fuochi nella pianura (1959)

La disperazione e la crudeltà della guerra senza orpelli romantici o diversivi, ma è abbastanza "fermo" come racconto e l'interesse prende il via principalmente nella seconda parte. Stando a quanti riporta Italia Taglia il film uscì in Italia in 5 copie nella primavera del 1964 dopo 5 anni dalla sua uscita ufficiale, ma la versione italiana che io sappia non è mai saltata fuori, lo si può visionare in originale con sottotitoli.

Fuoco nella pianura è una pellicola speculare all'Arpa birmana. Laddove c'era una precisa presa di coscienza da parte del protagonista, in questo caso il contenuto è più rivolto verso la lotta per conservare un barlume di umanità all'interno di un contesto ormai completamente in rovina dove l'umanità stessa è ridotta a degli spettri vaganti come zombie, con l'unica volontà di sopravvivere e pagando un prezzo altissimo nell'essere scaraventati in un abisso di follia, in cui la natura animale e primordiale dell'uomo hanno il sopravvento. Sotto lo sguardo del soltato semplice Tamura il viaggio diventa sempre più tetro e inqueitante, i paesaggi desolati quasi metafisici, gli uomini abbruttiti disposti a qualsiasi cosa pur di allentare i morsi della fame. Un film realmente cupo e pessimista, dove anche la scena finale è in un certo senso catartica e toccante nella sua disperazione.