devs - stagione 1 (2020)

Tra le migliori serie tv viste in questi ultimi anni, il fatto che sia autoconclusiva è un ulteriore vantaggio (non mi piace molto stare dietro a puntate su puntate, ancora peggio se filler, e aspettare tipo 6 stagioni e 50 puntate per una risposta o una svolta decisiva alla trama).
L'idea alla base è estremamente ambiziosa

SPOILER
mescola fantascienza, thriller psicologico (anche se alcuni dialoghi sono eccessivamente tirati per le lunghe)

SPOILER
Perde un po' colpi verso la fine e nell'epilogo, ma la "ciccia" al fuoco è davvero tanta: per gli appassionati non solo di fantascienza ma delle scienze in generale è imperdibile, anche "gli spiegoni" che si trovano in alcune puntate, pur evolvendo in fantascienza, hanno una loro base scientifica (e filosofica) ed offrono degli spunti di riflessione.

Condivido l'opinione generale che una serie come Devs non è proprio accessibile a tutti perché la fantascienza di Garland è abbastanza particolare, in cui sotto la patina del genero stesso ed anche di thriller spionistico che conferisce ritmo alla storia, offre tonalità filosofiche che spingono alla riflessione. Temi come il determinismo dell'esistenza umana, la tecnologia ed il libero arbitrio non sono certamente facili da mettere insieme, ma Garland riesce a rendere queste riflessioni molto stimolanti con immagini potenti, personaggi ben caratterizzati ed un atmosfera misteriosa ben costruita. Garland espande attraverso il mezzo televisivo espande quello stile già presente nei suoi film di fantascienza come Ex Machina ed Annientamento. Uno sguardo atipico e piuttosto originale. Magari non perfetto in alcuni passaggi e nel post-finale, ma che nulla toglie all'alta qualità complessiva di questo lavoro.

Serie discreta ideata e diretta da Alex Garland, qui fedele come sempre al suo credo in un cinema concettualmente impegnato e mai banale. L'idea che sottende all'operazione non è male, pur non essendo originalissima. Il tema del determinismo filosoifco che può apparire superficialmente come un po' astratto si intreccia a quelli più terreni della colpa e dell'espiazione, ma anche della meccanica quantistica e più in generale del multiverso. La sceneggiatura non manca di buchi e incongruenze, ma tutto sommato nulla di troppo urtante. Recitazione buona, solo una puntata filler (la 5), e un finale valido e direi brillante. Il difetto principale della serie è il ritmo, veramente troppo fiacco per essere un prodotto dei nostri tempi: si rischia la pennica in più di una circostanza, non tanto per la noia (i temi trattati sono intellettualmente stimolanti) ma proprio per la lentezza narrativa e le lungaggini dei dialoghi, le pause eccessive talvolta al punto da diventare fastidiose. Ok che è lo stile dI Garland, e può funzionare per brevi tratti in un film singolo, ma in una serie di 8 puntate bisogna dare un po' più di brio al tutto o si rischia di perdere lo spettatore. La serie è dichiaratamente autoconclusiva e al giorno d'oggi direi che si tratti di una rarità. Tutto sommato la consiglio, un trip mentale non indifferente ma comunque nulla di troppo arzigogolato se si ha una minima familiarità coi temi del determinismo e del multiverso.