american psycho (2001)

Ottimo Christian Bale, autentico schizzato americano che la regista ci presenta in modo tutto femminile . L'elenco di tutti gli accorgimenti estetici presi dal protagonista è quasi snervante. Efficace il modo di sottolineare la sua doppia vita, bianco e tanta luce durante le sue ore di avvocato annoiato, notte fonda per i momenti di lucido delirio assassino; elementi contrastanti che pian piano si fondono creando un groviglio irresistibile su cui non riesce più ad avere il controllo, fino al punto di non capire se massacra davvero le sue vittime o se è tutto un sogno.
La psiche umana è sconfinata: è possibile diventare schiavi di uno stile di vita, rodersi di odio se un collega ha un biglietto da visita più elegante del nostro, invitare un amico a casa e prenderlo ad accettate mentre si ascolta un disco di Whitney Houston. Non ci sono limiti. Se poi ci si risveglia e si insegue una vana redenzione, si confessa, si urla i propri peccati a chiunque possa ascoltare, ci si rende conto che semplicemente la società 'moderna' perbenista e benpensante rifiuterà di credere liquidando tutto con un mezzo sorriso di condiscendenza, furiosamente smaniosa di conservare la sua facciata candida e perfetta. Finito di vedere il film, viene da chiedersi quale sia la follia più grande.