fino all'ultimo respiro regia di Jean-Luc Godard Francia 1960
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fino all'ultimo respiro (1960)

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locandina del film FINO ALL'ULTIMO RESPIRO

Titolo Originale: A BOUT DE SOUFFLE

RegiaJean-Luc Godard

InterpretiJean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel Boulanger, Jean-Pierre Melville, Henri-Jacques Huet, Van Doude, Claude Mansard, Jean-Luc Godard

Durata: h 1.27
NazionalitàFrancia 1960
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1960

•  Altri film di Jean-Luc Godard

Trama del film Fino all'ultimo respiro

Michel Poiccard è un gangster che lascia la Cote d'Azur per andare a prendere dei soldi a Parigi; lungo il percorso deve uccidere un poliziotto che voleva multarlo; a Parigi ritrova l'amante americana e si dà da fare per rintracciare l'emissario, sempre braccato dalla polizia.

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Voto Visitatori:   8,16 / 10 (47 voti)8,16Grafico
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Voti e commenti su Fino all'ultimo respiro, 47 opinioni inserite

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alex94  @  15/11/2023 17:19:57
   8 / 10
Esordio di Godard e film manifesto della Nouvelle Vogue,una pellicola notevole nella quale il regista rivoluziona il linguaggio del noir con uno stile realistico e libero da vincoli di ogni sorta,con un montaggio geniale e volutamente imperfetto,dalla trama semplicissima e con la macchina da presa che segue continuamente i personaggi ( quasi a volerli spiare).
Anche gli stessi momenti morti acquisiscono significato,finendo per arricchire una trama che senza questi sarebbe risultata piatta e banale.
Bravissimi anche i protagonisti,Belmondo e la Seberg.
Bella ed azzeccata anche la colonna sonora jazz.
Una pellicola di rottura con i classici stilemi Hollywoodiani e per questo di importanza fondamentale per l'evoluzione cinematografica,da vedere.

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Ultima risposta 15/11/2023 17.22.12
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  12/05/2011 02:42:32
   8 / 10
Lo stile minimalista spinge ad una puntigliosa indagine sulla parola. Dialoghi, tanti dialoghi dunque, ma un linguaggio scarnificato, telegrafico, aforistico. L'indugiare sui volti, sui gesti. Una regia che talora sorprende tanto è frenetica, veloce,viscerale. "À bout de soufflé" : il manifesto della Nouvelle Vague. Lo si capisce fin dai primi fotogrammi.

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Ultima risposta 24/07/2011 15.35.28
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bulldog  @  16/07/2009 11:43:48
   8 / 10
Il meglio di Godard.

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Ultima risposta 05/09/2009 10.13.59
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Sig. Chisciano  @  10/09/2008 23:31:17
   8 / 10
Bellissimo e scanzonato film di Godard, come già detto da altri, un film che rompe i canoni classici e apre il periodo della Nouvelle Vague.
Il film è zeppo di quelli che apparentemente appaiono errori grossolani di regia, stacchi sfasati, sbalzi temporali..
Inanzitutto stiamo parlando del primo lungometraggio di Godard che trovati i finanziamenti si ricorda di un paio di idee buttate giù da Truffaut per un film. Chiesto il permesso di utilizzo al collega dei Cahiers du Cinema ne chiede anche di curare i dialoghi. il primo giorno di riprese però, si narra per pigrizia, non ha buttato giù uno straccio di sceneggiatura, così si basa sull'improvvisazione e sulle idee del momento.
Godard e i suoi colleghi del movimento capitanato da Andrè Bazin erano convinti che il cinema è arte alla pari della pittura o della letteratura. Per loro Griffith poteva valere quanto Shakespeare, da questo presupposto si parte per una nuova sperimentazione, si abbandonano gli studios e si predilige la luce naturale, si infrangono le regole del cinema classico con la volontà di scoprire nuove tecniche in favore di un nuovo cinema, con la convinzione che l'arte cinematografica subirà gli stessi cambiamenti, in termini di grandezza, che hanno subito le altre arti nel corso dei dei decenni.
Personalmente ritengo questo film carico di fascino e di stile.

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Ultima risposta 13/05/2009 17.16.09
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  14/12/2007 23:23:35
   7 / 10
Questo film mi ha fatto venire in mente vagamente lo stile di Tarantino. Molta importanza ha infatti lo stile, il tono con cui è trattata la storia; il significato sta infatti più che nella storia in sé, in come viene presentata. Potrebbe essere un film con il solito protagonista fuorilegge, oppure con il duro e la sua pupa, un po’ sul modello di Humphrey Bogart, espressamente citato; invece il tutto è trattato in maniera poco seria, dissacrante e satirica. Il protagonista è un bulletto, più mite e buono che duro e sfrontato. Lo si vede sempre con la sua sigaretta perenne in bocca, con un suo gesto caratteristico di portarsi il dito sulla bocca o di fare versacci come un pagliaccio. Spesso appare in mutande e i suoi discorsi sono per lo più banali o arguti, un po’ come farà Tarantino in maniera molto più accentuata nei suoi film. Anche il finale segue questa linea facendo passare una scena drammatica e sanguinosa come qualcosa di scopertamente costruito ad arte, come una finzione. La tecnica di montaggio poi accentua il carattere “irrealistico”, andando spesso a salti anche nel breve tempo. Si cerca di eliminare il campo-controcampo, tenendo la cinepresa fissa su di una persona mentre l’altro parla, andando contro le abitudini di resa filmica di un dialogo. Altre volte invece la macchina da presa si muove davanti o intorno ai protagonisti, frenetica come loro.
L’anticonformismo non è solo tecnico ma anche nel contenuto. Oggi appare come un film da educande, ma considerando il periodo in cui uscì, certi atteggiamenti “liberi” non potevano che apparire scandalosi e disdicevoli, anche se si trattava della libertina Parigi.
A differenza dei film di Tarantino, qui il vuoto e il cinismo non hanno la supremazia assoluta; fra i risvolti dissacranti e satirici si mescola una sottile e seria riflessione sulla natura dell’amore, sulla sua sfuggevolezza e mutabilità, con le sue sfaccettature e contraddizioni. Qui salta fuori la grande tradizione francese dell’esprit de finesse, con l’analisi acuta e minuziosa dei sentimenti, tanto quasi da ucciderli e renderli inoperanti; era un po’ l’atteggiamento esteriore degli “esistenzialisti” che andava di moda allora. Godard qui usa l’arma della dissacrazione e della satira sottile, a differenza della tragedia e della serietà usata da Carné in Les Tricheurs (Peccatori in blue jeans).

4 risposte al commento
Ultima risposta 23/11/2012 21.53.46
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metafisico  @  09/08/2007 17:40:16
   5 / 10
non sono affatto d'accordo con la maggioranza dei commenti.
Questo a mio avviso è uno dei film più deludenti, noisi e sopravvalutati della storia del cinema.
Con perdipiù un protagonista molto molto antipatico

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Ultima risposta 23/10/2007 03.50.55
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quaker  @  12/06/2007 22:35:26
   7 / 10
Concordo al 100% con Fidelio. E' stata una delusione. Godard ed il suo sceneggiatore F. Truffaut lavorano come se avessero mal digerito gli insegnamenti di Bazin, e ne vien fuori un film che magari avrà mille spunti per il futuro, che rompe con la tradizione, ma che riesce francamente noioso in tante parti, come ad es. nel lungo dialogo nella stanza di Patricia. Certo alcune parti sono notevoli, l'uso del piano sequenza è sapiente, il montaggio audace (fin troppo) ma, nel complesso, il film non è alla pari con opere magari meno blasonate, ma più immediate e meno "formali". Sa più di saggio sul cinema che di vero cinema.

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Ultima risposta 17/08/2007 16.32.42
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  09/09/2005 11:22:43
   7 / 10
Questo film contiene senza ombra di dubbio degli elementi di grande interesse. Basti pensare allo splendido piano sequenza in cui Belmondo incontra l'amico nell'agenzia.Al tempo stesso però alcune distrazioni registiche mi fanno rimanere perplesso....ad esempio ci sono troppi errori banali negli stacchi.
Dico subito che non contesto la telecamera in spalla e le inquadrature "sporche" (lezione che verrà poi ben ripresa da Von Trier), ma il fatto che nel film manchino troppi elementi per considerarlo un capolavoro.
Una scena veramente pessima è quella in cui Belmondo spara al poliziotto. Non si capisce nulla e mancano secondo me alcuni dettagli che non furono girati.
Anche la scena finale è girata male e quindi deludente.
La sceneggiatura è latitante, la recitazione a volte vaga e comunque mai brillante.
Quindi resta il capostipite della nouvelle vague, sicuramente si possono notare elementi che faranno di Godard un grande regista, ma non riesco a vedere questo film come un capolavoro.



9 risposte al commento
Ultima risposta 22/05/2009 16.10.03
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phoenietzsche  @  14/02/2005 11:32:02
   10 / 10
Ma perché nessuno l'ha visto? Guardatelo:il voto verrà da solo!

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Ultima risposta 25/02/2005 21.58.21
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