the raid 2: berandal (2014)

Il sequel di "The Raid" si discosta abbastanza dal primo episodio ed abbandona i bassifondi del b movie per entrare nel filone da cassetta classico, con ovviamente aspirazioni diverse. Ma per quanto le coreografie degli scontri siano ancora adrenaliniche il film si risolve in un interminabile revenge movie in salsa mafiosa che non ha nulla di originale ma anzi pesca a piena mani da "Il Padrino" e "Infernal Affairs", e quindi "The Departed" e altri ancora. Arti marziali e scazzòttate sono ancora presenti ad ogni angolo e riempiono la pellicola dal primo all'ultimo minuto. Insomma niente di eccezionale se non si è appassionati.

Indubbiamente, è "Infernal Affairs" (direi pure The Departed, ma sono la stessa cosa tolta la variante Scorsese in cabina di regia) unito a John Woo e allo standard (ormai passato, ma sempre cruciale per le scene di combattimento moderne) dettato da Bruce Lee. Di sicuro in Cina hanno una teatralità metaforica tutta loro, lo stesso dicasi per il Giappone, si perché anche il buon Miike ha messo mano in questo e pure il cinema Coreano di Chan-wook. Evans è proprio una bella bestia, è come tutte cinque quelle cose serrate in pugno e dirette sullo spettatore. Due ore e passa mantenute qualitativamente sempre con ritmo martellante e incalzante non sono da tutti.

Sequel che purtroppo scissa in extremis dal predecessore, riveandosi invece una pellicola che ho travato troppo intrecciata e meno interessante. Continuano talvolta ad esserci le ottime coreografie e gli ottimi personaggi

Calcando la scia del primo "The raid", questo secondo capitolo ha dalla sua una trama più articolata e una maggiore caratterizzazione dei personaggi. Mezzo punto in più rispetto al suo predecessore.
Sono contento di aver visionato entrambi i film.

Evans ce la rifà, e ripartendo da dove ci eravamo lasciati alla fine del primo capitolo, decide di ribaltare il tavolo e regalarci delle nuove vicende.
Stavolta la vicenda è più grande. Ci sono due famiglie che comandano Giacarta, di cui una giapponese. Un nuovo boss vuole infiltrarsi negli affari. Rama aiuterà il capo di un dipartimento speciale a inchiodare tutti. E' ancora una struttura di trama semplice, ma anche perché non serve altro.
The Raid 2 cambia nella trama, si differenzia perché non si limita ad un luogo, ma ci vuole portare sempre lì, a scene d'azione girate come il signore comanda.
Non si può non dire nulla sulla magnificenza di Evans. Come ho scritto per il primo film, la regia è incredibile, si aiuta con un montaggio eccezionale nel riprendere chiaramente e senza mai lasciarci interdetti tutta questa esplosione di azione.
Aiutano un sacco le scenografie ideate da Evans. La lotta in bagno ripresa dall'alto, quel caos nel fango del carcere, la metropolitana, la cucina, il ristorante, la discoteca ecc. Ma noi ci siamo sempre, non ci perdiamo mai nulla, siamo abbacinati dalla bellezza.
E allo stesso modo ci sono un sacco di personaggi, caratterizzati nemmeno fosse un fumetto o un Mortal Kombat.
John Wick si rifarà sia alla scena finale (il protagonista che dice "ho finito"), prenderà i due migliori artisti marziali escluso il protagonista, ritornerà su dei topos dei The Raid.
Perché questa è storia del cinema.

Ancora meglio del capitolo precedente! Questa pellicola è LO ZENITH DEL CINEMA D'AZIONE, UN'ESPERIENZA SENSORIALE UNICA, IN CUI I LIMITI DEL VISIBILE E DELL'UMANAMENTE SOSTENIBILE SONO FORSE STATI IRREVERSIBILMENTE TOCCATI.
Se siete amanti del genere d'azione...dovete recuperarlo subito!

Nonostante l'introduzione di molti più dialoghi e una maggiore caratterizzazione dei personaggi rispetto alla pellicola precedente che non convince del tutto, The Raid 2 impressiona per la sua tensione, il suo grip drammatico e la coreografia delle scene di combattimento mozzafiato. Sicuramente da non perdere per gli amanti di questo franchise

Un gran bel film d'azione,ricco di combattimenti brutali e parecchio adrenalinico (oltre che realizzato da Dio).
Non annoia praticamente mai nonostante l'elevatissima durata di due ore e mezza.
Migliore del primo film,da vedere assolutamente se vi piace il genere.

Solo per chi ama l'azione e i combattimenti.
Alla lunga stanca e risulta ridicolo perchè propone spesso situazioni di uno contro 100 in cui sembra che si mettano in fila ad aspettare il proprio turno per essere fatti a pezzi.
Esagerato.

Dopo aver visto il primo the raid, mi sono sparato 2 ore e mezzo di questo secondo capitolo, botte a non finire.
Sinceramente non ho fatto fatica a vederlo data la sua lunghezza.
Secondo me, aspettiamoci un terzo capitolo.

Bel film mi è piaciuto.

La solita brutale carneficina di botte, martellate, squartamenti, ossa rotte è interrota qua e là da lunghi e tediosi momenti di gangster-drama spicciolo.
Il comparto action è diretto splendidamente: fotografia e coreografie un passo avanti al già buono 1° capitolo.

Adrenalinico ancora piu' del primo, film veramente godibile.
Ovviamente anche qui, come nel primo, la trama e' un optional ma e' talmente a 1000 all'ora che ci si puo' passare sopra.
Certo che credevo che non finisse mai, e' veramente il film di genere piu' lungo che abbia mai visto (i film d'azione durano 1h45) (penso si sia capito che io amo i film piu' brevi).
In questi film non capisco perche' nella maggior parte dei casi il protagonista picchia gente con le armi ma poi non le raccoglie mai, sei proprio fesso.
Comunque consigliato.

Magari meno originale del primo nel setting, e, in generale, abbastanza visto come revenge movie, è però da vedere nelle spettacolari scene d'azione dalle coreografie e dalle riprese davvero di primissimo livello. Magari, visto la lunghezza, tanto valeva togliere del tutto sottotrame che poi si perdono, ma quel che resta è adrenalina pura.

COMMENTO LEGGERMENTE SPOILEROSO

Porcaputtàna.
Il primo è un cult, non si discute. Questo è un fottuto capolavoro di genere.
"Berandal" sale nel tetto del palazzo di "Redempton", si porta a un livello superiore, punta più in alto nelle ambizioni, nella trama, nella spettacolarità, nella cattiveria, in tutti gli aspetti tecnici che fanno di un film un film. E' il prodotto finale di singoli elementi perfetti che interagiscono tra loro, nulla rovina questa preziosa armonia.
Gli attori, al di là delle (comunque buone) doti recitative, sono degli atleti mostruosi, per tutto il tempo pensi che se le stiano dando per davvero. Anche grazie a loro, le coreografie dei combattimenti sono qualcosa di portentoso, spesso ci si ritrova a bocca aperta.
Le location sono molte di più, è la differenza più evidente, e come sempre sono sfruttate come dio comanda da parte di Evans, regista intelligente che sembra aver capito quale potesse essere l'unico "difetto" del primo film, ovvero l'eccessiva percentuale di lotte, anche qua ce ne sono in abbaondanza, ma sono ben dosate e incastrate all'interno di una storia molto più sviluppata. Evans ha saputo togliere il piede dall'acceleratore, piega la gamba quando è il momento, rallenta e poi la stende spingendo al massimo immaginabile, a volte con scene adrenaliniche, altre con immagini fortissime come lo sgozzamento di persone inginocchiate mentre si parla con leggerezza di tutt'altro. Ed ecco che sono arrivato alla chicca di "The Raid 2", quello che personalmente ho più apprezzato: la brutalità. I colpi che non hanno nulla di finto, che lasciano il segno, le ossa che si spezzano, le morti una più dura dell'altra... non so quante volte abbia imprecato e fatto smorfie di dolore. Ok, è strano vedere così poche armi da fuoco in una trama del genere, ma si chiude un occhio volentieri, le pistole sono rozze messe a confronto con l'arte dei combattimenti corpo a corpo o con armi bianche, e l'effetto di realtà non viene mai stroncato.
Insomma, non saprei dire se il merito sia di Evans, degli attori, dei coreografi o degli effetti speciali, so solo che adesso posso dire quale sia il miglior "fight movie" che abbia mai visto.

Berandal perde ciò che aveva reso speciale Redemption:la genuinità.
E' impossibile non fare un paragone tra i 2 film di Gareth Evans;chi si avvicina a questo è perché aveva trovato qualcosa di particolare nel primo:clausrofobico,unto come il pollo fritto consumato per le strade di Giakarta.
Berandal invece è imborghesito,le location si fanno varie ma distaccanti,sembra un prodotto della grande distribuzione.
Permangono i combattimenti saettanti e la regia sa come lustrarli ma rimango dell'idea che,trattandosi di filone di nicchia,quello da vedere sia il primo The Raid.
Tonante la traccia 14 Ghosts II di quel demonio di Trent Reznor.

addirittura meglio del primo capitolo, spettacolare

Dopo il successo ottenuto con "The Raid: Redemption" Gareth Evans, regista gallese da anni residente in Indonesia, non si lascia sfuggire l'occasione di rilanciare, riportando sullo schermo l'acrobatico Rama (Iko Uwais) pronto a scatenare l'inusitata potenza dell'arte marziale del silat di cui è esponente rinomato a livello mondiale.
Questa volta non c'è un palazzone zeppo di criminali da dover bonificare, Rama infatti, per garantire protezione alla sua famiglia dopo gli avvenimenti della prima pellicola, viene incaricato di infiltrarsi tra le maglie di una potente organizzazione malavitosa con l'ovvio obiettivo di portarla alla rovina.
La novità sta in una trama strutturata, non esattamente lineare e con qualche colpo di scena. Evans non punta più tutto sull'azione nuda e cruda, bensì pur poggiando su clichè arcinoti nell'ambito del crime-movie raggiunge ugualmente un'esemplare commistione tra storia e coreografie mozzafiato.
Tuttavia i momenti di maggior interesse restano ancora una volta i combattimenti dall'elevatissimo tasso spettacolare. Si ha una sensazione di realismo incredibile soprattutto grazie alle doti degli interpreti, prima atleti e poi attori. Inoltre non vi è alcuna forma di censura rispetto agli edulcorati film americani, qui le botte lasciano davvero i segni; ossa rotte, sangue a fiumi, oggetti che diventano fantasiose armi contundenti, il tutto senza (quasi) mai usare armi da fuoco.
In questo senso urge sospensione della credulità ma la cosa avvince; nessun vigliacco proiettile, solo mani nude o al limite armi bianche.
Come sostenuto da Mad Dog nel primo capitolo: "uccidere con una pistola è come mangiare al fast-food", emblematico a dir poco. Tra l'altro Mad Dog (Yaya Ruhian, altro fuoriclasse del silat) torna nei panni di un killer senza fissa dimora, un personaggio che nulla ha a che fare con quello interpretato in "Redemption".
Evans esibisce una regia più matura, si mostra consapevole dei propri mezzi, utilizza virtuosismi tecnici in modo mai gratuito andando a centrare delle sequenze incredibili come quella della rissa nel fango.
I personaggi - a volte ai limiti del cartoonesco- vengono approfonditi quanto basta per brillare in un panorama così violento e amorale; ottimi la tizia che combatte con i martelli e il suo socio altrettanto abile con la mazza da baseball.
I due The Raid dimostrano come un genere solitamente bistrattato sia in grado, se fatto con passione e cervello, di produrre gioielli di raro e feroce splendore.

Seguito strascicato del primo capolavoro, la trama si infittisce, le ambizioni si gonfiano sino a dimenticare i punti forti che ne avevano caratterizzato la fortuna del capitolo iniziale: le ambientazioni lievitano, si fanno più tradizionali, la compattezza e l'unità aristotelica si dileguano in un'operetta commerciata e commerciale già vista e rivista.
Restano notevoli i combattimenti e dignitosa l'interpretazione.

Ci si chiede sempre perché tra centinaia di guardie del corpo nessuna possieda una pistola.

Degno seguito di "The Raid: Redemption", film che considero tra i migliori action di sempre. Rispetto al predecessore non si concentra solo sulla pura, sfrenata azione ma imbastisce una trama di fondo (niente di particolare o originale, ma comunque più curata rispetto a "Redemption" dove si vedevano solo botte da orbi) che lo avvicina leggermente al genere noir pur rimanendo in tutto e per tutto un action dal ritmo serrato. L'esplosivo Iko Uwais (per la terza volta ben diretto da Gareth Evans) si conferma vero fenomeno nelle arti marziali regalandoci combattimenti che oltre ad essere straordinari e ottimamente coreografati (la parte finale con gli ultimi due combattimenti poi è da apoteosi) sono anche molto realistici.
Due ore è mezza sono una durata eccessiva per un film così e forse anche per questo ho preferito "Redemption" a "Berendal" nonostante il primo sia più grezzo e selvaggio. Ciò toglie poco o nulla al fatto che la coppia Evans/Uwais ha sfornato per la terza volta consecutiva (insieme hanno girato anche "Merantau Warrior") un action straordinario per intensità e capacità di esaltare lo spettatore, sicuramente uno dei migliori degli ultimi anni.

Da non perdere se si è alla ricerca "teste sbattute su mattonelle come barattoli che non si vogliono aprire..." :)

degno seguito del primo capitolo....
l'azione e le botte aumentano e addirittura c'è una parvenza di trama..
forse 2h 30 sono eccessive, ma comunque non annoia per niente....
certo obiettabile è la "tenuta robotica" del protagonista che ferita su ferita, pare sia immortale e non ne risenta di nulla...ma a parte questo il ritmo è veloce e tutti i combattimenti sono una gioia per gli occhi....

un must per gli amanti del genere....
(...e il finale aperto mi fa sperare in un 3 capitolo...speriamo bene!!)

Eccoci qui ragazzi.
Avevo elogiato The Raid Redemption.
Il seguito migliora in tanti aspetti.
L'azione più misurata ma anche spettacolare e mai ripetitiva.
La regia si adatta alle tecniche di combattimento studiate a tavolino per esaltare una trama già sfruttata nel cinema di John Woo.
L'interprete principale è messo alle strette fra due gang rivali,il poliziotto del primo film ha diversi antagonisti con la quale confrontarsi.Iko Kwais ci offre una performance soddisfacente,che cerca di renderci partecipe nelle evoluzioni della trama.
La sceneggiatura è curata dallo stesso regista,Gareth Evans.
Si districa in una narrazione che sfocia nelle dinamiche di un film gangster non reinventando nulla ma anzi rispettando il genere iniettandolo poi di sana adrenalina.

Virate improvvise nelle vie dell'action estremo,ultrasplatter,crudo e brutale.La macchina da presa non conosce limiti.
A detta della troupe,abbiamo a che fare con ben 19 scene di lotta.
Incluso un inseguimento spericolato giostrato allo stato dell'arte con le cineprese.

Dotato di un'energia che non si indebolisce mai per tutti i suoi 150 minuti,The Raid 2 è il film d'azione definitivo.
Il più imponente e delirante mai realizzato di questo inizio millennio.

Il segreto della suo successo?Aver equilibrato con dovizia nei particolari le parti drammatiche,i dialoghi indispensabili per inglobare nell'opera una sottile tensione fra i nunerosissimi personaggi,e la giostra di sangue e ossa rotte preparata da Evans.

Un piccolo capolavoro.

9.

Saluti dal vostro tnx di fiducia.

C'era il timore che il seguito di The Raid Redemption non fosse all'altezza di quella stupenda pellicola d'azione, una delle migliori degli ultimi anni. Redemption è più essenziale rispetto a Berendal che è molto più ambizioso non solo nella maggior durata (due ore e mezza), ma propone una storia di ampio respiro con molti personaggi ed una trama più articolata. Evans comunque è abbastanza navigato nel non voler cercare soluzioni ardite e struttura la storia in maniera classica e solida: i personaggi non trascendono dai clichè del genere gangster movie, ma risultano efficaci e funzionali quanto basta per dare credibilità ai rispettivi caratteri. Cosa più importante, invece mantiene un livello altissimo per ciò che concerne i combattimenti (la mega rissa del carcere è da applausi) con coreografie curate nei minimi dettagli dove montaggio e regia fanno ampiamente risaltare la loro indubbia bellezza. E poi un ritmo sostenutissimo che ha quasi del miracoloso. Berendal quindi è una magnifica conferma ed Evans se non è uno dei migliori registi di action in circolazione poco ci manca.

Buon seguito di "Redemption", per alcuni aspetti anche migliore, seppur un po' troppo allungato oltremisura.
per chi ama il genere azione-combattimenti-arti marziali, si va liscio come l'olio.

Confermo le buone votazioni, magari qualche combattimento di troppo e che forse avrebbe potuto durare di meno...ma rimane un prodotto di qualità, con una ottima fotografia.

Carino, ma il primo più bello. qua c'è di contorno la solita storia di rivalità tra bande di boss cinesi, il primo aveva un senso perchè sembrava un videogioco.
troppo tirato per le lunghe, sembra un po' una cafonata alla van damme

Bellissimo film d'azione, superiore al suo predecessore. La storia è più intricata in questo 2' capitolo e le scene di lotta sono sempre ecceziotali, girare in modo ottimo e coreografate da dio.

come il primo episodio, fantastico

Dopo l'ottimo "The raid: redemption" il regista Evans ci propone un seguito decisamente all'altezza. Rispetto al primo capitolo che era veramente basico, qui c'è più "storia", ma alla fine forse non è necessariamente una miglioria. Film di una violenza estrema, quasi primordiale, dove alla fine i livelli di body count raggiungono quelli di un vero e proprio massacro. Vedremo gente uccisa in quasi tutti i modi possibili

SPOILER.
Come nel precedente capitolo, lascia esterrefatti la qualità delle coreografie delle scene di lotta e si ha sempre l'impressione che tutti gli stunt men si siano fatti tanto (ma tanto) male!
La durata è forse eccessiva ( 2 ore e mezza), ma il film non annoia mai. Se avete apprezzato il primo non potete assolutamente mancare questo.