jungle (2017)

McLean non si allontana di molto da altre pellicole che hanno affrontato una storia o una situazione simile. In molti dei suoi film si assiste al totale annichilimento dell'individuo, vuoi per un sistema perverso oppure dal serial killer di turno come in Wolf Creek. Se la prima parte serve a delineare i personaggi ed i rapporti di interazione fra essi, il percorso nella giungla presenta il logorio costante e graduale di tali rapporti. Il diavolo tentatore Karl mostra l'aspetto lussureggiante della natura ed il fascino dell'avventura verso l'ignoto.
Tuttavia quando il protagonista si ritrova da solo in mezzo all'inferno verde amazzonico, la natura stessa pretende un prezzo molto alto da pagare per la sopravvivenza. McLean approfittando dello stato alterato del protagonista mostra una sorta di epifania dello stesso, ma francamente le cadute di tono non sono poche e perdipiù non percorre sentieri che non siano già stati battuti prima di lui. Vorrebbe fare qualcosa di diverso ma la riuscita non è proprio soddisfacente in pieno. Per fare un esempio, la sequenza della tartaruga se la poteva risparmiare. Buona comunque la prestazione di Radcliffe, specialmente dal punto di vista fisico. Uno sforzo non da poco.