the homesman (2014)

Come ne Le Tre Sepoltura utilizza i grandi spazi della frontiera per un racconto dalle tinte cupe anche se non privo di ironia, comunque amara. Tre donne impazziscono in contesto durissimo che non fa sconti. La vita dura, gli stenti e gli abusi mietono delle vittime che trovano nella follia quasi un rifugio ad una terra delle promesse non mantenute. Mary Bee Cuddy è una donna quasi avulsa dal contesto perché ha un carattere forte e che si è abituato alle durezze del territorio, ma poco può fare contro la solitudine che proprio questo carattere forte allontana gli uomini, decisamente più inclini al modello di donna sottomessa. Jones oggettivamente non fa sconti durante questo viaggio in cui oltre ai pericoli della frontiera in sé, anche il "nuovo" che avanza sotto le spoglie del personaggio di Spader lascia poche speranze. Molto ben tratteggiati i personaggi e l'evoluzione del personaggio senza arte né parte di Jones. Pur in un contesto che si potrebbe definire classico, Jones riesce a dare un piccolo tocco di originalità alla storia con un bel colpo allo stomaco a due terzi del film che mi ha lasciato sinceramente sorpreso.

...particolare...forse troppo...

Western un po' diverso dal solito, parte in maniera un po' confusa ma poi si mette in carreggiata rivelandosi un film molto crudo, decisamente emozionante, grazie soprattutto alla capacità del cast di risultare convincente e ben caratterizzato.
Tommy Lee Jones se la cava bene anche dietro la macchina da presa, condividendo la scena con una Hilary Swank sempre precisa e puntuale, sfornando una pellicola di grande impatto visivo ed emozionale, interessante e ben congegnata, che coinvolge e mantiene in costante attenzione lo spettatore.
Davvero un buon film, meritevole di visione e di un voto molto positivo.

The homesman come ha già detto qualcuno prima di me è un western atipico e fuori dagli schemi. Niente legge contro banditi, niente assalti a treni e diligenze, niente sparatorie e duelli old style: di western c'è l'ambientazione, ma la storia è essenzialmente quella di un film drammatico in costume. Hilary Swank è la donna sola che è più uomo di tanti uomini (splendida in questo senso la scena nella chiesa dove si fa avanti per guidare la spedizione) e Tommy Lee Jones è il burbero che forse ha il cuore gentile, ma è scritto in modo talmente ambiguo che non si riesce mai a capire fino in fondo se è più burbero o più gentile. Nel complesso ha diversi momenti di stanca, d'altronde come detto non è un "western di ritmo" e si prende i suoi tempi da cinema classico, quello con cui Lee Jones è venuto su. Musiche, location, scelte minimali nella messa in scena e negli ambienti dimostrano l'idea di cinema di uno che per fortuna non ha ceduto (e mai cederà) alla frenesia spettacolare di roba come l'ultimo remake dei Magnifici sette di Sturges.

Leggendo il cast mi sarei aspettato un filmone in salsa western , ma cosi non fu .
T.L.Jones dirige un film tutto sommato discreto , per qualcuno sconclusionato ed è così ..purtroppo .
Almeno per tutta la parte centrale il film invece di prendere una direzione spinta , dimostra ritmi molto bassi , complice una storia che poteva essere più interessante considerando il tema delle tre pazze , ma non hanno voluto osare.
Molto bravi sia Jones sia la Swank , nel ruolo di un burbero furfantello ,la seconda in questa giovane pulzella bigotta, che altro non vuole che trovare un uomo da sposare e mandare avanti la sua azienda.
Il film annovera anche temi come l economia americana e il senso proprio di religione ridotto a fanaticità in alcune persone ancora oggi .
Lo si lascia vedere una volta , ma non penso reggerei a una seconda visione.

Buono..anche se il finale poteva essere diverso.....

Dopo il bellissimo "Le tre sepolture" Tommy Lee Jones gira un altro originale western dove un anziano furfante scorta una donna in cerca di marito e tre malate di mente.
Il film si concentra sui due protagonisti e trascura un po' le tre giovani donne malate che magari avrebbero meritato piu' attenzione vista la particolarita' della loro situazione in un contesto come questo.
Lee Jones e la Swank sono strepitosi come sempre e sorprende come le loro interpretazioni siano state ignorate dai principali concorsi.
Il finale è particolarmente spietato e sorprendente...

Western atipico sia nella trama che nello svolgimento anche se certe analogie con il capostipite di questi western con protagonisti anzianotti (gli spietati) ci sono.
Come nel precedente "le tre sepulture" Jones alla regia mischia attimi di teatralità meri allo spettacolo ad altri di riflessione sulla condizione umana e nella seconda parte quest'ultimi su un pò pasticciati e poco chiari.
Qualche dubbio sul montaggio nella proma parte dove

SPOILER.
Comunque grande prova di Jones della Swank e delle tre donne ..bei camei di Spader e della Streep.

SPOILER