lake mungo (2008)

Stile e idea ci possono anche stare ma non mi ha preso.

Verboso e prolisso, racconta una storia neanche particolarmente interessante. Non e' infatti la sceneggiatura quello che vorrebbe essere il punto forte di questo film: si tratta di quanto di piu' gia' visto si possa immaginare. Il punto di forza dovrebbe essere il modo in cui e' narrata. Se per la prima mezz'ora lo schema delle interviste che ricostruiscono la storia poteva intrattenere e anche affascinare, presto il meccanismo si inceppa, perde olio e inizia a stancare, stufare, irritare. Alla lunga si trasforma in una noia mortale - tante, troppe parole e letteralmente nessuna azione, se non attraverso i flashback scaturiti dai ricordi degli intervistati. A sentire le premesse iniziali, sembrava che a questa famiglia Palmer dovesse essere accaduto chissa' che cosa nel tempo, invece poi si scopre che si tratta di una storia ordinarissima di (pseudo)fantasmi come milioni altre. Non ci vedo francamente l'interesse. La scrittura poi e' talmente verbosa che ci vengono ripetute e chiarite cose a cui uno spettatore anche di medio-bassa intelligenza puo' capire da solo - non c'e' bisogno di spiegare letteralmente qualsiasi cosa a parole. E gli eventi raccontati... boh sono come un listone di cose, scollegate fra loro, tanto per allungare il brodo e arrivare a un'ora e mezza che sembrano tre.

Un mockumentary horror davvero ben realizzato. La serie di interviste, l'atmosfera, il sound design, le location, le immagini sgranate delle riprese delle telecamere che restituiscono quel bel tocco "vintage", sono tutti aspetti ben curati.
L'estrema lentezza, tipica di questo genere di realizzazioni, alla lunga può stancare, specie se non si è abituati, ma io non lo vedrei come un difetto.
Se proprio dovessi trovare qualcosa che non mi ha convinto, menzionerei in parte la prova attoriale e il nullo coinvolgimento emotivo dei familiari della ragazza deceduta.
Comunque si tratta di una pellicola discreta, ma che consiglierei solo a tutti coloro i quali apprezzano lo stile del falso documentario.

La cosa che mi ha fregato di Lake Mungo è stata la foto della scena madre, trovata mentre cercavo notizie sul film. Ho ricollegato tutto, mi ha dimezzato l'effetto sorpresa e lì per lì non ho apprezzato fino in fondo. Poi ripensandoci a distanza di giorni devo dire che è una roba ben costruita, a cui non serve lo sbalzo di volume o i soliti clichè per spaventare, ha un'atmosfera marcia fino al midollo percepibile fin dalle prime scene e, il personaggio della protagonista, è un atto d'amore sincero a Laura Palmer e al capolavoro di Lynch. Piaciuto molto

Forse il mokumentario più realistico di sempre, stante il fatto che praticamente non ci sono quasi per niente le classiche scene riprese dal vivo bensì una serie di interviste di impressionante veridicità. Il film sembra partire come la classica storiella di fantasmi ed invece ne viene fuori una vicenda molto articolata dove quasi subito si scopre che le cose non sono come sembrano (mi riferisco ad i trucchi del fratello)...oppure si? Il regista ci tiene sempre in bilico tra realtà ed immaginazione come se in ogni scena si tenesse un piede nel mondo dei vivi e l'altro in quello dei morti; il possibile horror lascia il posto prima al giallo di una scoperta inaspettata svelando inquietanti retroscena anche sul vicinato e poi al dramma di una famiglia che in realtà conosceva la propria figlia meno di quello che credeva facendo emergere i sensi di colpa della madre. Si inserisce anche il personaggio del sensitivo: autentico o ciarlatano? Affidabile o meno? Un susseguirsi di colpi di scena approfonditi dalle agghiaccianti immagini della presenza di Alice...sono vere...sono false? Quando si pensa di aver trovato il bandolo della matassa ecco che subentra un capovolgimento di fronte che ribalta tutto quello che abbiamo visto fin'ora e che non ci lascia in pace nemmeno nei titoli di coda, dando l'impressione che questo film non finisca mai...che l'orrore, il dolore e l'angoscia non abbiano mai fine. Ultimamente il cinema australiano ci stà regalando delle autentiche perle da non perdere, come questa.

Una noia proprio terrificante. L'ho guardato per curiosita' visto qualche giudizio positivo ma l'ho detestato.

Non amo in generale lo stile mokumentary, ma devo dire che questo Lake Mungo è davvero un gran bel film. La ricostruzione documentaristica è impeccabile, montaggio davvero ottimo, riesce a tenere la tensione costante. Molto credibili le interpretazioni, l'ho trovato un film curatissimo. Riesce ad esprimere la disperata tensione di trovare un significato per una drammatica perdita, con cotinui colpi di scena e rivelazioni. Lo consiglio vivamente.

Lake Mungo è uno dei migliori mockumentary che abbia mai visto. Lo spunto in fondo è molte semplice e non è altro che la classica storia di fantasmi, ma la ricostruzione è molto credibile e non pecca certo di implausibilità. Gioca molto con lo spettatore trascinandoti all'interno di questo resoconto nei suoi aspetti più inquietanti, per poi smontarlo ed avere successivamente una accellerazione quasi inaspettata. Senza dubbio ha la capacità di sorprendere e lo fa nella maniera più naturale, nascondendo molto bene l'artificiosità di questo genere. Da vedere se si ha l'occasione, ne vale la pena.

Non molto da dire su questo mockumentary che si presenta come falso ma vero e proprio documentario in stile diciamo horror che parla di fantasmi. In questo caso di una sedicenne che muore affogata misteriosamente. Cognome della famiglia in questione "Palmer" chiara citazione a Twin Peaks.
Alcune riprese sono d'effetto, il pregio di Lake Mungo è che in grado di suscitare una certa inquietitudine durante un pò tutta la visione.
Il difetto è che di una lentezza devastante...certo giustificata per far funzionare al meglio il prodotto...però ciò non toglie che la noia si faccia sentire e parecchia anche...la storia pure non è che poi incuriosisca così tanto...
Prove attoriali vabè niente di chè, inutile spenderci parole, sono semplici interviste, e nei video amatoriali non si capisce quasi niente per quanto la qualità dei video siano scadenti in funzione sempre per quello che vuole essere questo mockumentary. Non male le musiche, giuste a creare quest'atmosfera di mistero e una piccola dose di suspense.
Per chi non l'ha mai visto lo consiglio solamente agli amanti del genere e di guardarlo di notte quando si è da soli in casa...credo che solo così possa rendere al meglio.

Forse l'ho recuperato un pò tardi e di conseguenza non sono riuscito ad inquadrarlo come avrei dovuto a causa delle decine di film che ho visto così fino ad oggi, ma questo Mockumentary non mi è dispiaciuto.
Di bello c'è che non si tratta di uno di quei lavori che mostra scene esplicite di fantasmi o spettri, ma è concepito come un film documentario che narra la triste vicenda della scomparsa di Alice Palmer, ragazza adolescente australiana ritrovata deceduta nelle rive del lago Mungo, ultimo luogo dove si era recata.
Da questo avvenimento partono una serie di interviste ai genitori, al fratello e ai vari conoscenti della ragazza, fino ad arrivare al coinvolgimento di un sensitivo.
Nonostante tutti questi elementi il film è strutturato con un criterio piuttosto realistico, simulando un vero e proprio reportage di quello che successe dopo la morte della ragazza, innescando tutta una serie di racconti e aneddoti grotteschi raccontati in modo più o meno verosimile.
Probabilmente la durata è un pò eccessiva per come è strutturata la pellicola, dopo un oretta si comincia a sentire la stanchezza, però si tratta di un prodotto abbastanza interessante.....se piace il genere uno sguardo lo si può dare....

Non si merita un voto basso questo film. Un punto in più per essere rimasto ancorato ad una linea di pensiero e forma, senza mai esagerare o diventare ridicolo. Meglio dei suoi "fratelli" ben più famosi e pubblicizzati. Si vede la voglia di realizzare qualcosa di indipendente, che mira più alla trama che alle solite scene già viste e riviste...Detto questo uno dei pochi "mockumentary" veri , che merita di essere visto a parer mio. Efficace.

Questo mockuhorror mi è stato consigliato dall'utente Spera per la sua realizzazione realistica.
Ed effettivamente a livello visivo è un prodotto che appare plausibile e che quindi riesce a trasmettere una discreta inquietudine.
Purtroppo è piuttosto lento e riserva qualche momento agghiacciante solamente nell'ultima mezzora, sinceramente la cosa che mi ha più fatto effetto sono state le fotografie finali durante i titoli di coda accompagnate da da una colonna sonora da brividi.
Per il resto ci sono un pò troppe interviste confuse e con attori appena sufficienti, non vi è una gran linearità nella sceneggiatura e nemmeno se fosse un vero documentario si potrebbe dire che regia e montaggio abbiano fatto un gran lavoro.
Comunque non si può negare che nel complesso il prodotto non sia intrigante e qualche brivido riesce a trasmetterlo se lo si guarda con lo spirito giusto.
Un film che cita apertamente "Twin Peaks" e che si piazza nel limbo tra il thriller e l'esoterico con una di quelle storie di cui a volte si sente parlare anche nella realtà e che lasciano perplessi.
Non l'ho trovato ne irresistibile ma nemmeno pessimo, una sbirciata la merita così come la sufficienza.

premetto che il mokumentary non e' il mio sottogenere che preferisco,e qui purtroppo mi sono annoiato parecchio,un po piatto e soprattutto senza tensione

Carino questo film. Un mokumentary ben fatto,con tanto di interviste, molto inquietante.....alcune scene sono davvero agghiaccianti. Per me da vedere.

E' un mockumentary fatto talmente bene che per tutta la durata hai seri dubbi se sia vero o meno, e sarai costretto a verificare su google la sua autenticità, nonostante si possa capire subito che la ragazza morta sia un chiaro omaggio a Twin Peaks. Chi vuole un ritmo da film stia alla larga, Joel Anderson ha creato un vero e proprio documentario che si muove lentamente con interviste, fotografie e filmati di repertorio. Sarà noioso, non ci sarà un momento frenetico, non ci saranno urla o i forti rumori del dolby, si è puntato tutto su un altro tipo di paura, quella che può rimanere o arrivare anche una volta finita la visione. Non bestemmierò quando affermo che un preciso momento di Lake Mungo (che non serve neanche specificare) sia tra i più inquietanti della storia del genere, da proibirne la visione se lo state vedendo da soli di notte. Non so se meriti o meno il voto che gli ho dato, so però che mai come in altri casi questo sia un film in cui lo spettatore dovrebbe rispettare le sante regole dell'horror: da solo, di notte e con completa voglia di coinvolgimento. Dovete immergervi nella vicenda senza distrazioni e con piena fiducia in quello che vedete, è finto ma fate che sia vero. Così, non precisamente come l'ho visto io, sono sicuro che il suo valore aumenterebbe notevolmente.
Potrei rivederlo in queste circostanze, ce l'ho disponibile e dura poco, ma ammetto che ora come ora non ne ho il coraggio.

I documentari di Discovery sui fantasmi dovrebbero togliersi dai piedi e lasciar spazio a Lake Mungo.

Se siete appassionati dei vari documentari (inconcludenti) sui fantasmi/mostri/alieni che trasmettono sui canali dal 400 di Sky, guardate questo "film".
Un'esperienza indimenticabile, costruita talmente bene da disturbare, creare ansia e tristezza come poche volte è successo vedendo un film.
Fatevi trascinare dalla storia e dai fatti raccontati senza opporre resistenza...
Vedere per credere, consigliatissimo!

Un anno prima di Paranormal activity (film comunque solo sufficiente) ecco un mockumentary di buon livello che pesca a piene mani da Lynch (sia nei nomi dei protaognisti sia in certi modi di girare), Blair Witch, e più o meno quasi tutti i film prodotti riguardo il filone finto-documentaristico appena richiamato.

Qualche brivido lo da, tiene incollati allo schermo per tutti gli 83 minuti che dura, è ben diretto ed interpretato (seppur gli attori intervistati e i video amatoriali usino stili ormai patetici, con le solite lacrimose commozioni riguardo ai primi e disturbi audiovisivi rispetto ai secondi - siam negli anni 2000 oramai, usate camere non dico da 10.000 euro, però perlomeno accettabili!!!! - ) ma gira troppo attorno ai fatti, ribadendoli e/o contraddicendoli, non venendosene a capo di niente sino a giungere ad un finale a dir poco ambiguo e criptico.

Se qualcuno è comunque disposto a chiarirmi il finale è ben accetto, risponda pure al commento.

Insomma, lo stile, l'atmosfera e la storia ci sono (splendidi i paesaggi, avvolgenti i suoni, paurose certe apparizioni dei fantasmi) ma il modo di raccontare è confuso, frammentario, inconcludente, con dialoghi a volte ripetitivi e monchi.

Un buon esponente del suo genere che poteva aspirare a divenire molto di più.

SPOILER

Dimenticate i pericolosi fantasmi di "Esp" o le aggressive presenze di "Paranormal Activity":Joel Anderson realizza un film che pur potendosi affiancare alla tanto famigerata ondata di mockumentary horror usciti negli ultimi anni ne prende le distanze con intelligenza.
"Lake Mungo" è un film piacevolmente stratificato dall'andatura equilibrata e magnetica,tutto inizia con la morte di una sedicenne annegata durante una gita con la famiglia e continua prospettando una verità che cambia di continuo,infrangendo convinzioni tramite automatismi intersecati con ammirevole disinvoltura.
Anderson guarda a Lynch sin dal nome scelto per la sfortunata ragazza,per poi dislocare la boschiva Twin Peaks nella brulla terra australiana collocando l'angosciosa parte finale nello scenario quasi marziano di Lake Mungo.
Non vi è però traccia di cervellotici squarci onirici o ghirigori narrativi,lo sguardo è puntato sui segreti di una cittadina di provincia,sulla vita di un'adolescente con qualcosa da nascondere e probabilmente frutto di un grande malessere.L'oscurità che trasuda non è solo quella dei presunti fenomeni paranormali,ma anche quella,ben più concreta,di un turbamento incompreso.
Anderson non cerca lo spavento facile,ugualmente riesce ad infondere una tensione veemente costruendo un puzzle fatto di sensazioni ed eventi congiunti.Tratta l'elaborazione del lutto mediante un iter naturalmente penoso esposto con interviste,filmati e foto che sviano in continuazione la realtà dei fatti.Le certezze vengono smontate con consapevolezza a più riprese, disseminando la trama di piccoli indizi francamente impossibili da cogliersi senza l'ausilio dei chiarimenti del caso.
Il film è molto statico ma interessantissimo anche per lo stile costruttivo adottato,si avvale inoltre di buoni attori e di un'ambiguità che ,padre a parte, sembra coinvolgere tutti protagonisti.
Da non perdere i titoli di coda dove l'ennesimo dubbio (o certezza)viene insinuato.

Per certi versi può sembrare molto interessante, ma a fine visione sono rimasto abbastanza insoddisfatto. Per me rimane un ottimo lavoro d'atmosfera dal clima ipnotico e angosciante, ma in certi passaggi lo sviluppo è piuttosto stiracchiato e ripetitivo. Anche le ultime spiegazioni sono un po' impacciate e non sono riuscite a soddisfarmi in pieno riguardo questo alone misterioso.

Sicuramente il miglior Mockumentary che abbia visto finora, girato veramente bene, con una storia davvero intrigante e a tratti spaventosa, un paio di scene di spaventi puri e un finale molto bello. da vedere.

Davvero un bel film, uno degli horror più belli e più spaventosi che ho visto ultimamente...

Qualche spunto interessante ce l'ha, ma l'ho trovato estremamente noioso.

Credevo di trovarmi di fronte ad un clone di PARANORMAL ACTIVITY, invece questo LAKE MUNGO si è rivelata un'opera di tutt'altro genere, benché appartenente alla stessa sotto-categoria. L'impostazione è molto documentaristica, cosa che penalizza inevitabilmente il coinvolgimento e il ritmo della pellicola; i momenti di tensione sono veramente pochi, anche se ben costruiti. Qui, al contrario del film sopracitato, si è spettatori di una sequela di eventi che cambiano dall'inizio alla fine ribaltando la storia, dividendola principalmente in tre parti ben distinte: ghost story, quella di mezzo che non saprei come definire, dove alcuni nodi vengono al pettine ma vengono scoperti altri fatti che invertono la direzione della storia, e la terza, più drammatica, che fa conoscere un po' la ragazza (il fantasma in questione)quand'era in vita.
Il finale mi ha lasciato un po' di amaro in bocca, in quanto piuttosto banalotto, anche se io stesso non sarei riuscito a trovare uno visti i ribaltamenti della storia che tutto sommato rendono la pellicola meritevole di una visione.

Buona scoperta questo "Lake mungo", un finto documentario narrante le vicende della sfortunata Laura...emh volevo dire Alice Palmer, ragazza dalla vita non troppo equilibrata e destinata ad una fine sospetta come la sua illustre collega Lynchiana.
Giocando molto su presenze e misteriose apparizioni in puro stile "Paranormal Activity", il film ha il pregio di convincere lo spettatore che la vicenda si possa davvero intendere come realmente accaduta, attraverso testimonianze, fotografie e filmati ben congegnati.
Purtroppo però l'eccesiva lentezza lo penalizza troppo e in alcuni casi si sbadiglia allegramente.

Accettabile mockumentary questo Lake Mungo, ma come è già stato detto, i momenti di vera tensione sono pochi anche se fatti molto bene.
Interpretazioni non valutabili visto che non hanno richiesto nessuno sforzo agli attori, mentre ho trovato davvero buona le regia, anche se alcune scene sono un pò troppo lente.

Mockumentary parecchio documentary.
Quindi è molto interessante, ma poco coinvolgente.
Non mancano momenti inquietanti ma sono pochi.
Il "film" è senz' altro bello e realizzato benissimo, ma qualche emozione in più ci voleva.

Una sorta di film-documentario (o meglio una sorta di mockumentary) abbastanza interessante. La storia è quella di una ragazza di nome Alice Palmer (richiamo evidente e palese alla serie Twin Peaks) che un giorno annega nuotando in un lago in circostanze misteriose. Dopo la sua morte la sua famiglia inizia a sentire delle presenze inquietanti nella loro abitazione e da quì si sviluppa tutta la vicenda che vedrà coinvolto anche un sensitivo di nome Ray Kemeny il quale aiuterà la famiglia Palmer nel tentativo di dare una spiegazione a quei fenomeni. Gli stessi famigliari scopriranno in seguito un segreto della figlia che teneva nascosto e del quale non avrebbero mai immaginato e vengono infine a capo di un misterioso ed inquietante avvenimento che vede protagonista Alice a Lake Mungo durante una gita con delle amiche poco prima della sua morte.

Come giudizio finale posso ribadire l'idea di base interessante..anche se francamente si poteva fare di più..di fatto il film è abbastanza lento e di situazioni particolarmente paurose non ve ne sono visto che la maggior parte delle scene riguardano le interviste ai famigliari o agli amici di Alice..tuttavia la tensione in alcuni "footage" si fa sentire grazie a filmati o foto abbastanza inquietanti che fanno sicuramente il loro effetto. Complessivamente più che sufficiente..ma l'idea poteva essere sfruttata meglio a mio giudizio.