quel che resta del giorno regia di James Ivory Gran Bretagna, USA 1993
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quel che resta del giorno (1993)

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locandina del film QUEL CHE RESTA DEL GIORNO

Titolo Originale: THE REMAINS OF THE DAY

RegiaJames Ivory

InterpretiAnthony Hopkins, Emma Thompson, James Fox, Christopher Reeve, Hugh Grant

Durata: h 2.14
NazionalitàGran Bretagna, USA 1993
Generedrammatico
Tratto dal libro "Quel che resta del giorno" di Kazuo Ishiguro
Al cinema nel Settembre 1993

•  Altri film di James Ivory

Trama del film Quel che resta del giorno

Dopo aver fedelmente servito per decenni Lord Darligton, il maggiordomo Stevens sfrutta i giorni di vacanza concessigli dal nuovo proprietario del castello per recarsi da Miss Kenton, già governante a Darligton House. Ripensando al passato, Stevens si rende conto che l'assoluta dedizione al servizio gli ha impedito un'autonomia intellettuale e, anche, la capacità di cogliere l'occasione dell'amore.

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Voto Visitatori:   7,98 / 10 (61 voti)7,98Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
Migliore attore straniero (Anthony Hopkins)Migliore attrice straniera (Emma Thompson)
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore attore straniero (Anthony Hopkins), Migliore attrice straniera (Emma Thompson)
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Voti e commenti su Quel che resta del giorno, 61 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  13/05/2024 19:25:37
   8 / 10
Tratto dal capolavoro di Kazuo Ishiguro, una storia di doveri, amori, rimpianti, incomunicabilità e sacrifici (e chi meglio di uno scrittore di origine giapponese poteva descrivere tutto ciò?), sul cui sfondo viene dipinto il contesto storico in cui si trovava l'Inghilterra prima della Seconda Guerra Mondiale e le correnti di pensiero che la attraversavano. "Quel che Resta del Giorno" è una storia che si presta naturalmente meglio alla carta stampata che alla pellicola cinematografica, ma l'elegante estetica messa in scena da Ivory, la sua capacità nel dipingere le personalità in gioco e un Anthony Hopkins (notabile anche la Thompson) sontuoso nell'interpretare una figura (Stevens) completamente piegata al suo dovere sono riusciti a dar vita ad uno di quei film sentimentali che lasciano il segno.

Oskarsson88  @  25/04/2024 23:26:58
   7 / 10
Eccezionale Hopkins che impersonifica alla grande il maggiordomo servo e devoto che sacrifica tutto della propria vita privata e dei sentimenti in nome dello zelante ruolo di sottoposto ad "my lord"... storia cupa e pesante in cui la gerarchia la fa da padrone e mette molta amarezza vedere un essere umano sprecare così la propria esistenza in nome di altri. Bel film, anche se non leggerissimo...

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  11/02/2023 12:50:26
   9 / 10
Quel che si chiama un film sentimentale della *******. Sorretto dai due protagonisti che fanno a gara di bravura (spoiler: finisce pari e patta) e da una serie di caratteristi a loro volta in stato di grazia, "Quel che resta del giorno" ha tutto quello ciò che serve per essere definito un capolavoro: il potente dramma amoroso viene inserito in un contesto molto più ampio, illustrato magnificamente da Ivory, che tanto spiegano dell'Inghilterra subito prima della Seconda Guerra Mondiale. Le ricchissime scenografie e la fotografia curatissima completano un quadro meraviglioso.

JohnRambo  @  10/01/2020 22:44:44
   8 / 10
Un bel film che scorre lento, la cosa più impressionante è il contrasto di vedute tra la filonazista aristocrazia inglese ed il più vivo e schietto sentimento democratico dei "sottoposti" e dei borghesi. Il disgusto per gli uomini di quell'età non ci lascia alla fine della visione, così come l'empatia verso Mr. Stevens e la dolce Miss Kenton.

Mic Hey  @  24/10/2019 04:31:43
   5 / 10
Questo film sopravalutato, pleonastico, troppo didascalico, ancorchè sorretto da certamente nobili propositi, non riesce tuttavia ..ahimè.. a comunicare davvero quello che vuole insomma ci si perde in elucubrazioni fini a se stesse complice anche un montaggio ballerino e poco scorrevole. Non bastano così le grandi prove degli attori (anzi direi del solo Hopkins principalmente!) ed un certo autocompiacimento scenografico/tecnico a far quadrare il cerchio.
Un film (lunghissimo) non brutto ma del tutto innocuo ed inconcludente.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/12/2018 23:24:06
   8 / 10
Sono rimasto affascinato da questo affresco della vecchia Inghilterra e dalle dinamiche singolari e misteriose che hanno sempre avvolto le vicende delle antiche servitù.
Emerge un quadro sfumato di vite a servizio, dove si perde il concetto di sè, il rapporto con i propri bisogni e con i propri sentimenti.

Hopkins porta in scena un uomo freddo, non perchè non abbia sentimenti ma proprio perchè ne vive scisso laddove la Thompsons, invece, pur essendone ben consapevole, non riesce ad esprimerli nemmeno nel toccante finale.

Una messa in scena meravigliosa con uno sfondo storico che delinea l'idea di tutti gli altri personaggi ben interpretati e delineati. La maestria di Ivory è al suo massimo, peccato che però all'interno di questa incomunicabilità le sensazioni e le emozioni del film ne vengano represse.

Paolo70  @  20/03/2018 18:52:27
   6½ / 10
Buone le interpretazioni, la regia e la trama. Personalmente però questo film per diversi tratti l'ho trovato noioso e lento.

Spera  @  23/01/2018 08:55:28
   7½ / 10
Molto bello questo film che non avevo visto e di cui non ho letto il romanzo.
Una regia raffinata e un Hopkins incredibile danno vita a un magnifico personaggio che rimarrà impresso nella mente a lungo.

Ritmo lento e con una trama non molto movimentata che però sa catturarti, avvolgerti e coinvolgerti nella vita di un maggiordomo che ha dato tutto al suo lavoro rinunciando anche alla propria libertà di espressione in nome di una professione che, specialmente ai tempi e in Inghilterra, richiedeva moltissimo in termini di dedizione e sacrifici.
Sullo sfondo della vicenda la seconda grande guerra, prima e dopo.

Da vedere.

Goldust  @  06/10/2017 12:25:32
   8 / 10
Nella solita, impeccabile ricostruzione d'epoca di Ivory si fa strada la magnifica storia di ceca devozione al lavoro ed al "padrone" del maggiordomo Stevens, uomo privo di sentimenti e di svaghi, seppellito nel suo vivere dai formalismi e dal rigore. Ambientato a mezzo flashback nel periodo tra le due guerre, con il pericolo del nazismo all'orizzonte e con il padrone di casa impegnato in improbabili ed infruttuosi incontri diplomatici, anche l'impreparata società civile inglese di allora non ci fa una bella figura.

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Cast ovviamente perfetto, con Hopkins che giganteggia.

Mattia100690  @  28/08/2017 15:54:18
   4 / 10
La peculiarità del libro - e di conseguenza del film - è lo stile narrativo elegante e raffinato, sia nelle riprese che nelle scenografie. Queste qualità (di per sè positive) sono accompagnate però da un ritmo scenico che definire statico risulterebbe un eufemismo: piatto, noioso all'ennesima potenza.

Jumpy  @  02/07/2015 23:11:08
   6½ / 10
Il film l'ho trovati stilisticamente e tecnicamente perfetto con un cast eccezionale.
Hopkins in gran spolvero e, probabilmente, in una delle sue migliori interpretazioni... però... però.
E' un film che mi è sembrato di perenne attesa... attesa che succeda qualcosa, un colpo di scena, un evento... insomma qualsiasi cosa.... fino... ai titoli di coda.
L'inizio riesce anche a prendere bene ed appassiona abbastanza, ma dopo un po'... scusate... ma stavolta l'ho trovato un indigeribile mattonazzo.

Alex22g  @  01/03/2015 19:28:24
   9½ / 10
Davvero un bellissimo film con un Hopkins straordinario e anche la Thompson sfoggia una delle sue migliori performance. Film ,come immaginavo dal tema trattato, abbastanza lento ( e dunque non una visione per una serata spensierata ) ,realizzato egregiamente e recitato altrettanto bene da ogni parte. Il film mostra degli aspetti davvero interessanti e fa riflettere più volte lo spettatore . strano come su 8 candidature agli oscar gli unici premi siano i due David di Donatello al cast primario. Manca sicuramente un po di mordente alla storia per rendere il tutto memorabile, ma la qualità complessiva è talmente alta che personalmente do un 9 pieno.

pak7  @  11/10/2014 01:19:42
   8 / 10
Il cinema è incredibile. Pellicola che si snoda lentamente, tra vari flashback e giochi di montaggio, e che, nel mio caso, sono riuscito ad apprezzarla veramente alla fine dell'ulltima scena. Sì, perchè ci sono film che ti appassionano, che ti coinvolgono, che ti entrano dierettamente nel cuore, ce ne sono altri che li assimili lentamente, altri che non capirai mai, altri ancora che ne capisci la loro profondità/potenza dalle ultime scene. Questo è il caso di "Quel che resta del Giorno", una storia d'amore mai nata, un rimpianto di vita, un sentimento riposto in un cassetto per poi pentirsene. Quel che resta del giorno, quel che resta del tempo che resta, perchè in vecchaia si fa presto a rimanere soli, e trascorrere le serate "momento in cui le persone si confidano di più" a fianco della propria metà non può che scaldare il cuore, quello che rimane del giorno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  01/09/2014 16:20:39
   8 / 10
Tra i tanti classici in costume di Ivory questo è probabilmente quello piu' riuscito.
Il merito viene diviso equamente dalla classe della regia e dalla bravura, impressionante, dei due protagonisti. Hopkins cosi gelido e servizievole tanto da trascurare la perdita del Padre e aderire alle ideologie Naziste del suo padrone.
E la Thompson incapace di aprirsi completamente all'amore per seguire gli usi e i costumi del suo lavoro.
Un film impeccabile che non stanca malgrado la lunga durata.

ferzbox  @  30/10/2013 17:31:49
   8½ / 10
Il bello del cinema è che con qualsiasi tematica si decida di lavorare,si può entrare in profondità;qualsiasi argomento si voglia affrontare,o qualsiasi personaggio si voglia analizzare,rimane sempre terreno fertile a cui dedicare attenzione...le emozioni che possono trasmettere una buona regia ed un'ottima sceneggiatura sono incalcolabili.
La cornice che compone "Quel che resta del giorno" è un'analisi delle abitudini e delle caratteristiche dell'alta borghesia inglese.....oppure la si potrebbe vedere nelle vicissitudini dell'Europa prima del secondo conflitto mondiale....ma il nucleo del film è composto dalla maledizione di un uomo;un semplice Maggiordomo che ha fatto della propria professione una vera e propria ragione di vita,la sua maestria,la sua essenza...
Si tratta di una pellicola estremamente profonda;vivere una vita in competa dedizione di un'altro essere umano può sembrare umiliante,ma per chi vede nella figura del maggiordomo la dignità del padrone per cui lavora,è tutt'altro che una figura denigrante.
Durante la visione ci si chiede spesso come possa il signor Stevens rimanere impassibile a qualsiasi avvenimento accada,anche se si tratta di qualcosa di strettamente legato alla sua vita;una completa dedizione al proprio lavoro,talmente maniacale da associarla al proprio onore.
Il signor Stevens,professionalmente parlando,è quindi impeccabile in quello che fa;talmente impeccabile che viene quasi da scambiarlo per un'automa perfetto,esente da forti emozioni o facili distrazioni.
Ma quello che viene considerato un'onore o una figura di una certa importanza,è vista allo stesso tempo come una servitù,una sottomissione da parte del padrone per cui si lavora;paradossalmente si viene imprigionati in un vortice senza fondo che costringe a rinchiudere le propria dignità e la propria personalità dentro ad uno scrigno ben protetto.
Ma "quel che resta del giorno" è un piccolo spiraglio che si apre appena nella vita del signor Stevens;un breve arco di tempo dove lui può vivere la sue emozioni e la sua intimità;un'oretta dedicata la sera prima di coricarsi.
Il personaggio di Miss Kenton,interpretato da Emma Thompson,governante dello stesso castello,metterà a dura prova la determinazione e costanza di un uomo complice e succube del proprio ruolo.
Non credo che ci sia da aggiungere altro;il film è diretto molto bene,nonostante l'ambiente aristocratico e politico,tutte le vicende,nonchè la vita dei protagonisti,viene raccontata con un buon ritmo ed un'ootima tecnica narrativa.
Sicuramente da vedere,una pellicola da cui risulta difficile non rimanere affascinati.

8 risposte al commento
Ultima risposta 31/10/2013 19.33.09
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alex25  @  12/10/2013 10:27:37
   8½ / 10
Film non per tutti ma molto molto bello, alla pari del libro di Ishiguro che non viene tradito.
Tutti gli attori perfetti non c'è che dire.

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/09/2013 12:10:08
   8½ / 10
Un meraviglioso film sul rimpianto, che non tradisce lo spirito dell'altrettanto toccante romanzo di Ishiguro. Finale da brividi, il miglior Ivory.

dagon  @  17/08/2013 21:10:25
   9 / 10
Il miglior film di Ivory, per me, di gran lunga. Chiavi di lettura diverse nella visione delle differenze di classe, nei riti della nobiltà inglese e nella sua astrazione, ma soprattutto un film sui sentimenti soffocati, sui rimpianti con cui, inesorabilmente, si dovrà fare i conti nella vita, guardando con tristezza al tempo che è passato e ad una vita che quasi mai concede seconde occasioni.
Hopkins monumentale, secondo me superiore anche all'interpretazione di Lecter (in originale si possono cogliere delle sfumature nella recitazione finissime), eccellenti tutte le figure di contorno dalle più importanti alle minori. La forma di Ivory sostenuta anche da un robusto contenuto. Bellissimo.

Matteoxr6  @  24/06/2013 00:48:39
   7½ / 10
Un film molto inglese, molto raffinato e particolare.
Recitato molto bene, senza mai oltrepassare i limiti.

BlueBlaster  @  16/04/2013 02:04:11
   7½ / 10
Un gran bel film che per quanto sia abbastanza lungo e un pò lento non mi ha mai annoiato perché tratta una storia "diversa" e molto profonda nella sua veridicità!
Oltretutto rende bene l'idea di un mondo in cui succedono eventi storici memorabili (la Seconda Guerra Mondiale) e del protagonista , che nonostante sia così vicino a chi ha fatto la storia, che sembra essere estraneo a tutto ciò!
Grandissima interpretazione di Anthony Hopkins, molto buona pure la regia e le scenografie...
Un film raffinato che merita perché fa riflettere!

Lucignolo90  @  26/01/2013 16:15:39
   8½ / 10
Film in costume che racconta la pluridecennale storia di una mansione ministeriale e dei suoi abitanti (specie la servitù) nell'Inghilterra degli anni '30. Dai fasti di un tempo spensierato al periodo della guerra e alle accuse verso il padrone di accordi coi nazisti.
La storia però, come detto, volge le sue attenzioni "dietro alle quinte" in particolare alle vicende familiari e lavorative del capo maggiordomo Stevens (Anthony Hopkins), che col passare del tempo capisce di provare attrazione per la domestica Ms. Kenton (Emma Thompson), soffocata però dal carattere di lei e dal forte impegno lavorativo che non gli concede distrazioni.

Bellissimo film: tono regale ma che non cade mai nel monotono; inesorabile parabola del tempo e degli avvenimenti che stravolgono le vite dei personaggi. Nonostante ciò i sentimenti sotto sotto non possono morire, e come brace che arde si rifanno vivi al minimo soffio di vento. E' un rapporto che non sboccia mai realmente, vivendo di conflitti e riavvicinamenti, tra la ligia al dovere di lui e l'insopprimibile "voglia di vivere" della donna, quasi a disagio in quell'ambiente.

Straordinaria prova di Anthony Hopkins, perfettamente a suo agio nel ruolo e di una classe quasi inarrivabile. Bravissima anche la Thompson. C'è anche un giovanissimo Hugh Grant, nel ruolo di giornalista.


Straconsigliato.

gemellino86  @  12/11/2012 13:14:25
   9½ / 10
Ricordo che mi piacque molto questo film. Sicuramente uno dei migliori di Ivory. Bravissimi Hopkins e Reeve. Mi piacerebbe leggere il libro.

paride_86  @  15/09/2012 01:09:55
   8½ / 10
Nel mondo del cinema ci sono delle sicurezze che mai vengono meno: la bravura di attori come Anthony Hopkins ed Emma Thompson e di registi come James Ivory, per esempio.
"Quel che resta del giorno" è l'amaro racconto del fallimento di tre persone: il maggiordomo Stevens, che con la sua ottusa e cieca dedizione dimentica se stesso privandosi di una vita privata e persino di opinioni proprie; la governante Miss Kenton, incapace di governare le proprie scelte al pari di come gestisce una casa; Lord Darlington, inetto e ingenuo signore inglese capace di credere che Hitler fosse un "uomo di pace".
Non solo: questo film è anche un impietoso ritratto della classe sociale dominante inglese del tempo, dei suoi pregiudizi e del suo dilettantismo nel governare.
La splendida fotografia è la ciliegina sulla torta.

guidox  @  29/04/2012 16:13:25
   6½ / 10
personalmente non mi ha lasciato tantissimo a fine visione, anche se Hopkins è strepitoso nel suo ruolo e ci mette tanto del suo nella riuscita di questo film.
non so, forse un po' troppo macchinoso nello spiegare quel che dovrebbe rimanere del giorno.

Lory_noir  @  29/09/2011 02:23:23
   7½ / 10
Un film che colpisce con la sua schiettezza e la sua semplicità. Due bravissimi interpreti.

Marga80  @  24/08/2011 18:43:02
   6½ / 10
Hopkins mi è sempre piaciuto e lo vedo sempre con gioia così come non disdegno le ambientazioni british di un certo periodo ma qualcosa non convince.
La storia pare sconclusionata e il finale lascia l'amaro in bocca: non perchè manchi il cosiddetto lieto fine ma perchè vorresti che il film, dopo più di 2 ore, ti lasciasse qualcosa ma non accade.

dobel  @  28/07/2011 17:18:04
   9½ / 10
Due vite si intrecciano senza incontrarsi mai realmente se non quando e' troppo tardi. L'incapacità di mostrare i propri sentimenti sia affettivi che intellettuali; il rendersi conto, sul finire della vita, di non aver vissuto realmente; il non saper opporsi, anche andando incontro ad un fallimento personale, a ciò che non troviamo giusto; il non riuscire a dare ascolto alla propria coscienza... Tutto questo si trova nella magistrale pellicola di Ivory. Gli interpreti e l'ambientazione sono straordinari, e qui, il regista, firma il suo capolavoro. La vita e' fatta di tante scelte, alcune giuste ed altre sbagliate. Il bilancio finale e' sempre difficile da compilare. Mister Stevens si accorge tardi di aver scelto di non scegliere smarrito nella paura di sbagliare. Miss Campton ha il coraggio di non abbandonarsi ad una pista già tracciata da altri: sceglie di determinare il proprio futuro. Sbaglierà, ma ormai e'
tardi. La vita fugge, ed in un attimo 'e' subito sera'. Ci si ritrova vecchi con i giochi
già fatti. Forse non ci vedrà mai più, e allora non rimane che cercare di vivere il
meglio possibile 'quel che resta del giorno'.

Eliza  @  22/07/2011 22:03:02
   7 / 10
Poche volte capita di imbattersi in un film che sappia dire qualcosa in più del libro da cui è tratto. E questo non è decisamente il caso.
La colpa, se di colpa si può parlare, non può essere imputata nè agli attori nè al regista. Forse è che The remains of the day è la confessione, la catarsi di un uomo sulla soglia dell'anzianità che si rende intimamente conto di aver sbagliato tutto, ma rifiuta i propi errori e si rifugia nei valori, ormai fragili, a cui ha sacrificato ogni altra cosa ('dignità', 'lealtà',...). Come può un attore, per quanto bravo come Hopkins, rendere attraverso le espressioni la rete di contraddizioni, di sentimenti a stento repressi in cui il vecchio Stevens ci intrappola, ficnhè non giungiamo alle ultime pagine del libro con ancora alcune lacrime da asciugare sulle guancie?

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sandrone65  @  30/06/2010 21:43:25
   9 / 10
Non saprei cosa aggiungere all'ottima recensione di Axel90 che precede la mia... però volevo dare anche io a questo film meraviglioso un meritatissimo nove

axel90  @  27/06/2010 17:13:56
   9 / 10
Poche volte si viene a contatto con film di tale levatura emotiva ed espressiva. Singole scene e momenti, frasi e sguardi di una catarsi indescrivibile. Quasi a voler sancire l’apoteosi del cinema, la sua più bella ed compiuta forma. E non mi pento di dire che “Quel che resta del giorno” si tratta di un film di grande spessore e magnifica visione d’insieme.

L’impossibilità di esprimere i propri sentimenti dietro un vetro di assoluta rigidità e compostezza, dettati dal rigore di un mestiere e dalla professione di un maggiordomo il cui unico scopo principe è quello di servire il suo padrone. Qui si staglia una magnifica storia d’amore mai veramente espressa, solo sussurrata e velata dietro il muro di diversità che intercorre tra due personalità così diverse come Stevens e la governante Kenton. “Quel che resta del giorno” è anche un affresco lucido e interessante dell’Inghilterra, della sua vita più nobile e aristocratica e del suo momento più delicato prima della seconda guerra mondiale. Ne esce così un resoconto politico-storico-culturale, un film sentimentale e profondo, ma mai in convenevole o troppo sdolcinato. Il tutto aiutato da un cast stellare. Menzione d’onore va a Anthony Hopkins e Emma Thompson che suggellano due prove a dir poco mostruose (in senso positivo) non sarebbe ancora abbastanza. Rigida e raffinata nella regia, ma anche nella sceneggiatura, “Quel che resta del giorno” rimane un prodotto autentico, di una delicatezza sublime e mai urlata.

SKULLL  @  09/02/2010 04:53:02
   10 / 10
Uno dei miei preferiti in assoluto. Hopkins qui è eccezionale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 10/04/2012 20.42.13
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Invia una mail all'autore del commento Atton  @  19/08/2009 13:41:18
   9 / 10
L'incapacità di esprimere i propri sentimenti è una prigione che ad un certo punto della propria esistenza può diventare davvero opprimente. Ci sono persone che scelgono consapevolmente di vivere in questa prigione e col passare del tempo si diventa vuoti, privi di qualsiasi pulsione che dia un significato alla vita. Film ben fatto, regia senza fronzoli, Hopkins mostruoso. Assolutamente da vedere!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  11/08/2009 23:04:46
   9 / 10
Elegante ed interpretato benissimo. L'unica pecca potrebbe essere la lentezza, che tuttavia è funzionale a delineare lo stesso protagonista

09dream  @  31/03/2009 11:23:18
   9 / 10
Una parola per descrivere prima il libro e poi il film da cui è stato tratto: incantevole.
Film intenso e delicato, splendidamente interpretato, fedelissimo al testo, e sicuramente lento (forse unica pecca), ma non si può chiedere diversamente da una pellicola del genere.
Anthony Hopkins ai massimi livelli!
Consigliatissimo.

lord vampire  @  13/01/2009 14:15:59
   9 / 10
grandi in terpreti come sempre

topsecret  @  27/10/2008 21:28:55
   8 / 10
Un uomo che viaggia a ritroso con la memoria, rimpiangendo una vita votata al suo dovere di maggiordomo e mai pienamente vissuta. Grande prova del cast e di un superbo Anthony Hopkins. Un film da vedere.

everyray  @  09/10/2008 14:23:42
   8 / 10
Affascinante sguardo sulla vita,gli amori e le passioni di un maggiordomo votato al sacrificio di se stesso,un uomo-macchina costretto a reprimere le emozioni più grandi.
Il film può risultare un tantino lento,ma di certo non noioso!

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  16/03/2008 16:01:44
   8½ / 10
Ho avuto l’impressione di aver visto una rappresentazione molto dettagliata e profonda di una parte importante di società inglese (la parte “conservatrice”) e in parallelo un’analisi etica e sentimentale di un modo di vivere, di un atteggiamento esistenziale (il “servire la Regola”) che va al di là del periodo storico e della forma sociale con cui viene esposto (quella del “maggiordomo inglese”). In altre parole questo atteggiamente etico, questa forma mentis la si potrebbe applicare ad esempio ai religiosi (seguono la “Regola” e a questa sacrificano tutto), come pure a chi crede ciecamente in certi principi ideologici o politici. Il tutto raccontato in maniera piana, dettagliata, approfondita, oggettiva. Il regista ci dà tutti gli elementi necessari sia narrativi che soprattutto estetici e interiori, per portare in tavola ogni aspetto del complesso inestricabile e contraddittorio con cui si esprime l’animo umano. Una volta “edotto” con tutto quello che oggettivamente si può mostrare, lo spettatore è libero di formulare il suo giudizio, senza essere in questo “forzato” dal regista.
La prima ora e mezza del film, che può apparire lenta e noiosa, è invece essenziale perché mostra i termini nel suo svolgersi normale: conosciamo Lord Darlington, un tipico rappresentante della “conservazione” britannica e quindi legato alle tradizioni, agli usi esteriori, alla superiorità e alla distinzione di poche persone “scelte”, che esplicano principi “nobili” come l’onore. Con la complicità di cause psicologiche (la perdita di un “amico” tedesco), arriva ad ammirare l’autoritarismo e l’esclusivismo nazista, senza accorgersi dell’inganno della bella apparenza e dei bei discorsi. Fatto sta che contribuisce attivamente al formarsi della potenza nazista.
Il film gira però intorno alla figura del maggiordomo Stevens. Lui rappresenta una categoria di gente secondo me molto diffusa: quella che fa dello scopo della propria vita solo quello di “servire” chi è “superiore, nobile, potente”; può essere una persona, un Dio, un principio. Qualsiasi altra considerazione etica o sentimentale, qualsiasi, passa in secondissimo piano. Nella loro testa c’è solo un codice prefissato da seguire rigidamente. Basta vedere il rapporto con suo padre per capire tutto.
Il terzo protagonista del film è Sarah. Lei rappresenta il tentativo di conciliare l’adesione ad un codice etico ben preciso con l’espressione dei propri sentimenti e della propria particolare personalità. E’ lei che vive il conflitto più drammatico del film, proprio perché non ha l’assolutezza delle certezze. Finirà per “fuggire” dalla vita dedicata esclusivamente alle regole preferendo l’incerto, giusto per mantenere la propria libertà interiore. La sua presenza sarà però “l’alternativa” che farà un po’ vacillare chi si sentiva troppo sicuro di sé, diffondendo perciò il conflitto anche in chi ne sembrava esente (Mr Stevens).
Dopo aver presentato i personaggi e delineato approfonditamente il loro modo di vivere e pensare (a costo di “annoiare” lo spettatore con la rappresentazione del “formale” e dell’”abitudinario”), l’ultima mezzora diventa molto drammatica e appassionata e ci mostra l’esito delle contraddizioni dei tre personaggi (senza la lunga introduzione questa mezzora sarebbe incomprensibile). Il sentimento che accomuna a questo punto i tre personaggi è la sensazione “di avere sbagliato”, chi per una ragione, chi per l’altra, con la tragica consapevolezza che ormai “è troppo tardi” e che non resta che “concludere” quello che uno ormai ha iniziato.
Lord Darlington capirà troppo tardi il suo errore e le conseguenze saranno la solitudine e il crollo dei suoi “valori”, finendo per diventare l’ombra di se stesso. Mr Stevens cercherà di riciclarsi con un nuovo “padrone”, ma non sarà più come prima; la sua opera sarà un guscio vuoto, quasi un’attrazione turistica. Una volta sentito il vuoto e la vanità di tutta l’impalcatura che reggeva il suo mondo, non potrà fare a meno di riconsiderare il suo agire e accorgersi di tutti i suoi errori, soprattutto di come non abbia avuto il coraggio di aprire se stesso a Sarah (esemplare la scena bellissima del “romanzo rosa”). Ha avuto la felicità a portata di mano e l’ha sprecata. Ora purtroppo è “troppo tardi”. Anche Sarah ha riconosciuto i suoi errori ma pure per lei le circostanze non offrono via d’uscita se non al prezzo di uno strappo radicale. Visti però i trascorsi, tutti i tre sono ormai diventati schiavi del loro “conservatorismo”, il quale gli si è rivolto contro diventando per loro una vera e propria “prigione”, da cui ormai non sanno o non vogliono più evadere.

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Ultima risposta 20/09/2014 23.55.28
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bodego  @  07/02/2008 20:40:09
   8 / 10
Un bel film di James Ivory, maestro nel tramutare in immagini le pagine della letterattura tipicamente inglese. La sontuosità della ricostruzione d'epoca, veramente impeccabile, riflette in tutto e per tutto la peculiarità del carattere del personaggio principale. Si può dire che il film affronti in modo eccezzionale il tema dell' incomunicabilità, della repressione dei sentimenti e dell' estrema freddezza esteriore. Notevole è pure l' analisi della società inglese dell' epoca, classista e con tutte le sue contraddizioni.
Le scenografie splendide e la musica molto buona supportano anche le magistrali interpretazioni di Antony Hopkins ed Emma Thompson.
Vi consiglio vivamente la visione di questo bel film, malinconico al punto giusto e che può lasciare con l' amaro in bocca.

lupin 3  @  27/01/2008 16:36:42
   4½ / 10
IL film inizia bene ma la seconda parte è un mattone....
Anthony Hopkins si è cimenta perfettamente nella parte, ottima interpretazione.

sweetyy  @  27/01/2008 05:26:46
   6 / 10
Un film abbastanza profondo, ma nella seconda parte diventa quasi insostenibile per l'eccessiva lentezza, per questo do la sufficienza. Eccellente interpretazione di Hopkins...

Piotr  @  18/01/2008 21:15:31
   9 / 10
Un film che amo. Da riferimento per il genere; tratta la vita a servizio in modo approfondito e rigoroso, il tutto in una cornice di "cortese" sentimentalismo, in un contesto storico complesso ed in fermento. Grandioso Ivory (non ha rivali in questo genere), mirabile anche l'interpretazione dei due protagonisti (Hopkins e la Thompson) che insieme formano una coppia fenomenale, e quì, probabilmente irragiungibile. In definitiva, un film che mette a proprio agio lo spettatore, e si fa guardare volentieri anche più volte.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  24/11/2007 09:11:48
   7 / 10
Un potenziale capolavoro, che si arena nella enfatizzazione di un mondo -quello della servitù al servizio dell'aristocrazia, la cui descrizione mi è sembrata perdersi in un certo manierismo.
In ogni caso molto bella è la riflessione di fondo, che viene amplificata nella descrizione di una una vita spesa parossisticamente in vuoti formalismi, regole ferre e un incondizionato asservimento, fino alla repressione del proprio pensiero e dei propri sentimenti ed alla negazione di quelle cose che rendono una esistenza veramente "viva", quali l'amicizia e l'amore.
Ottima la recitazione dei due protagonisti.
Un punto a sfavore va, invece, alla scorrevolezza della pellicola, la quale ha dei momenti di stanca.

Invia una mail all'autore del commento Mariposa  @  12/11/2007 16:25:55
   8½ / 10
Toccante interpretazione di Hopkins..

Dick  @  23/07/2007 15:40:00
   7½ / 10
Concordo abbastanza con mainoz. Film magari un pò troppo schematico, ma che si lascia vedere grazie soprattutto all' interpretazione di Hopkins (ma anche la Thompson fa bella figura ^-^).

mainoz  @  01/06/2007 14:58:35
   7 / 10
Hopkins monumentale come sempre, purtroppo il film è piuttosto noioso..grande la scena in cui hopkins libera l'uccello..

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  04/04/2007 18:28:16
   6½ / 10
Ogni commento plausibile sul testo originario (di Ishiguro) e sulla regia di Ivory - invero freddina e calligrafica come e piu' del solito - è totalmente superfluo rispetto alla splendida performance offerta dai due attori principali: l'ultima sequenza, un vero e proprio "long goodbye" per dirla alla Chandler, vale tutto il film.
Inutile e priva di presenza la prova di Christopher Reeve

2 risposte al commento
Ultima risposta 07/04/2007 22.42.00
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  17/02/2007 09:07:55
   9 / 10
Stupendo film di Ivory sulla incapacità nell'esprimere i sentimenti.
Grandissimi Hopkins e la Thompson.

The Monia 84  @  17/02/2007 08:12:58
   8½ / 10
Un film toccante e senza retorica. il passaggio attraverso gli anni è reso perfettamente sia da un montaggio leggero e cadenzato sia dalla recitazione degli attori. Un finale che lascia paghi di aver visto il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  23/01/2007 14:29:46
   9 / 10
Se Ivory ha un testo letterario che parla di una Inghilterra che fu non ci sono registi che possono stare al suo livello nel tradurre la parola scritta in immagini. Come in quel meraviglioso affresco forsteriano che è Camera con Vista anche qui Ivory descrive situazioni e personaggi in modo sublime.
Hopkins e la Thompson si amano, ma lui rinuncia alla felicità per abnegazione e senso del dovere nei confronti di un padrone che non si preoccupa di farlo apparire un inferiore agli suoi amici. Semplicemente splendido.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  30/11/2006 22:13:37
   9 / 10
Bellissimo. Ambientazione, interpreti, storia, dialoghi, fotografia, tutto perfetto. Un film crepuscolare a tratti commovente, il rifiuto incosciente del diritto alla felicità, all'amore per l'abnegazione al lavoro. Anthony Hopkins ed Emma Thompson straordinari. Lo consiglio a tutti.

Vedi recensione

gennaro  @  21/11/2006 14:08:05
   7 / 10
buon film
malinconico al punto giusto e soprattutto ben interpretato. ottimo Anthony Hopkins.
Forse un pò troppo lento.......

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  01/09/2006 13:41:45
   7½ / 10
Film malinconico, politico ed anche lento, come è abituale nel cinema inglese. Una storia amara di fiducia mal riposta, di amori non dichiarati. Bell'interpretazione di Hopkins e di Emma Thompson.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR matteo200486  @  28/07/2006 23:23:32
   9 / 10
...elegante e raffinato... Un grande Hopkins... Film molto bello..

quaker  @  28/06/2006 00:08:44
   9½ / 10
Anthony Hopkins & Emma Tompson perfetti. Ivory artigiano supremo del cinema, lavora di bulino. Sceneggiatura, dialoghi (fra i due protagonisti) e scenografia ai massimi livelli (soprattutto incantano lòe corrispondenze fra gli ambienti ed i personaggi). Fedelissima trasposizione di un romanzo di uno scrittore dal nome giapponese, ma inglese in tutto e per tutto. Film inglese fino alle midolla, consigliatissimo a chi NON ama i film d'azione, a chi non teme i film lenti, a chi rimane affascinato dalla capacità di costruire, per immagini, la psicologia di un personaggio, ed anzi qui di far rivevere un'intera epoca al suo crepuscolo: "Sua Signoria" è un personaggio probabilmente ispirato dalla figura di Lord Londonderry, le cui simpatie filonaziste erano peraltro abbastanza comuni nell'alta società inglese (ed americana: non inganni il personaggio interpretato da Reeve, credo in una delle sue ultime apparizioni) degli anni '30.

franx  @  02/06/2006 19:38:16
   7½ / 10
Molto buono ed avete già detto tutto.
La vita è una sorta di gabbia in cui l'interprete resta incastrato, senza riuscire più ad evadere, come il palazzo in cui fa il maggiordomo.
Questo mestiere per lui è più importante di qualsiasi altra cosa, financo di un padre morente.
Forse lo usa per rifuggere dagli stimoli che la vita gli offre?
Per nascondersi in qualche modo?
Al contrario altri che provano a cambiare la loro di vita e restano profondamente delusi.
Quindi in questo film non ci sono soluzioni, ma solo domande.
Scena finale emblematica.
Ricordo che mi colpì davvero molto, lo ridimensionai parlandone con un mo amico che mi rispose: '...Beh è un povero ******* che non riesce proprio a fare nient'altro che il maggiordomo, anche nei sentimenti...".
Troppo riduttivo, però centrato.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  24/04/2006 18:04:38
   8½ / 10
Meraviglioso affresco d'epoca e forse il miglior film di Ivory. L'impossibilità dell'esternazione di un sentimento, il senso del dovere....personaggi bellissimi, indimenticabili.
Splendidi i due attori.

Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  09/12/2005 18:32:18
   9 / 10
Come tutte le confezioni Merchat-Ivory-Jabwala, è da appassionati del cinema inglese, come lo sono io. La storia di un amore soffocato fino alla fine, mai dichiarato, eppure corrisposto.
L'atmosfera è deliziosamente british, Emma Thompson, una delle mie attrici favorite, è sempre bravissima, Hopkins come sempre, notevole.
Forse l'ultimo film prima dell'incidente di Christopher Reeve.

Feedback  @  30/11/2005 12:06:28
   8 / 10
Come da voto... il "non perdetelo" però va molto a gusti... non potrei consigliare questo film ad un appassionato di western o di polizieschi... ;-)

polbot  @  19/10/2005 09:47:48
   9 / 10
Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  14/10/2005 19:03:40
   8 / 10
Elegantissimo film in costume firmato James Ivory.
Davvero una bella ricostruzione d'epoca. E c'è anche un bravissimo Hopkins.

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