naked blood (1995)

"Boh.", è questa la prima parola che balza in mente una volta finita la visione di naked blood.
La prima parte, da alcuni ingiustamente giudicata noiosa, (non) prepara lo spettatore all'esplosione gore della seconda: occhi cavati e mani fritte nell'olio bollente con conseguente auto-cannibalismo, spilloni infilati ovunque, interiora esposte all'aria, gole tagliate, e così via. Tutto bene fino a questo momento, quindi. Peccato però che il tutto venga rovinato in maniera ignobile nel momento in cui sato decide di approfondire la similitudine tra gli ideali del padre (che non c'entra una mazza) e quelli del figlio, trasformando il plot in una sorta di semi-pippone esistenzialistico sull'immortalità dell'uomo e dei suoi sogni. Basti vedere la scena di sesso col cactus in primo piano e lo sfondo azzurro/blu oceanico tra i due protagonisti, una caduta di stile a dir poco vergognosa, per non parlare poi di quel finale falsamente consolatorio, che sembra quasi voler strappare qualche lacrimuccia, addirittura.
mmm...7 politico dai, ma solo perchè oggi sono particolarmente buono (e infatti ora dispongo di mezzo anulare in meno, gh).