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Avevo voglia di un film leggero e così appena ho visto che c'era al cinema l'ultimo di Ben Stiller ho deciso di andare al vederlo. Ma già dopo 10 minuti ho capito che non è la commedia che mi aspettavo, ma qualcosa di diverso; un film atipico in cui ti aspetti che da un momento all'altro succeda qualcosa che lo faccia decollare...ma non è così. Un'ora e tre quarti imperniati sulla vita di un anonimo quarantenne americano, tal Greenberg appunto, alle prese con una crisi d'identità portata avanti dal regista in maniera estremamente banale e semplicistica. Tanto banale quanto sconclusionato il film non decolla mai al punto da non riuscire neanche a far capire a chi lo vede quale sia il suo tema portante. Se fosse la salute mentale, come hanno sostenuto alcuni, la superficialità con cui viene affrontato dal regista è a dir poco disarmante tanto da farti venir voglia di scrivere al caro Ben Stiller e compagnia una lettera di critiche pungenti, un po' come ama tanto fare il suo Greenberg. Sarà che sono giovane e quindi non mi riesco per niente ad immedesimare nel protagonista, l'ho trovato un film noioso, a tratti irritante.