tepepa (1968)

lento, montato e diretto in modo mediocre non decolla mai veramente. le premesse ci sarebbero per fare meglio(attori e colonna sonora) ma cosi non è stato.

Aldilà di una mezz'ora centrale tesa ed avvincente, il film di Petroni risente in generale di un ritmo lento e di una storia sviluppata maluccio che, nonostante desti con frequenza grandi speranze grazie alle presenze carismatiche di Milian e Welles (due personaggi condannati alla violenza a causa delle rispettive posizioni) non riesce mai a decollare veramente.
Le belle musiche di Morricone, una manciata di sequenze ad impatto e i bei monologhi dei protagonisti (specie quello di Milian al suo popolo, da vero e proprio rivoluzionario) non bastano comunque a poterlo considerare un film riuscito, neanche quando tenta di sfondare nell'epico.

Curioso, ma non tra i migliori del genere.
Peccato.

Western rivoluzionario sessantottino molto noto e apprezzato che nel 1968/69 arrivo al 43° posto negli incassi italiani ma che sotto i miei occhi è apparso lento e poco accattivante, malgrado le premesse e il periodo storico dello svolgimento della vicenda (la rivoluzione messicana degli anni 10). All'inizio parte anche benino ma durante il proseguimento il respiro epico, che sarebbe dovuto essere l'elemento portante della pellicola, ha il fiato corto e si avanza con gli sproloqui tumultuosi di Tepepa con l'azione lasciata sullo sfondo e la vendetta nel finale viene banalmente bilanciata da un sottofinale mediocre. Ottima interpretazione di Tomas Milian che si doppia da solo che già presenta la sua risata sguaiata tipica del "monnezza", mentre Orson Welles m'è parso sotto-utilizzato. Le musiche di Morricone si discostano dalle colonne sonore che il maestro componeva per Sergio Leone, sono meno liriche ma non sono particolarmente ispirate.

Visto nella versione integrale di due ore e sinceramente è un film che stanca un po'...
A tratti è davvero troppo inverosimile, la fuga iniziale su una carretta che va a 40 all'ora contro un esercito a cavallo è l'esempio piu' lampante.
Ad abbassare il livello della pellicola ci pensa anche il personaggio dell'Inglese...il suo ruolo rimane all'oscuro per molto tempo e sembra sempre piu' superfluo se non nel finale...forse non è aiutato dalla recitazione fredda di Steiner.
Un film che si dimentica in fretta...insieme alla partecipazione di Orson Welles...

Inserito nel filone del western all'italiana con risvolti ideologici, fa il verso a 'Giù la testa' di Leone, senza però raggiungerne le vette.