june (2015)

Più che un horror si tratta di una storia di fantascienza sui poteri paranormali....un pò come "L'incendiaria" di Stephen King tanto per intenderci, soltanto che in questo caso il tutto è ambientato nella solita realtà borghese americana, con protagonista la classica coppia sposata intenzionata ad aiutare la bambina con gli strani poteri; formula abbastanza conosciuta insomma...
Anche se il film ha una buona colonna sonora, una fotografia decente ed uno script che per quanto classico riesce a regalare ogni tanto qualche momento curioso, non riesce mai ad evolvere con efficacia, rimando abbastanza fermo sulle solite cose, se non nella parte finale dove vengono fuori un paio di rivelazioni interessanti in grado di salvarlo in corner.
Mi dispiace non arrivare alla sufficenza perchè ammetto che il film aveva del potenziale, ma purtroppo non è riuscito a convincermi pienamente a causa di troppe ingenuità presenti...sia a livello tecnico e sia nella storia.

Ennesimo film sulle possessioni,(non demoniache stavolta ma tanto più o meno è la solita roba) che presenta tutti i classici cliché del genere,abbiamo la solita bambina con poteri paranormali,la setta di cattivoni,e la solita famiglia premurosa e ultra stereotipata che si occupa della bimba.
Come si può facilmente intuire da questi elementi questo film presenta una trama piuttosto piatta e banale,priva di elementi che possono attirare l'attenzione dell'amante del genere in quanto tutto quello che abbiamo l'occasione di vedere è già stato visto un numero indefinito di volte.
Un film senza pretese che non riesce mai a spaventare o a trasmettere tensione e che incontra serie difficoltà anche ad intrattenere lo spettatore che ha una minima conoscenza del genere.

Thriller sovrannaturale che non ha grande inventiva nè picchi di grande interesse, tutto sa di già visto e la storia non sortisce il giusto mix di tensione e scene ficcanti.
Cast nella norma, regia sciapa, ritmo altalenante e atmosfera poco lucida in alcuni frangenti.
JUNE mi è sembrato poco accattivante per meritare una sufficienza.