i gangsters (1946)

Noir che segna l'esordio cinematografico di Burt Lancaster, il quale probabilmente è il punto meno forte della pellicola, dato che è ancora un po' imballato (anche se il ruolo di pugile suonato non gli sta male), ma si rifarà più avanti nel corso della carriera. "I Gangster" è una pellicola del 1946, ma gli anni non si vedono, soprattutto perchè la pellicola sfrutta i flashback a ritroso, veramente innovativo per l'epoca. "Lo Svedese" è un po' in centro del racconto, anche se non mi sento di dire che sia il protagonista, dato che il punto di vista cambia sempre, in base ai personaggi interpellati dall'agente assicurativo che indaga sulla morte del personaggio interpretato da Lancaster. Ma vogliamo parlare del piano sequenza della rapina? Spettacolare, da vedere e rivedere per gustarsi ogni dettaglio.

Un noir discreto, basato su un racconto di Hemingway.
Buon cast, buona regia, ottima fotografia e storia che, dopo un inizio un po' tiepido, riesce man mano a farsi presssante e coinvolgente nell'investigazione che porta a sviluppi ben dipanati.
Si segue bene e mostra anche alcuni momenti di tensione ben orchestrata.

I gangsters è la dolorosa cronaca a ritroso di una sconfitta esistenziale. L'ingenuità e l'impotenza stessa del protagonista sono una preda fin troppo facile per chi fa del doppiogioco e del cinismo senza scrupoli. Vittima sacrificale di cui viene puntigliosamente raccontata la sua vita dal momento esatto in cui è iniziato il proprio cammino verso la morte. Una struttura a flashbacks precisa e millimetrica che fa dimenticare una scelta coraggiosa come quella di far vedere l'ultima tappa del percorso del personaggio Lancaster: quella della sua morte, prendendo spunto dal breve racconto di Hemingway "The Killers". Bellissima sia la fotografia che la regia di Siodmak che firma uno dei suoi film migliori in assoluto ed uno dei miglior noir del periodo. E quello era un periodo d'oro per questo genere...

Ero davvero curioso di scoprire il cinema di Robert Siodmak; ultimamente sto cercando di recuperare il maggior numero possibile di pellicole datate anni30/40/50/60; questo perchè il vero cinema,vale a dire quello di un tempo,non credo che lo rivedremo mai più,e penso che sia davvero un peccato non cercare di riscoprire i gioiellini cinematografici che furono sfornati anni or sono....
Tra i vari registi avevo adocchiato Siodmak,venerato e conosciuto da alcuni utenti di filmscoop; diedi un'occhiata alla media dei suoi film,accorgendomi che un buon numero di questi erano giudicati splendidamente.......non potevo certo snobbare una cosa del genere.....poi insomma,si parla di noir e gialli(tra i miei generi preferiti)....

"I gangsters" è un film dallo script favoloso,dove da un semplice omicidio nato da una regolazione di conti,si assite ad una carrellata di flashback creata dai vari personaggi che conoscevano la vittima in passato e avevano avuto a che fare con lui.
La storia si costruisce pian piano,gli eventi sono raccontati splendidamente,il livello recitativo è straordinario(tra cui un sempre grandioso Burt Lancaster),gli incastri narrativi sono calibrati con cura certosina,la regia è impeccabile....insomma,un Gangsters movie intenso e lodevole; un ora e 45 minuti utilizzati al meglio(è incredibile come sapevano raccontare tanto con una durata che oggi è considerata nella norma,se non addirittura troppo breve per farci un kolossal....fa pensare porca miseria).....
In un certo senso posso dire di star scoprendo cosa volesse veramente dire girare un film(non che ne fossi a digiuno,ma non è mai abbastanza); sono contento perchè mi sto rendendo conto che,nonostante abbia visto tantissime pellicole,devo ancora cominciare...e parlo sopratutto del passato(probabilmente dirò la stessa cosa anche tra 10 anni)....
Voglio vedere altre opere di Siodmak.....si tratta di un regista da conoscere a fondo....eccome.....

Altro grande film di siodmak, quasi tutto in flashback, con un intreccio che si snoda pian piano rendendo graduatamente cosciente lo spettatore di cio che accadde, veramente bello

Un noir con un giovanissimo Burt Lancaster, per i patiti un capolavoro per me che non lo sono esattamente è un buon film........

Secondo film del regista che vedo dopo la scala a chiocciole; film altrettanto grandioso, un noir incalzante e ossessivo girato in interni, tutto gira intorno alla morte di un ex pugile e al mptivo che h portato al suo assassinio, indagherà un agente assicurativo.
È il classico filo conduttore della rapina dove al momento di spartire il maltolto, qualcuno pensa di essere più furbo degli altri e intascare il malloppo intero. Belli e bravi Lancaster e la Gardner, primi 20 minuti da incorniciare.

Uno dei migliori noir degli anni 40. Il perfetto uso degli spazi di Siodmak e una fotografia scura e contrastata trascinano, ancora oggi, lo spettatore in un incubo umano dove l'inganno e lo sfruttamento delle passioni amorose sono basi motivazionali per innescare un poliziesco d'alta scuola.

La dark lady Ava Gardner è tra le icone massime del genere, bravissima e credibilissima nelle vesti di una mantide avara ed irresistibile. Intorno a lei il consueto corollario di uomini disonesti e di bassa criminalità.

Il tutto viene raccontato in flashback (evidente l'assimilata lezione di Quarto Potere), con un inizio magistrale e una trama con pochissimi cali e nessuna divagazione sentimentale. Seppur sono proprio i sentimenti (e il loro cinico abuso) a muovere il protagonista, l'esordiente Lancaster.

Imprescindibile per ogni amante del noir.

Pellicola girata secondo i classici stilemi del noir, abbastanza godibile con una discreta sceneggiatura e trama (a ritroso) ben articolata dove un Burt Lancaster, secondo me, abbastanza impacciato è compensato da una splendida Ava Gardner (la "femme fatale" di turno) e da Edmond O'Brian, vero motore del film ottimamente calato nel suo personaggio.

Eccezionale noir dalla felice costruzione a flashback ( che tornerà protagonista anche in "Doppio gioco" ), senz'altro debitore del "Citizen Kane"di Welles: noi sappiamo subito cosa è successo, ma non sappiamo il perchè, e l'emozione sta nello scoprirlo lentamente grazie alle ricostruzioni ed ai punti di vista dei protagonisti della storia.
Memorabili sia la scena iniziale dell'appostamento dei sicari che quella in piano sequenza della rapina.

Noir stratosferico.
Ottima la scelta della narrazione in flashback,tiene sempre viva la tensione nello spettatore(menzione speciale per la prima mezz'ora,che sarebbe da voto 11).
Regia di Siodmak curatissima e virtuosa,con piani-sequenza straordinari.
Burt Lancaster,all'esordio assoluto,offre una prova di grande personalita',affiancato dalla divina Ava Gardner.
Un capolavoro classico del cinema americano anni'40.

Un ottimo noir firmato Siodmak,il film in questione che lanciò l'esordio per Burt Lancaster.le caratteristiche da ricordare sono molte:sequenza iniziale già piena di suspance,flashback intriganti e la maestria nella mdp,ma su tutti l'interpretazione della meravigliosa Ava Gardner,femme fatale come poche.

Poco da dire...un gran film. Ava Gartdne è una meraviglia del creato...esordio, a mio avviso non stratosferico di Lancaster. Un po noir, un po ganster, tiene incollati allo schermo come davvero pochi film di genere, anche grazie alla struttura narrativa in flashback e a dei piani sequanza magistrali (quello della rapina è un gioiello). Come detto gia da altri utenti in alcuni commenti precedenti al mio, l'impronta...influenza...chiamiatela come vi pare, di Welles si nota e come! dai piani sequenza appunto, alla fotografia.

Epoca d'oro per il cinema... epoca in cui gia c'è un discostarsi da quelli che sono i canoni tipici che caratterizzano il cinema classico, nel caso specifico la cosa che salta subito agli occhi oltre all 'aspetto stilistico, è che il racconto inizia con quella che dal punto di vista cronologico la fine della storia. da vedere...e rivedere!

Un bellissimo film

Una manciata di voti....il miglior film di Robert Siodmak meriterebbe molto molto di più. Straordinariamente bella e crudele Ava Gardner

Straordinaria e perfetta struttura narrativa per venire a capo di una sola e semplice domanda: "Perchè?".
Il primo e l'ultimo minuto è puro noir, il mezzo ha più del gang movie. "The killing" di Kubrick è molto più debitore a questo di film, piuttosto che a "Quarto potere", dal quale comunque, Siodmak, prende tutto ciò che è prendibile; chissà come si sarà sentito Orson Welles in quegli anni.
Altissimo cinema con il piano sequenza della rapina, quasi una sfida di virtuosismo, rilanciata poi (e vinta) con "L'infernale Quinlan".
Bellissima e tremenda Ava Gardner, prima volta per me.

Un noir formidabile, strepitoso che tocca altissime vette cinematografiche. Il miglior film di Siodmak assieme a "Lo specchio scuro". A mio parere non strepitoso l'esordio di Burt Lancaster, su tutti l'interpretazione di Ava Gardner.

Strepitoso noir di Siodmak, sceneggiato da John Huston e Richard Brooks e tratto da un racconto di Hemingway, che ebbe il merito di lanciare nell'olimpo delle star Burt Lancaster (pure piuttosto imbambolato) e l'incantevole Ava Gardner, perfetta, assolutamente perfetta nel ruolo della donna bella e pericolosa. La regia di Siodmak brilla per raffinatezza e tecnica, conferendo alla struttura narrativa fatta di flashback un vigore epico ed arioso (l'interminabile pianosequenza della rapina è un pezzo di alta scuola di cinema) che vira deciso verso risvolti intimistici nel magnifico finale sulla scalinata,

SPOILER

Incredibile noir firmato Siodmak, segna l'esordio di Lancaster.
Sceneggiato benissimo, ricco di colpi di scena, parte con una sequenza strepitosa per poi concentrarsi sulla ricostruzione del personaggio e della vicenda con un flashback stile 'quarto potere'.
Ci sono tutti gli elementi fondamentali di un noir realizzato come si deve, su tutti il personaggio di Kitty (una favolosa Ava Gardner, anche lei agli esordi), doppiogiochista più di qualunque altra mente perfida del film, si prende gioco di tutti ma non di un uomo che affronta la morte.

Uno dei migliori noir di tutti i tempi. Tratto dal racconto di Hemingway intitolato "Gli Uccisori", è uno dei pochi film di cui l'autore si dichiarò pienamente soddisfatto.
Favoloso il pianosequenza della rapina (Orson Welles docet).
Ottimi dialoghi e bravi interpreti. Ava Gardner lascia il segno.
Un film semplicemente perfetto.

verissimo..parte come un noir intrigantissimo, opi si smorza un poco quando già si inizia a capire un po gli antefatti..uso della cinepresa ottimo in ogni caso e attori ben orchestrati..ava gardner nn ha una grandissima parte, ma le si addice in pieno.nel complesso un ottimo film

Parte come un noir impressionante.. i primi 20-30 minuti sono..a mio avviso.. spettacolari (fondamentali per l'8 finale); successivamente inizia la ricostruzione del passato dello "Svedese".. il film assume un carattere maggiormente poliziesco e perde un pò il fascino iniziale..restando, tuttavia, a livelli più che alti.
Ava Gardner perfetta nella parte.

Vetta nel Noir.
Da lasciare a bocca aperta.
Struttura a Flashback, atmosfere torbide e inquietanti, attori (burt lancaster e Ava Gardner) splendidi.

Robert Siodmak si conferma uno dei maestri del cinema americano degli anni '40.