la leggenda del pianista sull'oceano (1998)

Giuseppe Tornatore è senza ombra di dubbio il regista italiano più hollywoodiano vivente. D'altro canto è un evento più unico che raro che un regista non americano diriga una storia così tanto di stampo USA, ovvero un'avventura epico-fantastica di uomo che nel suo realizzare dei sogni affronta la vita crescendo e imparando, come un Forrest Gump. E' la sublimazione allegorica del sogno americano ed una visione positiva della vita, intesa come esplorazione e avventura. Tra gli anni 90 e i 2000 ne sono usciti tantissimi di film di questo tipo (da Big Fish passando per il Curioso Caso di Benjamin Button fino a Hugo Cabret) e col trionfo di Titanic, LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO era un successo annunciato.
Ma non si può essere soltanto benevoli con questo cult super acclamato e dalle grandi emozioni.
Primo punto: questo film non ha affatto la stessa grandiosità dei suoi fratelli americani. Tornatore può muovere la macchina da presa quanto vuole, ma per quanto riguarda la gestione dei grandi set e delle grandi scenografie in questo film si sente tutta l'umiltà del caso. Lo stesso discorso vale per il montaggio e la musicalità delle immagini, assolutamente loffie.
Secondo punto: la sfortuna di essere uscito tra Titanic, un kolossal ancora girato in pellicola e con l'estetica del cinema classico, e The Curious Case of Benjamin Button, dove David Fincher perfezionò l'estetica traslucida del digitale, è che qui si trova la fotografia tipica dei primi anni del digitale, molto brutta e con una colorazione oro-petrolio, quasi oleosa, che non rimanda assolutamente a periodi storici antichi e che oggi appare invecchiata malissimo.
Constato che si tratti della versione tarocca dei blockbuster americani, bisogna fare i conti anche con il fatto che questo tipo di fiabe americane, essendo fantastiche, risultano essere molto farsesche, candide e tendenti all'infantilità. Tornatore casca anche in questa trappola hollywoodiana ed esaspera troppo la genuinità e la purezza del racconto. Per esempio ad una scena come quella del pianoforte non ci crede neanche un bambino. Altro esempio e la recitazione cartoonesca del protagonista, non ammissibile. Qua entriamo nel campo del cattivo gusto.
Le cose che non hanno senso e non tornano, e sul quale ci si passerebbe sopra se questo film avesse una costruzione da manuale come i blockbuster americani sopra citati, sono un'infinità.
Questo film ridicolizza il mestiere del pianista e il jazz: chiaramente non li conosce e farne un tema accademico ha le sue conseguenze.
Purtroppo un bel film non ha tutti questi difetti. Solo il tempo potrà ridimensionarlo.

Bellissimo film di Tornatore, è un vero e proprio capolavoro, sotto tutti i punti di vista.
Un capolavoro musicale, sentimentale e scenografico: questo è "La leggenda del pianista sull'oceano". Il film si presta infatti a molteplici chiavi di lettura, una più interessante dell'altra, snodandosi in una storia ai confini della realtà; mai banale, sempre vivo, accompagnato da una delle migliori colonne sonore di Ennio Morricone che avvolge le vicende, descrive le sensazioni del protagonista e, cosa ancor più singolare, arriva a caratterizzare ogni personaggio a cui si riferisce.
La sua splendida ambientazione, musica incantevole e raffinato senso della tragedia porta lo spettatore in un magico continuum spazio-temporale in cui la vita è un ballo passionale con l'oceano, e la musica disegna un mondo unico.
Non manca l'ironia che spezza piacevolmente la trama lunga, ma mai appesantita.
Quanto alle interpretazioni, ce n'è una più strabiliante dell'altra: non funziona solo il personaggio malinconico e introverso di Roth in un ruolo per lui insolito, ma anche il trombettista di Taylor Vince, la ragazza della Thierry, l'esuberante macchinista di Nunn, l'arrogante e borioso Jelly Morton di Williams III, il proprietario del bazar di Vaughan e lo struggente contadino friulano di G. Lavia stupiscono per l'eccelsa intensità recitativa e creano attorno al protagonista un insieme di comicità drammatica che va veloce come un treno, senza arrestarsi ai cambi di tono giacché non si ravvisa nessuna caduta di ritmo.
Un racconto efficace, tutto per merito degli sceneggiatori e di Tornatore, che impregna del suo inconfondibile tocco magistrale quest'opera, capace di rivaleggiare con Nuovo Cinema Paradiso (1988) per la perfezione lirica e poetica.

Prossimo alla totale perfezione

Secondo capolavoro di Tornatore e interpretazione perfetta di Tim Roth. Le musiche fanno il resto.

Davvero bello e coinvolgente. Tornatore, a 10 anni dallo splendido Cinema Paradiso, firma un altro gioiello. Credo, che nonostante tutti abbiano rimarcato la bravura del regista in tutto e per tutto, io vorrei sottolineare e dar risalto alla scelta dei due attori protagonisti Tim Roth e Taylor Vince (davvero pazzesco).
Tornando alla storia, non conoscendo il libro, l'ho trovata ben narrata, anche se a tratti, si dilunga un pò troppo.

Qua siamo dinnanzi a un capolavoro. Uno di quelli che i grandi maestri del cinema apprezzerebbero a 360 gradi. Applausi a Tornatore.

un grande capolavoro diretto da tornatore.
questo film era una scommessa, trama molto particolare, adatta al monologo teatrale da cui è tratto ma difficile filmare.
eppure tornatore riesce a a realizzare un film perfetto sotto tutti i punti di vista intriso di una poetica malinconica e nostalgica, ottimamente diretto con una ricostruzione storica impeccabile e con una fotografia che è arte pura, per non parlare delle musiche firmate da enio moricone, una garanzia.
bravissimi tutti gli attori, sopratutto Tim Roth, che praticamente regge il film da solo.
un capolavoro, secondo me il migliore film di tornatore .

Ieri sera ho finalmente recuperato sto piccolo capolavoro italiano, un gran film, trama particolare, forse troppo lungo, a tratti lascia addormentare, a volte è trascinante, a volte lo ammiri e rimanevo perso in scene, sonorità e storia. Affascinato da regia, fotografie, costumi di ieri ed d'oggi e infine dalla musica.
Un film top italiano!

Tim Roth, interpretazione perfetta, gran attore
(resto non conoscendoli appieno, non mi soffermo, basta lui ora per valorizzar appieno sto gran film)

i 6 David di Donatello tutti ampiamenti meritati

Il regista Tornatore, sfoggia qua, il suo top film, siamo nel lontano 1998, lo ho recuperato solo adesso, capace di emozionare, un viaggio unico composto da scene, musiche e fotografie...

Film consigliato, meritevole. Da vedere !!

La differenza che salta immediatamente agli occhi tra "Novecento" di Baricco e "La leggenda del pianista sull'oceano" di Tornatore risiede soprattutto nella diversa lunghezza e nel differente climax; entrambi – lunghezza e climax – conseguenza del particolare mezzo narrativo utilizzato. Mentre il monologo teatrale permette a Baricco di essere veloce, brillante, surreale e grottesco, l'affabulazione cinematografica in forma di flashback (che presenta più di una somiglianza con "Forrest Gump") dà al film un andamento lento ed elaborato, oltre che un tono elegiaco e sentimentale. Tono che, beninteso, va del tutto a genio al regista italiano, che qui ritrova dopo tanto tempo (nonostante alcune sequenze che si potrebbero tranquillamente sforbiciare: l'intera parte dell'innamoramento, ad esempio) l'ottima vena di "Nuovo Cinema Paradiso". E nonostante la libertà presa nei confronti del testo di origine, Tornatore riesce a restituire magnificamente sullo schermo quella geniale metafora dell'uomo contemporaneo, a metà strada tra Kafka e Buster Keaton, che è il personaggio di Novecento, interpretato da un Tim Roth perfetto nella parte, con il suo sguardo ironico e triste e la sua figura da uomo qualunque.
L'altro perno del film, la musica, riesce ad assolvere più che dignitosamente al suo scopo, e non era facile visto che si parla di un pianista che suona il suo strumento come nessun altro al mondo (qui il pensiero corre a un altro personaggio letterario, il geniale ma sconosciuto musicista de "Le voci del mondo" di Schneider). Morricone, oltre al melodico tema conduttore del film, costruisce un affascinante tessuto sonoro il quale, arricchito con vivaci jazz d'epoca, contribuisce a creare un'atmosfera incantata e sognante, che ora si accende nell'epica sfida con l'insuperabile inventore del jazz ora si distende nell'emozionante arrivo del Virginian al porto di New York. Citazione d'obbligo: il dolly che, partendo dal fondo della sala da ballo, arriva ad inquadrare il volto del trombettista Max rigato dalle lacrime è un omaggio all'Hitchcock di "Giovane e innocente".

Pellicola dal sentimentalismo ridondante e dalla durata monstre; Tornatore eccede anche in tecnica e solo saltuariamente riesce a scaldare il cuore con la storia del buon Novecento. C'è però una scena che vale da sola la visione del film, quella della sfida al pianoforte tra il protagonista ed il celebre jazzista Jelly Roll Morton. Tim Roth, faccia da furbetto e sguardo sognante, sembra nato apposta per interpretare il proprio ruolo.

una poesia, non altro da aggiungere

Mi dispiace ma a questo film non riesco a dare un buon voto e nemmeno la sufficienza. Mi è parso un film tutta tecnica e poca emozione, come molti altri di Tornatore. E' un film pesante come pochi. Ho fatto una fatica immane a non addormentarmi per vederlo fino alla fine. Quando ci si annoia così tanto tutto il messaggio che si vuole dare va a farsi benedire. La storia del bambino cresciuto sulla nave da cui non riesce a distaccarsi nemmeno quando sa che lo porterà alla morte a me non ha commosso per niente. Tra l'altro a me Tim Roth proprio non piace.

Ennesimo capolavoro di Tornatore, cosa dire? Un genio. Tim Roth il solito poliedrico interpretatore. Storia commovente, in particolare lo studio sull'umiltà e l'umanità del personaggio:

SPOILERbasta e avanza veramente. Finale c'è da dire

SPOILERma giusto a voler essere pignoli. Difetti ne vedo ben pochi. 6 David di Donatello meritati a pieno.

La nave è il mondo del pianista Novecento. Un mondo che racchiude altri mondi con destinazione l'America. Il pianista ne legge l'espressioni, i sentimwenti e gli umori. Un mondo a parte distaccato da quel reale infinito, che non conosce fine di cui Novecento ha paura. Come dice bene il film, è una bella storia da raccontare e Tornatore, malgrado i suoi eccessi, le storie riesce a raccontarle, riuscendo a dare un respiro internazionale che pochi registi dello stivale italico hanno, oltre a quell'aura epica che registi come Leone sapevano dare. E non è cosa da poco.

Poetica e commovente questa storia raccontata da Tornatore, che trova la sua ispirazione in un racconto di Baricco. Il regista, in forma smagliante,ci regala un'opera memorabile,che si può annoverare tra le migliori del cineasta siciliano. Non sapremo mai se il personaggio raccontato è veramente esistito, ma seppur inventato, è certamente una figura suggestiva, di straordinario carisma, pianista dal talento straordinario, senza eguali, nasce e vive su una nave e quando questa sarà smantellata per raggiunti limiti d'età, si farà distruggere con essa, perché così abituato ad "abitare" sul mare, non riesce a concepire una vita sulla terraferma. Tim Roth stellare in una delle sue più brillanti interpretazioni.

Sicuramente un capolavoro, uno dei migliori film italiani degli ultimi decenni. tornatore che è un gran regista qui in maggior modo plasma la sua arte rievocando il grande maestro Leone.

una sorta di "c'era una volta in america" mal riuscito. Francamente troppo lungo per quel poco che ha da raccontare.
Con tutte le riserve del caso però il prodotto è ben confezionato e risulta senza dubbio un film da vedere.

Il suo nome nell'arte è impresso con delle grosse caratteristiche che lo rendono famoso e avvistabile, questo è ciò che crea l'icona di Tornatore.
Dai suoi film sono derivate critiche e lodi; lo stile è improntato sulla fastosità d'autore, nei sensi di una totalità di resa efficiente. Ma qualsiasi efficienza non potrà mai essere un qualcosa di finito e ingiudicabile, cioè lo stesso Giuseppe Tornatore alle volte si è fatto prendere da una foga violenta, alle volte tale cineasta è stato risucchiato nella sua scacchiera ideale.

"La leggenda del pianista sull'oceano", ad esempio, prende (prodigiosamente) solo l'essenza positiva della nostra prefazione trasformandosi in un grido armonioso e immenso di arte e di estetismo, questo del 1998 è un film che vive nel concetto e nell'idealità di andar a travolgere tutto e tutti portandosi sul tetto della potenza espressiva.
A dare un input decisivo e netto è il soggetto, Novecento, l'attrazione da parte di chi osserva inizia a lievitare.
Tornatore pianifica il suo disegno cinematografico su una voce narrante fra il commerciale e l'utopico (la favola) e a conti fatti porta gli apprezzamenti a casa.

La macchinazione che rende indimenticato "La leggenda del pianista sull'oceano"

Parliamo di una produzione in pieno regime del regista, lo stile è debordante e lussuoso; la sceneggiatura, più della stessa trama, produce una catena pesante di ormoni che implodono lungo un tragitto lunghissimo, le tre ore di film volano via in modo piacevole, con eufonia.

Tim Roth nei panni di Novecento detta tutti i tempi e erige la sua immagine a roccaforte della passione. Non mancano sequenze di epica contemporanea come il duello al piano ove la musica e un montaggio frenetico e studiato mandano in estasi qualsiasi essere vivente dotato di intelletto e sangue.

"La leggenda del pianista dell'oceano" già dalla sua etichetta (il titolo) parte per sbalordire e riesce a farlo lacerando il tempo e allungando (anche con sana retorica) le fasi nevralgiche del prodotto. La poesia dovrebbe essere condotta alla sintesi ma con Tornatore facciamo una sublime eccezione, nel nome di un'arte megalomane ma micidiale.
Il film del 1998 finisce nei meandri della magnificenza, scappano emozioni e resta la convinzione, Tornatore è stato ai livelli di Sergio Leone.

Tra i migliori film italiani degli ultimi decenni, perlomeno da Leone in poi. Bravo Tornatore a non cadere mai nel polpettone sentimentale, cosa abbastanza facile con il soggetto che aveva tra le mani. Non ho letto il libro ma la storia è veramente potente, e la vera forza del film è secondo me la narrazione che nonostante le quasi tre ore non rende mai il film pesante; dialoghi azzeccati e qualche situazione divertente per non eccedere nel melenso. Peccato per qualche scelta qua e là che mi ha fatto un po' storcere il naso, come l'orribile accento veneto della ragazza (e parlo da veneto, il che la dice lunga) tra l'altro mezzo italianizzato, una porcheria inascoltabile.

Colonna sonora che non ha bisogno di commenti, anche se il mio Morricone preferito è quello degli spaghetti western.

"Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito".

Vabbè lo sappiamo com'è il Peppone Nazionale, l'ultimo epico del cinema italiano: grandi mezzi, grandi nomi in tutti i reparti, grandi storie. Grande tutto.
E non è un peccato tutto sommato che certo cinema continui a sopravvivere: l'epica è il sale di ogni arte ed è bene che certi sentimenti ancestrali, come quello di tramandare una storia, non scompaiano da nessuna parte.
Un film che comunque ha un ottimo spunto di riflessione nel monologo finale di Novecento, quando si esplica la sua visione della vita, terrorizzato, come tutti gli artisti, dalla "tela bianca", ossia dalla presenza di infinite variabili che rendono ancora più infinite le possibilità di un sistema, quello della vita, che non ammette vincoli come i tasti di un piano.

Storia a metà tra presente e passato con delle scene impregnate di fantasia. Scene a volte noiose ma anche altre belle e sorprendenti con i sentimenti che la fanno da padrone (amicizia, passione per la musica) e che accrescono l'attenzione. La pellicola mi sembra un pò lunga ma complessivamente piacevole, si può vedere.

Molto buono, ma non esente da pecche, 20 minuti in meno gli avrebbero giovato.

un capolavoro..il mgliore di tornatore..

Un film veramente straordinario. L'interpretazione di Tim Roth è spettacolare. Le musiche rimangono nel tempo, senza lasciarsi dimenticare: dalla melodia che Novecento compone quando si innamora, al ritmo spietato della sfida col famoso jazzista Jelly Roll. Non saprei nemmeno dire qual è la scena migliore del film: è da assaporare tutto, dall'inizio alla fine.

SPOILER
Il finale commuove e lascia senza fiato.

UN CAPOLAVORO, BELLISSIMO, EMOZIONANTE

un film visto e rivisto, ma che riesce ogni volta ad emozionarmi, musiche magistrali, una delle migliori interpretazioni di Tim Roth!!

Completamente ignoranti dalle grandi premiazioni internazionali. Perché? boh.

Questo film è un autentico sogno ad occhi aperti,una favola moderna che vede per protagonista un uomo che sembra uscito da un altro pianeta,un uomo che ha vissuto la sua intera esistenza all'interno di una nave,accompagnato sempre dai membri dell'equipaggio e dal suo pianoforte,suo unico e vero amico...
Le cronache di "Novecento" sono una esperienza unica,assistiamo alla vita di un uomo che è riuscito a vedere una quantità spropositata di persone grazie al riciclo continuo dei passeggeri all'interno della sua nave/casa...Novecento è parte di quella nave,è l'anima del pianoforte che si trova a bordo...un uomo quasi irreale,circondato da un profondo senso di amarezza per non poter vedere tutto ciò che il mondo ha da offrire..ma la simbiosi di Novecento non è un semplice capriccio,la nave è il suo mondo,non può vivere senza di essa,perchè essa non può vivere senza di lui;la gente che lo circonda è gente normale,gente che viene dal mondo esterno,gente che decide,volente o dolente,di sentire la sua musica..di sentire cosa ha da reclamare la nave dove si trovano..e nessuno se ne rende conto..nessuno tranne il suo amico Max,unico passeggero che ha carpito l'essenza e l'unicità di una persona che sembra quasi irreale...
Questo film per me non è solo il migliore diretto da Tornatore ma è anche uno dei più belli che abbia mai visto nella mia vita.."La leggenda del pianista sull'oceano" mi ha fatto sognare come non mi sarei aspettato ed il carisma di Novecento mi ha portato a sentire come amico un uomo che fa parte della finzione.
Un idillliaco capolavoro...

Un bellissimo film carico di emozioni. Il solo monologo finale di Danny Boodman T D Lemon Novecento vale la visione del film!
Un uomo, nato, cresciuto e morto in una nave, ha una visione della vita completamente diversa dalla nostra. Diversa, discutibile, ma assolutamente comprensibile. Quando si dice che l'infinito fa paura...
Il protagonista trova nella musica del pianoforte la sua ragione di vita, e attraverso di essa esprime i propri sentimenti, e legge quelli delle altre persone: ogni uomo o donna ha una storia da raccontare, e lui è capace di descrivere la versione della loro vita attraverso la musica. Bravissimo Tim Roth che si meritava un oscar in pieno!

Gran bel film,secondo me il migliore di Tornatore dopo Nuovo Cinema Paradiso.Storia molto originale (da Baricco) per quanto ovviamente irreale ed irrealistica,grandi scenografie e costumi ed un superbo Roth.Malinconico,poetico e commovente,come le splendide musiche del solito Morricone.E' proprio vero:una bella storia vale MOLTO più di una tromba! Guardatelo con calma!

Un film stupendo, un pilastro del cinema italiano.
Tim Roth, giudicato da molti un attore solo per i film d'azione o tarantiniani, ci offre una magnifica interpretazione di un uomo senza patria che trova in un pianoforte la sua ragione di vita.
Tornatore è forse l'unico regista italiano capace di creare autentici capolavori, con il suo stile semplice ma di forte impatto.
Grande lavoro per Morricone che, oltre a comporre la colonna sonora, deve dare un ulteriore impronta al personaggio in maniera molto più accentuata rispetto ad una normale colonna sonora da film.
Infatti la musica, assieme a Novecento, è la protagonista del film.
Unica cosa da ricriminare è la scena dell'esplosione della nave: stona con l'armonia del film. personalmente avrei fatto un primo piano su Max che guarda la nave, senza staccare dal suo viso, e avrei illuminato leggermente la sua faccia con il bagliore dell'esplosione, con gli effetti sonori naturalmente.
Un film consigliatissimo per chi vuole vedere del VERO CINEMA.

veramente bello, un film delicato e poetico che nonostante una durata di oltre due ore e mezza non annoia mai e scorre sempre piacevolmente. Una storia originale sorretta da un'ottima regia, da bellissime musiche e da una bella fotografia. Non manca un po' di humor che allegerisce il tutto, come non mancano momenti toccanti. Bravissimi sia Tim Roth che il narratore. Un film che merita decisamente di essere visto. 8+

STUPENDO , da vedere e rivedere :D

Eccessivamente enfatico, ampolloso, epico. Ho trovato questo monologo estenuante, ridondante, le due ore e mezza si sentono tutte.
Fastidiosi i continui ***** cul0 e merd4, assolutamente fuori luogo per una storia di 100 anni fa.

Da salvare lo sforzo e la cura per la ricostruzione scenica degli ambienti e dei costumi di inizio 900 e la prova di Roth. Ovvio, colonna sonora memorabile.

Ma questo mio scarso coinvolgimento, totale dispatia è da attribuire esclusivamente alla sceneggiatura. Ho atteso invano eventi "incredibili" senza mai vederne uno, a parte il finale i dialoghi non m'hanno mai stimolato e, quel che peggio, nel complesso non si respira poesia.

"Prima o poi le storie finiscono, e non c'è niente da aggiungere".
Fiu! Evviva!

Questo è uno dei miei film preferiti.
La colonna sonora è una delle migliori del mondo,la recitazione è sublime,soprattutto quella di Tim Roth,che per me doveva vincere l'oscar.
E' eccezionale il modo in cui la storia viene raccontata,con numerosi flashbag,ed inoltre il film è pieno di frasi e monologhi memorabili,tra cui quello del quadro e quello finale. La scena del duello al pianoforte è davvero emozionante e ben fatta. Nonostante duri 3 ore,mi ha tenuto incollato allo schermo. Strano che questo film non abbia vinto l'oscar come miglior film straniero.

3 ore a non sentirle.
Innamoratissimo di questo film senza tempo,una perla del maestro Tornatore.

Stupendo film di Tornatore. La storia è coinvolgente e non annoia nonostante le quasi tre ore,la regia e la recitazione sono impeccabili. Bravissimo Tim Roth che per me meritava l'oscar per la sua interpretazione di Novecento. Un film indimenticabile. Da vedere assolutamente.

Tornatore confeziona un grandissimo film che ha l'unico difetto nella durata un pochino troppo dilatata.
bella storia, ottima rappresentazione, personaggi che convincono nelle loro vesti. fra il poetico e il geniale, questo lavoro lascia un segno indelebile in chi lo guarda, grazie al suo tocco originale che lo contraddistingue e ne fa una perla di una bellezza unica.
scene memorabili, come la battaglia al piano, ma anche la trasmissione dei sentimenti grazie al suono dello strumento, il tramutare in suoni ciò che si osserva da semplici atteggiamenti ed espressioni facciali.
anche ironico e ovviamente piuttosto malinconico.
completo, da vedere assolutamente.

Un capolavoro, un film pieno di significato che ti lascia qualcosa di inesplicabile dentro (Si potrebbe anche dire che mi rispecchia).
Stupendo, tutti dovrebbero vederlo!

SPOILER

Ovviamente il 10 è un voto che non si dà quasi mai....però oltre a meritarlo quasi in pieno la media che determina il voto totale di questo film è bassa, per questo dò 10!!!

Film straordinario, ricco di contenuti e di significati.
Oltre ad essere di eccelsa qualità!
Semplicemente FANTASTICO!!!

Uno dei film più belli che abbia mai visto, una magia per gli occhi e per il cuore.....Novecento, il narratore, le musiche...quando l'ho visto la prima volta ero piccolo e dentro di me gridavo a Novecento:

SPOILER
Ma adesso, ripensandoci, credo abbia fatto la scelta giusta.

SPOILER

Per me questo film é un capolavoro. Non riesco a definirlo in altro modo.
Novecento ti contagia con il suo pensiero, con la sua voglia di vivere al di fuori del mondo, in un piccolo spazio e davanti ad un pianoforte. E fa bene. Il mondo non ha ne capo ne coda...siamo tutti delle anime spensierate che vagano di qua e di la....siamo stressati, tristi, depressi, schiavi del tempo..... Ma Novecento no, la sua vita é li, sulla Virginian, ad attraversare mari ed oceani ed essere libero da qualunque cosa ci sia sulla terraferma. Ecco forse lui é proprio l'anima della virginian, il figlio di quella nave, ed ogni nave deve stare in mare non sulla terra. Per questo Novecento

SPOILER

Bellissimo. Davvero Imperdibile.



SPOILER

Le cose che non vanno:
- Continui momenti di ricercata poesia, di epicità, o di scene da antologia chiamatele come vi pare. Ciò risulta stucchevole e dà poca credibilità al film.
- Personaggi mal gestiti, come il direttore d'orchestra che è una macchietta inutile e insopportabile; macchiette lo sono i due responsabili dell'abbattimento della nave, il negoziante. Troppo caricato il personaggio di Morton. A mio parere Tornatore pecca anche nella caratterizzazione di uno dei personaggi chiave, il narratore.
- La fotografia a tratti sembra quella di un cartone animato... capisco che sia "la favola di Tornatore", ma insomma... Fastidiosi gli effetti speciali.
Le cose che vanno:
- Le musiche, la vera ragione della sufficienza del film. E' vero, in alcuni tratti ricordano "C'era una volta in America", ma anche stavolta il Maestro Morricone trova il modo di stupirci. Molto suggestiva la musica (e la scena, una delle poche) che fa da sottofondo al bacio di Novecento alla ragazza.
- Il soggetto. Bello il messaggio di fondo, la poetica del libro.
- Tim Roth, riesce a portare sullo schermo un personaggio visionario, ingenuo, geniale.

ottima trasposizione di un bellissimo libro. credo che sia uno dei film italiani più apprezzati in assoluto anche all'estero. come non menzionare la colonna sonora poi..

Uno dei film più belli che abbia mai visto, uno di quelli che ti rimangono nel cuore. Io lo trovo un capolavoro, poetico ed emozionante come non mai.

Bellissimo il monologo finale.

Bello e mai pesante. Un film sul prezioso spazio vitale, unico e personale di un'individuo fuori dal comune.

Film nostalgico e leggendario, con atmosfere vaghe e fumose (tipicamente di Baricco), diretto in modo fluido da Tornatore.
Leggermente inferiore a "Nuovo Cinema Paradiso", ma stupendo nel suo genere, con un magistrale Tim Roth e una superba colonna sonora del Maestro Ennio Morricone.
Fedele in tutti i dettagli al romanzo da cui è tratto, il film è semplicemente meraviglioso, quantunque un lento e pesantino nella parte centrale.
Da vedere e rivedere.

Molto bello e poetico, con un Tim Roth perfettamente calato nella parte. Commovente dall'inizio alla fine.
La parte migliore è secondo me quella della sfida tra i due pianisti, anche se come già detto il film è bello dal primo all'ultimo fotogramma. Forse avrebbe potuto durare una ventina di minuti di meno, sarebbe stato ancora più apprezzabile.

Che bel film! Emozionante e commuovente. Di Tornatore amavo solo Nuovo Cinema Paradiso, ma ora anche questa Leggenda entra tra i miei 10 film preferiti.
Un Tim Roth PERFETTO per la parte del protagonista ed un trascinante P. Taylor Vince, rendono questa pellicola veramente ottima.
Unica pecca: la durata. Forse con una 20ina di minuti in meno, sarebbe stato il tutto più concentrato, ma va bene lo stesso.
Menzione d'onore per il doppiaggio italiano e per la voce fuori campo che racconta la storia, veramente ipnotica e stimolante.
E' inutile fare i complimenti alle musiche di E.Morricone visto che ormai sono simboli di una musicalità sublime.

uno dei migliori film mai visti...

Molto poetico!

Capolavoro.
Tim Roth da favola.

forse un pelino sopravvalutato, ma certamente una bella opera. Prende mano col tempo, dopo una prima oretta sufficiente... film sulla complessità della vita, quella che viviamo tutti, a dispetto di un piccolo angolo di mondo, la nave Virginian, su cui vive Novecento...

"Tutta quella città... non si riusciva a vederne la fine...
La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine?
Era tutto molto bello, su quella scaletta... e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone, e non avevo dubbi che sarei sceso, non c'era problema.
Non è quello che vidi che mi fermò, Max
È quello che non vidi.
Puoi capirlo? Quello che non vidi... In tutta quella sterminata città c'era tutto tranne la fine.
C'era tutto.
Ma non c'era una fine. Quello che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.
Tu pensa a un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu lo sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita.
Questo a me piace. In questo posso vivere. Ma se tu.
Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verità, che non finiscono mai... Quella tastiera è infinita.
Ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
Cristo, ma le vedevi le strade?
Anche soltanto le strade, ce n'erano a migliaia! Ma dimmelo, come fate voi laggiù a sceglierne una.
A scegliere una donna.
Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire.
Tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce, e quanto ce n'è.
Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla? A viverla...
Io ci sono nato su questa nave. E vedi, anche qui il mondo passava, ma non più di duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano, ma non più di quelli che ci potevano stare su una nave, tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita.
Io ho imparato a vivere in questo modo.
La terra... è una nave troppo grande per me. È una donna troppo bella. È un viaggio troppo lungo. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare.
Non scenderò dalla nave.
Al massimo, posso scendere dalla mia vita. In fin dei conti, io non esisto nemmeno."

Da brividi

Uno dei pochi casi in cui il film è al'altezza del libro...

Un capolavoro mancato. Vuoi per la durata, un po' eccessiva (nell'ultima mezz'ora suona ripetitivo), vuoi per la sceneggiatura, che spesso risulta piatta, vuoi per l'ostentare sempre una forma epica anche per dei momenti che non lo richiedono, il film è riuscito a metà.
A metà perché c'è l'ottima musica di Ennio Morricone, l'eccellente prova di Tim Roth, il soggetto di Baricco (che secondo me, essendo scrittore, se avesse collaborato alla sceneggiatura già il film avrebbe avuto molti punti in più).
Purtroppo questi sono film che, quando li vedi, proprio per la loro voglia di essere dei "grandi" lavori, il voto che devono prendersi è o un 9 oppure un 2.
io cerco di essere oggettivo, faccio la media dei due voti e dò un 5 e mezzo.

è veramente un gran bel film,come il libro, un Tim Roth all apice.

Non me ne voglia chi ha intessuto lodi sperticate per questo lavoro di Tornatore, ma secondo me un pò si è esagerato, parlando di questo film come di un "capolavoro".
Assolutamente una pellicola di valore, ci mancherebbe, con una storia intrigante, e personaggi ben caratterizzati, oltre ad una notevole tensione emotiva che impreziosisce il tutto. E fin qui, per dire che siamo di fronte ad un signor film, gli elementi ci sono tutti. Ma a mio avviso, per essere considerato un capolavoro, serviva ben altro.
Innanzitutto, un pò troppo pretenziosi ed abbondanti i dialoghi: sommo rispetto per Baricco, ma a volte risultano un pò troppo "libreschi" per essere anche dei buoni dialoghi cinematografici. Mancano un pò di freschezza ed autenticità, a mio giudizio, oltre ad essere un pò troppo mielosi in alcuni punti.
Secondo (e MAI avrei pensato di poterlo dire, riferito al Maestro), le musiche di Morricone. Belle, efficaci, ma nient'altro. Il che, detto di Morricone, è abbastanza deludente. Manca il tema, quello penetrante e struggente, che ti rimane in testa, e che il Maestro sa mettere in (quasi) tutte le sue composizioni. Qui le musiche invece sono più descrittive, con grandi orchestrazioni (tavolta persino eccessive) così come con momenti di intimistica delicatezza. Tutto molto hollywoodiano come approccio, ma molto poco "morriconiano" come risultato. Ditemi in tutta onestà se ve la sentite di paragonare queste musiche con quelle di...che so, un Nuovo Cinema Paradiso, giusto per citare un altro sodalizio Morricone-Tornatore.
Ecco, capolavoro sarebbe stato, secondo me, in concorrenza favorevole di tali aspetti. Senza, rimane comunque un bellissimo film, ma finisce là. E siccome i due ci hanno abituato, in precedenza, a ben altri risultati, un pò di amaro in bocca alla fine della proiezione rimane, perchè si intuisce che il film, ad essere un capolavoro, ci è andato assai vicino.

Parto con l'unico difetto della pellicola. Un pochino lunga e quindi facilmente pendente verso scene che annoiano un po'.
Mettendo da parte questo, posso affermare un ottimo voto. Non solo la trama è molto curiosa ma ogni protagonista è riuscito perfettamente nel ruolo richiesto, sopratutto Tim Roth, che nei panni di 900 è riuscito ad emozionare, a farci ridere e a farmi commuovere.
Le scene finali, dall'ultimo incontro con il narratore e 900, fino ai titoli di coda, sono momenti di riflessione e il momento dell'esplosione mi ha fatto rabbrividire.
Molto carino quindi, consigliato per chi vuole sentire una storia che merita di essere raccontata.

Tristissimo, intenso.. un piccolo gioiello. Non sapevo ci fosse stato anche il libro

Che capolavoro questo di Tornatore

Senza alcun giro di parole, questo è un vero e proprio capolavoro. Un Film che chiunque dovrebbe vedere: una storia carica di tristezza, di speranza, di fragili sogni appartenenti ad una persona che sceglie di vivere una vita al di fuori del mondo, senza mai scendere dalla sua "casa". Non ho davvero parole per descriverlo, l'unico consiglio che posso dare, a chi non l'ha visto, è soltanto uno: godetevelo.Perchè come un opera d'arte, deve essere contemplato in silenzio.

Questo lavoro di Tornatore rasenta la perfezione. Al netto dell'ultimissimo scorcio di film, che poteva essere fatto meglio da un punto di vista squisitamente tecnico e forse (ripeto forse) per il filino di tempo in meno che poteva durare la pellicola, mi trovo a commentare un film davvero importante. Film molto soft nei ritmi ma che presenta tanti momenti carichi di significato ed emozionanti. La storia in se alla fine poteva risultare già letta ma in questo film ciò che importava era comprende il genio e la sensibilità, non solo musicale, che il protagonista aveva. Bravo anche Pruitt Tailor Vince che ha interpretato alla grande il suo personaggio. Ovviament le musiche sono all'altezza e specialmente in questa pellicola sono davvero valorizzate, in pratica la storia e le musiche si valorizzano a vicenda. Questa favola di inizio "Novecento" dal finale col retrogusto amaro a me è piaciuta e mi sento di consigliarla!

Molto molto fedele al libro.
Tim Roth spettacolare, e i dialoghi scritti da Baricco e riportati fedelmente nel film rendono la pellicola ancora più bella.

Uno dei pochissimi film che è riuscito ad affascinarmi quanto il libro che lo ha preceduto.
Lo riguarderei in continuazione.
Tim Roth è a dir poco eccezionale, nella parte, nella recitazione, nelle emozioni che riesce a trasmettere...

Non si sentono per niente pesanti le 3 ore di pellicola, anzi, sembra quasi che il tempo si fermi a bordo del Virginian

I ritmi lenti di Tornatore in questo film trovano il loro perfetto equilibrio in un film che scorre per più di due ore come l acqua e Tim Roth interpreta magistralmente un personaggio ugualmente fantastico,consigliato a chiunque,un film così lascia il segno

bellissimo, storia fantastica e misteriosa
musiche straordinarie
Tim Roth da il meglio di se
da vedere

Dopo averlo visto non sarete più gli stessi. Capolavoro assoluto. Per tutta la famiglia. Chicche, scene e frasi mitiche in continuazione. Da vedere e rivedere fino ad impararlo a memoria. Un grandissimo spettacolo.

SPOILER

Da un libro di Baricco... Tornatore, forte del suo spiccato animo narratore, dirige una storia di musica, amicizia e di un modo di essere. Oltre alla brillante interpretazione di Roth... difficile da dimenticare è l'apporto fondamentale di Morricone, più in forma che mai.

Film piatto sotto il punto di vista della sceneggiatura ma veramente molto ben fatto sotto il punto di vista della confezione.

Inoltre un protagonista che non può che risultare simpatico è d'aiuto ad un plot che ha ben poco da dire.

Magnifica la sfida con il pianoforte.

Il film forse varrà anche meno di 7 e mezzo, ma a me è decisamente piaciuto. Tim Roth secondo me non è la migliore scelta per questo genere di ruoli(okay che ci voleva un tipo dall'aria stralunata, ma Roth mi sembra un po' eccessivo)e il finale secondo me si capiva, però è comunque un buon film. Il punto di forza è sicuramente l'ottima colonna sonora di Morricone, forse qui un po' troppo di spicco(è la colonna sonora a rendere il film buono, non il film complessivamente, per me), ma era inevitabile per questo tipo di film.
Per il resto, nonostante sia un film prolisso e lungo, non annoia e ci sono alcune scene memorabili, come la sfida con Morton, pianista jazz esistito realmente, noto per essere uno sborone di prima categoria.
Da vedere, ma nel complesso poteva anche essere migliore. Più bello il racconto "Novecento" di A. Baricco da cui è stato tratto il film.

Il film è davvero fatto bene, sia per recitazione che per colonna sonora. Lo definirei un capolavoro se non fosse per la durata a mio parere eccessiva, comunque assolutamente da vedere!

Tornatore crea un film leggenda, un film mito, dalla durata piuttosto eccessiva, ma coinvolgente e stimolante, una poesia imperfetta in cui regnano gli interpreti a cominciare da Tim Roth straordinariamente nella parte del pianista sull'oceano e la fotografia. Non mancano certo casi di iperealismo e imbarazzi, avrebbe fatto meglio approfondire/trattare il tema dell'amore poco presente e non caricaturare oltremisura i vari personaggi. Merita comunque di passare un tranquillo weekend.

Scena cult : il duello alla Sergio Leone dei due pianisti (il jazzista e il protagonista). Il finale è quello che è, però contiene bei discorsi.

"Come fate a scegliere una strada, una casa, una donna, un modo di morire ? "

Un film particolare, non annoia mai, appassiona per una storia con tanto sentimento e con un fascino misterioso. Non manca lo humor, ed una bellissima interpretazione di Tim Roth. Stra-consigliato di vederlo.

un film veramente tenero su di una vita proprio non comune , che insegna qualcosa a tutti noi , ottimo

Troppo lungo e noioso.Purtroppo Tornatore non riesce assolutamente a scrollarsi di dosso questa sua prerogativa tendendo a riempire spesso i suoi film di ridondanze inutili e continui rimandi ad altri registi che appesantiscono molto la narrazione;ma se in Baaria questa caratteristica non l'ho notata piu di tanto avendomi emozionato la storia e gli interpreti,in questo film invece mi è sembrata quasi insopportabile,essendo la trama banale e piena di retorica.Non metto un voto più basso perchè bisogna ammettere che in alcune scene Tornatore riesce davvero a coinvolgere lo spettatore(vedi la sfida tra i due pianisti).Discreta la prova di Tim Roth.

Poesia pura, a livello emotivo molto coinvolgente

Bellissimo film con qualche difettuccio. Primo: il ragazzino a otto anni circa improvvisamente sa suonare il piano. D'accordo il genio, però... Secondo: il duello tra pianisti è avvincente ma troppo "costruito" al fine di conquistare lo spettatore. Terzo: nel dialogo finale Novecento, che è rimasto a lungo su una nave che cade a pezzi (niente acqua, niente cibo), risulta un po' troppo curato.
Per il resto il film ti avvolge e ti conquista.

Gargantuesco... Uno dei miei preferiti! Regia e attori impeccabili! Impossibile non vederlo.