boys don't cry (1999)

Un magnifico esordio basato sulla vera storia di Teena Brandon, una ragazza che sente di essere un uomo e vive la sua condizione in un America piccola e razzista, con uno sfondo di situazioni particolari e disagiate.
Il film parla di molte cose: l'adolescenziale iniziazione al sesso, la spasmodica ricerca di un'identità di genere, l'altrettanto spasmodica necessità di amare ed essere amati, le reticenze del tessuto sociale ecc, fino al drammatico epilogo.
Insomma, "Boys don't cry" è un film che mi ha davvero coinvolto, fatto arrabbiare e soprattutto commosso.

Nemmeno a me ha colpito in pieno..debbo dire che mi aspettavo qualcosina di più vista la media voto..ciò che fanno lievitare il film sono la prestazione della Swank (giustamente premiata con l'oscar) e il delicato tema che viene trattato. Per il resto la storia pur nella sua crudezza è abbastanza semplicistica e secondo me scava troppo poco a fondo nella personalità di Brandon Teena..la storia viene spiattellata in faccia allo spettatore subito..senza una premessa che magari mostri la sua età adolescenziale e i primi "dubbi" che Brandon Teena si pone..si poteva fare di meglio a mio giudizio.

Patetico, banale, di un buonismo zuccherato che non serve a nessuno. Storia e sceneggiatura troppo prevedibili... Il finale poi, insensatissimo e esagerato come un morso di Tyson all'orecchio.

Discreto il film nell'insieme, un po' troppo freddo ed anonimo nel veicolare una storia di autodistruzione e lacerazione come quella rappresentata, ma assolutamente superlativa Hilary Swank, la migliore tra le attrici emergenti d'oltreoceano. Brava anche la Sevigny.

Film sicuramente crudo e spigoloso.
La realtà dei fatti e delle emozioni ti travolge nel finale e ti lascia impietrio ma soprattutto deluso da quello che io reputo un finale mai troppo gradevole.
Non so perchè, ma i film che finiscono in un modo che mi mette in disaccordo con quello che avrei immaginato non mi piacciono mai troppo.
Dovrebbe essere che più mi emoziona in positivo più mi è piaciuto, ma se quando il film è finito l'emozione più forte è l'amarezza di fronte agli eventi narrati, il gradimento scende.
Film lento, statico, molto blando, che più tanto in là non si spinge (cioè che mantiene sempre una linea retta) ma che però scava bene dentro i sentimenti dei protagonisti.
Brava la Swank, certamente, ma anche Sarsgaard fa bene la sua parte.
Non un film da vedere la sera se non si sa che fare, almeno io non lo riguarderei così.
Poteva essere migliore ma centra comunque il punto, il messaggio e l'attenzione dello spettatore.
Almeno quasi mai scontato...praticamente mai mi sarei aspettato le effettive azione dei protagonisti narrate dopo certi momenti particolari...