il sol dell’avvenire (2023)

E' il secondo film consecutivo di Moretti che mi tocca bocciare ed ammetto che la cosa mi infastidisce non poco. Complici le critiche favorevoli riponevo buone aspettative in questo suo ultimo lavoro che invece mescola cose buone ed altre più deludenti. Ho apprezzato l'occhio dissacratore di Moretti verso l'industria cinematografica attuale e più in generale verso quella dell'intrattenimento sempre più virata alla violenza gratuita e rivolta all'ottenere "tutto subito", prassi che si mescola anche con i comportamenti sociali dei giovani d'oggi ( si veda il rapporto con la figlia ). Se da una parte il suo fare Cinema, anche politico, è rimesso al centro della discussione non mi è piaciuta la sua interpretazione del regista di mezza età, sempre sopra le righe e palesemente fuori tempo. Con un fare abbastanza compiaciuto, quasi gigione, che mi ha in alcuni casi anche irritato, per via di un ritorno su temi classici già espressi con i medesimi mezzi cinematografici ( il carosello tutti insieme, o i balletti, sono ormai diventati un passaggio irrinunciabile, anche un pò triste ) senza contare che è la pellicola più autocelebrativa della sua lunga carriera. Ho terminato la visione abbastanza deluso: non riesco a stroncarlo, perchè qualche passaggio divertente c'è unitamente ad una bella colonna sonora. Ma da Nanni ci si aspetta sempre qualcosa di più.

Semplicemente imbarazzante, furbescamente ancorato all'attualità (i discorsi sull'orsa del trentino e il ripudio della armata rossa) ma con gli occhi nostalgici e vitrei della demenza senile. Uno dei punti più bassi toccato dal cinema italiano degli ultimi anni in cui trovano spazio tutti i vecchi finti comunisti italiani a cui Moretti concede il suo film per farne una passerella di falsità storiche e retorica moralista e conservatrice

Pellicola che vorrebbe riprendere i fasti, le tematiche, le scene, le atmosfere del Moretti degli anni d'oro. Peccato che quest'aggiornamento pieno di autocitazioni e autoreferenzialità non colpisca quanto vorrebbe, c'è giusto da salvare il monologo su "Non Uccidere" di Kieslowski e poco altro, per il resto la vicenda è poco interessante e non mancano le banalità (sono diverse le scene imbarazzanti), "Il Sol dell'avvenire" è un film piuttosto inutile di un Moretti fiacco e poco ispirato. Sono molto sorpreso dall'accoglienza trionfale ricevuta dal film, a mio avviso il miglior Moretti è lontano anni luce e piuttosto mi rivedo "Aprile", che era (fino ad ora) uno dei suoi peggiori.