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Western urbano affascinante, crudele, spietato, duro. Il miglior film di Leone è anche il suo ultimo capolavoro, e grazie a un gioco ad incastri perfetto in uno spazio temporale di 50 anni, riesce a mantenere la tensione e la curiosità sempre al massimo, senza mai annoiare in tre ore e quaranta. I primi minuti sono un pò spiazzanti, si capisce poco, ma si rimane a bocca aperta davanti alle magnifiche sequenze accompagnate dalla sontuosa musica di Morricone. Poi ci si inizia a divertire: seguire le gesta di quei cinque piccoli gangster è una gioia, una storia di forte amicizia, quasi un film a sè, superiore a qualsiasi "Stand by me" di Bob Reiner ("sono inciampato").
E la stessa storia diventerà sempre più magnetica ed accattivante, fra scene "bruttissime" (quella dello stupro è un vero colpo basso allo spettatore) ed altre esaltanti (la fine del proibizionismo), sino ad arrivare a quel sorriso drogato dall'oppio.
E in quella stanza dell'oppio Noodles vivrà il presente, quello che non esiste, quello che è solo una sua proiezione, quello in cui la sua Deborah è rimasta giovane nonostante il passare del tempo. Inutile parlare di incoerenza dei personaggi, più appropriato parlare di magnifico viaggio per diventare finalmente un uomo.
Attori superbi (Woods, e quando mai ti rivedremo così bravo?), tecnica e fotografia perfette.