made in italy (1965)

Quasi una sorta di viaggio tra i vizi e le virtù dell'Italia degli anni 60.
Merita di essere ricordato più per il cast che contiene grandi nomi che per la reale qualità degli episodi alcuni troppo brevi, poco più che degli sketch.
Tra i migliori quello di Manfredi, Sordi e della Magnani...

Loy era sulla cresta dell'onda in quel particolare periodo per il televisivo Specchio segreto ed utilizzando la struttura di piccoli e medi episodi, come lunghezza, dipinge un'Italia meno cinica e più malinconica rispetto alla cattiveria di Risi de I Mostri, ma in molti frangenti le molti intuizioni e conseguenti gags sono ben indovnati tanto che in certi aspetti, l'apparire o l'odissea di Manfredi con la burocrazia, non sono poi di un'epoca remota, anzi purtroppo ancora attuale.

Panoramica sull'Italia degli anni '60 realizzata come un variopinto mosaico che aderisce senza guizzi alla più rodata commedia all'italiana, sceneggiata dal regista insieme a Ettore Scola e Ruggero Maccari. Folklore, meschinità, gelosia, infantilismo, arroganza, ottusità e opportunismo che contraddistinguono l'italiano medio

Buon film con ricco cast.

Grandi la Magnani,Peppino De Filippo,Sordi,Manfredi e Fabrizi

Musiche di Carlo Rustichelli

A guardare la locandina si rimane a bocca aperta! Manfredi, Fabrizi, Sordi, Magnani, De Filippo, Lisi, Chiari... persino le penne di Scola e Nanni Loy... mamma mia! Gran parte della Storia del Nostro Cinema. Peccato il film sia una noiosa minestra di episodi, a volte persino senza senso, su un Italia che era ed è ancora!

Film composto, piu' che da episodi, da vari sketch su cliche' nostrani. Dalla famiglia all'infedelta' coniugale, dalla burocrazia opprimente al caos cittadino.
Vari episodi vengo presto dimenticati, in particolare quelle del capitolo "Donna".
Quelli che, invece, ricordo con piu' piacere sono quelli con Aldo Fabrizi e Nino Manfredi.
Cosi' cosi'...

Segue di 2 anni I mostri di Risi e, almeno nell'anima, più o meno lo segue.

Spicca l'episodio con Manfredi, stupendo, che ben spiega una burocrazia soffocante che, magari, ci siam portati sino ai nostri giorni.

Buono anche quello con la Magnani, sempre bravissima, che fa pure la scortese con certi automobilisti.

Sordi gigioneggia un pò ma riesce da solo a salvare un corto sull'infedeltà altrimenti risibile e men che mediocre.

Gli altri non li ricordo bene a dire il vero, ma sono sicuro che il livello variava comunque tra il discreto ed il buono.

Da vedere, almeno per certe parti.

grande film...il bravissimo Nany Loy è riuscito in 2 ore a descrivere l'italia e gli italiani in tutte le loro sfaccettature....difficile trovare film fatti cosi.

Commedia all'italiana diretta da Nanny Loy ed interpretata da alcuni tra i più noti attori italiani di quel periodo, tra cui Sordi, Fabrizi, Manfredi, Peppino De Filippo e Anna Magnani.
Il film è suddiviso in 5"categorie"che a loro volta contengono vari episodi al loro interno;queste sono lavoro, usi e costumi, rapporto del cittadino con lo stato e la chiesa, la donna, la famiglia e il lavoro.
Alcuni episodi durano meno di un minuto e sono abbastanza stupidini, mentre altri son più"corposi".
I miei preferiti sono quello con Sordi, quello con Manfredi e quello con Chiari.
Nel genere non uno dei migliori ma comunque vedibile, forse qualche episodio in meno sarebbe stato gradito, infatti molti non strappano neanche un sorriso.

Ennesima commedia ad episodi che fotografa usi e (mal)costumi degli italiani dell'epoca, che non tanto sorprendentemente spesso coincidono con quelli attuali e dove il nutritissimo cast di grandi firme interpretano degnamente i ruoli più disparati, riuscendo a coglierne importanti sfumature. A questo proposito, a mio parere, risultano molto ben riusciti e cinicamente divertenti gli episodi con Manfredi, la Magnani e naturalmente quello con Sordi.
Visione più che valida.

Un infinita serie di barzellette che dovrebbero rappresentare l'imbarbarimento di usi e costumi del popolo italiano in periodo di boom economico. Ma francamente la confusione è totale e l'animo dello spettatore, a fine visione, è quantomeno avvilito. Nella sterminata galleria di celebrità spicca la Magnani, madre reattiva che cerca in tutti i modi di attraversare la strada per raggiungere un bar e poter gustare un misero gelato con la famiglia.