nel nome del padre (1993)

Un film potentissimo, girato egregiamente e che fa letteralmente gridare vendetta!

Un altro di quei film da recuperare e riscoprire: personalmente non conoscevo la vera storia ma il potere del cinema è anche quello di far conoscere vicende poco conosciute e a dir poco inquietanti.
Aggiungo: davvero un peccato che Lewis si sia ritirato dalle scene così presto, avrebbe potuto dare ancora tanto.

Una gran bella storia, coinvolgente e commovente, tratta da fatti di cronaca che puntano i riflettori su delle ingiustizie realmente accadute. IN THE NAME OF THE FATHER è un film diretto in maniera lineare e formalmente ottima da Jim Sheridan, che si focalizza molto sulla sua terra come un vero regista europeo, in un processo che alza il livello del cinema irlandese attraverso una ricerca di uniformità con quello genericamente occidentale.

Daniele Giorno Luigi a 26 anni già recitava con la maturità di un 50enne. Il suo addio alle scene a neppure 60 anni è una delle più grandi perdite della storia (cinematografica) recente. Per il resto, Nel nome del padre è un gran bel film che evidenzia meravigliosamente i rischi e le contraddizioni di democrazie sulla carta robuste e affidabili.

la malagiustizia non c'è solo in italia, bel film

Drammatico emozionante. L'interpretazione degli attori e un ottima regia ti insinuano,forte, l'emozione dell'ingiustizia che non ti lascia quasi mai.
Da vedere!!!

Davvero un film di spessore notevole, carismatico e penetrante per tematiche e situazioni. Sarà anche vero che tratta un tema, quello della mala giustizia, già ampiamente sfruttato ma porta anche sullo schermo dei fatti sconosciuti ai più. La repressione inglese a Belfast negli anni '70 e le battaglie combattute dall'IRA per la fuoriuscita degli inglesi dall'Irlanda sono una tematica poco trattata e per come la vedo io, molto interessante. Tratto dalla biografia di Gerard (Daniel D Lewis nel film) Conlon, accusato ingiustamente insieme a 4 amici (all'epoca vennero soprannominati i Guilford Four) di aver messo una bomba su un pub a nella contea di Guilford. Nel clima di paranoia da repressione del terrorismo i 4 vengono incarcerati in fretta e furia e con loro finirà in galera pure il padre di Gerry, Giuseppe (Pete Postlethwaite nel film). Il film ripercorre la vita di Gerry e Giuseppe durante i 15 lunghi anni passati in carcere.
Le interpretazioni degli attori sono insindacabili. Daniel D. Lewis mostruoso nel ruolo del protagonista, che matura e cresce sotto gli occhi dello spettatore. Pete Postlethwaite anche lui indubbiamente dà prova ad un interpretazione di livello assoluto nel ruolo di Giuseppe Conlon, colpevole solo di essere accorso in aiuto del figlio. Emma Thompson completa il tutto nel ruolo dell'avvocato che contro la corona scagionerà i Guilford Four.
Finale pazzesco e film che dalla metà in poi prende un ritmo coinvolgente e appassionante il tutto condito da una colonna sonora di tutto rispetto.

Nudo e crudo film di denuncia che raggiunge lo scopo di sensibilizzare lo spettatore sul delicato aspetto dell'errore giudiziario e dello scambio di persona, purtroppo sempre possibile in uno stato di diritto. Un pò lungo ma recitato benissimo.

Straordinario sotto ogni punto di vista: regia, sceneggiatura, tematiche sociali, attori, colonna sonora (Bono, Gavin Friday, Kinks, Jimi Hendrix, Sinead O'Connor). Assolutamente da vedere: una storia di forza e rivoluzione.

Uno dei miei film preferiti, attori straordinari, Daniel Day Lewis in particolare

Media elevatissima, mi indusse a pensare che stessi per guardare un capolavoro, ma capolavoro non è.

Non c'è molto da dire. E' un buon film, di chiara denuncia alla malagiustizia, con attori eccellenti, ma ormai è un tema saturo quello delle vicende giudiziarie. E questo non ha niente che lo elevi a capolavoro, come qualcuno vuol farlo passare.

Gran dramma,un po prevedibile in alcuni passaggi, ma sempre molto coinvolgente e a tratti anche angosciante.........
Di ottimo livello la regia che riesce a costruire scene semplicemente indimenticabili,dotate di una profondità e di una potenza uniche,bellissima in particolare quella dei fazzoletti infuocati che vengono gettati dalle finestre della prigione,quando si viene a sapere della morte di Giuseppe.
Di altissimo livello la recitazione,in particolare quella di Daniel Day-Lewis,veramente spettacolare.
Un film da vedere almeno una volta,imperdibile.

Un buon film che si lascia vedere con piacere. Alcuni momenti davvero coinvolgenti. Il resto, direi, un po' piatto. Buone le interpretazioni.

Il più bel film che abbia mai visto. Una storia INCREDIBILE. Non c'è niente da aggiungere. Primo nella mia personale lista di tutti i film

La sceneggiatura magari sarà anche un po' prevedibile (l'innocente accusato e imprigionato: non è roba nuova), ma Daniel-Day Lewis dimostra ancora una volta di essere un attore di altissimo livello. Regge da solo tutto il film. E' capace di esprimere ogni tipo di emozione: rabbia, gioia, divertimento. Fantastico, un attore incredibile. E devo dire che mi ha convinto molto di più qui (oltre che in "Gangs of New York") che nell'Ultimo dei Mohicani (apprezzato soprattutto per le splendide colonne sonore e per la fotografia).
Nel caso del film di Sheridan, anche le musiche iniziali degli U2 sono ottime. Il film è del 1993, il che mi ha fatto ricordare uno dei successi musicali dell'epoca, "Zombie" dei Cranberries (irlandesi, mica un caso), una delle loro hit di maggior successo, incentrata proprio sulle guerre in Irlanda e sugli attacchi dell'IRA.
Anche se il giudice inglese, forse, mi è parso un po' forzato. Devo dire comunque un gran bel film.
Ottimo Daniel-Day Lewis.

Dramma dai toni freddi e desolanti, che tratta con grande sottigliezza il tema della libertà e della giustizia all'interno di uno scenario difficile come quello dell'Irlanda del Nord nel periodo dell'IRA.
Grandissima l'interpretazione di Daniel Day Lewis, uno dei più grandi attori della storia, qui ben spalleggiato da Pete Postelthwaite e dalla brava Emma Thompson.
Una storia molto ben narrata, cruda, disperata e, ahimè, dannatamente reale.
La scena finale è capolavoro del cinema.

Scegliendo di schierarsi apertamente, nel tralasciare molto di quel che si poteva dire del conflitto dell'epoca ed alcuni dettagli sui protagonisti, il film ritocca la storia per sottolineare meglio la sua tesi, tradendo un po'forse lo spirito di giustizia che vuole suscitare. Resta però la forza delle interpretazioni degli ottimi attori e un bel ritratto di quel tempo. Aggiungiamoci una gran colonna sonora ed abbiamo un film da non perdere.

Bel film che riesce a far riflettere al pubblico le ingiustizie sociali capitate a queste persone anche se il film è anche ben altro come le dississitudini tra un padre e un figlio che ci si possono trovare nel corso della vita.
Buono il cast, bene la regia e ottima la colonna sonora.
Concordo appieno con chi dice che la parte centrale è troppo noiosa e che abbassa il voto per questo film.
Culturale...

Per me è nettamente superiore delle "ali della libertà". Primo film che vedo con Daniel Day Lewis come protagonista e non ci vuole mica un genio per capire che forse è il migliore attore degli ultimi 20 anni. Il film è tra i migliori degli anni 90, a dir la verità verso la parte centrale un po di noia me la ha data, ma x un finale del genere sarei disposto anche a sopportare 4 ore di catalessi.
Vedetelo subito se ancora non lo avete fatto, perchè quando D.D.lewis nelle ultimissime battute del flm pronuncierà la frase che da il titolo alla pellicola, sarà difficilissimo trattenere le lacrime!!

SPOILER

"Nel nome del padre" non è solo un film su un errore giudiziario, su un paese martoriato dal terrorismo; è prima di tutto la storia di un figlio ribelle, un piccolo teppista che rinnega la propria famiglia e il proprio padre, vergognandosi al pensiero di dover fare una vita come la sua. La storia di un padre che, nonostante ciò, è disposto a dare tutto, anche la propria vita per questo figlio. La storia di un figlio che arriverà troppo tardi ad amare suo padre.

Un film profondissimo, di grande partecipazione emotiva che vede un Daniel Day Lewis qui forse al suo meglio (non c'è "Lincoln" o "Ultimo dei Mohicani" che tenga). Il coinvolgimento è inevitabile, le scene forti e drammatiche si susseguono senza tregua, dalle torture fisiche a quelle psicologiche all'interno del carcere.

Un cast eccezionale, una colonna sonora magnifica, un film imperdibile.

Buon film, anche se la parte centrale è un po' pensante rispetto all'ottimo inizio e all'ottima fine.

Ottimo film.
Tratto da una storia tristemente vera parla di quattro ragazzi finiti ingiustamente in carcere con l'accusa di aver messo una bomba in un pub.
Non so, perché non mi sono informato a sufficienza se anche nella realtà il padre di uno dei ragazzi (che qui è interpretato da Postlethwaite) fini dentro per difendere il figlio come accade.
Comunque quest'ultimo fatto giova al film e analizza il controverso rapporto tra il padre e Gerry interpretato da un sontuoso D.D-Lewis che fa capire quanto il figlio abbia cercato di evadere dalla monotonia di Dublino per non ricalcare le orme del padre.
Non c'è una vera e propria violenza psicologica nel film (tipo Magdalene) ma lo spettatore soffre per le vicende di questi sfortunati ragazzi e si fa coinvolgere facilmente nella vicenda.
Anche il finale è veramente bello

SPOILER
e completa un opera veramente fantastica.

Se si guarda il film senza sapere la realtà si pensa alla solita storia vista e rivista in altri film, ma questa è storia vera e il film non ha "punti deboli"!!! Visto dall'inizio alla fine tutto d'un fiato e con pathos quasi unico empatia massima,

Davvero un grande lavoro cinematografico. Tematiche sociali, politiche, governative messe in risalto in maniera eccezionale. Regia, storia e interpreti da 8, come il film nel suo complesso. Da vedere assolutamente, anche per capire come l'abuso di potere, spesso, possa portare a risultati spaventosamente sconcertanti. Consiglio, per chi abbia amato questo film, "L'ultimo inquisitore" diretto da Miloš Forman. Anche in questo caso la storia presenta dei risvolti interessanti e lucidi.

il film tratta di 4 hippy irlandesi arrestati ingiustamente per un crimine non commesso, traspare la spensieratezza di quei giovani, tirati all'interno di un mondo e un circolo di cose da cui vorrebbero essere fuori, i pregiudizi nei confronti di ragazzi ritenuti un peso per la società, vittime del sistema.

Un film diretto e senza fronzoli, colpisce dritto al cuore, crudo e spietato... ancor più shockante perché ispirato ad una storia vera.
Si sfiora il capolavoro, con una parte centrale che ho trovato troppo pesante e perdendosi un po' nel finale, a mio parere eccessivamente didascalico ed autocompiaciuto.

SPOILER

Un film urgente e necessario che ben delinea i rischi e i limiti di una "giustizia" imperfettamente umana. Raccontato con partecipazione dall'irlandese Jim Sheridan, il film è un resoconto dell'isteria collettiva inglese di fronte alle controversie della problematica questione dell'IRA, con carnefici e vittime da entrambi le parti. Ma non solo una pagina di buon cinema civile (che esplode emozionalmente nel finale nel tribunale con l'ottima Emma Thompson, avvocato partecipe di una memorabile arringa finale), il film è soprattutto il ritratto umano di un difficile rapporto padre e figlio, che nel conflitto di un ingiustizia sociale e politica trova modo di risolversi. Pur dolorosamente e destinato al ricordo da cui il titolo. I duetti tra Daniel Day Lewis e il compianto Pete Postlewaith sono la vera anima del film, di ammirabile asciuttezza e buona retorica. Intenso.

Non lo ritengo un capolavoro,forse troppo sopravvalutato.
é sicuramente un buon film sotto tutti i punti di vista ma non mi ha emozionato.

Pensavo di vedere il solito film ruffiano e ipocrita, invece mi sono ritrovato davanti ad un capolavoro. Eccezionale, fa davvero riflettere sulle ingiustizie che subiscono alcune persone, ad un certo punto avevo davvero voglia di saltare dentro allo schermo e prendere a calci quei poliziotti... sapere che il film è ispirato ad una storia realmente accaduta mette davvero a disagio. Da vedere assolutamente!
Una citazione particolare per l'indimenticato Pete Postlethwaite.

Grandioso. Dopo Il Mio Piede Sinistro un altro film di clamorosa bellezza e verità da parte della coppia Jim Sheridan-Daniel Day-Lewis,ancora perfetti insieme nel raccontare un pezzo di storia ignobile da non dimenticare.
Se l'obiettivo del film era quello di aprire gli occhi e di imprimere un fatto di cronaca giudiziaria sporca negli occhi e nella testa dello spettatore è assolutamente riuscito: non c'è alcuna forzatura nel modo in cui tutto è raccontato,ci si attiene ad un realismo schietto e in tal modo sincero; mai una scena che sembri costruita per obbligarti ad una lacrima eppure di lacrime ne scendono,quelle di rabbia quando ribolle il sangue per l'ingiustizia assoluta rappresentata.
Stupendo anche quando si concentra nel rapporto centrale che poi dà il titolo alla pellicola e un senso a tutta la vicenda di Gerry Conlon,ovvero il rapporto di quest'ultimo con il padre Giuseppe (un grandioso Postlethwaite): figlio scapestrato lui che conosce davvero il padre solo in prigione,entrambi vittima di un insabbiamento giudiziario; questa è anche la vicenda di un genitore che riesce ad insegnare la giustizia ad un figlio che non vi crede più dopo tutto quello che ha passato,pronto poi a combattere in nome di quella giustizia,in nome di suo padre e della sua tenacia.

Il cast di attori principali (anche la Thompson è grande) è incredibile e aumenta l'intensità già di per sé emotivamente devastante grazie anche ad una attenta regia,capace di soffermarsi sui dettagli e sul gioco di sguardi.
Soprattutto,per quanto sia diretto da una persona a cui stanno a cuore i problemi dell'Irlanda,nessun giudizio affrettato o superficiale sul terrorismo e l'IRA: soltanto l'avvenimento di una vergogna da diffondere ai posteri per far sì che tutto ciò non si ripeta,e che per quanto possano ancora accadere cose del genere non si debba mai perdere fiducia nella giustizia,cercandola e senza aspettare che essa trovi te.

Tratto dal romanzo autobiografico di Gerry Conlon il film di Jim Sheridan è un intenso rapporto di formazione tra un padre mite e consapevole, votato alla ricerca di giustizia e verità, e un figlio irruento e scapestrato.
Un film che è un fiume in piena di emozioni che si evincono da come sono trattati i processi giudiziari e dalle interpretazioni incredibili dei protagonisti.
Assolutamente da vedere.

Un film veramente bello, emozionante e con un ottimo cast.
Personalmente ho avuto "problemi" a guardarlo perchè quando si tratta di "ingiustizie" divento nervoso perchè la reputo la peggiore cose del mondo; e pensare che tutto questo è successo realmente...è una cosa che ti fa pensare ancor di più a quanti errori vengono commessi per la troppa fretta di giudicare una persona.
Da vedere!

uno dei film drammatici più coinvolgenti, emozionanti e significativi degli ultimi 20 anni, interpretazioni memorabili, prima fra tutte quelle di un immenso Daniel Day Lewis; tratto da una storia che ha la possibilità di fare da monito contro la giustizia incoerente con i propri principi di base, quella "giustizia" che porta in carcere degli innocenti solo per trovare un capro espiatorio ed acquietare le masse in preda ai facili isterismi, in questo caso dovuti alla preoccupazione sui possibili attacchi dell' IRA. stupende anche l'evoluzione del rapporto padre-figlio nel carcere, la determinazione e la ricerca della verità che continuano a pervadere il protagonista anche dopo la morte del padre e della difficoltà vita stessa nelle carceri; la rappresentazione del tutto senza però facili sentimentalismi e retorica squallida ne fanno un film imperdibile.

La giustizia è soprattutto equità e razionalità nell'obiettivo della ricerca della verità. Qui abbiamo un caso giudiziario in cui è l'emotività a influenzare pesantemente il destino di molte persone, l'ansia a tutti i costi di dare in pasto al pubblico dei colpevoli per frenare l'indignazione popolare e instillare un falso senso di sicurezza. Basta vedere il contorno ai due processi, ondate emotive opposte fuori e dentro le aule di tribunale. Volendo schematizzare un attimo, un'ondata emotiva li ha portati in carcere, una opposta li ha tradotti fuori dopo quindici anni da innocenti. La giustizia non deve operare o farsi influenzare in questo modo.
Il film di Sheridan è un flusso continuo di emozioni che si incontrano e scontrano fra loro ed in cui è difficile la ricerca della verità. Una ricerca perseguita in silenzio da un uomo mite e apparentemente dimesso, ma dall'onestà cristallina che, con una caparbietà sovraumana, riuscirà a non darsi mai per vinto, trasmettendo in eredità al proprio figlio scapestrato la volontà della ricerca, perchè è attraverso questo che la verità, anzi la ricerca della verità, non morirà mai.

Bello,coinvolgente e splendidamente interpretato...

Classico "filmone" su una grande ingiustizia, tratto da una storia vera. Senza guizzi autoriali, ma sicuramente ben fatto e con un ottimo cast, su tutti, ovviamente Daniel Day Lewis e Pete Postlethwaite.

Si nota forse troppo il coinvolgimento del dubliner Sheridan, i cui film migliori in assoluto riguardano proprio la condizione del popolo irlandese oppresso dalla violenza e dalla povertà (oltre a questo, The boxer e Il mio piede sinistro), soprattutto per quanto riguarda la troppa carica emozionale diretta verso un'unica e precisa direzione, ma il film semplicemente colpisce, commuove per l'assurda e vera ingiustizia civile narrata ma soprattutto per una vicenda tra padre e figlio tra le più sincere e toccanti mai espresse da due attori, una gara di bravura tra Pete Postlethwaite e Daniel Day-Lewis.

bellissimo film di Sheridan, dove di pari passo con l'incedere formidabile della storia in parallelo con la parte giudiziaria, si sviluppa il rapporto padre-figlio che è alla base di un'emozionante storia nella storia.
Daniel Day Lewis ancora una volta meraviglioso, affiancato da un grande Pete Postlethwaite e da una bravissima Emma Thompson

All'inizio non mi convinceva. Pensavo al solito terrorista; un giovane idealista bravo che facendogli dei torti crescerà e compierà chissà quale atto... beh... direi che mi sbagliavo, tutto qui. È molto più, è rabbia, è onore, è giustizia... è verità ed onestà. Rimango sempre più sbalordito di quanto, e come venisse contrastato il terrorismo dell'ira. Non sembra vero. Stuzzicando: Ora perlomeno l'america da lezioni, nascondendo le cose in modo migliore! Mi accorgo ora come l'IRA possieda dei film veramente ottimi. Li avranno incentivati loro??? Informano, mostrano al mondo intero e affrontano cose assai sensibili e reali. A questo punto mi domando....e il terrorismo basco? L'eta, dov'è finito al cinema?

emoziona e coinvolge tantissimo....fa rifettere ed arrabbiare se si pensa che è una storia vera...ottimi gli interpreti e Pete Postlethwaite commuove nell' interpretazione del padre.

Ben fatto e coinvolgente!

Bel film sulla storia irlandese

Esagerat

Come dimenticarlo... Uno dei film piu' commoventi che abbia mai visto! Ambientata tra Belfast e Londra durante le rivolte per l'indipendenza dell'Irlanda del Nord, la storia narra dello sbandato bambinone Jerry e della sua compagnia di piccoli teppistelli nullafacenti. Sempre in mezzo ai guai tra risse e piccoli furtarelli (memorabile il "raid" nell'appartamento della prostituta), hanno la sfortuna di trovarsi (per cosi' dire) nel posto sbagliato al momento sbagliato: accusati di essere i resposabili dell'esplosione di un pub di Londra (un'attentato in realta' organizzato da alcuni membri dell'IRA), vengono usati come capro espiatorio dai servizi segreti britannici e automaticamente condannati, assieme alle rispettive famiglie, a 30 anni di carcere.
Dopo le prime comprensibili difficolta', sara' proprio qui, in carcere, che Jerry riuscira' sia a crescere in una persona matura e responsabile, sia ad instaurare un rapporto (fino ad allora completamente inesistente) con il proprio padre Giuseppe, un lavoratore tutto casa, chiesa e famiglia che il figlio ha sempre disprezzato. Un rapporto, nonostante le differenze di eta', mentalita' e carattere dei due, che finira' per tramutarsi in un legame di amore profondo e rispetto reciproco, e che li aiutera' a sopravvivere facendo affidamento l'uno sull'altro.
Nel frattempo, da fuori, un'agguerrita avvocatessa convinta che ci sia sotto una cospirazione e sicura dell'innocenza dei condannati, cerca di far luce sul mistero...
Come ho gia' detto, uno dei film piu' forti ed emotivamente strazianti che abbia mai visto, magnificamente diretto dal regista irlandese Sheridan (indubbiamente qui al suo meglio) e recitato magistralmente da tutti, e dico tutti, gli attori principali (soprattutto da un'eccellente Daniel Day Lewis, di una bravura indescrivibile, e da un grandioso e sofferto Postlethwaite). Uno dei film piu' seri e belli degli anni 90 (tratto da un fatto realmente accaduto) decisamente consigliato a tutti. Impossibile che non vi tocchi nel profondo del cuore...
Guardatelo... non c'e' altro da dire.

Bono e Gavin Friday cantano la stupenda canzone ononima nei titoli di testa.

Nota: sullo stesso tema, mi sento di consigliare un'altro piccolo sottovalutato gioiellino (non incisivo come il film di Sheridan, ma comunque bello) con Mickey Rourke e Bob Hoskins, "Una Preghiera Per Morire".

L'apice della carriera di Sheridan (per ora) insieme al coraggioso My Left Foot, regista che ha fatto parlare di sé sul finire degli anni ottanta e inizio novanta ultimamente buttatosi su un remake e una biografia senza eccellere, un regista che apprezzo. Sullo sfondo di una storia vera, realmente accaduta, in cui sono state incriminate un gruppo di persone innocenti, regna l'ipocrisia e l'ingiustizia nonché una politica sbagliata manifestata dalle autorità inglesi da una vita in continuo conflitto con gli irlandesi e l'IRA. In the Name of the Father è film di denuncia (anche sociale) tipico del repertorio di Jim, un cinema impegnato e duro/cupo. Parte con un senso di claustrofobia e di rabbia che ora si estende, ora si calma e infine esplode con la frase "Io sono un uomo libero ed esco dalla porta principale !", dell'immenso e perfettamente a suo agio Daniel Day-Lewis appena liberato con un cast che tiene il passo ad ogni suo movimento.

Il cinema che non dimentichi.

SPOILER

Difficile non emozionarsi guardando questo bellissimo film di Sheridan che ci porta al centro di una lotta sconosciuta a molti di noi ma che ha portato tanto sangue nelle famiglie Irlandesi e Britanniche!
Il film parla di quattro ragazzi che hanno il difetto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato e di avere precedenti penali che li mettono in cattiva luce!
Condannato all'ergastolo,il protagonista,conoscera' meglio suo Padre vero saggio di vita e riuscira' a ritrovare la giusta strada!
Toccante l'interpretazione dei due protagonisti!
Una incredibile storia vera che denuncia un sistema marcio...si prova rabbia e ci si commuove!
Gran film!

In superficie... è la storia di uno sconcertante errore giudiziario. Sullo sfondo... c'è il complesso rapporto tra un padre e un figlio. Non mancano i più classici ingredienti della "prigionia" nè tanto meno qualche sprazzo di retorica. Grande prova di Day Lewis.

Sarebbe superfluo soffermarsi sull'ennesima intensa e convincente prova di un Daniel Day-Lewis straordinariamente capace ed abile nel far apparire ogni sua interpretazione sentita e coinvolgente.
Dopo THE BOXER (successivo a questo) in cui è protagonista l'attore britannico,, ancora una pellicola sulla situazione irlandese ed i problemi con l'IRA, questa volta ispirata ad un fatto realmente accaduto.
Il film è a tratti toccante, violento e suscita parecchia indignazione per quello che hanno vissuto i veri protagonisti, in più riesce ad essere coinvolgente e le prove degli attori danno quel tocco in più che lo porta ad essere considerato un buon prodotto meritevole della visione.

Stupendo, mi è piaciuto un casino. Ho pianto in molte occasioni, Thompson e Lewis sono degli attori a dir poco straodinari.

Estremamente lento e distaccato non coinvolge lo spettatore. Le vicende si susseguono con la stessa freddezza delle pagine di un libro di storia. In rare occasioni capace di suscitare reale interesse ed emozione.
Riuscito per la denuncia del sistema giudiziario se questo era il suo intento.

Ottimo film, ancora piu' inquietante se si pensa che è tratto da una storia vera.

SPOILER

Bellissimo, da guardare. La storia è raccontata davvero bene, non annoia.
Finale che m'ha fatto venire i brividi.

Trovo questo film bellissimo e perfettamente riuscito nell'intento di descrivere una situazione molto complessa

Storia di un eroe, un'icona!
Molto toccante ed appassionante!
Senz'altro non lascia indifferenti!
E Daniel Day-Lewis è un attore di un'espressività pazzesca!...uno dei migliori...

Bella la messa in scena, bravi gli attori, bella la colonna sonora. Un film che trascina le emozioni dello spettatore tra guerriglie urbane e processi fasulli. Un film che colpisce senza dubbio

Davvero ben riusciata questa pellicola a parer mio.

10!

Sono del parere che certe storie andrebbero raccontate con maggiore distacco emotivo. E con più lealtà, soprattutto.

Quando ci s’imbarca in questioni retoriche e sentimentali, spesso il più grosso rischio in cui si incorre è quello di naufragare nel patetismo.
Questo film ci s’imbarca, eccome, s’implica inoltre in faccende giudiziarie e politiche che la storia (vera) necessitava fossero raccontate, ma l’impressione è proprio quella che è spesso in procinto d’affondare. Artificioso decisamente, sia nel forzare la durezza di alcune scene, sia nel tentativo di muovere commozione.
Rimane tuttavia valido quando s’apre un scorcio d’umanità più onesta, a mio avviso, nel rapporto tra padre e figlio (che non è certo un aspetto secondario del film) forse affrontato con la stessa retorica, ma i dialoghi dei due familiari in carcere restano probabilmente le sequenze più sincere.

film emozionante, a scrivere il commento ho i brividi. un gruppetto di irlandesi proletari, COMPAGNI!, vengono ingiustamente processati, malmenati, ingabbiati, e costretti a confessare cose compiute a loro ignote! film da oscar a mio parere bellissimo! da vedere!!!!!!!!!!!!!!

ottimamente interpretato. tratto da una storia vera. trama accattivante e ben realizzata.

Roboante denuncia sociale/politica di Jim Sheridan contro l’orrenda gestione politica di diversi decenni fa in Inghilterra ove persone innocenti (quasi sempre irlandesi) erano sacrificate per salvare un qualcosa, per non compromettere quella “etichetta” morale Inglese di casini ed imbrogli lo stato era colmo; il regista con “Nel nome del padre” dunque traccia (con stile ed estrema tecnica) uno spaccato degli anni bui e pone i riflettori su un ragazzo sfortunato, un ragazzo in fin dei conti normale ma, come detto, assoggettato dalla fortuna, nel “calderone” cadranno, purtroppo, familiari e amici.

“Nel nome del padre” e’ un film che incarna in esso molti generi, il film, in linea di massima si colloca fra le pellicole Drammatiche, ma il prodotto di Sheridan sfocia con estrema facilità in altri “sottogeneri”, la pellicola cade nel sentimentalismo, nelle aule giudiziarie, nelle carceri, inoltre tutte queste tormentose vicende sono fatti realmente accaduti!

“Nel nome del padre” presenta anche una sostanziosa lista di positività sul piano tecnico, oltre agli attori formidabili da segnalare le musiche e soprattutto la splendida e cupa fotografia che, ovviamente, accompagna in modo costante lo spettatore in questo lungo e monotono tragitto intriso nella sofferenza e nella corruzione.
Il pubblico vivrà per tutta la durata della pellicola in un alone tremendo idealizzato da tanta “noia” e desolazione, il film riesce a colpire anche, anzi soprattutto sul piano psicologico, insomma lo spettatore si cimenta pienamente nei panni del povero protagonista e prova, in modo consequenziale tutti i dolori fisici (ma soprattutto psicologici) dell’irlandese fatti da losche minacce e tirate di capelli.

“Nel nome del padre” in conclusione regala un finale colmo di adrenalina, il tutto e’ accompagnato da una incalzante musica che, in modo automatico, esalta e regala uno spiraglio di luce a tutti, le ultime battute (ridonanti e commoventi) riecheggiano in modo ponderoso in mente e accompagnano l’ex “giovanotto” irlandese verso una nuova vita… La porta principale e’ aperta…

JOKER1926

Ottimo film ed ottimi interpreti, d'altronde Day-Lewis è come sempre una garanzia, e mi piace molto il modo diretto e crudo di dirigere di Sheridan, quindi consigliato.

Visto qualche anno fa. Bello

Film tratto da un storia vera che dimostra quante falle vi siano nel sistema giudiziario e come in queste la polizia abbia una parte importante con i loro atti di prepotenza e soprattutto di violenza.. Piccola consolazione l'ambientazione nella royal Inghilterra (certe cose non avvengono solo in Italia)! Molto bello il tema del rapporto padre figlio che va consolidandosi negli anni! L'IRA è coinvolta nel film solo marginalmente e il finale poteva essere trattato meglio! Bellissime le colonne sonore iniziali!

Un pochino retorico, in alcuni punti piuttosto banale, Jim Sheridan fa capire subito che non è un regista coi fiocchi. La storia vera e toccante e le grandi interpretazioni del protagonista, del padre e della Thompson elevano il tutto ad un opera più che buona. Da vedere, anche solo per conoscere questa incredibile odissea giudiziaria. Tutt'altro che un capolavoro

''Io sono un uomo libero ed esco dalla porta principale''
Capolavoro diretto da Jim Sheridan ed interpretato da un mostruoso Daniel Day-Lewis candidato all'oscar come miglior attore protagonista.
La coppia irlandese regala al pubblico un legal-movie struggente su una delle pagine più vergognose della storia giudiziara inglese. Un film di denuncia immediato, onesto e riflessivo che verso il finale si concede qualche eccesso di sentimentalismo che però non sbava troppo con il contesto.
Tratto dall'autobiografia di Gerry Conlon ''Nel Nome del Padre'' è una pellicola che difficilmente dimenticherò, per la sua capicità di coinvolgere lo spettatore e di regalargli una dose di emozioni non indefferenti. Pur essendo del '93 risulta incredibilmente attuale. Alcune scene sono memorabili.
''Io continuerò a lottare nel nome di mio padre e nel nome della verità!''

Bellissimo legal movie di Sheridan ambientato nel regno unito sconvolto dagli attentati dell’IRA!
Tratto da una storia vera è un film duro ed intenso che non può non coinvolgere lo spettatore!
Daniel Day-Lewis semplicemente fantastico (come sempre d’altronde)!

Pellicola davvero ben fatta. Ottima sceneggiatura ed eccellente recitazione.
Film duro che fa riflettere a lungo su le ingiustizie, sia quelle commesse dall'Ira che quelle perpetrate della polizia inglese. Inoltre il rapporto padre-figlio è davvero ben rappresentato.
Grande film di un crudo e sincero realismo.
Finale travolgente e commovente, visione consigliata a tutti.

Film affascinante e intenso. Tocca temi importanti quali la violenza, la giustizia, la religione e la famiglia. Daniel Day-Lewis un mostro.

Un capolavoro sopratutto grazie a Daw-Lewis!

Un capolavoro tratto da una storia vera, angosciante, splendidamente emozionante e coinvolgente, ottimamente diretto e ben recitato. Bellissima colonna sonora.
IMPERDIBILE.

Molto commovente e toccante,un bel film non c'è che dire.

ieri l'ho visto per la quinta volta e ogni volta mi emoziona come fosse la prima.. toccante, coinvolgente e intelligentissimo.

IMMENSO...il voto già dice tutto...Non ho parole,ciascuna parte del film è intensa e coinvolgente...

Secondo me un po’ sopravvalutato, comunque carino. E poi non sono d’accordo che si tratti di un film che parla dei contrasti fra l’Irlanda e l’Inghilterra, bensì hanno usato questo soggetto per creare una storia alla Dead Man Walking, o Dancer In The Dark, o Sophie Scholl o ancora Le Ali Della Libertà (una trama che parla dei “torti” della Giustizia, per capirsi). Quest’ultimi sono venuti dopo, vero, ma sono migliori di Nel Nome Del Padre a mio parere, Dead Man Walking escluso.

Capolavoro. Intenso, commovente. Le interpretazioni ti fanno immedesimare prefettamente nella situazione. Mai noioso. Da vedere

Grandissimo film!
Da vedere e rivedere...

Io questo film lo inserirei tra i 100 più belli della storia del cinema!....e non lo dico colto dall'entusiasmo che ti prende quando finisci di guardare un bel film,ma con l'entusiasmo che senti quando finisce il "tuo" film,quello preferito,o quello che non puoi evitare di guardarlo quando viene trasmesso in tv anche dopo decine e decine di volte!!

Autentico capolavoro,coinvolgente come pochi mi ha sollevato di mezzo metro da terra!!

Ci sono stati diversi film con una storia simile, ma questo è proprio un capolavoro. Una storia vera che lascia molte perplessità sui sistemi giudiziari dei paesi democratici, dove a volte, pur di trovare i colpevoli si è disposti a tutto, anche a nascondere le proprie responsabilità ed i propri errori in difesa di un sistema che non può accettare propri sbagli.

Commovente!
Non ci sono molte parole da dire su questo film, bisogna vederlo e sicuramente non vi resterà indifferente!
Il "David" è sicuramente meritato ma non abbastanza come riconoscimento soprattutto per l'interpretazione di Day-lewis che è senza dubbio da oscar!

Bellisima la gestione dell'evoluzione del rapporto tra padre e figlio!

Capolavoro così attuale nel suo significato da far paura. Attori meravigliosi, tutto bello, veramente. Così profondo da far gelare il sangue