blood diamond - diamanti di sangue (2006)

Sapendo che il regista E. Zwick è lo stesso dell'"Ultimo samurai" comprendo meglio il taglio narrativo un tantino retorico dato a Blood diamond. Anche qui la storia ruota intorno all'incontro tra due persone di differente etnia, non più il soldato blu con il samurai, ma il contrabbandiere bianco con il nero africano; cambia l'epoca e il luogo d'azione, ma non lo sviluppo della trama che sfocia nel solito finale consolatorio, nella conversione ai buoni sentimenti, disperdendo così la denuncia (che pur c'è) di una realtà poco conosciuta ed agghiacciante.
Ecco, cancellerei l'ultima parte di questo film, che vanifica lo sforzo del regista di dirigere bene l'incipit e lo sviluppo della storia. L'impatto emotivo è forte sia nelle scene d'azione così drammaticamente realistiche (l'assedio dei ribelli alla città, l'attacco al campo dei minatori), sia nelle scene sull'indottrinamento dei bambini-soldato, una realtà spaventosa, non solo africana.
La denuncia contro il traffico di diamanti e armi, manovrato con gelida indifferenza dalle multinazionali occidentali, è certamente valida. Purtroppo il regista si accontenta di sollevare il problema, rinunciando ad approfondirlo, magari optando verso dialoghi meno ridondanti e retorici.
Ovviamente Zwiick, come già con Cruise, ha puntato molto sulle straordinarie interpretazioni dei due attori protagonisti. Di Caprio è ormai attore maturo, ma ancora troppo affettato nel ruolo; ho preferito di gran lunga D.Hounsou, più spontaneo e naturale (anche se non credo, spero vinca lui l'oscar come migliore attore non protagonista).
In definitiva, nonostante certa retorica cui siamo ormai abituati, consiglio questo film se non altro per la denuncia frammista alla narrazione, anche se ho sorriso quando al termine sullo schermo appare l'invito: prima dell'acquisto di un diamante richiederne sempre la provenienza. (?)