potenza virtuale (1997)

Margheriti è stato un buon regista, ma come tanti bravi registi italiani, si è ritrovato a scivolare in produzioni senza senso.
Qui siamo a fine anni '90 e il buddy movie era sulla cresta dell'onda, quindi si ritrova a girare un film con un Terence Hill già trapassato e in aria da Don Matteo.
Ci sono un pò di altri volti dell'epoca riconoscibili ma il problema è che non funziona nulla, dalle scene d'azione che risultano trash, alla sceneggiatura, piena di inconguenze.
Per non parlare dell'aspetto puramente informatico, trattato come ci aspetteremmo da un boomer.
La caduta poi nella dimensione virtuale è l'ultima pietra su un cadavere ormai decomposto.
Scoperto solo ora che Martin Hagler se n'è andato dopo aver vissuto a ROZZANO, santissimo signore.