viaggio d'estate (2009)

Il sogno e l'incubo americano, la strada, il jazz, la self made woman, la famiglia, i figli, l'assolata California commerciale e la pensosa plumbea New York, la provincia e la metropoli.
Tutto lungo l'itinerario turistico della Route66 con alcuni episodi gustosi e degli attori molto bravi.
La consacrazione della recitazione che diventa vita vera in un pre-happy end inevitabile.
Troppo per stare tutto dentro ad un film, con conseguenti eccessi didascalici e semplificazioni a iosa.

Film che parte discretamente, una donna americana all'inizio degli anni 50 decide di lasciare il marito fedifrago e di scappare con i figli in cerca di un altro marito. La simpatia/comicità particolare di Renèe Zellweger non mi ha mai entusiamato, sin dai tempi di Bridget Jones, ed in questo film l'ho trovata ancora meno efficace del solito. Le situazioni appaiono tutte abbastanza forzate e poco credibili, anche perchè il film non ha proprio i connotati della commedia, è più uno spaccato di vita americana di sessant'anni fa senza troppe pretese. Nella seconda metà il film si diluisce e si annacqua letteralmente, risultando decisamente tedioso e trascinandosi stancamente fino al finale tutto sommato abbastanza simpatico anche se poco originale. A mio giudizio sotto la sufficienza

Film sul difficile rapporto madre-figlio ambientato nell'america anni Cinquanta.
Il film è poco coinvolgente a causa dell'eccessiva standardizzazione dei personaggi, della lentezza del ritmo e di varie dispersioni di sceneggiatura.
Gli attori offrono prove discrete e la fotografia, così come i costumi sono validi.
Un film riuscito solo superficialmente. Il regista sembra incapace di sviluppare meglio i personaggi e di affrontare con più mordente l'evolversi dei rapporti.