antiporno (2016)

Antiporno è il libero inganno in cui la donna si muove all'interno della società giapponese. E Sono lo mostra in tutti i suoi molteplici aspetti, i suoi scarti dimensionali ed i continui azzeramenti che in fondo ripropongono quasi interamente all'interno di un spazioso monolocale, la medesima situazione, cambiando prospettiva ma mantenendo quella costante che permane immutabile. Tra pratiche sadomasochiste sempre più estreme, il corpo della donna viene vilipeso e strumentalizzato ad uso e consumo di una società maschilista fino al midollo. Anche quando il ruolo femminile è dominante si realizza sempre da un'ottica misogina maschile. La sessualità ed il sesso non è mai un atto liberatorio ma umiliante senza il minimo erotismo. In tutti i piani dimensionali in cui Kyoko interagisce, che sia realtà o finzione poco importa. E' una trappola senza uscita come la lucertola nella bottiglia.
Sono non ha assolutamente paura dell'eccesso, infatti Antiporno è improntato in maniera consapevole sull'eccesso e sul grottesco, coloratissimo e sopra le righe. Disorientante per come riesce a sorprendere grazie ad una struttura narrativa a matrioska, in cui il domandarsi quale sia la realtà perde il suo significato. Con Antiporno Sion Sono ha fatto un film che punta dritto come una lama al sociale ed al politico e ci riesce pienamente. Personalmente lo ritengo uno dei film migliori della sua carriera.