grace - posseduta (2014)

Regista e sceneggiatore si saranno trovati in difficolta' davanti l'idea di girare l'ennesimo film sulla possessione demoniaca quindi avranno pensato...Mockumentary ne hanno fatti tanti in questi ultimi anni, le riprese tradizionali sono ormai superate, quindi...perche' non fare un film con la sogettiva della posseduta?
Superata questa idea che puo' anche funzionare meglio del ridicolo mockumentary manca tutto il resto, appunto un'idea degna di nota.
Il film è totalmente privo di tensione, noioso, simile a decine di altri film, il tutto procede nel segno del "gia' visto".
Insomma davvero da dimenticare...inutile.

Hardcore non inventa niente, nemmeno questo Grace. Un film in totale (o quasi) soggettiva è un'idea è vecchia come il cinema stesso, e fino ad oggi uno sfoggio di tecnica fine a se stessa (e funzionale solo in "La fuga" del 1947). Oltre a questa "idea" Grace non offre nulla, se non la solita abusata, noiosa, deprimente sequela di possessioni, spaventi zero, sguardi allucinati. Zero idee e zero empatia, nonostante "l'idea".

Ma quando si esaurirà il filone demoniaco? Spero entro la fine della giornata.

Ennesimo film di possessioni ma x la prima volta girato in prima persona...l'idea e buona e buono lo svolgimento del film,ma manca la cosa più importante x definirsi un horror,la paura e la tensione

Un film debole la cui tecnica di ripresa in soggettiva per tutta la durata, seppur originale e curiosa, diventa allo stesso tempo il suo limite. Tutto il resto è banale e visto centinaia di volte, anche se gli ultimi tre minuti nel finale sono buoni. Ma resta un film inutile e con poche pretese.

Deboluccio. Trama ai minimi sindacali.
Sufficiente perché bene o male non esce a testa bassa dal difficoltoso stile della soggettiva. Mancava solo questo nel genere possessioni.

Mi aspettavo una media un po' più alta per questo horror .
Bella l'idea del punto di vista della posseduta.
Lo consiglio se vi piacciono i film sulle possessioni demoniache.

Film che scopiazza di qua e di la' da film sulle possessioni, l'unica novita' e' il girato in prima persona che pero' personalmente non ho apprezzato.

Classico film sulle possessioni demoniache,privo di particolari spunti e poco originale ma tutto sommato guardabile.
La trama è parecchio semplice,come già detto non annoia però risulta parecchio prevedibile e (grazie anche all'idea per qualcuno innovativa di ambientare tutto il film dal punto di vista della posseduta) priva di colpi di scena.
Parecchio ridicolo il finale dove si tenta,malamente, di scopiazzare ' L'esorcista" causando solo grasse risate nello spettatore.
Non esaltante la regia,l'ho trovata parecchio anonima,discreta invece la fotografia,più o meno decente la recitazione.
Filmetto tranquillamente evitabile,fortunatamente c'è di meglio in giro.

Il mockumentary che sfrutta la soggettiva del posseduto mi mancava ancora. Dunque, in poche parole il film fa schifo innanizitutto per la sua inutilità e piattezza. Non c'è nè suspence, tantomeno qualche classico spavento dalla sedia, solo sbadigli. Pesca a piene mani dall'Esorcista nella parte finale e nemmeno si sprecano a cambiare qualche dialogo, un copia incolla talmente palese da risultare comico (e chissenefrega se era in soggettiva).


SPOILER

Come per altre pellicole di tale livello, il brutto non è tanto il film quanto il fatto di averlo distribuito nei cinema. Magari in poche salema sempre troppi secondo me.

Ennesimo film sulle possessioni demoniache, con situazioni ampliamente stereotipate e abuso dei consueti clichè, interessante solo lo stile di ripresa dal punto di vista soggettivo della protagonista, che conferisce al film dinamiche in stile found-footage, per il resto un film comunque guardabile ma assolutamente trascurabile e dimenticabile.

Ho seguito il film con tanti pregiudizi, col muso lungo e triste del condannato a morte, aspettandomi la solita triste minestra.
E così fu. Tutto triste e già visto dall'inizio alla fine (l'esorcismo finale poi con gli effetti speciali alla Asylum è la ciliegina sullatorta).
SONO TUTTI UGUALI BASTAAAAAAAAAAAAAAAA

Impossibile non ammettere che il film di Chan sia poverissimo dal punto di vista contenutistico. "Grace" non aggiunge nulla di importante ad un sottogenere abbondantemente saccheggiato come quello dell'horror esorcistico.
Un genere tra l'altro tornato parecchio di moda negli ultimi anni, con il deprimente risultato di pochi titoli interessanti e solo una sparuta manciata di pellicole veramente degne di nota.
La trama anche in questo caso aderisce ai più consunti stereotipi banalizzando fatti e personaggi, l'attacco all'istituzione ecclesiastica in teoria sarebbe interessante ma viene definito in modo goffo, distinguendosi come più necessario per motivazioni di script che per un reale desiderio di denuncia. Non aiutano i personaggi, figure talmente integraliste o retrograde da risultare assai improbabili.
L'idea di girare con la soggettiva della posseduta però riesce a salvare parzialmente la pellicola, questa sorta di POV - simile a quello utilizzato nel remake di "Maniac"- in cui la protagonista è visibile solo quando si specchia, offre una visione un attimo più personale rispetto ad altri film sul tema, rendendo più stuzzicante il tutto anche se la paura e il senso di smarrimento della posseduta sono resi felicemente solo in rare occasioni.
Alexia Fast ha il volto giusto per incarnare sia la ragazzina di provincia che l'indemoniata, peccato invece relegare Alexis Knapp con le sue sconvolgenti curve in un ruolo molto marginale.
In presenza di un approfondimento narrativo e psicologico migliore -e pure di qualche spavento in più- l'idea di Chan sarebbe risultata maggiormente convincente.

Ennesimo film sulla possessione demoniaca.
La novità in questo GRACE è la soggettiva in prima persona che accompagna l'intera durata del film. Tutto scorre davanti agli occhi della protagonista e ci permette di godere della sua visuale diretta che incute una certa ansia, come se qualcosa dovesse accadere di lì a poco. E' però la sola cosa che si apprezza, quando non diventa tutto troppo caotico, poichè la storia non offre altre novità e si incanala verso i classici temi della possessione con esorcismo incluso.
Poche le scene dove si avverte della tensione e la stessa recitazione non appare impeccabile, il ritmo è abbastanza fluido nella seconda metà del film e tutto sommato si riesce a guardarlo senza troppe difficoltà, ma il soggetto di Chan non mi è sembrato così interessante da meritare un voto positivo.
Alcuni punti della storia sono prevedibili, altri invece un po' confusi e lacunosi.