Una ragazza diventata adulta e che quindi giunta al momento di fare una determinata scelta, facilitata in questo caso dall'incontro con un ex galeotto dal nome non certo scelto a caso: Libero. Una storia d'amore nata forse un po' troppo a caso, mai veramente spiegata l'attrazione di lei verso di lui, ma le cui dinamiche sono ben sviluppate. Malgrado qualche imperfezione e ridondanza narrativa è un film che merita una visione.

Buon film. Argomento molto interessante, peccato però che venga sviluppato bene solo nella prima parte. Nella seconda l'universo dei Testimoni di geova passa in secondo piano. E l'interesse cala.

Lasciando perdere i giudizi sul credo religioso e i suoi estremismi, non conoscendo Geova e le sue congregazioni evito di parlare di cose che ignoro, il film di Danieli sembrava promettere bene almeno nelle intenzioni, veicolando l'interesse di chi guarda nei confronti di una storia d'amore osteggiata dalla religione. Purtroppo LA RAGAZZA DEL MONDO ha una storia che muta nel finale sconfessando, o mandando in vacca, tutto quello che aveva raccontato prima, quando mostrava dosi di sentimento e drammaticità piuttosto evidente, anche se ordinari, che instillava un certo interesse. Invece il finale risulta fiacco, freddo e visibilmente artefatto che lascia parecchio amaro in bocca per come viene presentato e che, a mio avviso, abbassa il voto e la considerazione positiva avuta in corso d'opera.
Il cast mi è sembrato all'altezza del compito, il ritmo anche si mantiene su livelli costanti senza calare quasi mai di tono, la regia non è male e i dialoghi vengono presentati con una certa forza e vivacità. Poi c'è il finale...