shock (1977)

Peccato per il lato fhost story banale, decisamente più interessante quello psicologico. Bravo il bambino e non male neanche la Nicolodi che deve reggere tutta la baracca.

Come sempre non sono un fan degli spiriti e del paranormale. Comunque il bambino è il giusto mix di angelico e inquietante e la Nicolodi è sempre un piacere vederla. Bella la parte psicologica dello shock da cui il titolo, meno bene tutta la parte dello spirito. Buona la fotografia e l'ambientazione di campagna.

Mario Bava è un guru dell'orrore, non si scappa. In "Shock" c'è tutto, proprio tutto quello che si può desiderare da una pellicola horror e presenta una commistione impressionante di sottogeneri. Grandissimo Marione.
Poi vabbè, qui abbiamo anche uno dei bambini più terrificanti di sempre nel panorama Horror.
Solo applausi.

Ultimo film diretto dal grande Bava, in questo caso assieme a suo fdiglio Lamberto che fa da assistente alla regia, e sotto una sceneggiatura a 4 di quest'ultimo in cui figura anche D.Sacchetti.
Questo Shock è la classica trama dei film americani: una donna che ha perso il proprio marito, si rifà una vita e va a vivere in una villa insieme a quest' ultimo e a suo figlio.
Da li in poi inizieranno ad accadere cose strane all'interno della vita di lei come se una qualche presenza si annidasse dentro la dimora.
film girato nel 77', ma che sembra la media degli horror di adesso per quanto riguarda l'incipit.
Bava si ispira al miglior Hitchcook con una spruzzata del miglior Argento per un film che sa mantenere alta la suspence e riesce anche a dare qualche piccolo spavento, merito anche dei soliti trucchetti del ''Marione nazionale''.
Daria nicolodi si dimostra sempre una garanzia in questi film di genere come anche il piccolo D. Colin Jr, attore che poi sembra essersi dileguato dal cinema.
Un film con un finale forse in alcuni casi prevedibile se non del tutto, qualche scena si poteva evitare di mostrarla allo spettatore per rendere il mistero attorno alla vicenda ancora piu' fitto ed intricato, ma nel complesso un discreto Thriller/horror.

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L’ultimo film di Mario Bava è un discreto thriller che alterna le tinte horror/sovrannaturali ad una componente psicologica prevalentemente basata sul senso di colpa e appunto come da titolo lo “Shock” che può essere talmente forte da portare a rimuovere un trauma.

L’opera mantiene una tensione costante per tutta la sua durata, in cui aleggia il mistero attorno agli strani avvenimenti in casa ma soprattutto attorno agli ambigui comportamenti del bambino che pian piano si fa sempre più inquietante. Bava con la sua regia sfrutta bene gli ambienti claustrofobici della casa e adopera quel contrasto, poi diventato molto più frequente nel cinema horror, dell’innocenza bambinesca in contrapposizione alla possessione maligna.
Non mancano le sue solite e amate sequenze surreali, qui utilizzate per mostrare la realtà distorta visto dal punto di vista di una mente malata e schizofrenica, come al solito gestite molto bene e mai ridondanti, anzi penso spezzino benissimo il ritmo evitando un’eccessiva caduta nella ripetitività delle situazioni.

La parte finale, oltre che regalarci un colpo di scena per nulla male, è quella in cui effettivamente esplode tutto l’orrore, con il riemergere totale delle tare psichiche che si porta la protagonista, una Daria Nicolodi non malaccio devo dire, che dopo aver sopportato la tensione tutto il film genera una reazione spropositata.

Inquietante, pregno di tensione, un po’ malato in certi punti, Bava ci saluta con un film validissimo che però non rientra tra le sue vette, più che altro per un soggetto non originalissimo e qualche momento morto, ma con la solita grande cura della componente visiva.

L'ultimo film di Bava non è forse tra i suoi migliori ma resta un gran thriller sovrannaturale, nonostante il bassissimo budget, che paga incredibilmente lo scotto di doversi poggiare integralmente sulle fragili spalle di Daria Nicolodi, che non era proprio Meryl Streep diciamo. La maestria però si vede tutta in molte scene, soprattutto nel bel finale.

Questo è l'ultimo film del maestro Mario Bava ed è uno dei suoi migliori tre. In effetti, Shock è il film più spaventoso che abbia mai visto e mi ha spaventato a morte. È la storia di una piccola famiglia che si trasferisce in una nuova casa. In primo luogo, le cose in casa iniziano a muoversi. Poi il loro figlioletto si comporta in modo strano, minacciando di uccidere sua madre. Ci vuole tempo prima che tu sappia cosa sta succedendo, ma non indovinerai mai a cosa si riduce tutto. In realtà, questo film mi ha ricordato un incubo febbrile: ha la stessa estetica e sembra avere le sue logiche. L'intero film ha un effetto così devastante, sarai piuttosto SHOCKato dopo aver finito. Anche dal punto di vista tecnico è perfetto. Fantastici lavori fotografici di Bava, una colonna sonora inquietante (dei Libra) sulla scia dei Goblin e innovativi effetti shock che ti fanno davvero saltare dalla sedia. La puntuale collaboratrice e musa ispiratrice di Dario Argento, Daria Nicolodi, interpreta una casalinga frustrata che inizia a credere che lo spirito del suo amante morto abbia posseduto il corpo del suo giovane figlio, portando a ogni sorta di scomode sequenze edipiche. La maggior parte delle carriere dei registi comincia a vacillare già dopo 10-12 anni. Non sempre sentono di avere più molto da dimostrare, quindi iniziano a rallentare un po' e, alla fine della loro carriera, scompaiono con un semplice sussurro. Per fortuna, Mario Bava ha conservato uno dei suoi migliori successi per ultimo con Shock. A differenza di molti film horror italiani (incluso quello dello stesso regista), Shock ha una storia e una sceneggiatura ben costruite che riesce comunque a racchiudere più di una manciata di sequenze da incubo veramente efficaci per le quali questi film sono noti. Anche doppiata, la Nicolodi è perfetta come protagonista e riesce a mostrare un campionario più ampio di quanto le fosse mai stato permesso di fare con Dario Argento (a parte Profondo Rosso ovviamente). Sono legato affettivamente a questo film perchè fu uno dei primi horror che vidi da bambino, e mi è rimasto sempre impresso. Fulci quattro anni dopo tenterà un po' di riadattare il format qua e la aggiungendo elementi extra (Freudstein) per Quella villa ma non c'è paragone.

Così e così l'ultimo film del grande Mario Bava,idea di fondo interessante penalizzata a mio avviso da uno sviluppo non eccezionale,sinceramente l'ho trovato un po noioso e ripetitivo in più momenti....buono invece il finale.
Discreta la regia (anche se non proprio all'altezza di quello a cui ci aveva abituato in passato questo regista),non mi ha convinto invece la recitazione,in particolare quella della Nicolodi,che a parte rarissimi casi non mi è mai piaciuta come attrice.
Merita sicuramente una visione,in quanto ultima opera di un grande regista,però per mio gusto personale non lo riguarderei.

Un horror decisamente più psicologico che non visivo, "Shock" mi è piaciuto per la tensione che Bava ha saputo mantenere per tutto il film nonostante la storia si fosse capita da subito, nonostante non ci fossero mai sorprese ( questo forse è il maggiore limite del film ) e nonostante pure qualche momento di noia. Daria Nicolodi mi è parsa più nella parte che non nei film di Argento, la regia mi è piaciuta come pure la colonna sonora, adeguata.

L'ultimo film del maestro Bava è un thriller psicologico che, nonostante appartenga ad un genere che già aveva visto prima di allora qualche valida pellicola (per non dire straordinarie, come nel caso dei film di Polanski), anticipa di molti anni una tipologia di film horror che oggi in tanti provano a mettere su schermo con risultati spesso catastrofici.
Solita maestria nella regia che seppur meno raffinata rispetto ad altre pellicole del cineasta sa regalare momenti di vera suspense, nonostante la scarsità di mezzi sia per l'ennesima volta evidente. Bava ha anche l'ardire di toccare di striscio argomenti come la sessualità infantile che ancora oggi sono considerati tabù e ciò costituisce l'ennesima prova di quanto fosse avanti coi tempi.
Il tutto è un po' sporcato da prove attoriali non propriamente di buon livello (una delle pecche praticamente costanti nella filmografia del regista italiano) ma "Shock" rimane un valido testamento alla carriera di Bava, anche perchè sottovalutato come spesso lo è stato il regista stesso.

L'ultimo lavoro di Mario Bava prima della morte è un thriller/horror molto interessante che anticipa pellicole più commerciali in voga oggi e che risulta molto godibile sebbene sia uscito ormai 37 anni fa.
La storia pur non essendo geniale presenta una serie di guizzi niente male che sono valorizzati dalla regia di Bava come di consueto sontuosa. Il cineasta italiano predilige un approccio lento che punta sulla suspense , relegando ai margini violenza e sangue. La scelta risulta vincente perché malgrado i parecchi anni d'età "Shock" riesce ancora a colpire grazie ad una serie di fasi davvero da brivido , fra cui spicca il finale avanti di molto rispetto alla concorrenza . La tensione è palpabile per quasi tutta la durata e solo un ritmo a tratti eccessivamente blando e qualche spunto obsoleto macchiano leggermente l'ottimo operato dello staff.
Per quanto riguarda la recitazione il cast annovera tanti caratteristi del cinema nostrano fra cui la protagonista Daria Nicolodi , certo non il massimo ma per questa volta passabile. Bravo anche il bambino nonostante sia più irritante dell'orticaria.
Apprezzabile a mio parere la colonna sonora (elemento non sempre curato per bene nei film di Bava) e come già accennato perfetto il finale.
Dunque un'opera/testamento che rende onore alla carriera del regista sanremese.

Thriller del 1977 diretto da Mario Bava con una protagonista interpretata da una MOLTO discutibile Daria Nicolodi,che non ho mai capito come possa far l'attrice, penso che peggio di lei ci sta solo la figlia.
Comunque anche il film non è che sia tutto questo spettacolo...non lo considero tra i lavori migliori di Bava e già Dario Argento cominciava a fargli le scarpe sotto questo profilo.
Tutta la pellicola se la prende comoda,la sceneggiatura non fa altro che girare intorno al mistero,dando pochissimi indizi rilevanti e concentrando l'attenzione sul bambino coprotagonista fuori di testa che si limita a fare sempre le stesse cose.
Si sblocca qualcosa negli ultimi 15 minuti grazie ad un colpo di scena accettabile,ma solo dopo una estenuante attesa tra un grido e l'altro della Nicolodi(fastidiosissimi tra l'altro).
Regia e colonna sonora tipica di quel periodo,ma sceneggiatura debolina e ridondante.
Di Thriller italiani anni 70 ce ne sono migliori,mi dispiace caro Mario,ma qui non c'eravamo un granchè....
Comunque l'atmosfera un pochino si sente.....damogli una sufficenza stiracchiata va...

Grande addio di Bava e una nuova lezione di stile. L'abilità del Maestro sta tutta nel rendere inquietante e morbosa una storia non nuova, giocando abilmente con le nostre paure elementari, colpendo basso quando serve - il bambino è davvero inquietante - e senza le cadute di ritmo tipiche della serie b nostrana.

Luci e atmosfere che non si dimenticano, e un finale coraggioso così lontano dagli orrorini adolescenziali di oggi.

Un grande horror demoniaco targato Bava che spaventa ancora oggi nonostante siano trascorsi quasi quaranta anni e che, al confronto, i filmetti dello stesso genere di oggi, sembrano copie sbiadite prive di mordente. Infatti il genio di un regista come Bava (compreso il suo staff di autori e operatori) non ha limite. Una trama che al giorno d'oggi potrebbe sembrare banale e vista milioni di volte, viene espressa in modo magistrale grazie a una continuità di idee e trovate incredibilmente azzeccate che nelle pellicole horror di adesso, dove c'è carenza di idee e dove non succede un ***** per tutta la durata, non riesco più a trovare. Shock tiene col fiato sospeso dall'inizio alla fine; si la storia è scarna, la recitazione degli attori è appena sufficiente, alcune sequenze sono telefonate, ma tutto ciò non importa quando la regia offre una tecnica sopraffina con i suoi movimenti e con le sue inquadrature stile quadro e quando una sceneggiatura non scade mai nella noia o nel grottesco. Cult.

In termini di paura è il nulla cosmico a caratterizzare per tre quarti il film di Bava, le fiammate dell'ultima parte invece appaiono abbastanza flebili e secondo me non bastano per propendere verso un voto positivo.
La performance del cast mi è sembrata complessivamente valida, il ritmo degli eventi però non è costante e gli effetti visivi non riescono ad infondere granchè in chi guarda, offrendo una visione poco accattivante che si fa dimenticare in fretta.

Insidious 30 e rotti anni prima. Regala ancora qualche brivido ma alcune scene viste ai nostri giorni sono obsolete e ridicole


SPOILER

la Nicolodi sarà pure un'icona ma recita in maniera abbastanza canina in alcune scene(in cinofilia verrà superata a destra da sua figlia Asia), il bambino tutto sommato fa il suo lavoro discretamente e anche gli altri attori portano a casa la pagnotta. Un film dignitoso ma va visto tenendo conto della data di uscita.

SPOILER

L'ultimo film del maestro Bava. Niente di memorabile, Bava ha fatto molto di meglio, ma si nota sempre la sua mano in regia. In sostanza un film mediocre che il maestro riesce a rendere di un certo interesse. La Nicolodi e Steiner a me sono piaciuti, il bambino è decisamente particolare. Da vedere sicuramente, specie per chi ama il maestro.

A 3 anni dalla dipartita è ancora un Bava in tono, pochi mezzi, tanti elementi artigianali, il linguaggio che avevamo imparato a conoscere nel periodo del gotico è ormai un ricordo, ha assunto gli stilemi tipici dei 70s italiani (può darsi anche convertito dal figlio Lamberto che nelle ultime opere del maestro ha iniziato a farsi preponderante il suo tocco), non difficile notare analogie con l'allora cinema di Fulci.
All'estero il classico travisamento delle distribuzioni lo ha fatto passare come il seguito di "Chi sei?" data anche la presenza nel cast del bambino David Colin Jr.
La Nicolodi seppur criticata non ne esce male, sfoggia una prova convincente in equilibrio tra tormento e schizofrenia, vittima e carnefice, succube del complesso edipico del figlio.

Non è tra i migliori lavori di Bava. Il finale è buono ma non basta a risollevare l'intero film. Peccato.

Il termine "shock" sta a significare un forte sconvolgimento, tale trauma è quello che, ovviamente, colpirà la protagonista del film di Bava, una signora vedova interpretata nell'occasione da Daria Nicolodi, icona conosciuta nella sfera del film thriller anni 70/80, come scordarla nel film "Profondo rosso"?
Però, adesso, entrando a mani basse nel discorso del lavoro di Mario Bava, "Shock", possiamo dire che quello del 1977 è un film, a livello di sviluppo e confezione, abbastanza frequente in questo tempo, in questa fase cinematografica del tempo.
"Shock" più che thriller sembra vestire a pieno le vesti del film dell'orrore, infatti dietro ad una trama praticamente lineare e abbastanza elementare la regia costruisce una serie di suggestioni praticamente eterne costanti del genere. Come elementi salgono in cattedra il bambino con le sue chiusure mentali e la casa sinonimo di diabolicità.
Oltre questi punti di ordinaria uniformazione nella produzione di Bava difficilmente esce fuori qualcosa di enormemente particolare e agghiacciante. Il film è troppo casereccio e poco tecnico, insomma fotografia pessima e lavoro musicale abbastanza dozzinale. Si estranea un po' dalla massa la scenografia (artigianale) che mette in mostra oggetti (ad esempio la macabra mano) che stuzzicano il lato "oscuro" dell'intelletto umano. A questo punto, ancorando il discorso alla scenografia, bene l'inizio che, contornato dalla musica, dona quella vena di mistero al prodotto. Ma solo dopo tutta questa analisi capiamo che "Shock" seppur offrendo qualche buon punto viene a mancare nel complesso, storia poca ammaliante ed energica.

Prova decisamente sottotono di mario bava che dirige 1he30min di noia e di assurdità. Il padre che si impossessa del figlio e attraverso il pensiero e riti vodoo fcompie la sua vendetta mi mancava nelle boiate che avevo visto. Da amante degli horror anni 70/80 dico che è Decisamente evitabile. La recitazione è proprio povera povera, si salva un pò solo la Nicolodi.

Pallido, noioso e svogliatissimo horror di Mario Bava, qui al suo ultimo film. Idea non male, ma messa in scena pessima: attori incapaci (Nicolodi certo, ma il bambino, oh quel bambino, che voglia di strangolarlo... peggio di una spina nel culò), sceneggiatura ridicola, regia indifferente, scenografie povere, musiche inascoltabili.
Veramente palloso. Lo pagai 50 cents. nuovo di zecca in VHS, ora capisco il perchè! Quello che invece non capisco sono sti votoni, mah...
Da dimenticare.

Uno degli horror più visionari di Bava,comunque discreto,anche se mi aspettavo di meglio.dopo un'ora inizia a diventare abbastanza palloso.

L'ultimo film del maestro Bava senior è in un certo senso il passaggio di scettro al figlio Lamberto, in questo caso alla sceneggiatura e aiuto regista. Di conseguenza lo stile è molto più vicino alle atmosfere di "Macabro" piuttosto che ad "Operazione paura", giusto per citare due buone pellicole dei suddetti registi.
In questa pellicola ci troviamo di fronte ad un'inelegante sagra di colpi di scena e situazioni al limite del bizzarro, senza le quali il film non avrebbe avuto ragione di essere. Il lento e tedioso inizio trova la giusta compensazione in un finale adrenalinico e a pieno ritmo, descrivendo una parabola ascendente che fa sì che il film coinvolga lo spettatore proporzionalmente allo scorrere del tempo, fino a trovare il culmine nell'adrenalinico finale, per poi cadere nel banale nell'ultima scena (ridicola, a mio modesto parere). Detto questo, chiudo definendo questo film un mediocre horror che, oltre a buoni momenti di paura, ha ben poco altro da offrire, soprattuto se paragonato ad altre opere del maestro, il quale si trova sicuramente più a suo agio nel descrivere ambientazioni gotico-romantiche, pregne di atmosfere lugubri ed evocative (eccezioni a parte, vedi l'ottimo "Cani arrabbiati"). Un voto di demerito va inoltre al bimbo (insopportabile) e alla madre (la Nicolodi è espressiva quanto una sardina in scatola). Tutto sommato sufficiente, niente di più.

Il pregio di questo film è tutto nella regia e nella sceneggiatura. Poi purtroppo una prova d'attori così così e gli effetti speciali ridicoli fanno scivolare questa pellicola nel calderone dei b-movie.
Comunque è Mario Bava e solo per il nome va visto..anche perché alcune scene sono davvero terrorizzanti.

Buon film, Bava è sempre inventivo.

L'ultimo film di bava ha una trama abbastanza accattivante. Affronta senza volgarità il tema della sessualità infantile, ma soprattutto nella prima parte il ritmo è piuttosto lento e la prova della Nicolodi non aiuta affatto (meglio quando deve urlare, peggio quando deve recitare). Nella seconda parte, specialemnte nel finale, Bava offre il suo meglio con una regia meno sobria e controllata rispetto alla prima parte ed il finale mi è piaciuto. Non è il miglior film di Mario Bava ma vale la pena guardarlo.

In "Shock" Mario bava si muove continuamente sul confine tra il thriller psicologico e l'horror di serie B.
Il film è carino e la trama interessante, ma a volte si eccede negli effetti speciali (il pianoforte che ride suscita ilarità più che spavento, così come alcuni gesti del bambino); le musiche non sempre sono azzeccate e gli attori vanno così così.
Tutto sommato, però, non si può bocciare questo film.

Non è malvagio questo horror, anche se non va oltre il 6,5.

Il testamento cinematografico del Maestro dell' horror made in Italy è un B-movie di tutto rispetto. Punto di riferimento per Kubrick e il suo "Shining", moltissimi sono i punti in comune. Dal complesso dell' Ippopotamo del ragazzino (inquietante quando vorrebbe simulare con la madre il coito appena "visto", e lei se ne accorge) e i poteri paranormali dello stesso (potrebbe valere lo stesso discorso anche per il ghigno del bambino, ma in "Shining" sembra più un allacciamento all' Alex De Large di "Arancia Meccanica); l' epicentro dove accadono i fatti è qui una casetta isolata, e nel film di Bava sono presenti anche le sistematiche contrapposizioni di sequenze d' angoscia e immagini dei momenti gioiosi tra la madre e il figlioletto; altra caratteristica di "Shining". Certo, "Shock" non ha la regia barocca (barocca e funzionale alla storia) del Kubrick regista, ma la regia di Bava è ancora una volta paradigma di una eccellente macchinazione artigianale della suspense, con pochi mezzi e tanta voglia di fare. Boh, a me la Nicolodi sembra brava. Eppoi è bella pure. Grazie Mario Bava, tu sì.

per me questo è proprio un bel horror..

Effetti pecorecci e bambino insopportabile per un horror che confeziona una sceneggiatura interessante ma non originale. Un horrorrino ino ino che di grande ha solo il nome del regista. Qualche scena azzeccata. Ottima la recitazione della madre...

ripeto col dire che il bambino è una mer.da

Sequel apocrifo di Chi sei? di Assonitis; ben riuscita l'atmosfera di tensione e disturbo di certe scene, ma sin troppo antipatico il protagonista bambino, seppur bravino a recitare.

Qualche superficialità ed ingenuità di troppo (tipo foto del padre attaccata all'altalena fatta dondolare----> aereo che il padre guida in avaria O_____o), ma la mano di Bava si sente eccome.

La Nicolodi meno esuberante del solito (dove l'esuberanza recitativa massima, usata da me come metro di paragone, l'ha mostrata nella scena di urla assortite in Phenomena, dove è davvero quasi ridicola).

Vale un'occhiata.

Veramente bello.
Bravi gli attori! Anche la Nicolodi(credo sia la sua migliore prestazione, almeno per tutti i film che ho visto)!!!!
La regia, il montaggio, sfx, le idee... ogni volta che vedo un film di Bava mi ripeto:"è lui il migliore"...

Un Bava minore che riesce ugualmente nell’intento di realizzare un film interessante che sarà anche il suo testamento cinematografico.
Il regista è bravo a mantenere nel dubbio lo spettatore sino al finale,giostrando accadimenti di natura soprannaturale con altri da attribuirsi ad una presumibile follia da parte della protagonista.
Il rapporto tra una madre da un passato tormentato e il giovane figlioletto è il punto focale della pellicola,ambientata sfruttando al meglio gli interni di una magione isolata che ben si sposa con le atmosfere misteriose che stanno alla base del racconto.
La narrazione procede lentamente e non sempre coinvolge come dovrebbe,la suspence a tratti è palpabile mentre in altre sequenze scade un poco nel noioso.Di buon livello il finale,decisamente inquietante,davvero eccellenti le musiche a firma dei “Libra”,mentre Daria Nicolodi non convince granchè nel ruolo di protagonista.
Bava ancora una volta risulta punto di riferimento per coloro che verranno,andando ad influenzare il lavoro di celebri ed osannati registi con il suo operato troppo spesso scioccamente bistrattato o sottovalutato.Facile riscontrare delle affinità con grandi pellicole come “Shining”,”La casa” o “Poltergeist”,tanto per citarne alcuni.“Shock” è un film non scevro da difetti ma dotato anche di spunti encomiabili,sicuramente non l’opera magna del regista ligure che solo a tratti riesce a mettere in mostra la sua indiscutibile classe,ma comunque consigliabile.

secondo me, è l unico film bello di Bava

L'ho trovato inquietante e spesso spaventoso (specialmente verso la fine). La storia è un po' banale (sembra una classica ghost-story), ma il genio di Bava è riuscito a farla diventare un piccolo capolavoro. Aggiungeteci una fotografia da incubo, una canzoncina infantile che ricorda un po' Profondo Rosso, qualche trovata originale e il gioco è fatto. Consigliato.

Non sto dando un voto altissimo perchè non è tra i film migliori di Bava, tuttavia un 7 e 1/2 se lo merita tutto per la tensione che trasmette e soprattutto per gli ultimi 10 minuti, che mettono davvero i brividi.

L’ultimo film di Mario Bava e il secondo che vedo io. La trama è carina e tutto sommato con un’idea originale. Peccato che lo sviluppo non è dei migliori. La regia un po’ fiacca, le musiche bruttine e gli effetti sonori alquanto mediocri rendono l’atmosfera di questo thriller psicologico come quello di un B-movie, e non dimostra di essere un film d’autore. Il piccolo attore poi è veramente pessimo! Negli horror italiani un giovane protagonista si vede per il 99% delle volte, e fra tutti quelli insopportabili questo è sicuramente fra i peggiori! Recita male e sembra essere down… e se ci mettiamo anche che deve recitare la parte di un bambino cretino e scemo, allora ahinoi! Brava comunque la Nicolodi.
In fin dei conti la sufficienza la strappa (anche se, sinceramente, è un po’ tirata) per via di alcune scene disturbanti e fatte bene, e tenendo presente che per vederlo non ho pagato! ;-)

”Marco, mi chiamo così” :-x

ultima fatica del regista sanremese, che vede anche l'esordio come aiuto regista del figlio Lamberto.
una donna, Dora (Daria Nicolodi, amica intima del Nostro ed ex moglie di Dario Argento), decide di tornare a vivere nella villa dove anni addietro si era suicidato il marito in compagnia del figlio Marco e dell'attuale compagno (John Steiner). qui Marco comincerà a comportarsi in modo strano mentre Dora a mostrare segni di un forte squilibrio mentale. infatti, il bambino, dotato di poteri paranormali, interloquirà medianicamente con il defunto padre, che scoprirà essere stato assassinato..


SPOILER

lo "Shining made in Italy" (uscito nel 1977, 3 anni prima del film di Kubrick). la padronanza dei mezzi tecnici è fuori discussione (ci troviamo di fronte ad un regista che ha ispirato fior fior di registi, dai più giovani, come Ridley Scott, Tim Burton, John Carpenter, Joe Dante, Sean Cunningham e Sam Raimi (x quest'ultimo, vedi la scena del pianoforte che ride), ai più vecchi, come Scorsese e Fellini (tanto x dirne alcuni) [vedi SPOILER]).


SPOILER

un regista che preferisce le situazioni inquietanti agli effetti speciali. "Shock" si distacca dai precedenti lavori del regista soprattutto x la scelta di una struttura più attuale e realistica, rispetto a quello che era il marchio di fabbrica di Bava (le atmosfere gotiche e il connubio "sex&macabre"). buona la prova della Nicolodi, tra le sue migliori. belle le musiche dei Libra, un gruppo che contendeva la "Sonorous Column Leadership" ai Goblin, con il quale ci furono anche alcune fusioni (il batterista Walter Marino e il tastierista Maurizio Guarini). gli ultimi minuti del film vi lasceranno con il fiato sospeso [vedi lo SPOILER].


SPOILER

il film sembra prendere una direzione precisa, ma lultima scena è davvero "spiazzante" [vedi lo SPOILER].


SPOILER

CONSIGLIATISSIMO!!
VOTO 8 1/2!! L

Da questo film firmato Bava devo dire sinceramente che mi aspettavo qualcosa in più, anche se tutto sommato la sufficienza se la merita.
La storia e la trama per quello sono molto buone e convincenti, seguite anche da molte scene di tensione e inquietudine abbastanza persistenti, e da alcune scene splatter fatte veramente bene.
L'inizio del film e alcune scene invece non mi sono piaciute, soprattutto l'inizio del film: secondo un mio punto di vista non riusciva a decollare e non riusciva a dare quella giusta dose per dire si questo film e guardabile.
Poi anche le musiche e le colonna sonore, personalmente non mi sono piaciute, e in alcune scene sarebbe stato meglio toglierle.
Per la parte attori il bambino non e stato all'altezza del suo ruolo, non sono troppo cattivo perchè è un bambino, ma sicuramente io e qualcun'altro al suo posto avremmo fatto meglio, brava invece nel suo ruolo la Nicolodi, anche se nel finale non vedevo l'ora che ci rimanesse secca dico la verità.
Insomma il leggendario Mario Bava sono sicuro che di film ne avrà fatti sicuramente meglio, anche se questo tutto sommato come ripetuto prima non è malaccio anzi.
Lo consiglierei agli amanti del genere horror e dei film di Mario Bava, per il resto a voi la visione.

SPOILER

le cose migliori sono la musica e alcune trovate registiche.storia banale e male interpretata.

Da un’idea del figlio Lamberto questo è l’ultimo Bava per il cinema e si tratta di un horror psicologico ben diretto e disturbante… Non mancano le scene cariche di tensione e inquietitudine, anche se la sceneggiatura poteva essere più curata, così come non mancano le genialità (su tutte, la scena della Nicolodi a letto con i capelli che si muovono, fatta bloccando la telecamera e facendo girare il letto) per il solito influente lavoro del Maestro Bava… Splendida la colonna sonora firmata dai Libra (gruppo nato da una costola dei Goblin), finale abbastanza macabro… Per quanto riguarda la Nicolodi, che sia una pessima attrice è un dato di fatto inequivocabile, e anche qui lo dimostra, ma secondo me è protagonista di una prova meno mediocre del solito… Un horror da vedere, ben superiore a molte pellicole attuali…

il film non è da dieci ma per il sommo maestro mario bava , questo ed altro.
storia intigrante e non mancano le sequenze splatter.

un giusto voto per l'ultimo film di MARIO BAVA

p.s.CI MANCHI

lascia qualche rammarico per qualche occassione persa... il film poteva essere migliore... rimane cmq uun horror superiore alla media...

tremendo, di noia rara e incommensurabile. Qualcuno dovrebbe dire a daria che NON è un'attrice, ma una cagna solenne.

L'ultimo film di Mario Bava, un horror fastidioso (nel senso positivo del termine) e ben riuscito. Bel finale, sorprendentemente brava la Nicolodi.