ombre malesi (1940)

Noir classico di quegli anni, non tra i migliori forse ma ancora oggi godibilissimo e affascinante sia per l'intrigo ma anche e soprattutto per il fascino magnetico di Bette Davis. La trama è ben architettata anche se l'ambientazione malese non è tra le mie preferite. Titolo italiano ad effetto come quasi sempre per i film di quegli anni, anche se il laconico e asciutto titolo originale rende più l'idea.

Un film ben architettato; nonostante la presenza straordinaria di Bette Davis però non mi ha lasciato molto, l'ho trovato poco coinvolgente.

Ottimo film di transizione tra melodramma e noir, con una Bette Davis stratosferica ed un'atmosfera torbida e senza scampo. Unico neo far interpretare l'indigena Mrs. Hammond a un'attrice occidentale truccata in modo caricaturale: scelta incomprensibile che ammazza il pathos, tanto più che tutti gli altri indigeni sono effettivamente interpretati da attori orientali.

Periodo d'oro per Wyler e la Davis che sfornano un capolavoro dopo l'altro. In questo noir/melodramma la protagonista cerca di sfuggire alla giustizia con ogni metodo in suo possesso lecito e meno lecito.
Ottima la prova dell'avvocato che lotta magistralmente tra il suo senso del dovere e gli "ordini" della sua assistita.
Della Davis inutile parlarne, superba come sempre.
Intenso e avvincente.

Ottimo noir esotico di Wyler, con protagonista una memorabile Bette Davis.

Grandissimo melodramma di Wyler che in un certo senso anticipa quel genere noir che la farà da padrone nella seconda metà di quel decennio. L'anima in chiaroscuro della protagonista, combattuta tra la sicurezza domestica e la passione pura, in cui il peso determinante della lettera sarà decisivo nella sua definizione. Una regia perfetta come perfetta è la fotografia, riflesso di personaggi divisi da sentimenti contrastanti in un contesto esotico dall'atmosfera inquietante. Perfetti tutti gli attori, bellissime alcune sequenze come il confronto tra la Davies e la Sondegaard. Uno scontro di sguardi affilati come lame a cui non servono parole. Peccato che il Codice Hays ci abbia messo il suo zampino nel finale.

Noir classico, molto lineare, che parte subito col botto, entrando efficacemente nel vivo della vicenda, che forse si sfilaccia e trascina un po' troppo fino ad un bel finale, esteticamente d'impatto.

Mi ha colpito moltissimo l'atmosfera, resa avvolgente, torbida e fascinosissima soprattutto grazie ad una fotografia magnifica, un vero gioco di luci ed ombre a grandissimo effetto.

Regale Bette Davis, qui forse ai suoi massimi livelli, un'eleganza, una potenza e un carisma da regina incontrastata: il film é lei.

I noir di quegli anni hanno qualcosa di magico e affascinante, sarà la scenografia, o l'atmosfera che riesce a donare il regista in questo caso, non riesco a stabilirlo di preciso, ma questo film è davvero stupendo e coinvolgente. Bette Davis strepitosa

bel giallo vecchio stampo e di svolgimento atipico. tanti anni alle spalle, ma si difende egregiamente.

Straordinario noir senza tempo firmato Wyler. E' incredibile come, già dalle prime inquadrature, si percepisca un'atmosfera intensa, cupa e misteriosa. Sceneggiatura e ritmo perfetti, per non parlare del cast in cui una pazzesca Bette Davis sovrasta la concorrenza e da vita a un altro grande personaggio. Dolore, spavento, rassegnazione, qui è in grado di manifestare ognuno di questi stati d'animo semplicemente con uno sguardo. Da lasciare senza parole!

Breve ed intenso dramma dalle venature thriller, frutto dell'ottima fotografia di Tony Gaudio. La prima parte è folgorante ( con l'imperdibile scena dell'omicidio e quella del suo resoconto, di una perfezione tecnica veramente incredibile ), la seconda vivacchia di luce riflessa, pur mantenendosi su livelli accettabili. Grandiosa Bette Davis, a mani basse una delle migliori attrici di sempre.

Meraviglioso noir diretto magistralmente da Wyler con un cast di attori fenomenali tra cui una Bette Davis da tramandare ai posteri.
Regia perfetta, fotografia eccezionale, ottimo soggetto e solida sceneggiatura, un mix che sa creare momenti di suspense unica.

Meritevole di grandi elogi l'interpretazione di Bette Davis che si impossessa della scena attirando su di sè gli sguardi attenti degli spettatori, impegnati a lasciarsi coinvolgere dalle atmosfere noir di questo classico senza tempo, dove i sentimenti più intensi si rincorrono per tutto il tempo senza lasciare fiato.

Come sempre la performance di Bette Davis vale tutto il film. Molto più bella la prima parte che la seconda, un po' deludente. Comunque da vedere.

Meraviglioso adattamento del romanzo breve di Maughan "The letter", e una delle più travolgenti e appassionate interpretazioni della grandissima Bette Davis. Wyler dirige con maestria e accentua l'atmosfera sinistra del romanzo, e gli interpreti maschili non sono da meno, soprattutto H. Marshall. Indimenticabile.

Non solo un classico noir d'epoca ma un dramma universale e sempre attuale come l'adultero descritto in maniera superba da una regia ineccepibile e da un cast notevole... che bello rivedere periodicamente questo tipo di cinema

Capolavoro noir pieno di passioni e atmosfera, con una regia fantastica e una Bette Davis oltre misura: una delle più grandi attrici di tutti i tempi! Il suo sguardo davanti alla Sondergaard che deve restituirle la lettera è impagabile!

Uno dei noir più affascinanti di sempre, un melodramma morboso e raffinato allo stesso tempo, perfetto nel ritratto dei personaggi e nella cura dei particolari. Il film nonostante sia quasi interamente girato in interni mantiene intatta quella sensualità conferitagli dall’esotismo della Malesia, grazie ad una fotografia eccellente e ad una straordinaria Bette Davis.

Davvero un gran bel film "Ombre Malesi", noir d'epoca che non risente minimamente del peso degli anni.
L'atmosfera è esotica e misteriosa, la suspense è al punto giusto e gli attori sono in parte. Su Bette Davis ogni commento sarebbe superfluo.
Forse la trama si svela troppo velocemente, almeno per lo spettatore di oggi, abituato ormai a cogliere subito i segnali di ogni tipo di intrigo.
Comunque rimane un ottimo film.

Classico noir semi-borghese avente le note caratteristiche del modulo intergenere ( compimento del misfatto, periodo dialogico, introspezione e scioglimento), con, in più, una maggior gamma di temi sfiorati e toccati in modo liscio, quali, ad esempio, la deontologia e, quindi, crisi di coscienza e moralità di un avvocato controbilanciato dal sollevamento della verità e dal peso incombente del falso che spezza perentoriamente l'altalena emotiva, e, di conseguenza, il profondo complesso di colpa sentito sia dal primo sia, in special modo, dalla donna assassina, dissimulatrice dei propri pensieri, ma sinceramente pentita e contrita al termine della voragine buia ed ombrosa che avvolge l'atmosfera circostante in un turbinio di immagini e sensazioni dal contenuto altamente fatiscente.Da vedere.

capolavoro del genere noir, fotografia enorme, dark e liquidamente abbaccinante, come nella scena lisergica girata nel sobborgo della comunità cinese, la Davis superba.

assolutamente un capolavoro da vedere e rivedere............solo la grande bette davis poteva dare una prova cosi'straordinaria di recitazione in un mondo dove le attrici erano tutte belle e ricoprivano parti da femme fatale o di poverine........

un noir eccellente firmato wiliem wyler.
un'adultera donna si vendica dell'amante ma viene ricattata dalla moglie di lui.
bette davis e al massimo dellla gloria divinistica....raggiante e magnetica...e davvero mostruosa in questa parta.
cmq ottimo film da vedere