abattoir (2016)

Bhà, tanto incasinato sto film; pieno di roba e con una trama parecchio confusa, molto confezionata; la parte finale sembrava un'attrazione da Luna Park per quanto era patinato...
....personaggi buttati la in un calderone di scene orrorifiche senza alcuna logica, che seguivano un filo conduttore che cercava di unire elementi che tra loro non si associavano bene o risultavano pasticciati; ad esempio, scoprire il nesso tra le sparizioni delle stanze dove avvenivano gli omicidi e l'identità del cattivone, mi ha lasciato indifferente; non sentivo una costruzione della trama solida; il tutto arrancava un pò....
Un Horrorino prodotto dalla Universal che non hanno nemmeno portato qui in Italia....e secondo me hanno fatto bene in questo caso...
...totalmente anonimo, sconclusionato e privo addirittura di una tensione costante....
....commerciale e brutto......

Darren Lynn Bousman è un regista che spesso presenta delle idee che sulla carta non sarebbero nemmeno malvagie,almeno finchè restano sulla carta,già perché il nostro povero Darren a parte che in un paio di casi (Mother day e Repo) non si è mai rivelato in grado di sviluppare correttamente le idee a sua disposizione dando così alla luce film terribilmente mediocri e (spesso) anche molto noiosi.
Abattoir appartiene alla categoria dei film noiosi,l'idea di fondo è buona,originale e maledettamente interessante,peccato solo che la trama sia infarcita di una infinita serie di robe infilate quà e là a caso,si perdono così alcuni passaggi fondamentali della trama,la logica và logicamente a farsi benedire e lo spettatore non può far altro che annoiarsi davanti ad un insieme di eventi e aspetti non legati (o legati male) tra loro.
Contribuiscono ad affondare del tutto il film la terribile caratterizzazione dei personaggi,mediocremente interpretati da un cast inadatto ed incapace.
Non è tutto da buttare è vero,Bousman qualche scena discreta riesce anche a girarla,ed anche il resto dell'aspetto tecnico non è proprio malaccio.... ma è troppo poco davanti ad un ora e mezza di noia.
Insomma un film che ha molti bassi e pochissimi alti,un idea interessante rovinata da una sceneggiatura pessima ed ultra incasinata..... provaci ancora Darren.

Questo "Abattoir" è la classica occasione sprecata. Darren Lynn Bousman non azzecca più un film, dopo i deludenti "11-11-11" e "The Barrens", continua imperterrito nella sua opera di (auto)distruzione confezionando un lavoro sicuramente non orrendo ma raffazzonato, con l'aggravante del partire da un'idea davvero niente male che in mano ad altri avrebbe potuto rendere alla grande. A tenere banco è una serie di omicidi perpetrati in ambito domestico con conseguente sparizione dei locali dove gli stessi sono avvenuti. Julia, coinvolta in prima persona, decide così di indagare coinvolgendo l'ex fidanzato poliziotto.
Se da una parte la messa in scena curiosamente vintage piace, a non convincere è la storia, molto sfilacciata e ricca di piccoli snodi che finiscono con l'appesantire uno script necessitante di palesi sfrondature. Si avverte a tratti una certa stanchezza narrativa, alimentata anche da personaggi fin troppo scontati e da una recitazione mai all'altezza: esempio lampante Jessica Lowndes, tanto bella quanto inadatta al ruolo. Anche una vecchia volpe come Lin Shaye finisce condannata in una figura insulsa, vero smacco alla sua meritata fama. La mancanza di gore e la presenza di dialoghi a dir poco accessori segnano altri punti a sfavore, anche se Bousman riesce comunque a creare un'aurea malsana, trovando efficace commistione tra archetipi horror e la sempre inquietante cospirazione di provincia.
Buono l'ultimo quarto d'ora, ma la sensazione del "si poteva far di più" domina.

Giudizio difficile. Film che non si gode appieno poichè non se ne segue bene la trama, troppo criptica. Falle nella consequenzialità logica della storia che viene raccontata. Certo c'è il contorno di suspance, di scena e di "terrore", ma tale aspetto è preponderante rispetto alla sostanza, che è poco corposa, evanescente, scarna. Mancano troppe spiegazioni a fronte di un'abbondanza di situazioni inquietanti. Insomma tutto fumo e niente arrosto. Peccato perchè l'idea era fertile.