Quando Anna aveva quattordici anni, suo padre è stato arrestato e accusato di essere il capo occulto del terrorismo italiano, accuse da cui anni dopo è stato prosciolto. Dopo quattro anni di prigione e quindici di esilio, Toni Negri è diventato un pensatore di fama mondiale, e il suo arresto solo un capitolo di una vita fuori dal comune. Ma per Anna, questa storia ha lasciato un’impronta indelebile. Il film diventa così il racconto delle ferite di due generazioni, insieme intime e collettive. Anna e Toni si ritrovano a Venezia, entrambi di fronte alla macchina da presa, filmati da un amico.
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TONI, MIO PADRE
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