Durata: h 2.33 Nazionalità:
Gran Bretagna, USA2009 Genere: fantasy
Tratto dal libro "Harry Potter e il principe mezzosangue" di J. K. Rowling
Al cinema nel Luglio 2009
Trama del film Harry potter e il principe mezzosangue
Tornato a scuola per il suo penultimo anno, Harry Potter si trova a doversi preparare allo scontro con Lord Voldemort, il cui ritorno ha sconvolto il mondo magico. Ad aiutarlo, come sempre, ci sono i suoi fedelissimi amici, e naturalmente il preside di Hogwarts Albus Silente...
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Dopo otto mesi di post-produzione in più, e a distanza di due anni dal quinto capitolo (che ho rivalutato leggermente in negativo e che ora considero un film discreto, non il film eccellente che vidi nel 2007), finalmente arriva Harry Potter e il principe mezzosangue. E' il caso di dire PER FORTUNA, e che sollievo! Non solo risveglia una stagione ormai addormentata nel tepore estivo (ho visto pochi ottimi titoli al cinema, da gennaio scorso), ma dà anche una grande sferzata verso l'alto a una delle saghe più famose e remunerative di ogni tempo che mai come a questo punto aveva bisogno di conferme. Io ora, sinceramente, mi sento più tranquillo sapendo che sarà Yates cha dirigere gli ultimi due film (lo sta facendo in questo momento in effetti), e non vedo l'ora di vederli, davvero.
Qual era il mio (e credo di molti altri) timore principale per questo film? Che l'appena conosciuto neo-regista cinematografico David Yates non avrebbe saputo reggere un altro blockbuster e che non si sarebbe trovato all'altezza né del sesto capitolo della saga né degli ultimi due episodi. Per fortuna (ma le premesse c'erano, vedi la prima parte dell'Ordine della fenice), Yates impara dai suoi errori e migliora tanto da risultare completamente convincente. Se il quinto capitolo era dominato dai toni opprimenti, ma senza convincere pienamente, quest'ultimo riesce a bilanciare toni leggeri ad altri decisamente più cupi e drammatici, in cui scene anche brevi riescono ad essere decisamente esplicative (con alcune eccezioni). Il lavoro sulla sceneggiatura, nuovamente in mano a Kloves, è a parere mio ben riuscito. Come per ogni film di Harry Potter, è necessario fermarsi un minuto e ragionare su una cosa importante: i libri non sono i film, i film non sono i libri, e trasportare 600 pagine (in media) della Rowling su pellicola, seppur non corta, non è certo facile. Bisogna prendere una direzione e i tagli sono necessari. Bisogna saperli fare bene, però. Ne "Il calice di fuoco" Kloves non è che avesse fatto un gran lavoro, anzi: il film era una corsa contro il tempo, in cui la maggior parte delle scene era difficile da seguire per chi non conosceva la fonte cartacea. Ne "L'ordine della fenice" i tagli erano giusti, ma l'intento poco chiaro. In Harry Potter e il principe mezzosangue, gli inevitabili tagli sono stati coraggiosi, ben fatti e capaci di dare un senso netto al film. E' vero che del "principe mezzosangue" si parla poco, e 20 flashback su Voldemort avrebbero reso il film soporifero anche in mano a Peter Jackson. E' giusto che ne siano stati inclusi solo 3 (o meglio, 2 + 1), e trovo che la figura del principe risulti chiara anche se certamente avrebbe potuto essere messa più in luce. Ma la sceneggiatura verte su altre (due) cose e lo fa bene: l'amore a Hogwarts e le missioni parallele di due personaggi (Silente e Draco). Queste due strade credo che siano state ottimamente bilanciate dallo sceneggiatore e altrettanto ben girate dal regista che non le ha rese, salvo poche eccezioni, superficiali o inutili. Io anzi mi aspettavo una quantità maggiore di siparietti comici e scene pseudo-romantiche. Quelle che alla fine ho visto le ho trovate nel 90% dei casi riuscite e, diciamolo, necessarie. E' anche attraverso l'amore che i giovani protagonisti crescono, e nel film la cosa è evidente, un pelino forzata ma mai come nei film precedenti. E poi è bello ridere ogni tanto sullo sfondo di una situazione drammatica, senza mischiare le cose. La "missione oscura" di Draco invece è accettabile e chiara, ma forse si sarebbe potuto osare di più. Su quella di Silente con conseguente scoperta degli Horcrux, niente da dire. Parlando delle eccezioni è bene dire che vi sono alcune scene un po' affrettate, altre poco chiare a chi non ha alle spalle la conoscenza del libro. La cosa più importante è che ci si appassiona ai personaggi, nonostante su alcuni si sarebbe potuto fare un lavoro migliore (Piton/Snape su tutti, ma io non mi lamento). Il finale è diverso dal libro in una scena precisa, ma al cinema questo cambiamento funziona tanto che mi ha commosso. Bisogna però dire che si sarebbe potuto fare qualcosina di più anche qui, ma non mi lamento e di certo Yates non è il già citato Jackson che puntava sull'epico.
A salvare ciò che nella sceneggiatura non è reso alla perfezione, ci sono gli attori. Ora, dopo sei film, possiamo finalmente dire che tutti, giovani e adulti, SONO IN PARTE e offrono interpretazioni totalmente convincenti. In particolare brillano: Silente/Gambon, finalmente capace di trasmettere malinconia, forza d'animo, astuzia, fragilità, carisma ma anche dolcezza e amore paterno; Piton/Rickman, che nonostante le poche scene dà il massimo ed è viscido e austero quanto serve; Lumacorno/Broadbent, new entry e attore che più perfetto non si poteva, che regala un'interpreazione riuscita sotto tutti i punti di vista; Bellatrix/Bonham Carter pazza al punto giusto; IL TRIO, IN PARTE!!! Sono loro tre che più mi hanno sorpreso. Ron/Grint fa poco di più perché già prima era ottimo, ma qua limita le faccette e risulta privo del lato caricaturale che aveva nei film precedenti; Harry/Radcliffe è finalmente Harry al 100%, decisamente migliorato, più concentrato, meno goffo, più improvvisatore (il teatro gli è decisamente servito); Hermione/Watson si dimostra la perfetta amica saccente ora indebolita da un'infatuazione, più matura e meno costretta come attrice rispetto a come appariva nel film precedente. Anche Ginny/Wright, Draco/Felton e Luna/Lynch migliorano, e non di poco! La prima sopratutto, ha un paio di scene con Harry da brivido.
Arriviamo all'aspetto tecnico, e cioè a mio parere all'eccellenza del film. Le scenografie hanno abbandonato i colori sgargianti e i rimandi ai primi due film della serie, e gli interni di Hogwarts sono incantevoli così come gli esterni. Grande accuratezza nei particolari (sempre di interni), vedi le aule e alcune stanze piene di oggetti magici da far sbavare un fan. Gli effetti speciali devono ringraziare lo slittamento del film e sono sempre, a parte un po' nella scena iniziale del ponte, perfetti. L'effetto creato dai ricordi è magnifico, così come la scena finale fuori e dentro la grotta. La fotografia è la cosa migliore del film, punto. Vedere il sesto treno per Hogwarts sfrecciare in un panorama spettacolare per i suoi colori e la sua diversità è incantevole ed è sicuramente segno di una ventata d'ara fresca. Gli interni sono spesso freddi e cupi in linea col tono delle scene. Ottimo lavoro sui visi, molto valorizzati. Hogwarts vista dall'esterno, con la nebbia, la neve o il sole, è davvero magnifica. I costumi sono una garanzia dopo cinque film, sono ben disegnati nel dettaglio e sanno anche strappare alcune risate (la stravaganza di Luna in due casi!). La colonna sonora trasporta il pubblico con delicatezza ma decisione. Non ci sono tracce esagerate o esageratamente melense, e se c'è una ripresa del tema ormai leggenda di John Williams è davvero piccola; per il resto Hopper fa un lavoro eccezionale. Non vedo l'ora di riascoltarmela. Il montaggio è molto controllato nelle scene d'azione che sono perfettamente seguibili, e anche quando verso la fine in una scena è appositamente "frammentato", convince.
Insomma un film tecnicamente ineccepibile, il meglio interpretato della serie, con una regia solida e migliorata, con i suoi (pochi) buchi di sceneggiatura e incoerenze (ahimè il difetto della saga in generale che solo nell'episodio di Cuaron non si trova), ma che diverte, emoziona e non è un'overdose di scene comico-romantiche o d'azione e che dunque fa appiglio su un pubblico molto vasto.
Da non perdere (sicuramente per i fan del maghetto), vi divertirete e forse commuoverete e le due ore e mezza credo non le sentirete neanche un po'!
Harry Potter è e rimarrà sempre Harry Potter e niente è e sarà come essere immersi nel suo - è il caso di dirlo - magico mondo. Credo che, a saga finita, avrò perso una parte di me, perché dovrò tirarla fuori da solo, ogni tanto, con malinconia.