Cinque donne partecipano ad un’escursione, ma solo quattro tornano. L’agente federale Aron Falk indaga sulla scomparsa, scoprendo segreti e tradimenti tra le escursioniste, cercando disperatamente la verità. Chi sta mentendo?
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..Non un disastro perchè cmq la bella fotografia/natura selvaggia invogliano a proseguire la visione ma alla fine lo rimpiangerete quasi certamente;) L'alternanza continua(montaggio parallelo alla Fantozzi) tra scene "naturali" con dialoghi deliranti su una fantomatica frode industriale(mal raccontata) finisce per compromettere tutto il film rivelandosi una scelta "suicida". Spunta pure una pregressa storia di bullismo su una delle donne e battibecchi tra madri di figlie della stessa scuola oltre a un killer dei boschi non pervenuto insomma per non farci mancare niente(o!o) ma tutto è superficiale e il piatto finale risulta un po indigesto. Aggiungiamo che nessuno dei protagonisti fa nulla in più perchè si possa simpatizzare per uno o l'altro/a e il risultato è un film guardabile sì.. ma che si dimentica già mentre lo si vede(!). Voto non troppo cattivo perchè Bana mi è simpatico :)
Seconda trasposizione dei romanzi di Jane Harper con protagonista l'agente federale "Aaron Falk", ambientati nella suggestiva cornice australiana. L'aridità desertica del primo film viene sostituita dalle verdeggianti foreste dello stato del "Victoria". "Force of Nature" presenta lo stesso schema narrativo di "The Dry", caratterizzato da continui flashback che ripercorrono l'adolescenza del protagonista con gli avvenimenti del presente. Meno riuscito del primo capitolo, la lunga durata lo rende a tratti noioso. Le cinque donne sperdute nella foresta, frodi finanziarie, un serial killer rintanato nel bosco, i due detective che sono i meno presenti nella scena, troppa carne al fuoco che Connolly stavolta gestisce in maniera meno avvincente con le solite assurdità di sceneggiatura.
Molto pasticciato e con tanta carne al fuoco che poi alfine non regala nulla se non tanti sbadigli e un forte senso di incompiutezza . La sceneggiatura è molto debole e le protagoniste veramente poco credibili e ingenue a tuffarsi in un'avventura del genere così da sprovvedute . Anche Bana spiace dirlo sembra un pò fuori luogo , imbambolato e statico .
Nella storia dei migliori racconti investigativi, il crimine è sempre stato un pretesto per indagare umanità, società, realtà cosmica. "The Dry" seguiva tale gloriosa formula strafregandosene del whodunit per descrivere l'inospitalità ambientale e l'avversità della natura. Con questo sequel, adattamento del successivo romanzo di Jane Harper, la "Force of Nature" è solo nel titolo. Non avendolo letto non so dire se abbia ragione chi sostiene che il disastro sia da attribuire alla trasposizione di Connolly. La "spaventosa tempesta" è continuamente annunciata ma non arriva, la perdita della mappa e la location claustrofobica sono metafore appena accennate e l'analisi metafisica del nesso fra "soma" e "sarx" scompare nel nulla.
Filmaccio. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, con personaggi inseriti quasi casualmente e perfettamente inutili (su tutti spicca la collega dell'agente Aron, che vince l'oscar "Attore più inutile dell'anno"), situazioni irrealistiche (come mandare un gruppo di donne inesperte da sole, senza cellulare, senza guida, senza supporto, in un ambiente pericoloso e selvaggio, dove persino MacGyver avrebbe avuto difficoltà ad uscirne vivo, oppure le innumerevoli decisioni prese dal gruppo, una più sbagliata dell'altra). Un serial killer inserito "tanto per", la disavventura dell'infanzia dell'agente Aron poco chiara, dialoghi e dinamiche che nella parte finale diventano confuse e che invece di provocare sorpresa fanno sorridere, confondendo un po' il tutto, una foresta dove si svolgono gli avvenimenti che a tratti sembra grande come l'Amazzonia, in altri sembra grande come un campo da calcio, dove in 5 minuti si raggiungono tutte le location. Purtroppo anche le emozioni provate per tutta la pellicola sono state di noia e sonnolenza. Ho trovato come unici aspetti interessanti la fotografia e la natura, veramente potenti e presenze forti in tutta la pellicola.
Momenti di ilarità: - il gruppo degli (inutili) uomini che saltano fuori dalla foresta con le bottiglie di prosecco in mano; - lo scarico della mamma di Aron davanti alla porta del pronto soccorso, come se fosse un sacco di patate; - la scivolata sulla cascata e il successivo "tuffo" di Aron; - la perdita dell'unica cartina geografica sul fiume;