Saro (F. Albanese), recluta gentile e delicata, è stuprato da un istruttore gay (J.-M. Barr) con la complicità di un perverso e corrotto capitano (M. Dapporto). Aiutato da un sergente (T. Kretschman), di lui segretamente innamorato, chiede giustizia in tribunale..
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Incensato vergognosamente dai media (mi sembra che lo "sforzo" produttivo sia della Fenech) questa sorta di Querelle dei poveri mi è sempre sembrato involontariamente comico, grottesco, esaltato in tutti i luoghi comuni tipici dei film sulla naja, con aggiunta di particolari grotteschi che fanno tanto "trasgressione affettata". Il protagonista è carino e se la cava con la sufficienza, anche se è costretto a dire battute che definire idiote è poco. Dapporto, invece, dopo "Soldati", è diventato prigioniero di un ruolo. Film malriuscito e apparentemente lodevole, incapace di scavare nelle psicologie dei personaggi che, come mi è sempre parso, hanno lo smalto l'unico della caricatura... in ogni caso, il film dovrebbe disgustare, sconvolgere o qualcosa del genere, invece è tremendamente divertente: non credo sia l'effetto che volesse provocare il regista, in ogni caso questo contribuisce ad alzare di un voto il mio giudizio