A Londra, capitale dell'Oceania dominata da un partito unico, l'esistenza di ogni individuo è spiata e indirizzata dal Grande Fratello. L'impiegato Winston Smith si innamora e tenta di resistere al potere totalitario e alla degradazione personale.
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Ai classici dovrebbero avvicinarsi solo registi di una certa fama, perchè inevitabilmente un medio regista come Radford gli si avvicina con un timore reverenziale che quasi infastidisce.
In primo luogo le scelte registiche e di ritmo narrativo e di ambientazioni invece di creare quell'atmosfera cupa e inquietante che caratterizza il mondo orwelliano, rendono noia e appesantiscono oltre modo la visione del film.
Inoltre chiamandosi Orwell 1984 non si può fare a meno di fare paragoni con il romanzo di cui non rende minimamente la forza del racconto. Inoltre in pieno boom di cinema fantascientifico, 1984 resta abbastanza arretrato anche tecnicamente non riuscendo a comunicare in modo efficace e limitandosi a una rappresentazione essenziale e scialba oserei dire superficiale e arronzata.
Le interpretazioni reggono e Jhon Hurt funziona come protagonista, per il resto c'è il rammarico di vedere un così grande storia così sprecata.
Se proprio si vuole lo spirito di 1984 vedetevi Brazil diverso nella forma ma non nel contenuto