daredevil - stagione 1 regia di Phil Abraham, Adam Kane, Ken Girotti, Farren Blackburn, Euros Lyn, Steven S. DeKnight USA 2015
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Serie TVdaredevil - stagione 1 (2015)

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locandina del film DAREDEVIL - STAGIONE 1

Titolo Originale: DAREDEVIL - SEASON 1

RegiaPhil Abraham, Adam Kane, Ken Girotti, Farren Blackburn, Euros Lyn, Steven S. DeKnight

InterpretiCharlie Cox, Deborah Ann Woll, Vincent D'Onofrio, Elden Henson, Toby Leonard Moore, Vondie Curtis-Hall, Bob Gunton, Ayelet Zurer, Rosario Dawson

Durata: h 0.50
NazionalitàUSA 2015
Generefantasy
Stagioni: 3
Prima TV nell'Aprile 2015

•  Altri film di Phil Abraham
•  Altri film di Adam Kane
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Trama del film Daredevil - stagione 1

L'avvocato Matt Murdock, non vedente sin da bambino, utilizza i suoi sensi amplificati per combattere il crimine per le strade di Hell's Kitchen, New York, nei panni di Daredevil. La serie mostra gli inizi della lotta al crimine del personaggio, contrapposta all'ascesa del signore del crimine Wilson Fisk.

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 •  DAREDEVIL - STAGIONE 2, 2016
 •  DAREDEVIL - STAGIONE 3, 2018

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Voto Visitatori:   8,21 / 10 (7 voti)8,21Grafico
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Voti e commenti su Daredevil - stagione 1, 7 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/01/2020 21:02:38
   8½ / 10
Bella serie, dal taglio molto maturo. Daredevil in fondo è diverso dal classico supereroe. Possiede dei superpoteri è vero, ma fondamentalmente è un uomo. Nel quotidiano un avvocato e di notte vigilante, funzione quest'ultima capace di soddisfare la sua sete di giustizia perchè molte, troppe volte, quando la legge si scontra con la realtà, la giustiza il più delle volte ha la peggio. Ecco quindi che Daredevil, o L'uomo in Maschera, per tutta la prima stagione cerca di far combiaciare i concetti di legge e giustizia. Storia che risente positivamente del restyling fatto al personaggio a suo tempo, nel fumetto, da Frank Miller, che lo elevò da eroe di seconda terza fascia alle vette qualitative che tutti gli appassionati di fumetti conobbero. Bella è anche la rappresentazione realistica di Hell's Kitchen, terreno di disputa e di caccia fra diversi attori. Se c'è il personaggio giusto anche i supereroi possono offrire storie seriali di ottima qualità.

kingofdarkness  @  30/10/2018 14:25:32
   7½ / 10
Più che soddisfacente questa prima stagione di DareDevil, il diavolo scarlatto di Hell's Kitchen, che finalmente ottiene un po' di giustizia e di notorietà dopo il mediocrissimo film del 2003 con protagonista Ben Affleck.
In questa manciata di episodi, 13 in tutto, viene raccolta tutta l'essenza di questo personaggio tanto cupo quanto affascinante, il mio preferito della Marvel dopo Punisher e sicuramente uno degli eroi che su carta ha avuto più seguito a partire dagli anni 80 in poi (memorabile la prima run di Frank Miller dal 1979 al 1983)
Anche se solitamente non apprezzo molto il formato della Serie TV poiché tende a diluire troppo un contenuto che di base potrebbe venire racchiuso in uno, massimo due lungometraggi, in questo caso devo dire che è stato fatto un lavoro molto accurato.
Le origini sia di Matt Murdock che del suo principale antagonista, Wilson Fisk, non vengono sviscerate subito, ma a sprazzi durante la seconda metà della stagione, il che si rivela una scelta vincente in quanto lo spettatore medio, non conoscendo bene le genesi dei due personaggi e che cosa rappresentino esattamente, è fortemente incuriosito alla prosecuzione degli eventi. In quanto agli sviluppi della trama principale, il ritmo è generalmente sempre buono anche se a volte un po' altalenante, ovvero vi sono episodi più spettacolari incentrati molto sull'azione pura, e altri più introspettivi nei quali il Diavolo mascherato compare appena, mentre tutto il resto si riduce alle vicissitudini di Murdock, Nelson e Karen Page e alla loro professione di avvocati.
Nel complesso mi sono sicuramente divertito, non mi sono mai annoiato (a differenza della serie su Punisher), e non vedo l'ora di iniziare la seconda stagione nella quale compariranno finalmente Elektra e anche lo stesso Frank Castle.
Mi dispiace solo che essendo appunto una serie per la TV, violenza sangue e sesso siano molto limitati, ma in questo caso si può tranquillamente soprassedere.

Nota finale: Murdock con i capelli neri fa uno strano effetto...anche se Charlie Cox è calza a pennello nel ruolo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  30/10/2018 09:45:59
   8½ / 10
Bellissima prima stagione , ottimi effetti , a partire dalla sigla sino ai titoli di chiusura. Bravissimo Cox ,attore che non conoscevo , ma il vero mattatore è D'onofrio con una prestazione carismatica e maiuscola che mi sento di paragonare a quella di Brando nel Padrino.
Bella fotografia di una città non cupa e oscura ai livelli di Batman , ma comunque oppressiva e stritolante con il suo cemento e la sua vita caotica.

maxwin  @  04/07/2016 10:44:17
   8½ / 10
Gran bella stagione, regia ed effetti speciali da oscar, trama molto interessante, veramente consigliato!

hghgg  @  06/04/2016 13:34:36
   8½ / 10
Miglior prodotto cinema/televisivo in assoluto riguardante un supereroe dai tempi dei Batman di Burton (guarda caso i due più "adulti" e oscuri che io ricordi), ed è una creazione di Drew Goddard che non mi delude mai... Be, non più dal 2002-2003 almeno. Whedon puppati gli Avengers nel caffèlatte grazie. Miglior prodotto basato su un eroe della Marvel, oltretutto, con la sola "Jessica Jones" a tenere realmente testa (sempre in tv).

La televisione ci sta inondando con serial belli tecnicamente ma assolutamente inutili e superflui per tutto il resto, questa volta devo dire che invece la serialità televisiva ha giovato moltissimo alla trasposizione dei prodotti Marvel.

Certo per realizzare una serie così serviva il soggetto giusto e Matt Murdock rappresenta certamente il profilo migliore; proprio per questo è sempre stato l'eroe con poteri della Marvel da me più apprezzato e in assoluto viene dietro solo a Batman, guardacaso entrambi eccezionali soprattutto dagli anni '80 presi in mano da gente come Frank Miller, sporchi, oscuri, metropolitani buoni decisamente non troppo buoni, psicologicamente molto complessi.

La serie di Goddard, circondato da autori e registi capaci e ben inoltrati nella materia, è per forza di cose figlia di quell'evoluzione stilistica "realista" milleriana e il risultato è eccellente (per quanto il mio votone vada letto in relazione all'ambito delle serie tv e non in assoluto contando anche il cinema).

In primis grande applauso ai tizi che hanno fatto il casting: gli attori sono perfetti e molto credibili nei rispettivi ruoli, partendo dal protagonista eccellente sia come Murdock che come Devil "Work-in-Progress" e concludendo con l'applauso verso il miglior Wilson Fisk immaginabile e verso chi l'ha scelto, un Vincent D'Onofrio da applausi, sempre molto bravo e perfettamente calato nella parte, ha saputo mostrare ogni lato della complessa psicologia del personaggio, dalle fragilità ai terrificanti scatti d'ira omicida. Perfetto anche a livello fisico-estetico.

In mezzo il Foggy Nelson di Elden Helson, un altro praticamente sputato al ruolo interpretato e una bellissima Deborah Ann Woll che nelle mie quotazioni è letteralmente resuscitata (ah-ah) nei panni di un'azzeccatissima Karen Page. Goddard e la Woll finalmente spaccano cùli, vampiri pucciate la bistecca al sangue nel succo d'arancia rossa, prego che Daredevil vi da pure 2 dollari per i gelati alla fragola.

Mi viene in mente anche l'ottimo personaggio di Wesley interpretato da Toby Leonard Moore, per dire un bel personaggio di cui non ricordo traccia nei fumetti (ma forse è colpa mia che non seguo assiduamente la Marvel) o la Vanessa Marianna di Ayelet Zurer (una che fa un po' sponda tra cose buone e càgate varie), classica grande donna pericolosa dietro un grande uomo pericoloso, di cui è fortuna e rovina.
Ci metto anche il meraviglioso Stick di Scott Glenn, attore con un passato di ruoli minori in film che lascia stare ("Apocalypse Now" e "Nashville" no così, per servire) che appare in una puntata e vince il premio di "Personaggio della Stagione" come era per me prevedibile d'altronde.

Che dire, pure i titoli di testa sono eccellenti. La rappresentazione di Hell's Kitchen, fotografata alla perfezione, un'ambientazione che da sola risolleverebbe senza problemi anche il più morto degli episodi; il buon lavoro nello sviluppo della trama, con incastri azzeccati e l'abilità nel saper mostrare l'evoluzione del protagonista verso quello che, nello scontro finale dell'ultima puntata, diventerà definitivamente "Daredevil" mentre prima "Il Diavolo di Hell's Kitchen" si muoverà con tuta e passamontagna neri in un eccezionale lavoro di "Work in progress" ma già con tutti i poteri del caso; ed è ottimo anche il lavoro sull'evoluzione e il tormento psicologico di Matt Murdock. Niente da fare dove ti giri ti giri hanno fatto le cose per bene è un prodotto d'intrattenimento che si prende sul serio ma non risulta mai eccessivo, borioso e pedante (vero Nolan, vero ? Eh ? Rispondi un po').

Tecnicamente, manco a dirlo, è molto curato. Perdonabili anche gli effetti "Ralenty" che aiutano a mostrare le percezioni speciali di Murdock, davvero ben studiati i combattimenti di Devil con i vari nemici.

Restano sublimi, nel modo in cui sono stati coreografati, gli scontri con Nobu, quello finale con Fisk e soprattutto quello fìghissimo con Stick nella 1x07, puntata capolavoro (come le successive due, la prima e l'ultima). Arti marziali e scàzzottate direi abbastanza ragionate e "verosimili" quantomeno. Ottimo.

E poi quando alla fine Matt si presenta a Fisk col costume da Devil fatto e finito, finalmente entrato in scena, e comincia a pistolarlo di mazzate tu sei li che salti sulla sedia e fai i cori da stadio, livello di coinvolgimento altissimo, Devil is here e robe così.

Un lavoro eccellente che nobilita il progetto di trasporre avventure Marvel su schermo. Ci voleva, soprattutto adesso che il nuovo X-Men è alle porte, brrr...

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/04/2016 21.15.49
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ferzbox  @  16/01/2016 18:20:07
   8 / 10
Confesso che non sapevo cosa pensare quando venni a sapere che il personaggio di "Daredevil" sarebbe stato riproposto dalla Marvel sotto forma di serie televisiva; aspettavo il reboot del personaggio da una vita, il film uscito nel 2003 e diretto da Mark Steven Johnson non mi aveva soddisfatto moltissimo se non per come risultò Daredevil stesso, studiato benissimo, sia nelle origini che nel modo di far vedere i suoi poteri, per il resto(comprimari, sceneggiatura e scelta degli attori) non rimasi molto contento....l'universo di Daredevil è uno tra i più maturi presentati dai fumetti Marvel e banalizzarlo con una storiella poco studiata di nemmeno due ore non era proprio il massimo, considerato pure che per il personaggio di Elektra scelsero addirittura quella cretina di Jennifer Garner, famosa semplicemente per il serial "Alias" e per nulla adatta al ruolo.....comunque....
Sono partito a vedere questa serie per i consensi positivi che mi è capitato di leggere in giro e per alcune riflessioni che ho fatto; ho pensato che probabilmente la Marvel stessa si rese conto di quanto sarebbe stato difficile realizzare i film di alcuni determinati antieroi del loro universo fumettistico, adottando sempre la filosofia Disneyana da cinecomics per ragazzi utilizzata per altri personaggi, quindi la scelta di farne un serial televisivo non per forza legato a questo concetto poteva essere un ottima alternativa.....inoltre il mondo sporco,depravato e suburbano di Daredevil ha sempre rappresentato l'asso di cuori che ha permesso al personaggio di continuare a vivere per tutti questi anni; Daredevil, se non fosse stato per Frank Miller negli anni 70, era destinato a cadere nel dimenticatoio; era un personaggio troppo sempliciotto e simile ad altri eroi come l'uomo ragno; l'unico modo per risollevarlo era quello di creare un clima più serio e maturo(un pò come fece la DC con Batman), quindi Miller rimescolò le carte in tavola facendo del fumetto di Daredevil un passaggio diretto al mondo della criminalità cittadina, completamente estraneo agli eroi cosmici o alle minacce aliene, più veritiero, introspettivo e psicologico.....
Si, forse in fin dei conti(se studiata bene) una serie televisiva era la scelta più azzeccata; la serialità dei prodotti televisivi poteva permettere una maggiore elaborazione e analisi di tale mondo, rispecchiando con più criterio quello che è realmente l'atmosfera che si respira leggendone il fumetto....
Devo dire che sono rimasto davvero colpito dal concept della serie....non credevo affatto di trovarmi di fronte ad un prodotto Marvel così ben rispettato, sopratutto se mi mettevo a pensare ai vari prodotti presentati per il grande schermo; il mondo di Daredevil è stato portato in video con un impegno ammirevole, con un ottima caratterizazzione dei personaggi, un ottimo sviluppo narrativo ed una consapevolezza straordinaria nel dare importanza alla sofferenza delle persone comuni, piuttosto che al lato supereroistico di per se, analizzando ottimamente il clima oscuro e ambiguo che il fumetto sa regalare da ormai diversi anni; in Daredevil si gioca sempre con il labile confine che può esserci tra bene e male(lo stesso personaggio, avvocato di giorno e giustiziere di notte, espone questo principio.....tra l'altro con il gioco di parole "Daredevil" tradotto "Scavezzacollo" , dove il termine "Devil" è legato al principio paradossale del Diavolo che lotta per la giustizia......non a caso Matt Murdock ha come forma di sostegno la sua credenza verso la religione cattolica, altro paradosso capace di creare un profilo psicologico straordinario).....insomma, tutto questo universo di grande spessore e maturità e riportato in modo egregio in una serie televisiva che non credevo potesse essere concepita così...
Le stesse origini del personaggio non si limitano alla semplice e utilizatissima formula del normale essere umano che diventa eroe, ma anche nella crescita dell'eroe stesso; Matt Murdock per tutta la serie non indosserà mai il classico costume dalla fattezze da Diavolo, ma solo una sorta di abbigliamento simile a quelle di un Ninja o di un ladro, mostrando la sua umanità, le sue debolezze, le sue paure.....Daredevil c'è e non c'è, lo spettatore è testimone della sua sofferenza, della sua formazione e della nascita della sua vera identità.....una prima stagione che presenta non solo i personaggi che compongono il fumetto, non solo l'ambiente degradato e più veritiero della realtà urbana, ma pure l'evoluzione del suo protagonista; un concept che quasi non credevo possibile e che avrei voluto fosse adottato anche per i prodotti cinematografici(ecco perchè ho sempre sostenuto che i film sui supereroi Marvel sono banali ed adolescenziali; gli altri eroi "non vigilanti" sono meno "seriosi", ma il loro spessore psicologico non risulta mai banale nei fumetti).....
In pratica ho terminato di vedere il serial che quasi mi sembrava di aver sognato.....a mio avviso non potevano fare un lavoro migliore di questo; Daredevil è una serie che per i fan o gli spettatori occasionali non può che essere perfetta.....non uguale al fumetto al 100% ma che "diavolo" ......non si può pretendere la luna......

N.B. Ottimo anche il profilo scelto per studiare il personaggio di Wilson "Kingpin" Fisk....

Dom Cobb  @  26/09/2015 16:34:38
   8 / 10
In seguito all'evento che tutti si ostinano a chiamare solo "l'incidente", la città di New York e, in particolare, il quartiere di Hell's Kitchen, è caduto nelle mani della criminalità organizzata. Ad ergersi contro il vortice di violenza che gira intorno alla misteriosa figura di Wilson Fisk, vi è un uomo che di giorno è un avvocato cieco e di notte uno spietato vigilante...
E' strano ritrovarsi a commentare qualcosa di cui non si è un grande fan: da amante del cinema come intrattenimento, posso dire che l'idea di avvicinarmi alle serie televisive non mi è mai piaciuta. Non sono il tipo da aspettare un'intera settimana fra un paio di episodi e un altro: il problema non sta solo in una storia che, al momento di procedere, già ti sei dimenticato i precedenti, ma anche nel fatto che raramente un paio di episodi danno la stessa soddisfazione di un paio di ore di film. I film sono caratterizzati da un certo essere autoconclusivi, mentre gli episodi di una serie televisiva sono come i singoli capitoli di un libro o scenette di cinque o sei minuti di un lungometraggio: bisogna guardarne in gran quantità per ottenere qualcosa che vada molto vicino ad essere soddisfacente in termini di storia, ma anche di spettacolarità, di cui perfino le serie più costose sembrano alquanto prive (sì, anche Il trono di spade nei suoi momenti migliori). In altre parole, a non attirarmi ai prodotti televisivi è proprio la sua caratteristica portante, ciò che decreta il successo di una serie presso il pubblico, ossia la serialità.
E a rendere questo prodotto Marvel così interessante per un pubblico non interessato a materiale televisivo, è proprio il fatto che, a conti fatti, più che una serie, sembra un unico, compatto film di tredici ore. Ogni puntata vede un avanzamento narrativo e una crescita dei personaggi costanti ed ininterrotti e, al contrario di altri show altrettanto brevi, non vi è neanche una che si possa definire riempitivo, non ci sono momenti dispersivi o atti solo a raggiungere una specifica quota di episodi.


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Ciò è frutto di un'ideazione scrupolosa e una sceneggiatura che si mantiene sempre e comunque su altissimi livelli: essa è capace di prendere quelli che, visto il modo in cui il genere supereroistico viene sfruttato al giorno d'oggi, sono essenzialmente degli stereotipi già visti e rivisti un milione di volte, e comunque renderli interessanti, dar loro quel non so che di fresco e nuovo sufficienti a spingerti ad andare avanti.
Merito, questo, di un cast ben assortito: nonostante la recitazione nella versione cinematografica di Mark Steven Johnson non mi sia affatto dispiaciuta, bisogna ammettere che anche qui gli attori sanno quello che fanno, e quello che fanno lo fanno al meglio delle loro possibilità. Charlie Cox è abbastanza convincente in entrambi i ruoli di avvocato e giustiziere, i comprimari svolgono il loro dovere con brio e competenza, ma a valere davvero la visione, sia come interpretazione che come personaggio, è il grande e grosso villain di Vincent D'Onofrio. Già il suo ruolo viene sviluppato e scritto in maniera davvero notevole,


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e la performance riesce ad aggiungere uno strato di umanità e credibilità perfino nei momenti in cui meno ci si aspetterebbe. E, visto il panorama non proprio esaltante di cattivi che l'universo cinematografico Marvel ci ha dato, direi che si tratta di una buona cosa.
E infine, a contornare questo potente mix di dramma giudiziario, poliziesco e supereroistico, un lato tecnico da brividi, che si ispira un po' a Nolan e un po' a un certo cinema noir vecchia scuola. La fotografia viaggia su ottimi livelli, l'uso di luci, ombre e colori da vita a una Hell's Kitchen sgradevole e degradata, dove brutte cose di ogni genere possono accadere dovunque, comunque a chiunque. Una nota particolare meritano le crude scene d'azione e alcuni picchi di violenza degni di un film di Tarantino.


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Paradossalmente, però, sono proprio i toni e le atmosfere così violente e seriose a costituire un problema, seppure minore: più volte, i produttori della serie hanno ammesso che essa fa parte dello stesso universo dei Vendicatori, e a confermarlo alcuni velati riferimenti al detto "incidente" che ha raso al suolo New York e ad alcune personalità come "un tizio con un'armatura metallica" o "un uomo con un martello magico". E il fatto è che riesce difficile conciliare un mondo così leggero, spensierato e buttato sull'intrattenimento commerciale con quello pesante, drammatico e riflessivo qui presentato. In effetti, senza i vari riferimenti, uno potrebbe facilmente dimenticarsi di star guardando un prodotto che ha a che fare con gli Avengers, o con la Marvel in generale, visto che, di primo acchito, lo si assocerebbe più con la DC.
In ogni caso, ciò è un ostacolo di poco conto, che non danneggia in alcun modo uno show che si pone fin da subito come uno dei migliori prodotti sui supereroi di sempre.


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