l'orribile segreto del dr. hitchcock (1962)

Forse il più altro esempio di horrog-gotico italiano. Dopo "I vampiri" e "Caltiki il mostro immortale" Riccardo Freda intuisce che anche nel nostro paese del sole occorre insistere nell'horror aprendo così la strada al genere che poi, per fortuna, verrà protratto grazie anche ai vari Bava, Fulci, Argento etc... Una macabra storia che parla non molto velatamente di un tema spinoso come la necrofilia (e che all'epoca dovette incontrare seri problemi con la censura) dove la regina del brivido Barbara Steel si trova stretta in una claustrofobica morsa di orrore; adattissime le scenografie di una labirintica ed alienante magione che pare una presenza viva e malefica, complice del misfatti che si compiono al suo interno. La scintillante fotografia a colori contribuisce a rendere più viscerale la storia. Freda, poi, ci delizia con le sue chicche registiche come l'interruzione della sequenza dei titoli di testa - che poi verrà ripresa da Dario Argento in "Profondo rosso"- Perfetti i costumi. Avrei voluto dargli un voto più alto ma a parer mio la sceneggiatura presenta qualche imperfezione, soprattutto nel finale; Il personaggio della governante, ad esempio, avrebbe potuto avere un ruolo più incisivo. Rimane comunque una pietra miliare del nostro cinema di genere.

Il classico gotico anni 60 (periodo in cui anche l' Italia non sfigurava) che a me ha annoiato non poco...
A parte gli aspetti tecnici devo dire che il soggetto e la sceneggiatura non mi hanno catturato.

Freda firma un buonissimo horror gotico italiano che non ha nulla da invidiare alle produzioni angloamericane. Storia in sé per nulla originale, ma buona la messa in scena, e ottima Barbara Steele. Godibile.

Non amo particolarmente gli horror ma la media voto alta mi aveva convinto a vederlo: devo dire che il film mi ha deluso e non lo reputo un grande esempio di gotico italiano. Come atmosfere ci siamo ed un altro punto a suo favore è l'idea di trattare un argomento inedito o quasi come la necrofilia ( ma anche qui bisogna un attimo impegnarsi per capirlo, visto che non se ne parla mai esplicitamente ). Sfortunatamente il resto denota le solite pecche delle nostre produzioni a basso budget ( attori così così, dialoghi deboli, effetti non sempre convincenti ) con il malus ulteriore per Freda di aver razziato Hitchcock in lungo e in largo: dal nome del protagonista, al matrimonio malato e la casa infestata di "Rebecca" fino al bicchiere di latte del "Sospetto" i rimandi a Sir Alfred non si contano.

Bell'horror gotico di Freda, non originalissimo ma girato molto bene nonostante il budget risicato. Un sacco di porte scricchiolanti per una piacevole oretta e mezza.

Un buon gotico italiano di Freda, la storia è abbastanza classica e stravista, il regista però ha il merito di tenere sempre alta la tensione e la curiosità nello spettatore.
Finale non memorabile che sembra arrivare in maniera un pò troppo sbrigativa.

In ogni caso un buon film per gli amanti del genere, soprattutto considerando l'anno di produzione.

Un altro gran bel horror gotico di Riccardo Freda (un vero maestro del genere).
Regia impeccabile che costruisce un atmosfera cupa e tenebrosa, oltre che veramente malsana, buona la sceneggiatura che tratta una tematica piuttosto ardita per l'epoca (necrofilia) e un cast di tutto rispetto dove come al solito si distingue Barbara Steele una vera garanzia nel genere.
Efficace anche la colonna sonora.
A mio avviso uno dei migliori esponenti del suo genere,l'amante del horror non dovrebbe perderselo.

Davvero niente male. Un più che discreto horror prodotto in Italia. La storia attinge a diversi classici della letteratura, dal romanzo ottocentesco fino ad alcune delle più celebri fiabe (in qualche passaggio è evidente il richiamo alla storia del perfido Barbablù). Il tema portante della pellicola è inoltre molto coraggioso per l'epoca in cui è stata girata, e comunque è trattato in maniera molto intelligente e mai grezza. Ottime le interpretazioni della Steele e di Tranquilli. Buono anche il ritmo della vicenda che non annoia e sa mantenere alta la curiosità dello spettatore fino al finale, forse un pochino tirato via. Buon horror di Freda. Merita senz'altro una visione.

"L'orribile segreto del Dr.Hitchcock" è una storia macabra prodotta in Italia negli anni 60 e diretta da Riccardo Freda,un regista che non conoscevo prima ma che si porta sulle spalle un discreto numero di pellicole orrorifiche(di cui una girata con Mario Bava).
Si parla di un film vecchio stampo e girato come i prodotti di Francis o Corman; in pratica non c'è nulla di vicino allo splatter o all horror nato con il già citato Bava; tutto gioca sulla suggestione,i dialoghi e l'inquietudine,presentando di fatto una storia spettrale dalla forte componente narrativa.
Non la ritengo una pellicola fenomenale,dato che la prima mezz'ora l'ho trovata decisamente lenta nel presentare gli eventi iniziali(e non per l'anno di produzione...affatto),però guadagna discreti punti dalla metà fino alla sua conclusione,grazie ad un'aumento di ritmo(che serviva) e all'alone di mistero che si sentiva mancare fino a quel momento.
Comunque è un filmetto interessante che tutto sommato non lascia indifferenti....un'occhiata,sopratutto se si ama il cinema di 50 anni fa,la si può buttare,non è così malvagio,alcune parti l'ho trovate molto grottesche(anche se non originalissime).....comunque è anche vero che al tempo determinate sceneggiature non erano così frequenti.....ragion per cui....

Il Dottor Hichcock è un luminare della chirurgia ma anche un uomo profondamente disturbato. E' infatti un necrofilo, ama congiungersi all'avvenente moglie solo dopo averle somministrato un potente anestetico da lui stesso ideato. Una dose esagerata però condanna a prematura dipartita la consorte, ed il medico, sconvolto, decide di abbandonare la lussuosa magione ora troppo satura di ricordi.
Ci fa ritorno dodici anni dopo, con una nuova compagna immediatamente tormentata da strane visioni e da un opprimente senso di minaccia. Qualcosa sembra nascondersi tra quelle vecchie stanze e di certo non ha intenzioni pacifiche.
Pregevole esempio di gotico italiano girato in una manciata di giorni, per questo ancora più sbalorditivo in quanto notevole per regia, messa in scena e utilizzo delle luci e del colore. Freda (accreditato come Robert Hampton) utilizza al meglio gli elementi cardine del filone, li incastra con gran mestiere in una storia intricata il giusto e in grado di tenere desto l'interesse fino alla fine. Non gravano sul valore generale alcuni black-out narrativi, stesso dicasi per il movente non proprio ispiratissimo; per la verità più da negromante caraibico che da mad doctor. Le sbrigative tempistiche realizzative (si parla di dodici giorni in una villa romana) hanno presumibilmente cagionato qualche difettuccio ma la pellicola risulta comunque valida e consigliatissima agli amanti di certe atmosfere decadenti e romantiche. Ottime prove da parte di Robert Flemyng (il medico) e la mitica scream queen Barbare Steele, che pur svenendo più o meno ogni quarto d'ora spicca nei panni della vittima sacrificale.

Immenso gotico di Freda... una simile stagione cinematografica fertile negli anni '60, e densa di autori così creativi, in Italia non si ripeterà mai più.....

L'orribile segreto del dottor Hichcock offre una visione piuttosto chiara delle differenze fra il gotico italiano e gli horror targati Hammer o Roger Corman. Rispetto a quest'ultimi si respira un'atmosfera più malsana, toccando tematiche forti come la necrofilia, argomento coraggioso anche all'interno del genere stesso e considerando che siamo agli inizi degli anni 60. E' proprio grazie a questi elementi che questo horror di Freda sia un film riuscito nel mescolare suspence all'interno di una cornice perversa che si lascia andare al fascino della morte.

L'horror classico, se fatto bene, riesce sempre a spaventare e a tenere lo spettatore in stato di agitazione e ansia. "L'orribile segreto del Dottor Hichcock" (il titolo inglese "Raptus" è però molto più calzante) appartiene a questa categoria. La sua forza sta nell'efficace uso dell'armentario classico dell'inquietudine: situazioni ambigue, personaggi misteriosi, la spirale che si avvita intorno alla vittima designata, scoperte sconcertanti, recessi misteriosi e su tutto l'inesplicabile che avviene e inquieta.
Il punto forte di questo film è la splendida tecnica cinematografica: splendido gioco di luci e ombre, riprese dal basso, rallentamento e centellinamento dei momenti topici tanto da creare dei veri e propri momenti di tensione trattenuta fortissima, la quale scoppia in improvvise apparizioni o pericoli incombenti. Non c'è che dire, l'inquietudine viene provocata con grande perizia.
Quello che non regge assolutamente è lo svolgersi e il concatenarsi degli avvenimenti (tante scene, tante parti, rimangono inesplicate, strane e incomprensibili) e lo sviluppo psicologico dei personaggi (sinceramente non si riesce a capire bene quale sarebbe questo "orribile segreto", la necrofilia? – anche il rapporto fra Cinzia e il Dottore così poco amoroso e affettivo non viene approfondito). Visto che in questo film non entra il sovrannaturale, risultano delle pecche abbasta gravi che rovinano un film peraltro molto ben fatto. Molto brava la Barbara Steele. Il film paga poi un debito molto alto a Hitchcock (c'è molto di "Rebecca la prima moglie" e di "Il sospetto").

Indeciso fra il 7 e il 7 e mezzo, ho messo 7 e mezzo. Film di Freda, accreditato a Robert Hampton. Interessante nel panorama del Cinema gotico, di cui gli iniziatori furono Bava e Freda, e successivamente Bava ne ebbe il monopolio. Il titolo di questo film spoilera un pò, nel senso che se fosse diverso, sarebbe più difficoltoso prevedere il finale. E questo può essere un difetto. Per il resto, regia buona, sceneggiatura anche, penso che 7 e mezzo sia un voto legittimo per "L'orribile segreto del dr. Hichcock"

Il film è un buonissimo gotico!
Purtroppo la storia non è raccontata bene e risulta difficile seguirla.
Però ci sono scenografie fantastiche, bella fotogradia, bravi attori.
E poi c' è Lei, la divina, la regina Barbara Steele.
A chi piace il genere (come me), apprezzerà.

Fiacco,molto fiacco e la storia sembra riabbracciare molto gli ormai stancanti e obsoleti racconti del Poe,che a quanto pare erano molto in voga negli anni '60.le ambientazioni barocche di certo non deludono,ma il resto rimane un'accozzaglia di elementi thriller/horror sparsi qua e là che non riescono a decollare.la trama è piuttosto contorta e poco dettagliata nonostante la sua convenzionalità.a parer mio rimane uno dei prodotti meno riusciti del nostro caro Freda.

Gioiellino del nostro Riccardo Freda e uno dei migliori gotic-movie italiani. James Whale è sempre un buon punto di partenza per questo genere, e anche se in più ci dobbiamo mettere i parecchi debiti con "Rebecca", non si può negare che questo regista sia l' unico a poter tenere testa a Mario Bava, con un film affascinante dalle straordinarie atmosfere. Bella come sempre Barbara Steele.

Un vecchio Horror denso, pieno di atmosfere con un ottimo cast per citarne una, Barbara Steele.
Anche la trama che tratta il tema della necrofilia è azzeccata e fila via senza intoppi per tutta la durata del film.
Girato in soli 15 giorni il regista Riccardo Freda dimostra un'eccellente qualità filmica pari a quella del grande Mario Bava suo collega dell'epoca.
La villa settecentesca con il bosco annesso e le nebbie che circondano la dimora,creano un ottimo impatto visivo che ricordano i vecchi film della Hammer.
Abbiamo difronte a noi un vero gioiellino dell'epoca e nonostante siano passati molti anni, rimane un film attualissimo dal quale sicuramente molti altri registi hanno preso spunto per opere della nostra epoca.
Con pochi mezzi e poco tempo viene creato un film che non ha nulla da invidiare ad altri Horror di quel periodo e dei giorni nostri.
Viene dimostrato ampiamente che per la riuscita del genere non si necessita di particolari effetti speciali o quant'altro;ma ahimè erano altri tempi ed altre persone,passato da ricordare e da tenere sempre in considerazione.