the social dilemma (2020)

Bel lavoro di Netflix sui rischi della tecnologia e del potere decisionale e soprattutto pervasivo e creatore di dipendenza dei grandi colossi social e similar. Forse un po' statico ma di ottimo contenuto. E' bene che più persone abbiano consapevolezza quantomeno dei meccanismi che creano dipendenza dalle piattaforme e ancor più dal business model che c'è dietro ai vari prodotti apparentemente gratuiti ma che generano un flusso enorme di dati che viene poi monetizzato. Credo che la consapevolezza di questi temi stia via via aumentando, ma si può arrivare a un livello sicuramente maggiore...

Docufilm interessante anche se arriva con qualche anno di ritardo.
Utile da far vedere ai giovanissimi probabilmente.
Ho apprezzato le parti in cui raccontano coloro che hanno lavorato all'interno di alcuni sistemi.

Stendo un velo pietoso sulla parte fiction, inutile e risibile, quasi come se l'argomento non fosse facilmete fruibile da tutti senza creare siparietti da decerebrati con attori e figuranti presi a caso dentro un market.
Molto interessante invece e piena zeppa di ottimi contributi + collegamenti causa-effetto, tutta la parte in cui vanno in scena i protagonisti che hanno lavorato dentro il meccanismo dei social, contribuendo concretamente al mondo in cui viviamo oggi.
Purtroppo è un documentario che punta solo a informare senza proporre alcuna soluzione tangibile, ma rimane comunque un prodotto valido nonostante i toni da apocalisse imminente.
Mi è rimasta impressa la statistica riguardante le fake news, secondo quale sui social una notizia falsa si diffonde 7 volte più velocemente rispetto a una vera. Dalle varie teorie di complotto alle oltre 52 milioni di interazioni su fonti che diffondono fake sul coronavirus, la cassa di risonanza è impressionante. Tutta roba in questo caso risaputa, ma sottolineare un certo tipo di ***** male non fa.

The Social Dilemma offre degli spunti di riflessione? Certamente si, di carne al fuoco ce ne mette tanta, ma pur utilizzando esponenti di prim'ordine della creazione dei social media e studiosi nel campo degli stessi, non riesce ad introdurre nulla di sostanzialmente nuovo. E' come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi. Un documentario del genere dieci anni fa avrebbe avuto molto più senso e più efficace nella denuncia, ora giunge fuori tempo massimo e la troppa carne al fuoco produce eccessiva sintesi delle molte tematiche. Influenzare il pensiero della gente, diffusori di ca22ate senza ritegno, impossibilità di modificare la rotta a livello interno considerando i volumi di soldi che muovono è il lato oscuro dei social media, ma già si sapeva. Ma non solo social media perchè, a mio parere, sono concetti che pressapoco sono applicabili per esempio ad Amazon o la stessa Netflix che ha acquistato e distribuito il documentario. Non credo sarebbe successo se nel mirino ci fosse finito il colosso del digitale.

Se proprio sei ignorante in tema può meritare una visione;altrimenti lascia perdere.

Docufilm interessante sul potere dei social media, abbastanza rovinato da scialbi inserti stile fiction e senza una vera proposta per risolvere il problema. Di positivo c'è che viene narrato da veri protagonisti di questo panorama mondiale. Per un primo approccio al problema può andare.

Interessante docufilm che dovrebbe far riflettere sull'uso dei social network, un (non-)luogo in cui i fruitori sono di fatto la merce venduta dall'azienda. Interessante che a discutere di questo siano proprio alcuni dei realizzatori delle piattaforme social, ora intimoriti dai possibili scenari futuribili che si presentano, sia per la salute psicofisica degli utenti, sia per la stessa tenuta democratica dell'architettura sociale.

Interessante l'idea però mi è parso un po' esagerato

Documentario abbastanza interessante ma dal ritmo e dal taglio non particolarmente innovativo o accattivante.
Ha il merito di mettere in ordine tutta una serie di "lati oscuri" dei colossi mondiali dei social, che in fondo sono già più o meno noti, anche solo intuitivamente, al grande pubblico, ma che raggruppati tutti e messi in ordine in un discorso organico mettono ancora più paura.
Il documentario è strutturato tutto verso la demonizzazione dei social, non c'è un vero dibattito e ogni tanto si toccano delle vette di pessimismo e di critica forse anche un filo eccessive. Comunque sulla maggior parte delle cose vengono fatte riflessioni corrette.
Mi è piaciuta soprattutto la parte finale in cui viene suggerite una tassazione al livello globale sull'uso dei dati personali da parte dei giganti della Silicon Valley.

Una visione la merita, per ricordare come quelli che noi consideriamo "strumenti" che usiamo tutti i giorni, hanno dei precisi interessi nei nostri confronti, non sono inerti, ma sono manipolatori con un obiettivo ben preciso.