Una giovane coppia fa la terrificante scoperta che il corpo del loro figlioletto in coma è diventato una calamita per le entità maligne, mentre la sua coscienza è intrappolata in un regno oscuro conosciuto col nome di The Further.
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Non posso negare di essermi divertito, e molto, in sala. Però è un copia copia continuo! Per più di 3/4 sembra un grigio remake di "Poltergeist" con citazioni abbastanza evidenti di "Shining" (le gemelline e le musiche), "Amityville" e quant'altro; poi perde totalmente il controllo ed il regista ci butta dentro di tutto, dall'horror nipponico ("Shutter" et similia) al vecchio "Linea mortale" di Schumacher, senza alcun timore di scadere nel ridicolo involontario (maschere antigas per comunicare con entità malefiche, immotivate stragi mentali di famiglie fantoccio, diavoli burattinai assorti in fucine fumanti...). La parte finale è quanto di più posticcio si potesse prevedere e, sebbene la tensione regga e messa in scena e interpreti risultino azzeccati per creare qualche sano brivido, non c'è mai il minimo senso di partecipazione ad un genere ormai agonizzante. Wan ha mestiere ma questo è il tipico film rattoppato con brandelli di altri film, che può solo soddisfare chi in vita sua non ha mai visto i veri horror. Molto rumore per nulla.