cosmopolis regia di David Cronenberg Francia, Canada, Portogallo, Italia 2012
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cosmopolis (2012)

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locandina del film COSMOPOLIS

Titolo Originale: COSMOPOLIS

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiRobert Pattinson, Paul Giamatti, Jay Baruchel, Kevin Durand, Juliette Binoche, Emily Hampshire, Mathieu Amalric, Sarah Gadon, Jadyn Wong, Samantha Morton

Durata: h 1.45
NazionalitàFrancia, Canada, Portogallo, Italia 2012
Generedrammatico
Tratto dal libro "Cosmopolis" di Don DeLillo
Al cinema nel Maggio 2012

•  Altri film di David Cronenberg

Trama del film Cosmopolis

Cosmopolis racconta la storia di un giovane manager multimiliardario, Eric Packer, che attraversa New York nella sua limousine, deciso ad andare nel suo vecchio quartiere per farsi tagliare i capelli. Nella sua auto superaccessoriata e computerizzata in costante contatto coi mercati azionari, l'uomo fa riunioni di affari, si sottopone ad approfondite visite mediche, costantemente protetto da guardie del corpo che sanno che uno stalker potrebbe ucciderlo.

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Voto Visitatori:   5,83 / 10 (104 voti)5,83Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Cosmopolis, 104 opinioni inserite

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BigHatLogan91  @  01/01/2023 22:48:52
   6 / 10
Il mondo e i personaggi sono interessanti. Il problema è la trama.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  31/01/2022 16:51:50
   8½ / 10
Nonostante la media non sia particolarmente alta, ho molto apprezzato questo film di Cronenberg, e non sono per nulla d'accordo con chi lo ha criticato. Indubbiamente si tratta di un film piuttosto lento e non molto ritmato, c'è anche da dire che è tratto da un'opera di Don DeLillo, che conosco poco ma che a quanto so non è noto per scrivere roba alla Tom Clancy. A mio parere, "Cosmopolis" contiene vari spunti di riflessione interessanti, molte idee ottime... e devo dire che mi ha fatto iniziare ad apprezzare Robert Pattinson, che prima di vedere "Cosmopolis" non apprezzavo per niente, a causa delle sue performance non proprio ottime nella discutibile saga di "Twilight".
D'altro canto, Cronenberg è noto per trattare da sempre tematiche sociali, semplicemente qui rispetto a "Scanners" e "Videodrome" utilizza uno stile e un ritmo diversi. Insomma, per me un gran film, ma a quanto pare, per via del suo ritmo decisamente poco spedito, non per tutti.

Filman  @  20/09/2021 12:20:16
   8½ / 10
COSMOPOLIS è un film speciale. Non il primo film che in maniera molto indie dice senza sosta tutto ciò che l'autore vuole dire. Non il primo film che dalla modernità del digitale estrae un'estetica punk, nel terzo atto. Non è il primo film che annuncia di un'anarchia covata dal mondo capitalista. Ma è un film speciale.
Parla di una realtà, la nostra, in cui i movimenti di denaro che spostano gli equilibri del mondo sono astratti e informatizzati e lo fa con uno stile discorsivo particolare. L'universo in cui è ambientato è affascinante tanto all'esterno quanto all'interno. David Cronenberg gioca con i suoi robot provando a traumatizzarli e a smuovere le loro emozioni.
Il film è teatrale e catartico in una prospettiva contemporanea che vuole le cose semplici essere quelle più importanti. Non risulta confuso pur potendolo essere, come dimostrano per esempio i suoi sproloqui sul sesso. Dà un senso di assolutezza pur essendo originale solo in parte.

freddy71  @  27/05/2021 20:12:21
   6½ / 10
Devo dire che Croneberg ha fatto di meglio...ritmo piuttosto lento però a guardarlo fino in fondo questo film non è malvagio...buona colonna sonora e il finale mi è piaciuto.

antifan  @  05/03/2017 12:06:03
   8 / 10
Film moderno(nei temi), Cosmopolis narra la surreale quanto realistica giornata di un milliardiario nella sua limosine mentre attraversa la caotica e furiosa città, la sua città.
Un film sorprendentemente visionario per i temi trattati( filosofici, esistenziali, primitivi, frivoli) e per la forma: la storia è ambientata per buona parte in una limosine alienante quanto soffocante.
Cronemberg cattura molto bene i concetti espressi dai personaggi che il nostro antieroe incontra nella sua strada, donando a ciascuno di essi il proprio spazio per emergere e con essi le idee che rappresentano, questo rende il film snello e anche un po imprevedibile, fino alla fine.
La regia classica e allucinata è perfetta per una storia cosi incredibile, quanto illuminante. Ma in fondo Cronemberg non è nuovo a film di questo stampo, Existenz o A history of Violence( o persino la mosca) provano che l'autore si trova a suo agio con film con temi scomodi, attuali ma tutto realizzandolo con il suo stile inconfondibile, regalando al film un'atmosfera seducente. Oltre a ciò, i dialoghi sono fantastici tanto da funzionare su più livelli dando una forte carica intellettuale al film.
Con un reparto tecnico eccellente, anche gli attori (come sempre nei film del regista canadese) sono in sintonia con l'atmosfera del film: Robert Pattinson è azzeccato nel ruolo di "Eric", cosi come Paul Giamatti come pazzoide lucido e cosi come tutti gli altri comprimari.
Film molto potente, pieno di contenuti che aggiunge un tassello alla formidabile filmografia di questo autore.

Zarco  @  24/01/2016 22:49:56
   4 / 10
Dialoghi alienati, ambientazioni surreali, violenza, nonsenso.
Anche interpretandolo come un film sulla follia in cui siamo e saremo sempre più immersi, coartati e degenerati dal cancro americano, non è sufficiente a dargli un buon giudizio come prodotto artistico. Non basta descrivere o mostrare dei pazzi per trattare intelligentemente di pazzia. Sarà pur Cronenberg, ma il film è noioso e senza senso, compreso il finale. Si riesce ad arrivare alla fine per sola curiosità, magari usando ogni tanto l'"avanti veloce" per accorciare l'uggia.

tenson95  @  14/01/2016 01:12:43
   9½ / 10
"Lo sai cosa dicono vero? La logica evoluzione degli affari è l'omicidio"

Eric Packer è detentore,dominatore ma anche creatura e sottoprodotto di un devastante impero finanziario.
Eric cerca la naturale armonia nella sua vita partendo dalle piccole cose,dall'attraversare una città in preda al caos e ai tumulti a causa della visita del presidente solo al fine di raggiungere il suo barbiere di fiducia per farsi aggiustare il taglio che è più di un semplice capriccio ma una necessità,un rituale.

Una semplice limousine diventa l'incursione interna da cui filtrare un mondo alla deriva dove l'uomo è annichilito dinanzi all'ossessivo avanzare del capitalismo della "tecno-finanza" e anche il nostro protagonista,un ex enfant-prodige ora inserito nel mondo dei grandi, ingegnoso e calcolatore, convinto di essere in grado di prevedere e dominare i movimenti del sistema in cui è inserito non terrà conto (in virtù della succitata armonia) del fattore discriminante: l'asimmetria...le cose vanno viste anche e sopratutto tenendo conto dell'imperfezione,delle sbavature,dell'incertezza come apporto indispensabile per ogni opera creatrice...come una prostata asimmetrica: lo hwan coreano è in crisi, la speculazione è destinata a crollare e si spera in un inversione della leva finanziaria ma è mera utopia; il formalismo dei calcoli iniziali, derivato dalla necessità di chiudere tutto in briglie stabili e definitive si è rivelato fallace. Da qui lo smarrimento unito ai tumulti e a un allarme di massima allerta, un codice rosso che pende sulla testa di Eric.

Ok meglio che mi fermi qui...mi sono appena reso conto che provare a spiegare questo film nel dettaglio è impossibile quindi parto dalla fine: Cosmopolis è un capolavoro assoluto.
Amo alla follia il cinema di Cronenberg che con questa pellicola, dopo un trittico (chiamiamola trilogia Mortensen) di film indubbiamente belli ma autoriali solo in certe scelte stilistiche e in piccole sfumature, ritorna a devastare lo schermo con tutto ciò che ha caratterizzato da sempre il suo cinema(riferimenti ai suoi flim passati se ne possono trovare a iosa qui) firmando il suo film più estremo in assoluto.
Cosmopolis e un film tronfio, un film che cola grasso da ogni inquadratura tante sono le sfumature e le chiavi di lettura, uno dei pochi film che racconta ibridando l'economia politica,la sociologia,la psicologia,il sesso,il dolore (c'è abbastanza dolore per tutti oggi") e chi più ne ha più ne metta ciò che è la società in cui viviamo.
Un film che purtroppo non è stato capito dal pubblico per l'eccessiva carica autoriale e per la caratterizzazione fascinosa e surreale dei personaggi e dei dialoghi ma che resta uno dei pochi film tra quelli usciti negli ultimi anni che riesce davvero a interpretare la complessità dei nostri tempi.

Personalmente lo considero il suo miglior film insieme a La Mosca e Videodrome.

Capolavoro totale da guardare e riguardare.

markos  @  22/12/2015 18:13:30
   6½ / 10
Cosmopolis è difficile da commentare, è un film strano, lento, che però ho adorato i dialoghi, specialmente quello dal barbiere.
Rimangono dei punti irrisolti a mio avviso.
Per chi vuole scervellarsi un pò, lo consiglio.
Sconsigliato assolutamente a chi odia i film lenti.

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mainoz  @  06/09/2015 08:57:09
   6½ / 10
Ridondante e verboso film...a tratti surreale e grottesco. Trama e sceneggiatura scarne, vuole essere probabilmente una denuncia all'incredibile ricchezza di certi giovani imprenditori e operatori finanziari alla quale ne consegue spesso onnipotenza, sesso dipendenza e una vita priva di affetto e veri valori. Unico nel suo genere, promossa l'originalità

sim2704  @  17/05/2015 18:40:09
   4½ / 10
l'ho visto il tre manche... più di mezz'ora alla volta non sono stato capace di reggerlo

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  12/04/2015 14:40:52
   2 / 10
Uno dei film più brutti che abbia mai visto: senza senso, senza attori, senza trama, senza suspance, praticamente senza tutto. Dal mio punto di vista è improponibile, una presa in giro. Anche io, come scritto nel commento precedente al mio, ci ho messo 3 volte per finirlo...

Federico  @  07/04/2015 14:26:27
   4 / 10
il mio plauso agli "eroi" che hanno resistito in sala fino al termine della proiezione. Me lo sono visto comodamente a casa in 3 giorni visto che dopo 30/35 minuti sistematicamente gettavo la spugna. Per qualcuno è un capolavoro, io non ho capito cosa vuol dire sta roba

Beefheart  @  10/03/2015 20:06:55
   6½ / 10
Eccessivamente verboso ed inconcludente non può ergersi a grandi livelli, per quanto l'affezione al regista mi renda dispiaciuto.
Cronenberg, in effetti c'è e si vede in tutte le sue iperboli: erotiche, tecnologiche, esistenziali, filosofiche, omicide. Peccato però che il maestro stia inesorabilmente invecchiando e virando sempre più verso una deriva cervellotica che costa parecchio alla concretezza.
Il ritmo di questo film non è dei più incalzanti e l'obiettivo tutt'altro che nitido; se a questo ci si aggiunge una pletora ipnotica di parole ondivaghe, ecco che la fatica si fa sentire. E se non è quel particolare momento in cui hai voglia di fare fatica ecco il dispiacimento di cui sopra.

MM11  @  06/02/2015 19:37:05
   5½ / 10
Vedendo voti contrastanti per questa pellicola, altissimi e bassissimi, ho deciso di dire la mia. La verità sta nel mezzo? Probabilmente no.
Io ho deciso comunque di dare un cinque e mezzo, nonostante sia Cronenberg, nonostante il film abbia parecchi spunti interessanti.
Tanti l'hanno descritto come pedante, verboso, a tratti irritante e sconclusionato, quanto tutto ciò sia voluto non è dato sapere.
Sicuramente lo stile narrativo è difficile da digerire ma a prescindere da tutto questo le tematiche affrontate sono importanti e meritano una riflessione seria. Ed è proprio qui il punto dolente a mio avviso, quanto può lo spettatore dirsi colpito dall'analisi di questi argomenti alla luce di una sceneggiatura così ostica ed esasperata?
L'alienazione, l'atmosfera quasi claustrofobica, il disagio rappresentato da chi può avere tutto ma in realtà non si sente in controllo si riducono a un mero esercizio di stile che può essere anche degno di nota ma che alla fine non mi ha soddisfatto a pieno.
La discussione si sposta dalla sostanza alla forma e, volente o nolente, questo alla fine non è un bene. Un'occasione quasi persa. Certamente non un capolavoro.

La scelta di Pattinson l'ho trovata intelligente, meno la sua efficacia.
Peccato.
Rimane comunque una visione interessante ma non gradevole.
Lo consiglio solo a chi avesse voglia di passare due ore a chiedersi perché Cronenberg abbia deciso di fare questo film e in questo modo.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/01/2015 18:37:50
   7 / 10
Film estremamente complesso che offre molti spunti, forse troppi. Troppi discorsi politico-filosofici in un solo film, difficile comprenderli e metabolizzarli. Non c'è una vera e propria trama. Il film mostra efficacemente lo sfascio di questa civiltà giunta al capolinea, in piena crisi economica, sociale, valoriale e culturale.
Bravo Cronenberg, appaiono claustrofobici tanto gli spazi ristretti della Limousine quanto gli esterni. Molto bravo Pattinson su cui si regge tutto il film.

calso  @  25/01/2015 14:17:38
   5 / 10
Sinceramente non ho capito il perché di questo film...racconta la storia di un uomo che ha tutto, l'intero film si svolge all'interno di una limousine metafora di una vita agiata di un uomo che può decidere tutto ciò che vuole ma non è mai soddisfatto...pattkinson è molto bravo ma il film è così così e molto noioso...

vale1984  @  06/01/2015 15:37:41
   5½ / 10
davvero bravo il protagonista ma il film è di una noia mortale... o non capisco nulla di cinema, cosa peraltro molto possibile, oppure questo non l'ho proprio capito... non so se voleva essere impegnato per forza o se sono io che non ci arrivo.

hulaplain  @  05/08/2014 12:18:25
   6 / 10
ho appena finito di guardarlo e non ci ho capito granchè e sono rimasto basito dal finale aperto. Così sono venuto su filmscoop per leggermi i commenti e li ho trovati contrastanti. in effetti questo film è particolare e va capito, devo dire che mi è piaciuto anche se non comprendevo il senso di alcuni dialoghi e non c'è stato nulla nulla che li abbia poi esplicati.. film complesso ma fatto bene. da guardare con la chiave di lettura giusta. il voto è sufficiente perchè il mio parere oscilla tra la coscienza che il film va capito e la mia difficoltà a capirlo pienamente

Tuonato  @  08/06/2014 23:11:31
   3 / 10
Ma il parco di limousine bianche era rimasto sul groppone alla produzione di Carax che ha convinto quella di Cronenberg a riusarle per un altro film?
Poco credibile Pattinson nel ruolo di un giovane imprenditore di successo, stucchevoli e prive di senso le varie scenette che si susseguono all'interno dell'ufficio mobile. E pure quelle che si svolgono in esterno.
Dialoghi fiume spesso incomprensibili, questo film è a mio avviso una inutile perdita di tempo.
Sprecati Binoche e Giamatti.

rockyeye  @  24/05/2014 09:21:21
   9½ / 10
Si è già detto tutto... Cronenerg è l'unico regista che ha capito cos'è il mondo ....capolavoro

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/05/2014 10.49.35
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LUDWIG  @  15/05/2014 14:25:53
   10 / 10
Film complesso che narra il disagio di un'epoca despiritualizzata, chiusa su se stessa, nella quale il tempo è scandito dal ritmo isterico e incontrollato dei flussi finanziari registrati sugli schermi. Un'epoca fatta di non luoghi e disillusioni, quella che l'antropologo Marc Augé definisce "Surmodernità".
Sinceramente, non riesco proprio a capire tutti questi pareri negativi per un film così profondo ed emblematico della nostra società: i dialoghi, poi, sono irresistibili.
Altra nota positiva è il fatto che questo film mi abbia costretto a riconsiderare le doti recitative di un attore che ho sempre considerato mediocre: Robert Pattinson. Il James Packer da lui interpretato è pressoché perfetto e dannatamente postmoderno!

TonyMontana  @  17/03/2014 17:23:38
   9 / 10
Cronenberg ritorna agli albori con un film degno dei suoi capolavori. E' davvero un lusso poter vedere ancora qualcosa di così originale e inquietante al giorno d'oggi. Merita un voto alto nonostante la presenza di Pattinson e i commenti assolutamente insulti di chi mia ha preceduto.

rachel green  @  18/02/2014 16:32:12
   1 / 10
Una rottura di scatole infinita.

JOKER1926  @  14/01/2014 16:42:23
   4½ / 10
Ognuno ha un metodo personale per riuscire a mettere insieme un paio d'ore di sonno, anche in situazioni particolari; visionare "Cosmopolis" può esser utile per cadere nelle stazioni di Morfeo.
David Cronenberg non è un cineasta comune, i suoi prodotti sono stati famosi ed importanti. Ma ad ogni regia, anche la migliore di ogni tempo, è contrassegnato qualche film sinonimo di stop e di nettissima insufficienza. Nel discorso appare inevitabile non parlare di "Cosmopolis", Cronenberg propone un film impalpabile e sfida tutti i canoni del Cinema cercando di scardinare l'animo di colui che prende visione alla produzione. Al critico, quello che ama veramente il Cinema, le sfide dei registi sono sempre piaciute. Ma per sfidare un recensore, o perlomeno un buon spettatore, le armi non dovrebbero mancare. Qui con "Cosmopolis" gli attrezzi di Cronenberg per incantare sono pochi ed anonimi.
Nel film del 2012 sono troppi i punti negativi, alcuni fatali, per poter portare verso l'alto "Cosmopolis".
Manca anzitutto una narrazione, la sola sceneggiatura , incentrata su personaggi strambi e freddissimi, l'unica cosa che può realmente causare è la noia e l'antipatia. Gli attori sono quelli dei telefilm, lontani a distanze epiche dalla concezione di empatia e fascino. Ovviamente in tutto ciò è proprio la regia, attraverso il copione, a rendere il tutto poco godibile. La proiezione di circa 100 minuti inizia ad essere interminabile, i ritmi sono lentissimi. Il finale non riesce a regalare alcuna nuova chiave di lettura, situazioni sempre in sospeso e chiacchierate lunghissime e molto vuote.

Diventa una pratica burrascosa individuare cose buone in questo aborto di Cronenberg. I film d'autore sono importanti e forse i migliori; ma un filo di logica, seppur appena accennato, deve esser sempre presente. Tutto questo non accade, oltre una vaga e affrettata critica contro il capitalismo rimane poco, forse niente.

sciroppo  @  04/01/2014 20:04:45
   4½ / 10
Forse nel DVD era accluso anche il bugiardino cone le istruzioni per l'uso e consumo perché io francamente non ho capito cosa volevasi significare...anche se comincio a pensare trattarsi di narcotico.
Narrativamente è praticamente privo di trama, il che non è per forza un male, la trama può essere infarcita o rimpiazzata dalla poesia o forma d'arte. Ma alla mia sensibilità non è arrivato praticamente nulla...e anche non è arrivato nulla che non potesse essere rappresentato in un quarto d'ora. Fin dal primo dialogo con quell'anonimo ragazzo giovane che non si sa che fine abbia fatto, visto che sembrava importante, ho capito l'andazzo, cioè un mattone inutilmente pesante e che non costruisce alcuna architettura. Un film verboso e dove lìunica invenzione è probabilmente il manager che non scende mai dalla limousine in mezzo alla città.
Quindi un film piatto e nemmeno così tetro e deprimente visivamente come forse era nelle intenzioni. Robert Pottinson non ce la fa a reggere quella parte, non riesce ad intonarsi bene con il film...forse era stato scelto per i suoi trascorsi da vampiro, per dare un aria un po' fredda al film, per richiamare l'idea di sangue e morte..ma siccome pattinsom è un vampiro all'olio d'oliva è venuto fuori che il film sa solo di odore di sesso.
Le scene di sesso, così rappresentate, tra il porno e il glamour, sono esageratamente lunghe e insulse (per chi vede ovvio). Sono presenti solo per allungare il brodo, già acquoso di suo, e forse per innalzare l'audience in una parte di pubblico.
Riassumendo, Cronenberg ha cannato il film e Rothko si è rivoltato nella tomba, anzi nella cappella, quindi si è pure fatto male cadendo.

TonyStark  @  30/12/2013 19:23:01
   3 / 10
non mi è piaciuto e non mi ha convinto per niente.

Ciaby  @  14/12/2013 18:45:58
   3 / 10
"Ho la prostata assimetrica"

Un cretino viziato e ricco fino al buco del **** vuole tagliarsi i capelli nonostante in città sia esplosa una rivolta anarchica contro il potere. A lui non gliene frega un granché: vuole scoparsi tipe random nonostante sia sposato da due settimane (!!!) e vuole tagliarsi questi benedetti capelli.

Fortunatamente per lui e sfortunatamente per me, abita in una città in cui tutti parlano come lui, ovvero fanno discorsi inutili, falsamente filosofici e intelligenti su argomenti più o meno interessanti come l'economia, il sesso, gli odori, l'assimetria e i vestitini da cocktail.
Ad una certa lui ce la fa ad andare da questo benedetto parrucchiere, un po' per darmi false speranze, in quanto gli lascia il lavoro a metà per portare avanti il film.
E quando si raggiunge al dunque della questione, anche lì lui, odiosissimo e con lo sguardo torvo, si mette a parlare con un tizio X per farmi cadere lo scroto a terra.

E fino all'ultimo tutti vorrebbero far fuori Robert Pattinson (me compreso), ma nessuno lo secca quando meriterebbe immediatamente.

Un film dove ci si ama masturbare a duelli verbali, giusto per confondere un po' lo spettatore... e avrebbe potuto funzionare, peccato che il film sia scritto in modo pedestre e con il rischio dell'idiozia. Non so come sia il romanzo, ma immagino sia molto meglio del film.

Okay. L'ha diretto Cronenberg, ha una bella fotografia e i titoli di coda con i Rothko sono bellissimi. Embè?

Rycod  @  26/11/2013 02:52:24
   4 / 10
Le volte che non dormivo, ho davvero riso come un matto!
Il problema è che stavo guardando un film drammatico...

Sono un fan del regista ma questa volta non capisco davvero come possa piacere questo film, certe scene le ho trovate patetiche, dei dialoghi davvero inutili: ho però stimato la convinzione dello sguardo degli attori nel dire certe banalità disarmanti, io fossi stato in loro mi sarei messo a ridere.
Nessuno ha evidentemente avuto il coraggio di dirgli un
"Cronny, dai, questa parte riscriviamola per favore!" : una troupe di ipocriti.
Robert Pattinson, per me, non è assolutamente bravo.
Certo, non è un cane totale ma gli attori talentuosi sono altri secondo me.
La scena dell' "esame in limousine", con la tizia di fronte eccitata dallo sguardo del Patty, rappresenta per me la perfetta ciliegina trash su questa bella torta alla m***a.
Ovviamente è un parere personale, nessuno è perfetto, viva l'asimmetria!
Ma per me rimane quindi un film da vedere GRATIS con gli amici in allegria
chiedendosi:
"Quoque tu Cronenberg?"

jb333  @  28/10/2013 07:46:34
   5½ / 10
ma va be siamo seri dai.. ok i gusti sono gusti percio va bene.. ma definire questo film "capolavoro" ecc. e una cosa assurda... ho notato che nei ultimi tempi si usa questa parola troppe volte - per ogni film che e un po fuori dalla norma.. io ve lo dico onestamente, guardandolo per prima cosa mi sono anoiato a morte e per seconda mi sono irritato per alcuni dialoghi fuori logica e imbarazzanti.. per me non merita la sufficienza e anzi, lo dimentichero proppio molto in fretta.. poi come ho detto i gusti sono gusti, percio rispetto i pareri altrui, ma se questo e un capolavoro da 9 -10 cosa sono le vere perle del cinema?

Badu D. Lynch  @  22/10/2013 16:02:17
   9 / 10
- COSMOPOLIS - di David Cronenberg

Asimmetria impellente.

Parker è un morto che cammina, uno spettro che cerca l'annientamento. La limousine protegge e amplifica la profondità del suo vuoto esistenziale, lo separa dal pericolo della natura umana, dal rischio, dallo stimolo, dalla vita. L'abisso del protagonista , di conseguenza, è tutto tranne che disperato : non è esplosione, ma implosione. E' una mancanza interiore, quasi primitiva ; è l'esigenza di sentirsi carne, deformi, umani prima di ogni altra cosa. Eric raggiunge una sorta di asettica perfezione : la bellezza, i soldi, i numeri, i conti mascherano l'ansia d'esistere, il male di vivere. Il suo è un allontanamento meccanico e intellettualizzato dal mondo, dalla natura. E' un dimenticare il sublime sapore dell'imperfezione. Un freddo possedere e mai possedersi. Parker è macchina vivente, un automa, la parte ineccepibile e metallica dell'umanità, il quale, per sentirsi finalmente bruciare, deve necessariamente incontrare l'altra parte di se, deve assaporare e fronteggiare l'indispensabile perdizione, il proprio riflesso, la materializzazione umana di quella prostata asimmetrica : la propria parte sbagliata, deforme, inutile, rigettata, umana. L'uomo.

La limousine : uno spermatozoo che viaggia a ritroso, attraversa il tempo/corpo per ritornare all'origine, alla fecondazione iniziale in cui tutto muore e tutto nasce - il ventre materno. Il barbiere: l'unico punto fermo e stabile, la memoria del protagonista ; lo specchio dei ricordi d'infanzia, l'appiglio che avvicina all'emozione primigenia dimenticata, alle sensazioni più vecchie, primordiali ; più vicino possibile all'utero che accoglieva la totalità della vita, la purezza carnale, incontaminata e pulsante. Il tempo scorre e si fonde con Parker, diventando un'unica entità, come due gemelli Inseparabili, fino ad imbattersi nell'imperfezione corporea e fisica : la prostata asimmetrica, il big bang cronenberghiano nel quale ha inizio ogni cosa. La psicologia del protagonista è in continua evoluzione : egli ha superato la condizione di "essere umano qualunque", raggiungendo la consapevolezza del proprio male di vivere, della propria spettralità esistenziale. Ecco quindi la spasmodica e silenziosa ricerca del suo alter ego, la fine celeste, necessaria.

La naturalezza del mondo non esiste più, si è persa. Cronenberg racconta l'assuefazione dell'uomo (moderno) nei confronti della logica del computer, del calcolo asfissiante ; l'adagiarsi ad un universo automatizzato. Muoversi e cibarsi di numeri infinitesimali. Sprofondare in quest'universo intellettualizzato. I desideri soffocati ribollono dentro il protagonista, nelle profondità del proprio corpo ; ora la sua personalità denaturalizzata si dilata, ricercando la propria forma primordiale e originale. Eric cambia atteggiamento, diventa consapevole delle proprie necessità esistenziali nonché corporee : cerca inesorabilmente l'imperfezione ; l'urgenza del dolore fisico, il bisogno di sentirsi tangibili, l'esigenza della morte per scoprirsi finalmente vivi, carne prima di tutto.

Le informazioni diventano atroci, si dimentica il sapore della lacerazione. E' il bisogno represso di sentirsi eccitato, come una malattia. La mancanza di passioni travolgenti, Il bisogno di chiudere un qualcosa che è appena cominciato. Le idee si fondono con il tessuto della vita quotidiana : si diventa pura informazione, fredda matematica che respira, cammina, scopa. Il futuro è destinato a fallire, è insistente. Ecco la necessità di stordirsi fino alla vertigine. Il dolore, la prostata asimmetrica è l'inizio, l'input interno, la scintilla che riaccende il suo castrato concetto di libertà, che lo porterebbe ad essere libero. Il primo passo verso la vita. Si va dal parrucchiere per tuffarsi nella fragilità della reminiscenza, per sentire nuovamente pulsare quest'esistenza in stallo ; ecco che il parrucchiere diventa un'associazione di idee, vita. Bisognerebbe allontanarsi dalla prevedibilità, dalle pianificazioni, dalle precauzioni - assaporare il pericolo, il mondo. E' ora di ricongiungersi con la propria nemesi. Parker determina consapevolmente la sua rovina, perché ha la presa di coscienza. Lui è entrato volontariamente in quell'appartamento nonostante sappia di trovare la sua fine. Ecco la presunzione, l'assenza di rimorso, l'intuizione di una morte prematura, lontani dai dubbi : vuole autodistruggersi più degli altri, più è in alto più avrà un crollo straordinario. Un Icaro già caduto tanti anni fa, secoli fa, che finalmente vuole vivere : Morte e Vita si scambiano i ruoli, il significato. Eric vuole finalmente bruciare, ritornare all'origine della vita, al senso dimenticato dell'esistenza. L'invisibile incontra il visibile. Lo spettro incontra il corpo. Due facce della stessa apocalittica medaglia. La violenza in realtà richiede un progetto, impegno, una motivazione ; sarebbe un banalizzare la propria dipartita, meccanizzarla, spogliarla dal proprio fascino incontaminato ; ecco che quindi l'unico modo di crollare è farsi uccidere da colui che non è contro la ricchezza, da colui che non ha fantasia, che non ha reali motivazioni per ammazzare, nessun movente. Sta semplicemente "dall'altra parte", è il proprio riflesso umanamente decodificato. La prostata asimmetrica è l'imperfezione che sconfigge la precisione, ciò che vibra dall'interno, che esige diventare parte integrante, staccarsi dall'apatia vitale, dalla freddezza di un mondo computerizzato, senza morte. Carne, corpo prima di mente. Ecco l'importanza dell'asimmetria , di ciò che è sbilanciato. La risposta è nell'anomalia, nel suo corpo e nel suo reprimere inconsciamente le pulsioni esistenziali ; non è in tutti quei calcoli, in tutti quei numeri, in tutta quell'automatizzazione del mondo. Ecco la caduta di Icaro, tanto attesa. La Vita e la Morte che si abbracciano, si scambiano i ruoli per un solo momento che durerà per sempre. Completarsi a vicenda.

Cosmopolis è il collasso definitivo della materia cronenberghiana ; è l'implosione finale di tutto il cinema del regista canadese. L'(ultimo)urlo soffocato di David Cronenberg, come fosse la sua opera definitiva - l'ineluttabile apocalisse corporea. Il suo (capo)lavoro conclusivo.

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Ultima risposta 22/10/2013 20.34.17
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giams  @  13/08/2013 19:57:19
   9 / 10
Impossibile commentare Cosmopolis a parte definirlo un CAPOLAVORO assoluto.

Melefreghista  @  31/07/2013 00:01:08
   10 / 10
L'unico modo per capire Cronenberg è guardare tutta la sua filmografia, opera dopo opera, solo così si può cogliere il linguaggio di questo regista visionario.

Era preventivabile, considerando la presenza di Patterson, che molti l'avrebbero visto senza nemmeno conoscere lo stile del regista.
Insomma, non sapevate a cosa stavate andando in contro!

Cronenberg è così, non aspettatevi intrattenimento.

Questo canadese, ormai settantenne, è riuscito a farmi apprezzare persino il vampirla! La dice lunga sulla grandezza di un film claustrofobico, angosciante, alienato, disumano.

Ennesimo capolavoro. Sarà rivalutato tra 20 anni.

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horror83  @  30/07/2013 23:04:53
   3 / 10
Scusate ma qualcuno me lo può spiegare questo film???? perchè io non l'ho capito!!!! di una noia disarmante e poi tutto il film è girato in questa limousine. scusate l'ignoranza ma dato che non ci ho capito una mazza lo boccio questo film! l'unica cosa accettabile è Robert Pattinson (infatti ho visto il film perchè c'era lui)

deliver  @  11/07/2013 12:54:33
   6 / 10
Di per sè il film non dice nulla che non sia stato già detto. Si tratta appunto di un film tratto da un romanzo del caro Don De Lillo, un caustico affondo alla torre d'avorio in cui sono racchiusi i magnati capitalisti. Detto questo, non serviva necessariamente una traduzione cinematografica. Soprattutto se il progetto viene affidato ad un Cronenberg, regista che ha sempre svolto il ruolo di pioniere, squarciando nuovi orizzonti, rivelando deliri e dimensioni ignote.
Ne esce così una pellicola non eclatante. Insomma, David sembra essersi appollaiato a riprendere fiato. Non il Cronenberg migliore...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  26/06/2013 16:23:07
   5 / 10
L'autodistruttiva metafora del capitalismo ha già detto tutto dopo mezz'ora; a seguire solo un gran girare attorno al problema tra spazi claustrofobici, personaggi senza carisma e pistolotti al gusto aria fritta che annacquano ben presto l'intuizione sperimentale votata nel mettere a nudo il mostro finanziario.
Un ricco uomo d'affari, emblema del potere occulto che si serve dei vari fantocci politici, attraversa New York a bordo della sua torre d'avorio, ovvero una limousine candida che è bolla impermeabile all'urlante disperazione planetaria. La macchina avanza lentamente tra manifestanti adirati per indigenza o semplicemente perchè attaccare la ricchezza è uno sport sempre di moda. Nei sedili posteriori l'illustre occupante vive apatico tra sessioni di lavoro, rapporti sessuali e check-up medici incurante del mondo esterno col quale ogni rapporto è anestetizzato. Il suo immenso cybercapitale significa privilegio ma anche alienazione, scendere dalla reggia mobile per andare ad assaporare attimi di vita ormai dimenticati è una concessione a ciò che è stato, mentre il suo regno numerico corre verso la disfatta sotto i colpi di imperi innovativi e ben più influenti. Il non saper interpretare il futuro, il restare fermi è un lusso che non si può concedere, ed ecco quindi la vecchia società lasciar spazio a nuove forme di colonialismo economico.
Cronenberg spiazza attingendo materiale dall'omonimo romanzo di Don De Lillo che purtroppo si rivela poco efficace una volta traslato in immagini, troppo verboso pur interessantissimo nelle premesse in quello che è un percorso a ritroso con relativa catarsi. Non fosse per Paul Giamatti che regala attimi abbastanza tesi "Cosmpolis" si ridurrebbe ad un piatto concentrato di immagini affascinanti perdute tra i meandri di un argomento solitamente inaccessibile ai comuni mortali.
L' analogia vampiresca tra il succhiasangue per teenager e quello del business è simpatica, ma Robert Pattinson resta scelta di cast sciagurata.

MonkeyIsland  @  14/06/2013 19:18:19
   8½ / 10
Film superbo fatto passare da molti ingiustamente come un Croneberg "minore".

Reduce da A Dangerous Method che è un buonissimo film ma nonostante il tema interessante non decollava mai, nel 2012 torna con Cosmopolis è sceglie nel cast coraggiosamente Pattinson che sembrava essere relegato a essere un eterno Edward Cullen della mediocre saga Twilight.

Anzi Pattinson è bravissimo nella parte, e il film nonostante abbia si un ritmo volutamente lento e molti discorsi non abbiano alcun filo logica è un film che non deve intrattenere ma far riflettere.
Un gran film sulla neofinanza che vale 1000 volte i vari Wall Street 2 e Margin Call usciti ultimamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  02/05/2013 11:19:31
   7 / 10
David Cronenberg è tornato alla carica; ha lasciato da parte l'eleganza di History of Violence, La Promessa dell'assassino e A Dangerous Method, e al contrario in Cosmopolis ho visto un ritorno del macabro e dell'angoscia interiore che affiora dalla carne. Di nuovo l'automobile e la sessualità sono protagonisti, l'aurea surreale fa da contorno e i dialoghi sono fondamentali. Infatti, devo avvisare che a molti questi dialoghi appesantiranno la visione, arrivare in fondo è un po' impegnativo, però gli amanti di Cronenberg avranno modo di gustare molti tocchi d'autore come ai vecchi tempi.

il ciakkatore  @  26/04/2013 13:24:44
   3½ / 10
A me di chi fa il film non interessa,che sia il regista più blasonato a quello più sconosciuto,perciò valuto questo film per come è,ciò lento e noioso all'inverosimile!Infarcito di frasi filosofiche,nella speranza che una di queste rimanga nei ricordi di chi lo guarda.Definizione di questo film ASSURDO

MadMax1992  @  31/03/2013 13:02:42
   4½ / 10
Cronenberg è un regista di indubbio talento, anche se a volte, almeno secondo il mio modesto parere, un tantino sopravvalutato.
Qui, in preda a manie di grandezza (se non sbaglio risalgono proprio al periodo di promozione di "Cosmopolis" le sue dichiarazioni su i Batman di Nolan e su i cinefumetti in generale) e ad un lampo di fulgida e irrazionale follia decide di prodigarsi in un "adattamento" di uno dei romanzi, cinematograficamente intraducibili, di Don DeLillo.

Lo spettatore si trova così davanti a due ore di riflessioni filosofiche inserite in un turbinio spesso troppo confuso di dialoghi cui i più non riusciranno a dare un significato.

Il ritmo blando, per usare un eufemismo, comprimari in buona parte stucchevoli (come l'apatica moglie del buon Eric), e la scelta del twilightiano Robert Pattinson come attore protagonista, la cui inadeguatezza si palesa tutta nella lunga sequenza finale( 20' di dialogo tra l'Eric Paker di Pattinson e il Benno Levin di Giamatti messi lì quasi a voler cercare di tappare i molti buchi lasciati) in cui l'ex-vampiro sbrillucicante è costretto a conforntarsi con un Giamatti strepitoso, non aiutano di certo.

l'unico merito di cronenberg è quello di esser riuscito ad alternare il senso di sicurezza e straniamento conferito dal setting della limousine con quello di spaesamento nel momento in cui Eric Packer abbandona i comodi sedili della sua lussuosa vettura per avventurarsi in un mondo ostile....per il resto l'ultima fatica del papà di film come "La mosca" e "Videodrome" rimane un pastiche tanto ben confezionato (fotografia, colonna sonora, ecc.) quanto maledettamente noioso e frammentario (come i suoi dialoghi).

floyd80  @  29/03/2013 14:50:50
   4 / 10
Arriva nella carriera di ogni grande regista (o quasi) la consapevolezza di essere diventato Dio. Di poter girare qualsiasi cosa, di poter parlare di qualsiasi cosa, di essere al di sopra di tutto e di tutti.
Cronenberg dopo tanti grandi film è incappato anche lui nel tranello.
Cosmopolis è prolisso, noioso e soprattutto inutile e nello spettatore più esigente può solo scaturire la rabbia di tanto talento gettato alle ortiche.
Speriamo solo che si riprenda da questa battuta d'arresto.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  23/03/2013 17:30:00
   5 / 10
David, sei un grande! Questo film però è di una noia mortale. E' difficile andare avanti e vederlo fino alla fine...

Febrisio  @  09/03/2013 11:59:36
   4 / 10
La confezione patinata nasconde un amara sorpresa. Dietro al monoespressivo Pattison, l'eclettico personaggio invita lo spettatore all'interno di una visione certamente limpida e perseverante, ma al tempo stesso inspiegabilmente monotona. La retorica dilaga in riflessioni più o meno comprensibili, privo nel coinvolgere lo spettatore a provarne un sentimento. Distaccato, certamente come il protagonista con il mondo reale, sì Cosmopolis, quasi fosse una buona simmetria, ma che in verità sforna un attualità trattata in modo inutilmente prolisso, dando una risposta debole ed astratta alla concreta macchina infernale a cui siamo alla guida.

Luther  @  20/02/2013 01:00:40
   1 / 10
Che dire? beh, uno dei film più brutti e pesanti se non il più brutto e pesante (come una pietra da 100 kg sui maroni) della storia del cinema mondiale ! xD ... L'unica persona soddisfatta per questo film sarà sicuramente il signor Robert Pattinson (e qualche altro attore del film) visto che gli hanno dato dei bei soldini per recitare in questa specie di "film" (se così la vogliamo chiamare a sta merd@ta) . Sconsigliato vivamente, con tutto il cuore !

unpoeta67  @  18/01/2013 19:51:43
   4 / 10
probilmente occorre amare un certo genere di film per riuscire a guardare un'opera come questa senza filtri. L'ho trovato contemporaneo e realistico ( pur se spinto all'eccesso) eppure e' stata davvero dura arrivare alla fine .
sconsigliato.
Non amo cronenberg, ora lo so.

ferzbox  @  03/01/2013 02:05:03
   9 / 10
Croneneberg non ce la faceva più,aveva un disperato bisogno di espandere al massimo la sua vena registica e aveva bisogno di lavorare ad una sceneggiatura che lo faceva sfogare.
Bhè.. a mio avviso con "Cosmopolis" penso ci sia riuscito...ha lavorato ad un progetto che prendeva in esame la società in cui viviamo e tutti i risvolti economici,etici e morali che ne nascono...
Una visione del sistema attraverso una Limousine..e all'interno un multimiliardario...persona quasi indefinita,che vede tutto il mondo che lo circonda in maniera diversa dalla massa...una massa che vede attraverso quel finestrino della sua auto...o forse faremmo meglio a dire..della sua casa...
Il mondo diventa ovattato attraverso gli occhi di Eric....e in fondo il suo vecchio quartiere,dove ama tagliarsi i capelli,è l'unico rifugio che ha...l'unico contatto con il mondo che gli è rimasto...ma non può sfuggire alle conseguenze della sua posizione sociale..non può sfuggire dal finestrino della sua Limousine...e quando decide di uscirne sa che diventa vulnerabile....
Un film che mi voglio rivedere più volte...
Cronenberg ha gridato un pò...vogliate perdonarlo.......

mauro84  @  02/01/2013 20:46:40
   7 / 10
Cronemnberg che dire.. bentornato.. uno dei lavori cinematografici + folli mai fatti da quest'uomo.. una trama che passo e passo prende forma verso la sua drammaticità finale.. che dire a sto uomo.. a sto Pattenson, finalmente serio non manca proprio nulla.. ricchezze.. donne.. libertà.. ha tutto quello che vuole dalla vita!

sto film lo devo riassumere in 5 voci semplici: bulimia, catastrofe, claustofobia, post moderno e assimettrica..

un film che all'inizio mi ha detto a.. e solo alla fine ho capito quello che veramente voleva dire.. esterefatto e biasito dai vari commenti letti da maggio all'uscita ad oggi che finalmente l'ho visto..

bentornato Cronenberg.. almeno una volta nella vita sto film dovete vederlo.

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benzo24  @  20/12/2012 17:53:03
   9½ / 10
Fredda analisi della nuova umanità, rassegnata e senza speranza.

jannakis  @  12/12/2012 10:15:52
   7 / 10
il declino dell'impero capitalista è narrato con profetica lucidità nei libri di De Lillo come in quelli di Ballard e devo dire che aspettavo quest'incontro tra Cronenberg e De Lillo da molto tempo, dalla volta che lessi Rumore bianco e immaginai possibile proprio un simile connubio nel caso di un'ipotetica trasposizione del racconto in pellicola. E' arrivato invece con cosmopolis e il risultato non poteva essere diverso da quello ottenuto. Certo non ne poteva uscire un capolavoro visto che il film si svolge quasi interamente all'interno di una limousine e i dialoghi vanno ad occupare una posizione centrale, ma le atmosfere rispecchiano quelle del libro e il messaggio arriva chiaro e tondo.

Azrharn  @  02/12/2012 11:26:56
   5 / 10
Un film sicuramente originale, ben diretto e con Pattinson che dimostra di sapersela cavare. Personalmente però, sarà il tema, mi ha annoiato.

Marvin  @  28/11/2012 01:00:39
   7 / 10
Ho appena finito di vedere il film, e premetto di non aver letto il romanzo.
Si tratta di una spietata analisi del declino inesorabile del capitalismo, visto come un fantasma che procede con lentezza, ma costanza, per la sua strada, protetto dalle solide pareti di una limusine, che lo dovrebbe isolare dal mondo circostante, reale e perciò pericoloso, ma che invece ne lascia entrare scorci, che bastano per destabilizzarlo. Si tratta di un fantasma, proprio perchè la sua intima imperfezione (la "prostata asimmetrica")

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In Cosmopolis i dialoghi (volutamente irrealistici) e le situazioni, creano nello spettatore un senso di straniamento rispetto a ciò che sta vedendo, e questo lo aiuta ad approcciarsi alle tematiche del film in maniera critica, e a comprendere la simbologia che sta dietro ad immagini apparentemente realistiche.
Leggendo i commenti su questo ed altri siti mi ero preparato ad un film indigeribile, al limite della sopportazione, invece devo dire che non l'ho trovato eccessivamente pesante. I dialoghi, sui quali la pellicola è quasi interamente costruita, e che in rete sono stati definiti noiosi, pedanti, inconcludenti, mi sono invece sembrati lucidi e, a volte, perfino appassionanti. Non tolgo tuttavia che a volte si abbia l'impressione di stare seguendo una (pur interessante) conferenza, piuttosto che un film. Non mi spiego comunque una media dei voti tanto bassa: si tratta sicuramente di una pellicola difficile, e tutt'altro che di intrattenimento (d'altronde un film deve per forza essere piacevole e divertente per essere valido?). A mio (personalissimo) giudizio, questo non è affatto un brutto film: affronta importanti argomenti e offre buoni spunti di riflessione. Non è un capolavoro, poichè in alcuni momenti fa sentire eccessivamente la propria verbosità

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Inoltre ha una sola chiave di lettura, quella del regista, e non lascia spazio a nessun'altra possibile interpretazione.
Ultimissime considerazioni: ho apprezzato il ritorno di elementi particolarmente "cronenberghiani" (prostata asimmetrica, fusione tra tecnologia e corpo umano, accennata in uno dei dialoghi, ed altri), che mancavano nei suoi ultimi film. Non mi ha particolarmente colpito l'interpretazione di Pattinson, che ho trovato poco a suo agio.

InvictuSteele  @  25/11/2012 18:29:16
   6 / 10
Da amante di Cronenberg, sia del suo periodo horror degli esordi sia di quello degli ultimi anni votato al dramma, ho trovato la pellicola in questione davvero pesante da digerire. Lo stile del regista è così, a volte macchinoso, altre volte onirico, spesso anche lento... e tutto ciò è voluto per permettere allo spettatore di assimilare la scena e di stabilire una connessione con gli attori, ma questa volta il maestro si è spinto troppo oltre, esagerando nell'estensione di dialoghi infiniti difficili da seguire e da capire, perciò non posso non esprimere il mio disappunto. Film soporifero con pochissimi colpi di scena dove tutto si sviluppa lentamente e in maniera confusa. Tuttavia la sufficienza non gliela toglie nessuno, stiamo parlando pur sempre di un film interessante e diretto con classe.

drobny85  @  24/11/2012 11:57:40
   3 / 10
Ho trovato questa pellicola lenta e macchinosa sin dai primi minuti. Dialoghi assurdi e situazioni inverosimili la fanno da padrone.
Anche un "attore" come Timberlake riuscirebbe a fare meglio di Pattinson, davvero imbarazzante.

outsider  @  19/11/2012 15:58:39
   8½ / 10
un film che è più di un film, l'ho visto due giorni di seguito per due volte, la prima degustandolo per scorrevolezza, la seconda volendo carpire parola per parola, in absoluto silentio, il pregio dei dialoghi, l'ultimo splendido diLogo finale che ci riporta all'interiorità umana snocciolata indicando i capisaldi delle interazioni fra le vite nell'età moderna, rappresentandone la vacuità, l'inutilità, la rabbia, la noia, i contrasti, le insoddisfazioni, i diversi livelli di giudizio e punti di osservazione. un copione da urlo destinato ad interpretazioni che richiedevano attori capaci di recitare muovendosi in spazi ristretti, di stupire, di caratterizzare la realtà con la mimic facciale, di rappresentare ognuno un pezzo di società.
la cura di cronemberg per i pRticolari, libro a parte, merita un plauso alla geniale idea ed al coraggio di essere riuscito bene in un lavoro difficile ma grandioso.
Film cui va il premio del Vecchio BaFFo. Per intenditori...
P.S.
Da spruzzo nelle mutande e grugnito incontrollato la scenaprima di sexo e quella con la nera, una donna da erezione spacca mutande.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  30/10/2012 08:48:21
   8½ / 10
Cronenberg dirige De Lillo. Il risultato è una fredda ma lucida rappresentazione dell'esistenza, del progresso, del corpo.

Vedi recensione

Scuderia2  @  22/10/2012 19:35:34
   2 / 10
Elogio dell'asimmetria.
Trionfo dell'imperfezione.
Kronenbourg,con Cosmopolis, dà libero sfogo a ciò che la sua prostata infiammata gli suggerisce.
Nella messa in scena di una Società che galleggia a malapena nelle acque reflue dell'Economia imperante,il film affonda coma uno stro.nzo di 5 kg.
Giù dritto .

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Ultima risposta 20/11/2012 22.06.07
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BrundleFly  @  21/10/2012 17:49:44
   6 / 10
Dopo la breve parentesi "gangster" e la brevissima "storico-freudiana", Cronenberg ritorna sulle sue tracce e sforna un film che contiene tutti i temi a lui più cari: sesso, ossessione, sangue ecc...
Purtroppo il film non è al livello dei suoi capolavori, nonostante qualche dialogo interessante, e forse Cosmopolis era un titolo che doveva rimanere unicamente sotto forma di romanzo. Gli concedo la sufficienza perchè penso che comunque sia un film ben realizzato dal punto di vista tecnico-registico.
Spero che almeno segni una svolta per la cariera di Pattinson.

FurFante9  @  13/10/2012 17:30:18
   4½ / 10
Ai limiti del nervosismo, ti vien voglia di dare fuoco allo schermo. Qualche parte si salva grazie all'incanto dei dialoghi, ma è una rarissima eccezione

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/10/2012 00:09:33
   5½ / 10
Cronenberg in questa occasione punta sull'idolo delle ragazzine Pattinson e proprio in lui trova il punto debole del suo film. L'attore risulta poco carismatico e la sua interpretazione è spesso calante.
Il ritmo del film è sempre vivo e sostenuto ma l'alternarsi di personaggi spesso indecifrabili non permette una visione scorrevole.
Bravissimo Giamatti.

addicted  @  10/10/2012 00:14:19
   9 / 10
Una visione che mi ha entusiasmato.
Cronenberg fa strike: realizza uno dei suoi film migliori, revitalizza Pattinson (davvero bravo!) e ci regala quasi un paio d'ore di cinema difficili da dimenticare.
Attori gestiti alla meraviglia, sceneggiatura al fulmicotone (quanto dobbiamo a De Lillo? Purtroppo non l'ho letto). La colonna sonora merita una menzione speciale: è la ciliegina sulla torta, suadente e claustrofobica.
Un ritratto spaventoso di qualcosa che è sotto i nostri occhi eppure non vogliamo vedere.
Merita visioni multiple e potrebbe dare dipendenza (almeno a me).

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Ultima risposta 21/12/2012 20.57.48
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TheLegend  @  07/10/2012 15:33:39
   6½ / 10
Cronenberg è un regista che non mi ha mai entusiasmato;mi ha sempre dato l'impressione di voler dire delle cose intelligenti ma, spesso ,con un linguaggio troppo ostico.
Di questo film mi è piaciuta la folle razionalità che sprigiona,così come quella del personaggio principale,purtroppo interpretato da un Robert Pattinson che non mi convince mai.

Kejhill  @  06/10/2012 16:06:59
   6 / 10
Molti dicono che sia un capolavoro, altri una tremenda schifezza e seppur trovo giusto entrambe le scuole di pensiero io mi posiziono come fatto da qualcun'altro nel mezzo, perchè il film seppur parta da una base particolarmente ingenua (Il taglio di capelli) finisce man mano che prosegue il film per virare sempre più su tutt'altro e il punto focale del film cosi a un certo punto diventa il percorso sempre più forte nel baratro della follia di Eric Packer.

Pattinson discreto e regia tutto sommato buona, probabilmente meno verbosità alla "A Dangerous Method" non sarebbe guastata ma non conoscendo il libro e non sapendo quanto esso sia "verboso" è dificile trattare questo punto come un difetto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  06/10/2012 14:05:42
   6 / 10
Molto particolare questo ultimo film di Cronenberg, forse il più sperimentale presente nella filmografia del cineasta canadese. E come tale è destinato a dividere critica e pubblico tra chi lo considera un aborto e i fan del regista che difenderebbero un suo film anche se questo fosse al livello di "Troppo Belli". Come spesso accade la verità, probabilmente, sta nel mezzo. "Cosmopolis" è un film verboso, tutt'altro che mainstream e ostico, non tanto per una presunta osticità dei dialoghi, ma perchè seguire un film fatto esclusivamente di dialoghi, per l'appunto, è sempre e comunque cosa difficile. Difficile anche se i dialoghi offrono spunti interessanti come in questo caso, considerare "Cosmopolis" come una delle migliori opere di Cronenberg è secondo me un piccolo insulto a Cronenberg stesso (regista discusso, anche dal sottoscritto, ma di indubbio talento) che nei suoi film gli spunti interessanti ce li ha sempre messi eppure è riuscito a rendere gli stessi film delle pellicole adatte a tutto il pubblico (ovvero quello che viene volgarmente definito "cinema d'intrattenimento"). Non di meno va dato atto al regista di aver saputo osare ma rimane la sensazione forte che certi libri andrebbero semplicemente letti (anche se purtroppo, oggi, a leggere libri sono in pochi) lasciando da parte trasposizioni cinematografiche.
La regia fa il suo dovere soprattutto quando ci si trova all'interno dell'ipertecnologica limousine, vera e propria corazza protettiva contro tutto ciò che succede all'esterno, nonostante il trambusto che c'è di fuori Packer (e con lui lo spettatore) si sente protetto e allo stesso tempo indifferente a ciò che accade appena oltre lo sportello. Nota molto dolente: Pattinson. Il divo delle teenagers si comporta, per la verità, un po' meglio di quel che credevo ma un ruolo così centralizzato richiedeva certamente una presenza molto più magnetica pur mantenendo quell'aspetto di bellezza e gioventù che si richiede ad un personaggio come Packer. Non chiedetemi perchè ma io ci avrei visto bene Di Caprio in questo ruolo. Alcuni hanno anche visto dei significati nascosti dietro alla scelta di Pattinson, secondo me la soluzione è molto più semplice: Cronenberg ha voluto fare il furbetto scegliendo un attore che godesse di eccezionale popolarità in un certo tipo di pubblico, e così facendo ha ingannato il pubblico stesso. Un esperimento simile era stato tentato con Keira Knightley in "A Dangerous Method", lì la sua scelta è stata premiata da un'interpretazione portentosa dell'attrice, qui no!

Film noioso? In alcuni (e solo in alcuni) frangenti sì ma personalmente di Cronenberg ho trovato molto più noioso "Spider" che è meno verboso di questo.
Film difficile? Non certamente nei dialoghi in sé che, anzi, appaiono banali il più delle volte. Decisamente più ostico comprendere le implicazioni o il vero significato di questi dialoghi.

Mi trovo in difficoltà anche a dare un voto che rispecchi il vero valore di un film così. Sulla base dei pregi e difetti descritti mi sento di dare a "Cosmopolis" un 6 salomonico. Normale che a qualcuno il film sia piaciuto molto ma forse è fuori luogo scomodare la parola "capolavoro", così come è fuori luogo la definizione di "schifezza".

Una cosa però sono curioso di sapere:

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kako  @  23/07/2012 13:28:13
   8 / 10
è innegabile che sia un film dall'approccio difficile e non facilmente digeribile, ma a me ha affascinato moltissimo, mi ha colpito e trasportato tra il suo mare di parole e riflessioni sul mondo odierno. Un Pattinson che mi ha sorpreso per l'ottima prova dopo le deludenti e inespressive performance vampiresche e un Cronenberg che ho riscoperto amare dopo la delusione del precedente A Dangerous Method. Il film si basa quasi completamente sui dialoghi, bellissimi, perfetti, pungenti e che fan riflettere. Una critica colta e diretta all'alienazione dell'attualità e al liberismo, sistema economico iniquo e destabilizzante che distrugge le coscienze e mette i profitti davanti alle persone. E il film ci mostra quell'autodistruzione derivante dall'inserimento totale in quel sistema cannibale che porta il protagonista a voler essere il migliore anche nella disgrazia e poi la limousine perfetta metafora della separazione dal mondo reale, dagli uomini comuni che gli contestano la sua condizione di cinica macchina crea soldi, che affama le persone per creare il suo impero. Una pellicola estremamente suggestiva e intelligente, sulla devastazione sociale e la disperazione, sulla vanità e il desiderio economico fine a se stesso, il tutto accompagnato da una buona colonna sonora. E non posso che sorridere al pensieri di quelle ragazzine che escono sconvolte o mortalmente annoiate dalla sala, dopo aver visto il loro idolo-vampiretto in un ruolo totalmente diverso.

Marbleface  @  08/07/2012 08:13:07
   1 / 10
ma cose sto film?
non ci siamo proprio
lo trovo ridicolo come una presa in giro per chi lo guarda
capito che come dicono questo film o ti piace o non ti piace
a me non e piaciuto proprio per niente

bood  @  17/06/2012 16:33:56
   10 / 10
bel film

9 risposte al commento
Ultima risposta 20/01/2014 13.23.28
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spoonji  @  14/06/2012 10:44:35
   9 / 10
Non scherziamo, c'è tanta di quella sostanza, tanti di quegli spunti, tanta di quella bellezza in questo film, che probabilmente se mettiamo insieme tutti i film in programmazione in questo momento, non coprono neanche la metà della grandiosità di questo film.
Quasi mi azzarderei a definirlo CAPOLAVORO.
L'autodistruzione di Eric Parker è la nostra distruzione, è l'oblio verso cui stiamo cadendo inesorabili e verso cui sta affondando tutto il sistema su cui si è basata la nostra economia negli ultimi 30 anni.
E' la nostra vita attaccata agli schermi, che non ci permette di vivere la magnifica imperfezione del mondo reale.
E' l'alienazione della ricchezza, il delirio di onnipotenza.
Visto in lingua originale, Pattinson stupisce per la sua bravura.
Veramente un film incredibile.

PATRICK KENZIE  @  13/06/2012 23:00:13
   1 / 10
Una vera schifezza cinematografica...
E non dipende dal fatto che sicuramente non è un film per tutti e che bisogna psicologicamente seguirlo in ogni istante,ma dal fatto che è 15 anni che vado al cinema a vedere quasi di tutto e un film cosi orrendo,privo di logica e senza senso non mi era mai capitato.. E si che di film brutti ne ho visti in vita mia!
Avevo grandi aspettative,dal trailer e da Cronenberg stesso,dal fatto che poi De Lillo è straordinario. Ma qui il film è una pura ****** inguardabile, Certo,originali le ambientazioni e la regia ovvio,ma mamma mia che schifo di film...
E ovviamente c'è chi pensa il contrario e lo accetto,ma non significa che chi capisce questo film lo giudica grandioso e chi invece no lo giudica pessimo. Perche qui il film è davvero orrendo mi dispiace ammetterlo...
Da evitare come la peste

2 risposte al commento
Ultima risposta 16/07/2012 01.09.30
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Guy Picciotto  @  13/06/2012 16:50:46
   8 / 10
Non si possono dare voti alla storia del post marxismo liquefatto in deserti ombrosi fasciati e moltiplicati per mille fino a spezzare l'autismo di wall street facendolo uscire tumefatto agonico pezzo di marmo-porpora in un altrove artaudiano: oltre la Parola c'è il cinismo del Suono, percezione sonora (Ligeti) che appartiene alla memoria bergsoniana: meta-linguaggi e amoralità robotica che fendono i nostri sorrisi: ricordi purulenti-verminosi che non
ci appartengono più: sfocate esplosioni di violenza inconscia che impediscono la consequenzialità dell'azione. Luigi Nono, Stanley Kubrick e l'egresso terminale ballardiano sparato dritto in un 3000 tecnocratico ultracapitalista che è già odierno.
Poiché il denaro è il centro del nostro sistema, economico e sociale, noi abbiamo dovuto adattare il nostro passo al suo. Basta entrare nell'ufficetto di qualsiasi piccolo broker, accerchiato da monitor, altoparlanti, telefoni, fax, lo sguardo fisso sullo schermo gigante e multicolore della Reuter che, attraverso un megacalcolatore, lo tiene collegato in modo permanente con 20.000 case finanziariee con tutte le grandi Borse del mondo, per capire a quali stress, a quali fibrillazioni, a quali sollecitazioni da Formula Uno sia sottoposto un uomo che lavora con il denaro in fibra ottica. Solo un po' meno evidenti ed esasperati sono gli stress, le fibrillazioni, le sollecitazioni
che ritmano l'esistenza di tutti coloro che vivono all'interno dell'odierna economia monetaria. Ciò spiega anche l'apparente paradosso, che è esperienza comune e quotidiana, per cui l'uomo moderno, che proprio allo
scopo di risparmiare tempo dispone di mezzi velocissimi per muoversi e comunicare (automobili, aerei, telefoni, telefonini, fax, computer), non ha mai tempo, è in perpetuo affanno, «con gli occhi costantemente fissi all'orologio
Sono i ritmi cui ci obbliga la logica del denaro che è lo spirito del denaro (guadagno sistemico) a prenderci il tempo.
Gianni Agnelli una volta disse «Le generazioni perdono presto la memoria finanziaria, ogni tanto hanno bisogno di una doccia fredda, per guarire
dall'euforia» .
Ma il mito della moltiplicazione del denaro, della crescita ad infinitum, non muore mai e, dopoun po', si è pronti a ricominciare
Chi ha instaurato nella nostra civiltà questi principi "liberal-internazionalisti" sono gli stessi che hanno instaurato l'idea di villaggio globale, idee che sono alla radice della estinzione della nostra razza....
Come ha detto un utente qualche commento fa, questo film non c'è ed è così che doveva essere smarginato lo spirito del romanzo di DeLilloa parere mio, quindi centro pieno per Cronenberg che torna su ottimi livelli dopo alcune prove a vuoto.
E un film che parla di uno zombi della sua bara prematura (la sua limousine).
Davvero non basterebbero duemila anni per spiegare i perversi, contorti legami che intarsiano capitalismo ultra liberista e sangue demoniaco pagano.

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Ultima risposta 15/06/2012 18.47.08
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Fuori Orario  @  12/06/2012 16:12:54
   5 / 10
Partiamo dal presupposto che secondo me Cronemberg è uno dei più grandi cineasti viventi, e quindi non lo discuto perché so il valore dell'Opera..
detto ciò uscito dalla sala(tra l'altro era di sabato alle nove di sera quindi pensate il casino)mi sono fermato un attimo leggermete svarionato dalla visione e mi sono chiesto: ma cosa avrà voluto dire Cronemberg co sto film?
Ora, capisco di non essere una cima, capisco la difficile trtrasposizione del Cosmopolis di De Lillo,ma..ma..
non lo so..io ancora cerco di mettere insieme i pezzi

gaffe  @  08/06/2012 00:41:45
   7 / 10
Anche Cronenberg si converte alla critica al neoliberismo senza regole,
nel covo della limousine di eric tutto è programmato all'arricchimento personale, all'esterno qualcuno è pronto a fargliela pagare per la povertà che ha provocato, l'autodistruzione rimane così l'unica consolazione possibile.
Rimandi ai suoi Videodrome e Crash, C. ritorna al futuro dopo alcune pellicole non proprio entusiasmanti, il film forse può essere dimenticato in fretta ma non è tutto da buttare.
Bravo il protagonista, non conoscevo l'attore di twilight ma si è molto calato nella parte.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  07/06/2012 23:02:59
   8 / 10
Prima di tutto chiederei al moderatore di eliminare il voto dal mio commento, perché per questo film non voglio esprimere nessun voto. Non credo sia possibile (intendo sia votare il film che non votarlo su FS).
Il punto è che Cronenberg fa esattamente ciò che andava fatto per filmare un libro come Cosmopolis. Per raccontare il non-luogo narrato da De Lillo sceglie di fare un non-film.
Possiamo senza tanti dubbi affermare, infatti, che questo film è uno splendido non-trama che si avvicina ai capolavori francesi degli anni 60-70, un film elitario con un non-attore come protagonista.
E' senza dubbio un (non)film difficilissimo, in cui ogni dialogo apre scenari interessanti e spiazzanti, forse anche troppo criptico, quasi una sfida.
E' un'opera che merita più di una visione attenta per cogliere tutte le sfumature. D'altronde stiamo parlando di un (non)film tratto da una delle opere letterarie più complesse e stratificate di inizio secolo e Cronenberg realizza un'opera altrettanto complessa e stratificata che a volte ha il difetto di apparire quasi narcisistica oltre che troppo ostica a una prima visione.
Per questo motivo credo sia giusto dare un non-voto al non-film in modo che resti sospeso, galleggiante in un limbo dai contorni definiti solo dal commento.

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/07/2012 15.54.01
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Fabbro75  @  07/06/2012 13:09:24
   4½ / 10
A me il film non è piaciuto, penso che Cronenberg abbia detto tutto quello che doveva dire con il non eccezionale ma affascinante eXistenZ, per poi inanellare film di qualità incostante, alcuni anche buoni, ma comunque privi di gran parte della poetica che lo rendevano così unico.
Rispetto comunque l'opinione di chi ci ha visto o letto cose che evidentemente io non ho colto.
Però i voti oltre al 7...
9 o addirittura 10 a questo film? Ma dai... Quindi lo vogliamo mettere sullo stesso piano dei suoi capolavori? Cosmopolis come Videodrome o Inseparabili?
Io sono convinto che nel tempo, finita la battaglia tra detrattori, critici estasiati sinceri e a-critici estasiati da complessi di inferiorità ("Mi son fatto due palle così ma si tratta di Cronenberg, qualcosa di intelligente avrà ben voluto dire"), verrà ricordato come un film minore del regista, magari pure con aspetti affascinanti, ma un minore. Esattamente come "Il pasto Nudo", altro film difficile tratto da un libro difficile.

Ma poi decidetevi: Pattinson recita da cane oppure è bravissimo nella sua imperturbabile staticità?
Giamatti sì che non lascia dubbi.

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Ultima risposta 08/06/2012 10.02.59
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-Uskebasi-  @  05/06/2012 17:03:06
   6 / 10
Il cinema sta veramente morendo. Non lo dico certo per Cosmopolis, non merita questa importanza nel bene e nel male. Lo dico perché nel campo non c'è una cosa che odio di più dell'intervallo, e adesso si sta diffondendo in ogni cinema distruggendo l'atmosfera, l'emozione e la tensione del film solo per incrementare la vendita di qualche coca diluita con acqua. Comunque, dicevo, guardo Cosmopolis e arriva l'inaspettato (in realtà in questo caso un po' sperato) intervallo. Un uomo apre la grande porta della sala, non sta uscendo per prendere una bibita, sta entrando. Scende gli scalini alfabetici, dalla N alla A e si piazza davanti al grande schermo. In mano ha una macchina fotografica e con nostro grande stupore chiede a tutti... a tutti... alle decina di persone in sala, il favore di disporsi vicini davanti a lui per una foto. Il motivo è un presunto test inerente al film, credo che abbia accennato a misurazioni o altro, non so cosa, niente di preoccupante comunque. Tutti hanno accettato seppur con qualche perplessità nel volto. Non ha chiesto nemmeno di sorridere, ha solo scattato la foto. Poi uscendo, all'altezza della lettera L, ha aggiunto che chi avesse voluto, avrebbe potuto trovare la foto in rete in un preciso sito.
Era di parola. L'ho trovata, ma non è un granché, non ci ha nemmeno preso tutti. Eccola comunque:

http://a4.sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash2/32267_135885646425209_135611903119250_384099_96782_n.jpg

Non vi dico chi sono io, ma ammetto che ero leggermente annoiato.
Molto curioso è il fatto che nella primissima scena alla ripresa del film, ci sia la solare ragazza del Pattinson che fa sottintendere al partner la bellezza dello spettacolo a cui stava assistendo, semplicemente dicendo di essere uscita a metà. Istintivo il pensiero di aver dovuto fare la stessa cosa, che forse sarebbe stata la scelta migliore, onde evitare esplosioni pericolose. Ma mi sarei sbagliato. Si perché alle parole Nancy Babich qualcosa cambia. Il film inizia a prendere un'altra forma e a raggiungere altri obiettivi oltre a quelli già stra-ottenuti dell'incremento nello spettatore della conoscienza finanziaria e dei cojoni. Si inizia a capire il comportamento del protagonista e anche i dialoghi diventano molto più interessanti, fino alla parte migliore, il duello verbale con il sempre grande Giamatti, che non sapevo ci fosse ma che avevo individuato in una scena a fianco della limousine. Avresti dovuto salvarmi.

Qua non si discute Cronenberg, tantomeno l'intelligenza del film, c'è dentro tutto e questo è fuori ogni dubbio. Mi immagino come sarà il libro, sarà unico, e doveva essere solo quello, non si possono filmare le parole.
Insomma, Cosmopolis è esattamente come Pattinson; può piacere, ma non andiamo a dire in giro che è bello perché se gli mettiamo a confronto il vero bello gli occhi si aprono. La nostra credibilità sarebbe quella di una ragazzina di 13 anni.
E infine le sale dovrebbero essere più controllate, non possono entrare anche gli animali.

http://shamael.noblogs.org/files/2012/03/che_palle.jpg

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Ultima risposta 24/05/2014 11.27.35
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  05/06/2012 01:26:14
   4 / 10
Prendiamo Crash, l'ultimo segno di vita di Cronenberger e confrontiamolo con questa purga liceale verbosa e ridondante come un temino di quattordici pagine, quello sull'attualità, che è più facile perché tutti hanno qualcosa da dire, anche quelli che non hanno i soldi per comprarsi i libri.

Crash aveva il dono di costruire una metafora greve e sottile nello stesso tempo, parlava di donne e di macchine, di ingorghi perenni e di incidenti cercati, voluti e finalmente liberatori, lo stesso fiatone sulle tematiche 'sociali' ma un'altra fortuna.

Cosmopolis, tronfio e patetico già nel titolo da ginnasio, annega da subito nel teatro da camera. L'idiozia ambiziosissima della sceneggiatura delilliana scava nell'ovvio e nell'orecchiato ma è probabilmente sinceramente realistica dello stato culturale 'confuso' in cui giace la cultura americana degli ultimi anni.
Non c'è aria, non c'è attenzione, non un solo scambio da ricordare se non forse quello per attivare una pistola liberatrice: "Nancy Babich"... "Nancy Babich"... "Nancy Babich"...

paride_86  @  04/06/2012 23:21:26
   9 / 10
‎"Cosmopolis", un film importante, colto e grottescamente sofisticato: da vedere assolutamente, David Cronenberg non è mai stato così in forma.
Il grande cinema è morto? No, non credo.
I grandi registi sono in via di estinzione? Probabilmente sì, visto che i film più belli degli ultimi anni sono stati firmati da gente che ha passato da parecchio i 50...
Anche Robert Pattinson è stato una bella sorpresa: un attore di valore che adesso, dopo questo film, si è definitivamente liberato dello stereotipo di vampiro sexy per adolescenti isteriche.

claudio54  @  03/06/2012 23:33:51
   8½ / 10
Che dire... mi prende un senso di spaesamento... di tristezza. Eravamo in otto in sala a vedere quello che mi è sembrato fin da subito un film bellissimo, estremamente impegnato, serio, niente affatto difficile, come dicono molti. Cosa c'è di difficile in un film come questo? Non ho ancora letto il libro del grande De Lillo (uno dei miei autori americani preferiti)(che poi è quasi italiano). E' cinema allo stato puro, estremamente simbolico, ma lasciamo stare gli aggettivi. Capisco che può non piacere il genere, ma, mi domando, come si fa a dare voti così bassi ad un film così straordinariamente coraggioso? Cosa vogliamo dal cinema? Le vacanze di natale e cose simili? Il cinema sta morendo, cari miei. Non so se sia colpa dei produttori, del pubblico, dei distributori (questi veramente credo che abbiano grandi responsabilità), di internet, dei downloads illegali (veri e propri furti, non credete che sia il caso di cominciare a chiamare le cose con il loro nome?) Per non pagare i pochi euro che costa una visione al cinema stiamo uccidendo tutto, cinema, musica, e tra poco anche la letteratura. C'è qualcuno che dice: ma il cine costra troppo, 7 o 8 euro ti sembrano pochi? E quindi tutti giù a rubare, a vedere copie illegali di pessima qualità su telefonini grandi come francobolli, ipad e via dicendo.
Dicevo che eravamo in otto in sala. Una domenica sera. Se il biglietto fosse stato non di otto euro ma di cinque sarebbe stata la stessa cosa. Il cinema sta morendo, lo stiamo uccidendo noi. Registi come Cronenberg stanno diventanto solo degli eroi coraggiosi, solitari, come quei quattro gatti che vanno a vederlo. Che tristezza.

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Ultima risposta 04/06/2012 20.45.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/06/2012 12:53:28
   7 / 10
E' un film difficile...uno di quelli che dovrebbero essere visti piu' volte per capirne tutti i risvolti!
Non penso sia necessario leggere prima il libro ma conoscere il pensiero di De lillo si, puo' essere utile!
"Cosmopolis" è ambientato in un futuro dove le classi sociali sono ancora piu' separate tra di loro e la societa' è quindi in completo disfacimento...L'uomo piu' importante d'America (il Presidente) è considerato un pesce piccolo in confronto ai "mostri" della finanza!
In un oceano di limosuine viaggia il nostro protagonista che cerca di farsi cambiare il taglio di capelli...nel frattempo vari incontri dove ascolteremo discorsi futili mescolati a problemi esistenziali...e non mi riferisco a prostate asimmetriche!
il cast fa il suo dovere,cioe' non recita...a parte l'ottimo Giamatti che sembra essere la vera coscenza di un protagonista che ha gia' assorbito dal Mondo tutto quello che c'era da succhiare (o guarda è proprio il vampiro Pattinson,un caso?).
La prova di Cronenberg era talmente difficile da non poter risultare completa...L'assenza totale di azione dimostra come il libro sia quasi infilmabile ed è imossibile non trovare smarrimento e indignazione nei confronti di alcuni dialoghi assurdi...ma questo è il futuro,quindi ancora non possiamo capire...

wuwazz  @  01/06/2012 17:14:38
   4½ / 10
Insulso e coperto (volutamente) da un velo che lo renda inaccessibile quanto basta per farlo definire "capolavoro" a chi non si accontenta del solito prodotto banale, srotolato davanti agli occhi degli spettatori. Ma, oltre quel velo, anche questo film è intriso di banalità, che ogni tanto affiorano tra una frase e un'altra. E' la solita critica alla società moderna, condita di situazioni che non stupiscono affatto per la loro assurdità, ma annoiano vista la loro sconvolgente semplicità. "Il topo come unità monetaria" - "ma sparano ancora ai presidenti--ci sono persone più importanti": sono frasi che dovrebbero dare qualche spunto di riflessione? Una critica per niente acuta, della quale si salva poco o nulla. Non ho letto il romanzo di DeLillo, l'idea è molto bella, ma personalmente non ho notato affatto quella che doveva essere la graduale discesa negli inferi, la discesa dal grattacielo fino all'inferno dell'uomo che ha perso ogni contatto con la realtà, ma che più di tutti ne ha compreso il funzionamento. Vengono sfornati luoghi comuni, tra un nonsense e un altro, che, uniti da un tenue filo logico, rendono questo film una vera fatica da seguire, e una (forse) vana trasposizione di un concetto che può essere espresso in poche righe di testo

jimclark82  @  01/06/2012 15:49:16
   3 / 10
Probabilmente è uno di quei film che o lo si ama o lo si odia. Io per onestà non posso votarlo in maniera positiva.
leggendo i commenti degli altri cinefili vedo che alcuni lo hanno apprezzato ma io ho trovoto sì un film che stimola alla riflessione ma che si è spinto troppo in là con dialoghi e scene dove la linea che delimita l'onirico al ridicolo diventa troppo sottile. io premetto di non aver letto il libro ma anche nel caso in cui il registra abbia interpretato al meglio l'opera letteraria mi permetto di ribadire che forse non tutti i testi possono essere trasposti sul grande schermo.

gianni1969  @  01/06/2012 15:40:25
   9 / 10
il commento di kowalsky e' l'emblema delle emozioni che trasmette a mio avviso questo capolavoro. cronenberg non lascia,ma raddoppia. poi i detrattori ci sono sempre,delusi dal fatto che non sbuca nessun licantropo o affini.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/06/2012 18.41.14
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