Durante una serata al Teatro dell'Opera di Parigi, mentre si rappresenta la Marta, il direttore d'orchestra, mestro Villeneuve, nota alcune discordanze tra i violini e ne individua la causa nel maestro Erique Claudin. Finito lo spettacolo il suddetto viol
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remake del film del 25, che ha il pregio di avere una realizzazione tecnica maestosa, degli interpreti ottimi e delle musiche (che qui diventano anche chiave e motore della vicenda) di alto pregio. nel riportare in scena la storia Arthur Lubin opta però per una modifica sostanziale nella storia del protagonista, se nel film originale, come nel libro, il fantasma era una figura più misteriosa, qui gli viene creato un background nuovo e creano non un uomo sfigurato fin da piccolo costretto a nascondersi nelle ombre, ma un violinista che non riesce più a suonare a a cui rubano una composizione (l'avevo detto che qui la musica stessa diventa il vero motore della vicenda) scelta che può magari far storcere il naso ai puristi, ma che io ho apprezzato.
molto meglio il film universal dell'uomo lupo, qui del fantasma c'è solo il titolo poichè il regista ha stravolto e cambiato totalmente la storia rispetto al romanzo, tuttavia è comunque sufficiente come film che intrattiene egregiamente per un ora e mezza,senza grosse pretese, solo per appassionati. Ho preferito la versione musicale di schumacher del 2004
Ottimo sotto tutti i punti di vista: trama, recitazione, atmosfera, fotografia, costumi, musiche. Tripudio di gusto e bellezza, in un'opera che non presenta rughe, nonostante l'età. E scusate se è poco.