perdono (1966)

Sequel lampo di Nessuno mi può giudicare. Qualche scaramuccia sentimentale e tante canzonette della ribelle Casco d'oro: a suo modo, lo specchio di un epoca spensierata. Pressocché inguardabile per più di mezz'ora.

Sequel di ' Nessuno mi può giudicare'.. il livello artistico rimane inalterato

è un film veramente riuscito che regala buone emozioni!

Il seguito di NESSUNO MI PUO' GIUDICARE dello stesso anno. Ritroviamo ancora gli stessi interpreti, stavolta alle prese con una classica storia di tradimento e perdono.
In questo secondo capitolo sono sempre presenti le canzoni del casco d'oro Caterina Caselli, intervallate da quelle più frivole di un simpatico Nino Taranto, autore anche di alcuni siparietti comici con Gino Bramieri, per la verità non sempre riuscitissimi.
Storiella semplice ed ingenua, pretesto per consolidare il successo della Caselli, interpretata abbastanza degnamente dal nutrito cast e che arricchisce il genere musicarello, tanto in voga negli anni '60.
Visione senza impegno, che si può premiare con la sufficienza se non si è troppo pignoli o esageratamente critici.