uno, anzi due (2015)

Un barista romano , alla morte del padre viveur , scopre di aver ereditato solo una marea di debiti .... Maurizio Battista mi diverte molto nei suoi monologhi cabarettistici mentre non lo trovo altrettanto valido al cinema , dove forse la sua comicità da romanaccio verace viene ingabbiata in sceneggiature che lo limitano . Del resto un film non può essere un monologo teatrale , anche se qui molte battute vengono proprio dagli spettacoli di Battista . In questa occasione il suo personaggio , su cui ruota tutto il film , sembra viaggiare in bilico tra grandi viltà e piccoli scatti di orgoglio , sempre in cerca di un mediocre quieto vivere che però non può durare . Se si accetta questo improbabile dato di fatto ( comune peraltro ad un buon numero di commediole contemporanee ) il personaggio di Battista comincerà a calzare meglio alla vicenda e fornirà lo spunto per qualche scenetta e qualche battuta ben riuscita . La trama ha una struttura a flash back , che percorrono a ritroso le varie disavventure del malcapitato protagonista , un po' come se fossero tante gags non sempre ben legate tra loro . Il regista è il romano Francesco Pavolini , solitamente specializzato in fiction Mediaset , ed infatti anche qui la confezione è quella . Tirando le somme , alla fine gli regalerò un 5 per la simpatia che Battista mi fa ...

Mi piace tanto Battista…ma al teatro…il cinema è un'altra cosa.

Ormai tutti fanno film e libri.Specialmente i vari comici dei programmi televisivi.Questo film e' la trasposizione visiva dei racconti di Battista durante i suoi spettacoli comici.Soprattutto la parte quando racconta la vita con sua moglie e quindi si sa gia' un po' tutto come quando va al ristorante Francese di luso e chiede i tyortellini con la panna.QUante volte l'ha raccontata durante i suoi spettacoli,quindi piu' che un film la definirei una serie di gag,unite insieme con il matrimonio del figlio e i problemi di soldi.Battista mi piace e quindi a tratti diverte anche ma se si deve definire un film non puo' arrivare alla sufficienza

E' un film che propone situazioni e gags già viste e riviste e basta poco la verve di Battista a ravvivare un film che odora di stantio fin dall'inizio. Si sorride per qualche situazione ma oltre al protagonista, i ruoli comprimari sono messi ai margini, poco meno che spalle di supporto a Battista stesso. Una serie di scenette la maggiorparte dell quali dal sapore insipido.

L'80% delle battute usate in questo film sono prese pari pari dai vari spettacoli che Maurizio Battista ha portato in giro per l'Italia, per me quindi, estimatore del comico romano, non sono nuove. Nonostante ciò, la simpatia innata di Battista, la sua mimica unita all'intercalare romano e la sua proprietà dei tempi comici, riescono a strappare sorrisi senza grossi problemi ed intrattenere senza sforzi anche quelli che come me conoscono il suo repertorio.
Il film è oggettivamente semplice, super leggero e banalotto, ma ci si passa sopra a cuor leggero e ci si gode un'ora e mezza di totale disimpegno.
One man show sufficientemente gradevole.

Rilassante, a tratti si sorride... ma di uno sciocco dall'inizio alla fine. Inguardabili Davoli e la Pandolfi. Davvero mediocre.