la natura ambigua dell'amore (1994)

E così, i Canadesi non se li fila nessuno?
Pare di no, visto che nessuno ha ancora commentato questo film intelligente e profondo, che ha la forza della verità e la esprime senza sotterfugi.
Nulla a che vedere con certe 'commedie nere' statunitensi, dove enfasi e splatter liberano lo spettatore dallo sgradevole dovere di riflettere. Qui le cose non sono "molto cattive": sono mediamente cattive, tutto sommato normali, e pensarci su diventa un dovere morale ineludibile.
David è un uomo affascinante, pensante, e dotato di una solida coscienza. Potrebbe avere successo come attore, e si riduce a fare il cameriere. Perché? Perché è uno spirito libero, e non vuole padroni.
Dichiaratamente gay, David continua tuttavia ad essere amato sia da uomini che da donne. Ha la stoffa del leader, e nonostante la sua modesta (ma voluta) condzione sociale, continua a gestire con bravura il gruppo di amici, tutti più o meno innamorati di lui: la ex fidanzata, i ragazzini che subiscono il suo fascino, e perfino la prostituta Benita, una ragazza spregiudicata e intelligente che forse lo capisce meglio di tutti gli altri.
Le cose si complicano a causa di una serie di delitti apparentemente inspiegabili. Il serial killer sarà smascherato, e David scoprirà che perfino il suo indiscusso (?) carisma può fare ben poco di fronte ai deliri di onnipotenza di certe menti disturbate.
Ma il film traccia molto bene la linea di confine fra trasgressione innocente e follia omicida, ribadendo con forza il valore della vita umana.
Su uno sfondo piovigginoso e triste, il film evidenzia quanto possa essere dura e malinconica l'esistenza di chi non si adatta ad uno stile di vita convenzionale. Bravi tutti gli intepreti, per un'opera da rivalutare assolutamente.