lo scontro - stagione 1 (2023)

Parte bene, per poi andarsi un po' a perdere negli episodi finali. Vale comunque la visione.

Miniserie molto ben fatta ed a tratti anche appassionante. Ho preferito la prima parte, un pò più comedy, rispetto ad una seconda che intreccia troppe cose e che diventa quindi più pesante. Resta comunque un ottimo prodotto.

"Gli uccelli non cantano, gridano di dolore". Nello scontro, scendendo sempre più nei ventricoli delle aberrazioni e nello stesso tempo nella consapevolezza di sé, si conosce prima di tutto sé stessi e poi l'altro, conosce/ri-conosce, quell'altro che a specchio finisce per essere un tutt'uno con la tua fisionomia, con te, come il finale di al di là della vita di scorsese (e anche un po' true detective), siamo soli ma è tutto ok, just a little person, e tutto è stato privato a colpi di machete e rabbia di ogni maschera, facciata, di ogni maldestro tentativo di salvataggio, mentre il collage-ne della frustrazione divampa nel morso, fino all'osso, fino alla nuda verità, uguali e contrari, ma soprattutto, connessi, vediamo, la, luce.

un po' una cavolata ma simpatica

Parte da una premessa molto semplice, un litigio in un parcheggio finito ad insulti con conseguente inseguimento stradale. Ci si poteva fare un film, mentre una miniserie a mio parere aveva delle prospettive rischiose, cioè di un lavoro dal fiato corto. Dotato di una ottima sceneggiatura questo scontro deflagra generando conseguenze sempre più distruttive fra due individui diversi come classi sociali, ma accomunati da una rabbia sorda che in tale occasione offre l'opportunità di sfogarsi, di distruggere l'avversario. Questo duello a distanza genera altresì la distruzione del loro microcosmo personale, fatto di rapporti familiari difficili e poco sereni. Malgrado la diversità di classi sociali la rabbia li accomuna e li avvicina con il loro egoismo e la loro meschinità. E' una miniserie ben scritta con due ottimi protagonisti e degli ottimi comprimari. Decostruisce il sogno americano con non fa sconti a nessuno, malgrado la comunanza di razza. Un ambiente di orientali ma in cui la razza centra poco, perchè è insito nel melpot americano la creazione di quel nemico per sfogare rabbia e frustrazione, quando il vero nemico è dentro di te. Eccellente miniserie.