prank (2013)

Tema centrale in "Prank" è il bullismo, deprecabile atteggiamento di cui è vittima Connor, banale stereotipo di nerd con amici altrettanto "losers" al seguito. Dopo l'ennesima violenza subita il giovane architetta un piano di rivalsa nei confronti dei suoi aguzzini, totalmente ripreso in diretta stile falso documentario. Regia tutto sommato apprezzabile ma scenografie misere e recitazione pessima per un atto dimostrativo, mirato più a spaventare, che invece finirà nel peggiore dei modi.
La parte introduttiva è a dir poco noiosa, con il regista Yiuwing Lang intento a replicare un certo tipo di cinema indie sbragando un po' troppo intorno al problema. Si resta più coinvolti nella seconda tranche, quando la pellicola assume contorni grotteschi tra sequenze da torture porn e deliri mal congegnati, figli di psicologie tagliate con l'accetta che depotenziano di molto gli interessanti twist ma destano dal torpore.
L'effetto sorpresa riesce nell'intento spiazzante per pochi attimi; riflettendo, è facile intuire quanto tutto sia campato per aria, effetto di logiche astruse che trovano nella violenza uno sfogo ingiustificabile.
La pellicola pecca quindi nella costruzione, non è malvagia nonostante una prima parte da sonno profondo, ma perde di spessore nel momento i cui viene richiesta la totale sospensione dell'incredulità.

Una trama che prende in giro lo spettatore e dei personaggi irritanti non fanno guadagnare niente a questo film, girato con la telecamera a mano è un film inutile che punta solo sull'unico colpo di scena.

Non capisco i voti cosi bassi. Mi ha tenuto incollato fino alla fine.
Il film è una sorta di Mochumentary thriller.
Da vedere

Almeno qua il found fotage era giustificabile. E' la follia di Jordan ad essere troppo forzata.
Quasi sufficiente.

Classico filmetto di serie b senza pretese. Eppure c'è un qualcosa di psicologico che se vogliamo, aumenta leggermente il tasso di qualità. La trama e l'idea di partenza non sono male, però a causa di una sceneggiatura scarsissima e soporifera, il tutto alla fine risulta noioso e provoca scarsa attenzione. La regia in stile falso documentario ci può stare per una pellicola così, e devo dire che il regista è stato discretamente bravo. Anche la fotografia non è male, da un'atmosfera molto malsana e "putrida". Pure la scenografia non è malaccio. Insomma, a parte la sceneggiatura, il resto del lato tecnico è decente (ovviamente bisogna sempre considerare la qualità del film in questione). Comunque non si può dire altrettanto degli attori, ok che sono giovani, ma non mi hanno convinto per niente. In generale la pellicola è parecchio noiosa, specialmente nella prima parte dove si susseguono un sacco di ripetizioni di scene. Finale insensato e stupido come il colpo di scena sempre verso la fine.

Buono solo se si è in vena di guardare filmetti. Inconcludente.

Lo stile falso documentario scelto dal regista è decisamente appropriato. Peccato che la storia non sia molto originale e riesca a provocare anche intensi colpi di noia soprattutto nella prima parte.
Attori molto giovani ed inesperti.
Visione non entusiasmante.

Interessante thriller psicologico che sfrutta l'attualità imbastendo una storia di tragiche conseguenze dovute al bullismo. La scelta registica di girarlo come una sorta di documentario sembra sortire il giusto effetto, le inquadrature non perfette comunque sono congeniali allo scopo. La trama è semplice ma il regista è bravo a cambiare le carte in tavola, mantenendo un basso profilo senza rinunciare a qualche colpo a sorpresa. Pecca un po' nel finale, dove il rimescolamento ripetuto degli eventi non sembra convincere, producendo poco pathos e non offrendo valide spiegazioni.
Il cast giovane se la cava bene, la regia anche, il livello tensivo non è eclatante ma funziona e la storia, pur non avendo un grande ritmo, sembra poter assicurare una visione godibile.
Più che sufficiente.