ragione e sentimento (1995)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Grande cast e buoni mezzi a disposizione per Ang Lee in questa riuscita trasposizione di un grande classico della Austen, prima di tutto è molto apprezzabile la curatissima messa in scena, con le splendide scenografie dell'Inghilterra di inizio ottocento, tra le belle ambientazioni bucoliche fatte di verdi prati, alberi rigogliosi, i tipici corsi d'acqua coi salici, ma risultano splendide anche le dimore, tra castelli, tenute e case più umili, in cui andranno ad abitare le protagoniste dopo la morte del padre che le getterà in una sorta di crisi economica, ed ovviamente gli splendidi costumi dell'epoca, il tutto fotografato splendidamente con toni caldi che si sposano bene alla sentita tematica del film, che trasporta subito lo spettatore, dopo una breve contestualizzazione, all'interno dei valzer sentimentali riguardanti le protagoniste, con una sceneggiatura che sfaccetta bene i due caratteri, quello di Elinor, che rispecchia molto l'archetipo della donna razionale, un po' rigida, che si trattiene molto nei rapporti anche a causa della rigida educazione dell'epoca e delle pressioni sociali subite quotidianamente, con un'attitudine tendenzialmente disillusa nei rapporti, come si vede nella gestione della relazione con Ferrars, gentiluomo con cui innesca un meccanismo amoroso che sembra eccessivamente travagliato per via di forze esterne, dalla stessa madre di lui che lo vorrebbe con una donna più facoltosa, a una personalità che anche per via della sua razionalità, la rende abbastanza distaccata ed arrendista, tutto il contrario è Marianne, che rispecchia la donna sognatrice, legata all'amore romanzato, l'eterna ragazzina con la testa fra le nuvole che rifiuta le convenzioni dell'epoca e vuole un amore autentico, estremamente emotiva, al punto da soffrire fisicamente per alcune grosse delusioni amorose.

Il film presenta una narrazione abbastanza dinamica che riserva diversi ribaltamenti di fronte, tra i vari scheletri nell'armadio di diversi personaggi, giocando anche con l'idealizzazione della persona appena conosciuta con cui vi è un'apparente affinità, che tuttavia sarà solo di facciata, il tutto mantenendo un buon livello di pathos emotivo, un forte coinvolgimento nelle sentite vicende sentimentali delle protagoniste, riuscendo anche ad emozionare grazie anche alle buone interpretazioni, dalle stesse sorelle interpretate da Emma Thompson e Kate Winslet, ai vari personaggi secondari, tra Alan Rickman e Hugh Grant col loro tipico carisma molto british.

Buon dramma sentimentale.

Film vecchio stampo dallo stile classico.

Che meraviglia! Amai il libro e ho amato il film. Trasposizione su pellicola eccellente, tra le migliori in assoluto, fedele al romanzo non senza una dose di personalità e giusta attualizzazione. In questo senso la Thompson scrive una sceneggiatura ottima, prendendosi le sue giuste libertà, ma senza eccesso, dove più si poteva, adattando ad una sensibilità più moderna l'impianto originale, rispettandolo e facendolo rivivere in una perfetta sintesi.
La regia e l'aspetto tecnico funzionano benissimo, scenografia e costumi curati e incantevoli. Nota di merito agli attori, calati ottimamente nella parte, tutti quanti, dalle strepitose due protagoniste (e cosa non fa la Thompson in quel pianto finale!), passando per un affascinante Rickman, uno Hugh Grant impacciato e goffo (adorabile!) come poche altre volte, fino ad andare ai ruoli minori, tutti ben caratterizzati..non posso non citare il mitico Hugh Grant: il dottor Gregory House era ancora lungi dall'essere creato, eppure il suo ritratto finito era già tutto qui, meraviglioso.

Nonostante gli ultimi decenni abbiano visto succedersi numerose trasposizioni televisive e cinematografiche dei maggiori classici della letteratura britannica, Sense & Sensibility di Ang Lee, risalente ad ormai vent'anni fa, resta indubbiamente una delle produzioni più riuscite, nonché in assoluto il migliore adattamento dell'omonimo romanzo di Jane Austen.
Sorretto da un ottimo copione, che valse ad Emma Thompson - scenggiatrice oltre che interprete principale - un meritato Oscar, il film è la perfetta dimostrazione di come un buon lavoro di riduzione di un testo letterario non solo non debba necessariamente comportarne lo stravolgimento, ma possa, talvolta, perfino mitigarne le debolezze, com'è appunto avvenuto in questo caso.
Diversamente dal soggetto originale - rispetto a cui Lee e la Thompson non temono di prendersi diverse libertà - la contrapposizione tra le sorelle Dashwood appare qui meno netta, traducendosi essenzialmente in una differenza caratteriale dove gli aspetti dominanti delle due protagoniste risultano più sfumati e privi degli estremi descritti nel romanzo.
È tuttavia alla scelta conclusiva di Ang Lee che va, per quanto mi riguarda, il maggior plauso: il trionfo assoluto della ragione sul sentimento, che la Austen faceva culminare nel matrimonio (propugnato dai familiari) di Marianne con un uomo "per cui ella non provava altro che un profondo rispetto ed una viva amicizia", lascia qui spazio ad una soluzione di gran lunga più soddisfacente, dove il pianto incontrollato di Elinor, e l'ormai acquisito buon senso di sua sorella, suggeriscono piuttosto una sintesi finalmente possibile tra razionalità ed emotività: una giusta via di mezzo dove tanto l'una quanto l'altra caratteristica divengono elementi necessari ed imprescindibili di ogni scelta umana equilibrata e responsabile.
Senza dubbio, gran parte dei meriti spetta anche all'ottimo cast, in cui si distinguono, oltre alla già citata e sempre brava Emma Thompson, una giovanissima Kate Winslet perfetta nella parte di Marianne, ed un inedito Alan Rickman che, nel ruolo del Colonnello Brandon, risulta forse l'unica figura maschile realmente degna di nota. Alquanto superfluo, tanto nel personaggio quanto nell'interpretazione, è invece Hugh Grant, a cui i panni del gentiluomo del XIX secolo si addicono decisamente poco.
A dispetto dell'occasionale lentezza, peraltro pienamente coerente col testo da cui è tratto, il film si lascia seguire piacevolmente, alternando con naturalezza scene apertamente umoristiche (vedasi la reazione della giovane Mrs Dashwood alla confessione di Lucy Steele), a momenti drammatici, e riesce inoltre, pur senza pregiarsi di una rigorosa fedeltà al romanzo, a rievocarne mirabilmente vicende ed atmosfere, aiutato in questo da una fotografia suggestiva e da una meticolosa cura per ambientazioni e dettagli.

Trasposizione cinematografica di una delle maggiori vette letterarie della corrente romantica, SENSE AND SENSIBILITY ripropone un'epoca Britannica ben definita e raffigurante il corrispettivo ceto aristocratico, attraverso una glorificazione Hollywoodiana, donante bellezza visiva e tecnica a questo film a sfondo rosa, la cui classica ed accademica natura trasmettono calorosa convenzionalità.
La bravura di Ang Lee, sbocciata ufficialmente proprio in tale occasione, permette di portare al massimo dell'eleganza e della gradevolezza la drammaticità romantica dell'opera originale, colma di sentimentalismi anacronistici, di carattere semplicistico e grossolana esposizione, tuttavia ben narrati da uno sfavillante comparto tecnico e scenografico che, fotografia e costumi specialmente, trasportano temporalmente e sensorialmente lo spettatore.
La psicologia femminile, sul quale scorre la pellicola, di delicata filantropia e di finezza emotiva, spreme concetti e inarca situazioni fino a trasformare la quantità melensa del film in materia grezza e a tratti stucchevole, senza esaltare troppo i tratti maggiormente caratteristici e trasformando il tutto in un meraviglioso e commerciale quadro d'epoca.

Di solito non apprezzo questo genere di film sentimentali, soprattutto quando durano cosi a lungo, ma in questo caso la brillante sceneggiatura della Thompson mi ha tenuto sveglio per quasi tutta la durata divertendomi in alcuni frangenti.
Certo non è un film che rivedrei...

Bello, noioso a volte, ma comunque bello!!Brave soprattutto la Thompson ("la Ragione" del titolo), la Winslet ("il Sentimento" del titolo) e Alan Rickman, che io conoscevo solo come Piton di Harry Potter, e che ha dato grande prova di versatilità. Hugh Grant mi è sembrato poco intenso.

Gran bel film con un'ottimo cast, in cui spiccano le due sorelle Thompson/Winslet. La storia è ben raccontata e dal coinvolgimento crescente a mano a mano che passa il tempo. Da vedere assolutamente!

Una piccola perla del cinema. Mi sono piaciute molto Winslet e Thompson nella parte delle due sorelle. Il vecchio Ang dimostra di saperci fare con i sentimenti. Ha vinto anche un'oscar.

Ottima trasposizione del libro della Austen, molto fedele. Notevole Emma Thompson.

a me è piaciuto molto. come film lo reputo anche migliore a orgoglio e pregiudizio (il film con keira kinghtley ad esempio) per l'intensità dei sentimenti che vengono espressi, si pensi ad esempio il pianto alla fine del film che solo una straordinaria Emma Thompson poteva fare bene. E Hugh Grant era così buffo in questo film, come si fa a non amarlo? Forse questo film è venuto proprio bene grazie alla straordinaria interpretazione del cast altrimenti sarebbe stato un film "anonimo".

Bel film di Ang Lee molto romantico e ben strutturato, con 2 protagoniste niente male.

Ottimo, ottimo. Un film la cui meraviglia sta nel contemplare gli attori. La trasposizione del romanzo è buonissima e i paesaggi e gli ambienti perfetti. Può non piacere a chi non ama il genere, ma nel suo è sicuramente tra i migliori che ho visto.

Interpretazioni e storia eccezionali.

Un bel film, rivisto oggi al digitale terrestre (miracolo: qualcosa di decente una volta ogni tanto).
Due ritratti di donna eccezionali, entrambi affascinanti e di grande impatto.
Due mondi che convivono e si scontrano: uno misurato ed introverso, l'altro estroverso e diretto. Emma Thompson e Kate Winslet disegnano alla perfezione i loro ruoli, circondate da ottimi attori e caratteristi come Hugh Grant, Alan Rickman e Gregory House... ehm.. scusate, Hugh Laurie.
Val la pena vederlo: la mano di Ang Lee serve a non rendere la pellicola troppo lenta, anche se talvolta certe scene sembrano susseguirsi troppo velocemente, come l'incredibile catena di eventi sfortunati sulle due protagoniste. Bellissimi panorami dell'Inghilterra che fu ed ambientazione cittadina straordinaria.

SPOILER

molto bello, storia interessante..

Ang Lee per un film di produzione statunitense a portare sullo schermo il romanzo di Jane Austen "Sense and Sensibity" ambientato nel mondo britannico. Non credo sia stata una passeggiata.
Il film è riuscito a trasmettere la freschezza di quei tempi caratterizzati dai costumi e dalle buone maniere della classe dominante nell'Inghilterra del tempo. Un cast pomposo di cui è impossibile non lodare quella faccina disperata (senza dire altro) da bambino che ci regala Hugh Grant, forse il suo miglior ruolo; anche Winslet mostra bene il suo talento giovanile. Bella fotografia.

Alla base c'è un pezzo di storia della letteratura, ossia l'omonimo romanzo di Austen, anche se comuqnue Lee riesce sempre a mostrarsi molto maturo e capace dietro la mdp, riuscendo ad imprimere un suo stile, una sua impronta.

Molto indicato il cast, con personaggi ed attori che interpretano ruoli anche abbastanza differenti rispetto a quelli che son in genere chimati a coprire (vedere primo fra tutti Grant nel ruolo scemotto/timido o un Rickman, sempre bravisismo, qui più calmo del solito); presente anche il dottor House Hugh Laurie mi pare.

Lieto fine edificante per tutti, ma ogni tanto ci stà pure bene.

Ottime anche le due protagoniste donna (ossia Winslet e Thompson).

Un più che buono dramma classico con risvolti piacevoli e felici.

Un film molto elegante nello stile e nelle scelte, veramente notevole.

l'ho visto piu' di una volta eppure non mi stanca mai! Ci sono un paio di scene nelle quali non riesco proprio a trattenermi dal piangere! devo dire che Emma Thomson è un'attrice veramente fenomenale... talmente brava che se fossi una sua amica nella vita reale ci penserei due volte prima di prenderla sul serio perchè a parer mio non farebbe fatica ad ingannarmi con la sua bravura nel simulare emozioni! da vederla ed apprezzarla anche in "love actually" bravissimissima! certo è che non lo consiglio soprattutto a uomini o donne che non amano le storie d'amore un po' smielate. Per le amanti del genere invece non perdetevelo! se non fosse per la thompson probabilmente il mio voto sarebbe un 7 e mezzo ma grazie a lei la qualità della visione è nettamente superiore.

Il film è molto ben confezionato (costumi scenografie fotografia..) ma temo che il regista, forse per via di una differente cultura, non sia riuscito a trasmettere correttamente il messaggio della Austen. Male tratteggiata soprattutto la storia tra la Winslet e il suo cavaliere.

Splendido film di Ang lLee sulla società inglese dell'800 vista nelle sue gerarchie e relazioni sociali: luminose le due sorelle tratteggiate cosi diverse nella loro psicologia interpretate da due attrici paurose (la Thompson la adoro).
In genere non mi piacciono i film romantici ma se sono raffinati come questo faccio volentieri una eccezione. Potrebbe sembrare un film di Ivory.

Un bravo regista realizza un piccolo gioiello ed ecco che i votacci fioccano.
La psicologia dei personaggi è analizzata con cura meticolosa, con riguardo ad ogni minimo dettaglio, e la ricostruzione di ambienti e situazioni è magnifica. Rapporti sociali difficili si intrecciano con sentimenti autentici, sino al finale edificante che però è frutto di lunga e approfondita riflessione. Delicatissima e coinvolgente la caratterizzazione delle figure femminili, combattute tra obblighi sociali e impulsi affettivi. Ma anche i personaggi maschili, nel loro riserbo e pudore, contribuiscono a rendere il film molto interessante, intrigante e soprattutto mai banale.
Ma insomma, che vi aspettavate?

voi non capite niente di cinema!

Tratto da un romanzo di Jane Austen, tra l'altro molto meno giocoso di Orgoglio e pregiudizio, questo film è stato molto poco valorizzato, eppure dietro vi fu un certo lavoro.
A cominciare dalla scelta del regista, Ang Lee, un orientale che si mette a girare un film targato "Britain" su tutti i fronti, proprio per evitare l'eccesso di provincialismo che avrebbe avuto un regista inglese come gli attori.
La sceneggiatura, premiata con l'Oscar a Emma Thompson, ha visto ben 5 anni prima di essere terminata, forse per un eccesso di timore reverenziale dell'attrice nei confronti di un mostro sacro della letteratura inglese.
La scelta degli attori, da abbinare ai personaggi del romanzo, che ha dovuto per forza di cose selezionare soggetti che più British non si poteva.
In generale è un film gradevole, con un pathos voluto dall'autrice in origine e che è necessario, dato che su di esso ruota tutta la storia, altrimenti abbastanza flebile.
Emma Thompson è una delle mie favorite attrici, per cui non posso che essere davvero compiaciuto della sua interpretazione, soprattutto nella liberatoria scena del pianto, al termine del film....
Carino pensare che dopo il film, la Thompson e l'attore Greg Wise (Willoughby) hanno avuto una relazione con bimbo....

nn mi è piaciuto particolarmente ed è piuttosto lento ma gli attori sono bravi