Adattamento del classico di Dickens: l'orfanello Oliver fa amicizia, nelle strade di Londra, con un ladruncolo e da questo viene instradato a far parte della famiglia di ladri addestrati dal perfido Fagin.
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Polanski fa rivivere l'Inghilterra vittoriana in questo film certamente non all'altezza di altri suoi capolavori, forse giustificato dal fatto che il messaggio e i modi del capolavoro di Dickens risultano non digeribili ai giorni nostri e Polanski segue abbastanza fedelmente (da quel poco che mi ricordo del romanzo che lessi molto tempo fa) e forse in modo troppo pedissequo il romanzo. La cosa migliore è sicuramente l'atmosfera lugubre e grigia di Londra, dalla nebbia del London Bridge al marcio dei quartieri malfamati, grazie soprattutto a una fantastica fotografia. Affascinantissimo è soprattutto Fagin, interpretato da un grande Ben Kingsley, il personaggio più "vissuto" e ricco di contraddizioni, che alla fine è il vero protagonista del film, mentre gli alti personaggi, esclusi Nancy e Dodger, sono un po' piatti, a cominciare dal protagonista. E' un bel film che coinvolge a sufficienza, ma da Polanski ci si aspetta di più.