Vole è accusato di aver assassinato una ricca vedova. Il testamento dell'uccisa, steso pochi giorni prima della sua morte, costituisce erede di una notevole sostanza il presunto assassino. La situazione di Vole è resa ancora più delicata dall'atteggiamento ambiguo della moglie Christine, una tedesca, ch'egli, inglese, ha incontrato ad Amburgo ed ha sposato durante l'ultima guerra. Il caso di Vole interessa vivamente un celebre avvocato, sir Wilfred Roberts, il quale, convinto dell'innocenza dell'imputato, malgrado la sua età non più giovane e le sue precarle condizioni di salute, ne assume la difesa.
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Su questo magnifico film sono state scritte già molte cose che condivido in pieno, ma vorrei sottolineare ulteriormente la strepitosa interpretazione della Dietrich. La mitica diva è qualcosa di più delle tante eroine frustrate di Agatha Christie...è il simbolo di un'intera nazione, la Germania del dopoguerra, doppiamente ingannata, umiliata e delusa. Perfino l'ambiguo Laughton sembra infine cedere al suo fascino di donna ormai sfiorita, ma sempre generosa e appassionata. Molto adatto al ruolo anche il 'piacione' Tyrone Power, candidamente odioso.