io sono la legge (1971)

La bellezza dei western di Michael Winner è nel loro essere classici e moderni allo stesso tempo: condividono l'epica e lo sporco, la grande novella e la violenza, la cura per la messinscena e l'uso grezzo degli zoom.
La collaborazione con questo sceneggiatore dà, fin dal suo esordio, un'impronta forte ai film del regista (la premessa è esplosiva e l'intero film ne è una conseguenza che si va sviluppando col passare dei minuti), il quale rimane un mestierante ma di qualità pregiata.
THE LAWMAN disegna i suoi personaggi per farci entrare nella loro tragedia e soprattutto per farci fare il tifo a favore o contro, e non c'è niente di più classico e americano di questo. Allo stesso tempo, l'inamovibilità del protagonista, che quasi avvicina questo racconto ad un neonoir, è un'idea molto interessante e originale. Infine lo sporcare il genere con il sangue e la corruzione dimostra come Hollywood si fosse, di molto, avvicinata alla moda lanciata dagli Spaghetti Western.

La violenza gratuita di un finale particolarmente idiota sottolinea con maggior vigore la mediocrità di una sceneggiatura scritta ad minch1am, dove si possono notare dialoghi insulsi che si contraddicono e fanno apparire alcuni personaggi più imbecilli di altri. E questo, nonostante un cast di spessore, rende il film una furbesca operazione che tende a voler colpire a ogni costo, anche a discapito della linearità.
Nonostante tutti i difetti riscontrabili, IO SONO LA LEGGE è un western dal sapore tradizionale, diretto con una certa sicurezza, interpretato in maniera diligente e capace di offrire una visione valida dal punto di vista dell'intrattenimento. Per la linearità e credibilità però meglio rivolgere lo sguardo altrove.

Buon film western diretto da Michael Winner nel 1971.
La trama non è originalissima ma si segue con piacere ed interesse anche se è sviluppata in maniera un po noiosa durante la prima parte.
Buona la regia e la recitazione,ottima la sceneggiatura.
Consigliato solo agli amanti del genere.

Lancaster è uno sceriffo che sulla legge e sull'ordine non transige, anche a costo di mettersi contro un'intera comunita' e l'amore di una vecchia fiamma.
Con orgoglio e testardaggine finira' da solo contro tutti e contro se stesso...perche alla fine è difficile distinguere i buoni dai cattivi.
Lo stesso regista è bravo a scegliere di eliminare subito il "piu' cattivo" di tutti in modo da aumentare questo dubbio.
Un altro gistiziere spietato sta per arrivare nella vita di Michael Winner...e questo sceriffo sembrera' un novellino in confronto del "giustiziere della notte"!

Di certo non tra i migliori western!

Un western sulla scia di quelli del maestro Peckinpah.
Ovviamente non regge il confronto,regia modestissima ma ottimi interpreti tra cui spiccano Duvall e Lancaster.

Interessante western che mostra qualche tema scontato e poco attraente ma che viene raccontato attraverso la crudeltà delle scene e gli ottimi dialoghi. Principalmente il merito è della buona prova del regista bravo a inquadrare e caratterizzare i protagonisti. Meglio Ryan che Lancaster, sempre in forma Robert Duvall.

Nonostante una trama non originalissima e una regia a tratti mediocre il film convince perchè sceneggiato, con dialoghi efficaci e con ritratti dei personaggi riusciti. Inoltre ha un certo fascino che gli viene da un pessimismo di fondo che si manifesta nell'atmosfera malinconia e nell'uso della violenza. Ottimo il cast, su tutti il solito grande Lancaster.

Un coriaceo e disilluso Lancaster fà giustizia in un western arido, teso e violento, caratterizzato al meglio.
Ottimo!